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5+1AA
& RUDY RICCIOTTI. Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia |
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Il
concorso presenta un dualismo di fondo. Da una parte l'esigenza di visibilità
ed espressività internazionale e dall'altra il rispetto della
straordinaria ricchezza locale del sistema Venezia-Lido. La risposta
a questo dualismo è data dall'affermazione convinta che sia uno
scandalo distruggere il verde del Lido e pensare di competere a livello
architettonico-espressivo con il Casinò e con il Palazzo del
Cinema. |
[09apr2006] | |||
Viste del modello. |
Venezia non è una città sottosviluppata. Non ha bisogno di violenza e prevaricazione formale. Così il tema del realismo magico si afferma come soluzione espressiva dell'esterno, dove la materialità opaca e terrosa della sala si compone con la ricchezza iconica del verde della Piazza del Cinema e del Giardino del Cinema, e dei due edifici del novecento italiano. Dall'altra parte l'interrato, che risolve funzionalmente tutti i requisiti del bando del Palazzo del Cinema, è sensuale, lussuoso nei suoi spazi: utilizza l'immagine dell'ala della libellula, nella vetrata della Grande Sala sul parco, i materiali e le immagini del mondo del Cinema, oro, velluto, pelle, nel Foyer, nella Passerella, nel Mercato del Cinema, nel Bar. Questa risposta alla dualità del concorso, rappresenta un unicum compositivo e percettivo, che unisce rispetto e forza espressiva, realismo metafisico e sensualità. Il progetto della sala da 2400 posti non è un'architettura simbolica ed espressiva, ma la risposta precisa alle richieste funzionali del bando di concorso. Negando l'edificio-oggetto si rigenera la condizione primitiva del rapporto tra luogo e mare, mediato dalla linea dell'orizzonte. Scala, materiali e dettagli prevalgono sul linguaggio. Dettagli della vetrata. Sezione longitudinale. La sala è il perno di una composizione urbana che integra piazza e mare, giardino e natura, Casinò e nuovo Palazzo del Cinema. Affossata nel terreno così da non entrare in conflitto con la scala del minuto tessuto urbano del Lido, la grande sala è vetrata sul lato del giardino. La struttura longitudinale è lunga circa novanta metri, ben visibile, rivestita di un sistema composito di resina e materiali naturali color terra, e rende l'architettura metafisica, senza scala ed enigmatica, come il luogo preciso in cui si trova. È la vetrata della grande sala a rappresentarne la transizione con il mondo esterno e con il giardino in particolare. La vetrata è anche momento di riflessione sul tema del vetro: tema di sintesi tra Venezia, l'architettura moderna e la pellicola cinematografica. |
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Vista della piazza. Il mercato del cinema, le sale piccole e le altre funzioni ricettive e distributive si compattano a comporre un solo sistema architettonico ipogeo, ottimale dal punto di vista del risparmio di territorio urbano e del funzionamento delle attività attraverso l'orizzontalità, che appartiene sia all'esterno del luoghi che all'interno degli spazi. Nell'insieme questo spazio è un articolato teatro-sequenza di luoghi ipogei di grande suggestione spaziale. Sono contenute le idee di cinema, di festa, di sensualità, di percorso, di scoperta, di avvenimento urbano. Il tutto avviene con semplicità e flessibilità, capaci insieme di produrre quella complessità che, come spiegò Federico Fellini, con poco rende stupefacenti sia il cinema che la città. Il "realismo magico", appunto. Alla fine, come il mare, lo spettacolo si ripeterà, ogni anno uguale ma differente. 5+1AA & Rudy Ricciotti |
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5+1AA
& RUDY RICCIOTTI. Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia |
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Concorso
internazionale, progetto vincitore. 5+1AA & Rudy Ricciotti Genova (Italia) - Bandol (Francia) progetto: 5+1AA (Alfonso Femìa - capogruppo mandatario, Gianluca Peluffo), Rudy Ricciotti gruppo di progettazione: Paola Arbocò, Pierluigi Feltri, Maurizio Vallino, Genova Sebastiano Brandolini, Milano Simonetta Cenci, Genova Ori & Airenti (Maurizio Ori, Paola Arienti), Cremona A+C (Alberto Ferré, Carolina Francesca Rozzoni), Milano Emilio Caravatti, Monza F+G (Piero Faraguna, Marco Girotto), Venezia strutture: MS ingegneria (Stefano Migliaro, Luca Romano), Genova impianti: Swiss Engineering Consulting Srl, Milano MT ingegneria (Marco Taccini), Genova sicurezza: Studio Russo (Giovanni e Giuseppe Russo), Torino prevenzione incendi: S.T.Z. Srl, Milano consulenti: Benjamin Feldtkeller, Milano J&A consultants, Milano collaboratori: Roman Boucheur, Sara Gottardo, Enrico Martino, Gabriele Filippi, Sara Traverso, Alessandra Quarello, Ilaria Sisto, Luca Bonsignorio, Domenico Conaci, Stefania Bracco, Francesca Ameglio, Lorenza Barabino, Anna Patti , Carola Picasso, Luigi Consigliere, Andrea Michelini, Marco Bugolotti, Francesca Calcagno modello: Laboratorio Modelli Miola, Genova superficie: 18.500 mq volume totale: 184.000 mc volume fuori terra: 53.000 mc lunghezza volume fuori terra: 90 mt altezza fuori terra: 16 mt piano interrato: quota -10 mt totale posti a sedere: 1 sala da 2400 posti 1 sala da 320 posti 2 sale da 120 posti 6 sale da 50 posti (totale 3310 posti) mercato del cinema: 2000 mq (area espositiva 1500 mq) costi presunti: 73.300.00,00 euro calendario: progetto: marzo 2005 |
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SPOTLIGHT: BONINO: 5+1AA > 5+1AA |
Per
candidare progetti laboratorio
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