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LUCIO ROSATO, ERMANO FLACCO. MUSEOMARE Pescara



  APPUNTI PER UN'ARCHITETTURA. Questo progetto parla di attese, di immobilità apparenti, di avvicinamenti, avvistamenti e arrivi, ma anche di modificazione. Se il confronto con la preesistenza è obbligato, la capacità è nel traghettare la vecchia struttura (ex Istituto per le attività marinare "Di Marzio") nella nuova, ricercando un manufatto unitario nel risultato finale.

[18dec2005]


Primo lotto. Reception.


Primo lotto. Ingresso mostre temporanee.


Primo lotto. La vela di cemento.

È la pinna di cemento a ridisegnare il vecchio edificio ponendosi quale spina della distribuzione, ancoraggio dei collegamenti verticali e dei percorsi ai vari livelli, ma soprattutto elemento della transizione al quale anche il nuovo ampliamento si ancora caratterizzando fortemente il luogo. Il nuovo volume si configura come un lungo pontile in alto costringendo lo sguardo verso l'orizzonte: al mare... che l'edificio non tocca, non sfiora se non con lo sguardo, ascolta. Questo edificio che guardava casualmente il mare, come Pescara dalle sue terrazze, inizierà a scrutarlo con attenzione, volontà, determinazione.


Primo lotto. Schizzo.


Primo lotto. Sezione.

  Contenuto e contenitore ricercano coincidenze concettuali e formali in dinamici equilibri transitori. La struttura in acciaio, rivestita di pannelli traslucidi, è come lo scheletro della balena; dentro si è come nel suo ventre ma anche dentro la nave e ancora dentro il cantiere navale nel quale si costruisce il nuovo museo dinamico: una macchina scenica praticabile che sostiene l'espansione a sbalzo proiettata verso il mare per gli avvistamenti.

 
 
Primo livello.


Secondo livello.


Quarto livello.


Prospetto sud-est.


Prospetto nord-ovest.


Prospetto nord-est, dal mare.


Secondo lotto. Prospetto sud-ovest, verso il mare.

 
La leggerezza dei solai e la presenza di carroponti per la movimentazione dei reperti e degli allestimenti provvisori, garantisce la flessibilità espositiva così come dell'architettura stessa in una funzionalità misurata. Il progetto di allestimento è tutto contenuto in un unico elemento che è allo stesso tempo percorso ed espositore: è come un monolite, sospeso nel grande volume, strutturato in acciaio e sagomato in legno a evocare un fondale marino disegnato dalle correnti da dove lo sguardo può spingersi verso il mare a incontrare l'onda.

 

Secondo lotto. Pianta terzo livello.


Secondo lotto. Sezione.

Il museo respira, attraverso una climatizzazione naturale, come un mammifero marino, come la balena o grande cetaceo che esso stesso contiene. Di notte è possibile vedere il suo scheletro, del museo come della balena, dietro la trasparenza del muro. Non è necessario accendere la luce, se non la notte, avendo la possibilità di filtrarla, di modularla in luminosità ricercate capaci di esaltare la percezione dei reperti semplicemente giocando con le infinite possibilità della luce naturale. Il museo è così uno spazio vivo, un luogo del quotidiano dove aria e luce contribuiscono al benessere che una percorrenza richiede.




Secondo lotto. Modello.

È possibile percepire le ore del giorno, il cambiare delle stagioni, il passaggio di una nuvola; vivere lo spazio interno nel continuo dialogo con lo spazio esterno senza perdere mai, dentro l'architettura, la percezione del tempo e del contesto: perché questo museo non vuole essere il luogo delle illusioni ma il luogo vero delle percezioni, della conoscenza reale delle cose del mare.

Lucio Rosato
lucio.rosato@tin.it
LUCIO ROSATO, ERMANO FLACCO. MUSEOMARE Pescara

 
Secondo lotto. Inserimento nel contesto.

Ristrutturazione e ampliamento dell'ex istituto attività marinare "Di Marzio".

progettisti:
Lucio Rosato, architetto
Ermano Flacco, architetto

direttore scientifico:
Francesco Stoppa

committente:
Amministrazione Comunale di Pescara

primo lotto:
progetto: 2000/2001
render: Andrea Gaeta
realizzazione: 2002/2003
imprese: Palumbo (Pescara), Simoncelli (Pescara)
realizzazione allestimenti: Boffa arredamenti (Nola), Esarreda (Aprilia)

appunti per un ampliamento:
progetto: 2005
collaborazione: arch. Gianluca Conte
realizzazione modello: arch. Rachele Fosco
lotto: mq 3.370
superficie edificio: mq 2.800
Lucio Rosato (Lanciano 1960) ed Ermano Flacco (Arielli 1947) lavorano insieme in discontinuità continue dal 1983 tra Pescara e Francavilla al mare inseguendo le ragioni dinamiche dell'utopia per non perdere l'entusiasmo necessario a continuare: a pensare architettura, prendere appunti e sognare. Lasciando dialogare idealismo e pragmatismo hanno realizzato l'ampliamento del cimitero comunale di Francavilla al mare, piccole case, numerosi allestimenti e tanti progetti di carta partecipando con esiti positivi a concorsi di architettura e arte. I loro progetti sono pubblicati in riviste di settore ed esposti in rassegne nazionali e internazionali.
> FILES: LUCIO ROSATO: LA CITTÀ NEGATA

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