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Architetture

WIEL ARETS. Hedge House



Questo piccolo padiglione sorge nel parco del cosiddetto Castello di Wijlre, una riservata dimora aristocratica settecentesca, immersa nel verde della campagna limburgese, a qualche chilometro da Maastricht. Nonostante l'esiguità delle dimensioni il programma funzionale è estremamente vario.

[21jan2004]


Infatti vi sono alloggiati una galleria d'arte privata con formali spazi espositivi, una caffetteria, una serra per i fiori, un deposito per gli attrezzi da giardinaggio e un pollaio. Solo apparentemente contraddittorio, questo accostamento tra gli spazi espositivi e le altre funzioni, si spiega con il desiderio del committente di riprodurre l'aspetto rurale della dimora storica in cui era precedentemente sistemata la sua collezione d'arte.














Il principio generativo dell'intera composizione spaziale è quello della massima superficie espositiva. Per questo, l'edificio si piega ripetutamente su se stesso, in uno zig-zag sia planimetrico che altimetrico. Per avere una luce sempre zenitale e indiretta, la galleria è localizzata quasi interamente nello spazio seminterrato. Inoltre, la luce viene filtrata dagli ambienti della caffetteria, del deposito e della serra, che si trovano al livello del parco e che si affacciano in diversa maniera, sullo spazio espositivo.
I materiali impiegati sono limitati sia all'interno che all'esterno al vetro e al cemento a faccia vista, oltre che alle pareti espositive di gesso.


Planimetria generale.


Pianta piano terra.


Pianta piano interrato.


Per via della sua localizzazione, intermedia tra l'ingresso pubblico e lo spazio privato del castello, il percorso della galleria diventa parte della passeggiata usuale del proprietario nel parco: una sorta di incidente percettivo, o meglio una variazione nel montaggio lineare dell'esperienza naturalistica.

"La circolazione domina il progetto sotto tutto i punti di vista, sviluppando uno dei temi ricorrenti nella produzione architettonica di Arets: quello dei percorsi, appunto. [..] Allo stesso modo in cui un regista combina immagini e scene in un film attraverso il montaggio, così Arets combina programmi, eventi, materiali, viste e prospettive, per generare una complessa esperienza architettonica. Assistere a molteplici attività nello stesso momento rende lo spazio interessante: i riflessi, le trasparenze offuscate dalle pareti vetrate, rimandano a un immaginario cinematografico che mette in scena contemporaneamente naturale e costruito, il verde e le siepi del giardino con il cemento e l'intonaco delle sale interne. Arets sostiene che siamo qui per vedere il mondo come in un quadro. Vediamo le cose attraverso il finestrino dell'auto, dal treno o dall'aereo i video e la televisione portano il mondo esterno all'interno delle nostre case sotto forma di immagini. Arets preferisce la suggestione e l'ambiguità della trasparenza a una falsa promessa di chiarezza. Lo spazio non è più vuoto chiuso tra pareti, ma intervallo tra eventi successivi." - Massimo Faiferri (a cura di), Wiel Arets, Electa, 2003

Daniele Mancini
d.mancini@galactica.it



Sezioni.
WIEL ARETS. Hedge House

Castel Wijlre, the Netherlands, 1998/2000
Le fotografie pubblicate in questa pagina sono di Jan Bitter.
Wiel Arets (Heerlen, Olanda, 1955), si laurea alla Technical University di Eindhoven nel 1983. È stato Diploma Unit Master presso l'Architectural Association di Londra nel 1992. Fonda il suo studio di architettura a Heerlen nel 1984, trasferendolo a Maastricht nel 1994. Autore di molteplici progetti e realizzazioni, è stato pubblicato nelle maggiori riviste internazionali. I suoi lavori hanno ricevuto numerosi premi (tra cui la menzione speciale al Mies van der Rohe Pavillon Award per l'Accademia delle Arti e dell'Architettura di Maastricht) e sono stati oggetto di mostre in tutto il mondo tra cui la Biennale di Venezia del 1985, 1991, 1996, 2000 e del 2002. È stato visiting professor nelle più importanti Università tra le quali La Columbia University e la Cooper Union di New York, la Hochschule fur Angewandte Kunst di Vienna e la Accademia Reale Danese di Belle Arti di Copenhagen. Dal 1995 al 2003 è stato preside del Berlage Institute di Rotterdam. Allo studio è associata dal 2000 Bettina Kraus.
> MANCINI: WIEL ARETS. OPERE E PROGETTI

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