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INTIMACY |
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Marco Brizzi, Paola Giaconia (a cura di) "INTIMACY" catalogo dell'edizione 2003 del festival BEYOND MEDIA Firenze 2-12 ottobre 2003 Mandragora, 2004 pp160, €12,00 acquista il libro online! |
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Lo spazio abitato va in
cerca di nuove definizioni. Le mura domestiche non sembrano
circoscrivere ambiti di separazione o di sicurezza, né garantire
privacy. Talvolta, condizioni di familiarità e di intimità possono
essere ritrovate in ambienti pubblici, oppure in prossimità di
dispositivi di comunicazione atti, per esempio, alla configurazione di
ambienti “customizzati”. L'intensificarsi delle metodiche di
sorveglianza, l'impiego di forme di monitoraggio, la diffusa esigenza di
connettività incondizionata hanno come conseguenza una radicale
riduzione della riservatezza personale e incidono sulla definizione
degli spazi collettivi, che a loro volta tendono ad individuare nuove
significative configurazioni. La problematica descritta dal tema scelto per questa edizione del festival di Firenze, “INTIMACY”, intende provocare una riflessione che coinvolga le discipline dell'architettura e della comunicazione. Come tendono a ridefinirsi le modalità nelle quali si configura oggi la dimensione familiare, domestica dello spazio abitato? Quali sono i limiti e le forme, spontanei o indotti, della dimensione pubblica? BEYOND MEDIA 03 propone un ribaltamento delle convenzionali modalità di avvicinamento all'architettura ed assume i punti di vista interni agli stessi mezzi di comunicazione. Il pubblico viene portato ad osservare lo spazio abitato, la città, il territorio a partire dalla consapevolezza delle molteplici incidenze prodotte dal cinema, dalla televisione, dal web. Viene condotto nell'intimo della natura dei dispositivi satellitari, delle reti di informazione e di comunicazione mobile, degli strumenti di controllo e di sorveglianza per osservare i loro effetti sulla definizione dello spazio contemporaneo. Ne emerge uno scenario di forte stimolo per la sperimentazione in architettura. |
[29aug2004] | |||
INTIMACY, Ospedale degli Innocenti - Salone Brunelleschiano, Firenze, 5 ottobre 2003. CONGRESS: I (am) - MEDIA AND NEW SENSE OF PLACE IN ARCHITECTURE. Nella foto: Pippo Ciorra, Cristiano Mutti, Frédéric Migayrou, Paddy Scannell, Peppino Ortoleva, Beatriz Colomina (foto di Luca Dettori). INTIMACY. Inaugurazione delle mostre DEEP INSIDE e SPOT ON SCHOOLS. Stazione Leopolda - Spazio Alcatraz, Firenze, 2 ottobre 2003 (foto di Luca Dettori). Insieme alla tradizionale presentazione di video e ai numerosi talk show, abbiamo quest'anno deciso di ospitare nella sede dell'Ospedale degli Innocenti un congresso tematico (MEDIA AND NEW SENSE OF PLACE IN ARCHITECTURE, a cura di Gabriele Mastrigli e Peppino Ortoleva) e un programma espositivo che fornisse un'occasione complementare di indagine. Per questo, 50 studi di progettazione, individuati tra i più giovani e brillanti, sono stati invitati all'interno dello Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda a riflettere sul tema (DEEP INSIDE, curata dal sottoscritto); così pure 19 scuole di architettura (SPOT ON SCHOOLS, a cura di Paola Giaconia) sono state selezionate tra quelle che meglio hanno manifestato la capacità di investigare il rapporto tra architettura e media illustrando l'ampio ventaglio delle attuali interpretazioni di un problema che offre nuovi interessanti percorsi alla ricerca architettonica. Una terza mostra (ABOUT CITIES, a cura di Elisabetta Strano) ha documentato le iniziative di pubblica comunicazione in atto nelle principali città italiane. INTIMACY, Ospedale degli Innocenti - Salone Brunelleschiano, Firenze, 4 ottobre 2003. CONGRESS: I (am) - MEDIA AND NEW SENSE OF PLACE IN ARCHITECTURE. Nella foto: Luca Molinari, David Trottin, Winka Dubbeldam (foto di Paola Giaconia). Questo catalogo –nel quale sono raccolte le principali tematiche discusse nei talk show, le installazioni proposte per la mostra DEEP INSIDE e i video selezionati– testimonia come il tema annuale è stato interpretato e declinato fino a produrre una molteplicità di punti di vista e di suggestioni che, al di là di ogni aspettativa, sviluppano un'ampia e disincantata visione delle relazioni tra architettura e media. L'invito è stato accolto da molti progettisti senza lasciare spazio a gratuite spettacolarizzazioni. Poche le concessioni al fascino suadente degli strumenti digitali, molto understatement, una diffusa riflessione sulle attuali e spesso compromissorie condizioni proposte dall'ambiente progettato. Marco Brizzi brizzi@dada.it (dall'introduzione al catalogo) |
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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto. laboratorio
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