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NL ARCHITECTS. BasketBar



[in english] Aspettando la massiccia e nera biblioteca universitaria di sei milioni di volumi, progettata da Wiel Arets e che dovrà essere completata per il 2004, il Campus Universitario di Utrecht, come nella sua migliore tradizione, dà i natali ad un altro edificio provocatorio e irriverente: il Basket Bar di NL Architects, che consiste di un campo da basket sopra ad una caffetteria di 15 x 15 metri, appena dietro all'Educatorium di Koohlaas.

Nei primi anni '90 OMA preparò il master plan per il rinnovato Campus Universitario che includeva molti edifici esemplari della cosidetta' Dutch Second Modernity, come la Facoltà di Economia dei Mecanoo (1995), il Minnaert Building di Neutelings Riedijk (1997), il laboratorio NMR di UN Studio (1999) e l'Educatorium di OMA (1997) appunto.

Tutti questi edifici sono sparsi su un largo sito chiamato De Uithof ai bordi della città, che ospita circa 30.000 persone tra lo staff amministrativo e gli studenti. Il BasketBar insieme all'Educatorium, rappresenta l'unico grande luogo di incontro per tutta questa popolazione.

Ancora una volta, NL Architects –nominati per il NAi Prize nel 2002 per il negozio Mandarina Duck di Parigi, e inoltre autori del padiglione olandese per la Biennale di Venezia 2000– si confrontano con il tema dell''inaspettato' funzionale e tipologico, usando il tanto amato ma allo stesso tempo ordinario, e ora persino poetico, canestro.

Daniele Mancini







CAMPUS CITY. Il Campus dell'Università di Utrecht, de Uithof, si sviluppa da un non-luogo monofunzionale in qualcosa che potremmo chiamare Città: un ricco amalgama di 'programmi' e funzioni urbane. Il master plan di OMA consiste in un compatto raggruppamento di edifici universitari strettamente collegati: in pratica una intensificazione di aree specifiche per ottenere una condizione più urbana e allo stesso tempo un rafforzamento delle qualità intrinseche del paesaggio.



[18oct2003]
ISOLA NEL FLUSSO. Lo strumento per evitare la dispersione degli oggetti urbani sull'intera area –vale a dire come migliorare la Città e il Paesaggio allo stesso tempo- è il netto perimetro delle aree di sedime per i nuovi edifici che è disegnato in base alle preesistenze. Tutta la nuova sostanza edilizia dovrebbe svilupparsi dentro questo perimetro. Il primo edificio che ha 'preso in giro' questo sistema auto-inflitto è l'Educatorium di OMA: "l'onda" eccede il confine permettendo una vista laterale del "tubo".
















È UN BAR. Siccome le restrizione per le abitazioni nel campus sono state recentemente abolite e appartamenti per studenti sono diventati finalmente possibili, anche come organizzare la vita notturna è diventato un problema progettuale: era necessario un bar. Il Café dovrebbe servire come centro informale del campus: un meeting place rilassante per i professori i ricercatori e gli studenti. L'incrocio di Heidelberglaan (la principale strada di accesso al campus) e Genevelaan sembrò essere il miglior sito, vicino com'era ad un edificio più o meno pubblico come l'Educatorium e la nuova Biblioteca, proprio sotto il Van Unnik, il massiccio 'logo' dell'università alto 80 metri.



JACK BLOCK. Il Van Unnik è costruito con il cosiddetto Jack Block System: un metodo surreale di costruzione che prevede all'inizio la realizzazione del piano più alto alla quota del livello terra (come dire l'attico al piano terra), poi lo si solleva per costruire il livello successivo fino ad arrivare al livello zero. L'ultima operazione è alzare tutti e 21 livelli per costruire il primo livello: una operazione bizzarra che sfidando la legge di gravità, fa tornare a scuola il Barone di Münchhausen.

BENVENUTI. Il caffè Uithof è un estensione di 15 x 15 metri della libreria esistente. L'orizzontalità accentuata di quella costruzione si estende sul tetto sovradimensionato del nuovo bar. Il complesso sembra schiacciato dal Van Unnik. Siccome l'altezza del negozio esistente non è appropriata per il Gran Café, il Bar è stato abbassato di qualche centimetro: si entra all'altezza del bancone e si cammina sopra al bar. La posizione più bassa del piano di calpestio permette una nuova prospettiva sulla piazza pubblica. Come l'American Bar di Adolf Loos, tenta di combinare l'intimità con una vista estensiva.



BOOKBAR. Una connessione tra il bar e la libreria è fatto; il 'tavolo di lettura' diventa punto di scambio tra le due funzioni.

PISCINA. La 'piscina arancione' mette insieme la terrazza affondata, un mini anfiteatro e l'accesso per i disabili: una bella combinazione di gente che gironzola con drink, gente con gli skates e gente con le carrozzelle.

BASKETBAR. Il tetto XL del café ospita, infine, un campo da Basket. La posizione di questa piattaforma è perfetta per esibire le proprie abilità!: show off e shoot hoop. Siccome la struttura è così orizzontale c'è ancora una relazione diretta con il piano terra. Dal sistema elevato dei percorsi che connette la maggior parte degli edifici dell' Uithof, il nuovo piano terra appare 'naturale'. Il mezzo cerchio della corte è fatto di vetro, stabilendo una relazione tra il campo da Basket e il Bar.

NL Architects




NL ARCHITECTS. BasketBar

Grand Café 'The Basket'
Genevelaan 4-8, Uithof, Utrecht, The Netherlands

architetti:
NL Architects

collaboratori:
Caro Baumann, Sybren Hoek, Kirsten Huesig, Nataly Lavi, Friso Leeflang, Jennifer Petersen, Misa Shibukawa, Rolf Touzimsky, Richard Woditsch

interior designer Grand Café 'The Basket':
De Drie Musketiers

cliente:
Universiteit Utrecht Huisvesting, Aryan Sikkema

ingegneri strutturali:
Adviesbureau voor Bouwtechniek bv ABT Velp / Rob Nijsse

ingegneri meccanici:
Ingenieursburo Linssen bv

building management:
Berenschot Osborne

impresa di costruzione:
Bouwbedrijf Van den Hengel bv

impianti:
Van Losser bv Rijssen
NL Architects è uno studio basato ad Amsterdam. I quattro membri dello studio Pieter Bannenberg, Walter van Dijk, Kamiel Klaasse and Mark Linnemann, hanno ufficialmente aperto l'attività nel gennaio del 1997, ma avevano già un loro studio a partire dai primo anno Novanta. Tutti si sono formati all'Università di Delft, mentre vivevano ad Amstedam. Il primo ufficio pendolare degli NL's, una Ford Escort Station blu metallico, ebbe inizio mentre si spostavano tra queste due città [Delft e Amsterdam] (in questo senso agli NL Architects piace pensare a loro stessi come autodidatti; la ricorrente fascinazione della mobilità e dell'asfalto forse possono essere ricondotti al fatto di essere stati educati sull'autostrada). Questo potrebbe anche spiegare il loro logo: un adesivo di quelli che si appiccicano sul retro delle automobili) Spesso i progetti si concentrano sugli aspetti ordinari della vita di tutti i giorni, inclusi quelli non aprrezzati e quelli negativi, che sono aumentati o ribaltati per portare alla ribalta le inaspettate potenzialità delle cose che ci circondano. NL Architects, al momento ospitano uno staff internazionale di circa dieci persone. I membri di NL Architects, sono inoltre coinvolte in attività di insegnamento, workshop e lezioni in differenti istituzioni, università e accademie in Olanda e all'estero: TU Delft, TU Eindhoven, Academies Rotterdam e Amsterdam, TU Wien, Bartlett e AA London, Berlage Institute Amsterdam, ETH Zurich, Sci-Arch L.A. Recentemente 010 Publisher ha pubblicato il loro primo libro: NL 98 99 00.

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> MANCINI: INTERVISTA A NL ARCHITECTS

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