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Giancarlo De Carlo. Percorsi



Francesco Samassa (a cura di)
"Giancarlo De Carlo. Percorsi"
Il Poligrafo, Collana "I materiali", 2004
pp480, €32,00

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È recentemente terminato, con una duplice pubblicazione, il lavoro di riordino dell’archivio di Giancarlo De Carlo da parte dell’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia. L’archivio restituisce al mondo la molteplicità degli interessi e delle attività dell’architetto e si inserisce come importante tassello per approfondire la figura e l’opera di Giancarlo De Carlo. ARCH’IT presenta il lavoro condotto sul fondo attraverso un saggio del curatore dell’archivio, Francesco Samassa, il quale, partendo dall’archivio De Carlo, indaga le nuove problematiche correlate agli archivi di architettura. Una recensione di Laura Masiero, accompagnata da una selezione di immagini del materiale custodito dall’Archivio Progetti, presenta i due volumi, Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell'archivio e Giancarlo De Carlo. Percorsi.



Offrire al mondo degli studiosi la possibilità di indagare una molteplicità dei progetti, di interessi e di vicende legate all'attività di Giancarlo De Carlo, personaggio dalle attività poliedriche, protagonista dell'architettura del '900 e di quella del nuovo millennio, attivo da più di cinquant'anni (1): questo è il risultato del lavoro di riordino degli archivi dello studio De Carlo di Milano, svolto a partire dal 1999 da parte dell'Archivio Progetti dell'Università IUAV di Venezia (2) e curato da Francesco Samassa.

"La scelta da parte di De Carlo di affidare il suo archivio all'Università di Venezia", scrive Anna Tonicello, direttore del Centro di Servizi Interdipartimentali Archivio Progetti, "fu soppesata con molta cura ed attenzione… Le considerazioni che prevalsero furono, innanzitutto, la scelta di conservare l'archivio in Italia, in un contesto nel quale si potessero comprendere in maniera ottimale le circostanze nelle quali le idee, i progetti e le opere avevano preso forma e, in secondo luogo, presso un istituto nel quale De Carlo aveva insegnato per molti anni (3) e con il quale continuavano a sussistere rapporti" (4). Lo stesso De Carlo e Angela Mioni, da sempre responsabile per lo studio milanese dell'archivio, con lungimiranza hanno attribuito un valore importante all'archivio stesso, del resto fondamentale strumento di lavoro per lo studio, non fosse che per le molteplici esigenze editoriali.

[28nov2004]
 
Collegi Universitari di Urbino: collegio del Colle. Sezione AA': scala interna edificio 6, edificio 2 (1962, matita su carta da lucido).


Collegi Universitari di Urbino: collegio del Colle. Cellule: pianta (1964, inchiostro di china e retino su carta da lucido).

Il lavoro sull'archivio, che ha richiesto più di cinque anni (5), si è svolto in più momenti. In una recente conversazione, Francesco Samassa mi ha raccontato che un primo biennio è stato dedicato alla lavorazione sugli elaborati grafici (i disegni e in generale la produzione di materiali derivanti dall'attività progettuale), mentre un anno successivo è stato poi dedicato a tutti i materiali cartacei della corrispondenza, degli scritti e di altri documenti. Portati a questo punto i materiali a Venezia, il lavoro è proseguito nella sede dell'Archivio Progetti con un completamento della raccolta di dati, una revisione complessiva del lavoro svolto (in più casi occasione di ripensamenti) e quindi la definizione della struttura del fondo e l'attribuzione di tutte le segnature. In questa ultima importante fase è stato anche avviato e portato a termine il riversamento on line di tutto l'inventario oggi consultabile in rete (con il supporto di circa 800 immagini ottenute con la scansione di elaborati grafici del fondo). Di tutto questo lungo e complesso lavoro è un primo risultato proprio la pubblicazione del volume Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell'archivio che costituisce certamente il primo strumento di avvicinamento per la consultazione e lo studio dei materiali, corredato di un ricco apparato bibliografico.

Il volume è articolato in una sequenza di quattro serie documentali che restituiscono per grandi linee una prima organizzazione della varietà dei materiali derivati dalla poliedrica e lunga attività di Giancarlo De Carlo: una serie di "Atti" dedicata alla corrispondenza; due serie relative agli elaborati progettuali, "Progetti: disegni, relazioni e modelli" e "Progetti: documenti digitali"; e infine una serie di "Scritti" che comprende tutti i materiali derivanti dall'intensa attività di 'saggista' e 'scrittore' di De Carlo. A queste quattro serie si aggiunge poi il sub-fondo relativo alla rivista "Spazio e Società" che per ragioni diverse si è ritenuto di tenere autonomamente individuato rispetto all'archivio dell'attività professionale (6). Questa articolazione fondamentale non è stata una scelta facile: nell'attività di De Carlo, spiega Francesco Samassa nell'introduzione del volume, tutto si tiene, tutto fa parte di un unico percorso, e non è possibile individuare, nella vita di De Carlo, "momenti di maggior concentrazione sul lavoro professionale, oppure momenti di prevalenza dell'impegno didattico in Università, oppure di dedizione all'attività teorica. De Carlo ha sempre tenuto accese queste attività, che si sono alimentate a vicenda" (7). Del resto, proprio da questo deriva la difficoltà e il fascino dello studio dell'archivio di un personaggio così anomalo nel panorama dell'architettura italiana.

 


Dublino: concorso per la nuova sede dell'università (1964, inchiostro di china e retini su carta da lucido).


Collegi Universitari di Urbino: collegio del Colle. Pianta delle strutture (1966, inchiostro di china su carta da lucido).

In particolare, è interessante osservare attentamente gli accurati elaborati contenuti in questo primo volume e la loro rappresentazione, in quanto svelano un metodo di lavoro colto, poetico, finalizzato alla costruzione, al di "sopra delle mode", coerente e attento a tutti i vari aspetti del progetto di architettura; i disegni, infatti, sono semplici e allo stesso tempo complessi, comunicano l'idea progettuale nella sua interezza senza tralasciarne il dettaglio.

Al volume destinato a restituire l'inventario del fondo, è stato affiancata la pubblicazione della raccolta di scritti Giancarlo De Carlo. Percorsi, sempre a cura di Francesco Samassa, che raccoglie una serie interessante di 'testimonianze' e 'saggi critici' di diversi autori (volume integralmente tradotto anche in inglese, in considerazione della grande notorietà di De Carlo anche all'estero). Per le 'testimonianze' Paolo Ceccarelli segna un preciso profilo del personaggio a partire dal primo incontro, avuto nel 1952, con il giovane De Carlo allo IUAV di Venezia. Donlyn Lyndon, invece, riporta le vicende e il legame che uniscono De Carlo agli Stati Uniti: dalla prima visita alla Scuola d'Arte e Architettura di Yale nel 1966, dove viene in contatto con i giovanissimi Venturi, Stern e Eisenman, passando dall'insegnamento al MIT e il coinvolgimento di alcune università americane al laboratorio ILA&UD, fino alla visita più recente datata 1998 (8).

I saggi di Peter Blundell Jones, Franco Purini e Giorgio Ciucci ripercorrono la vita e le opere più importanti dell'architetto milanese da prospettive differenti: Blundell Jones riesamina le opere di De Carlo intrecciandole con le vicende della costruzione, Purini inquadra l'attività dell'architetto dal punto di vista di quello che egli considera il suo tema, la "libertà", filo rosso, che accompagna tutte le sue opere, mentre Giorgio Ciucci, a partire da alcune frasi celebri di De Carlo, ne analizza pensiero e opere. Chiude la sequenza dei saggi critici lo scritto di Francesco Samassa che cerca di ridefinire e approfondire l'approccio critico alla figura dell'architetto milanese alla luce dei materiali dell'archivio "analizzando l'anomalia De Carlo nei termini di una declinazione particolare che chiamerò… 'anarchitettura': in virtù della sintesi tentata da De Carlo di cultura anarchica e pratica architettonica" (9).


Collegio C, Urbino. Cellule Singole: sezione DD: tipo A-B (1974, matita e retini su carta da lucido).

I due volumi non pretendono di essere la "degna conclusione" di un enorme lavoro di riordino, ma si propongono di diventare un determinante oggetto di studio e punto di partenza per chiunque si avvicini alla figura di Giancarlo De Carlo e voglia capire un determinato periodo dell'architettura italiana attraverso la particolare prospettiva, "il cannocchiale rovesciato", di questo personaggio. La pubblicazione del lavoro su un archivio di uno studio di architettura restituisce al mondo l'immagine più vera di un architetto, sottratta ai filtri e alle forzature che spesso caratterizzano le riviste di architettura e le biografie "romanzate" che, sempre più spesso, si sovrappongono ingannevolmente al profilo reale del professionista, dimenticando che dietro a questa immagine fittizia vi è la vita reale che è fatta di passione, lavoro, incontri, studi, che avvengono ogni giorno nella realtà di un "intellettuale dell'architettura" del calibro di Giancarlo De Carlo.

Laura Masiero
mas.laura@libero.it

 

    NOTE:

1. De Carlo apre il suo studio "di architettura e urbanistica" a Milano nel 1950 sulla base di piccoli incarichi per l'Ina-Casa e dei primi lavori per la città di Urbino.
2. L'Archivio Progetti dell'Università IUAV di Venezia da molti anni sta portando avanti un serio lavoro di riordino di alcuni dei più importanti fondi archivisti tra i quali quelli degli studi: Giovanni Astengo, Cappai e Mainardis, Costantino Dardi, Eugenio Miozzi, Alberto e Giuseppe Samonà, Giuseppe Torres. Gli archivi sono acquisiti tramite donazioni o contratti di comodato (è il caso dell'archivio De Carlo) stipulati con privati ed enti pubblici. Ogni lavoro di riordino è concluso da pubblicazioni, mostre e seminari.
3. Nello stesso ateneo si è laureò in architettura nel 1949.
4. Presso Ca' Tron -sede del corso di laurea in Pianificazione Urbanistica dello IUAV- si tiene ancora in questi anni l'ILA&UD (International Laboratory of Architecture and Urban Design), laboratorio internazionale fondato da Giancarlo De Carlo ad Urbino nel 1976, a Venezia a partire dal 1997.
5. Il lavoro di riordino ha compreso oltre 10.000 disegni, 48 modelli, 550 fascicoli e 5290 documenti digitali. I materiali sono consultabili on-line nel catalogo dell'Archivio Progetti.
6. Spazio e Società è stata fondata da Giancarlo De Carlo nel 1976. "La sede della redazione, salvo il primo periodo, in cui questa era dislocata presso la sede dell'editore (allora Mazzotta), è sempre stata ricavata all'interno dello studio professionale di De Carlo a Milano, se non altro per consentire a De Carlo stesso, intensamente impegnato, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, da continui viaggi (per seguire i progetti, per l'insegnamento nell'Università -in Italia e all'Estero-, per le attività dell'Ila&ud e altro ancora) una partecipazione comunque attiva alla costruzione della rivista". Tratto da Francesco Samassa Dentro gli archivi di Spazio e Società, in: Planum.net, febbraio 2003.
7. Francesco Samassa, La costruzione dell'archivio di Giancarlo De Carlo in Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell'archivio, Padova, Il Poligrafo 2004, p. 13 e segg..
8. In tutto più di 200 specializzandi e circa 40 docenti provenienti da diverse scuole americane hanno preso parte all'ILA&UD nel corso degli anni.
9. Francesco Samassa, Un edificio non è un edificio non è un edificio in Giancarlo De Carlo. Percorsi, Padova, Il Poligrafo 2004, p. 125.

   
    L'autrice della presentazione e la redazione di ARCH'IT desiderano rivolgere un particolare ringraziamento ad Anna Tonicello, Direttore IUAV-Archivio Progetti, Francesco Samassa e Lorena Manesso, IUAV-Archivio Progetti Servizio Comunicazione e Promozione, per la collaborazione. Tutte le immagini sono tratte, su gentile concessione del Centro di Servizi Interdipartimentali Archivio Progetti dell'Università IUAV di Venezia, dal volume: Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell'archivio, (gli archivi 3), a cura di Francesco Samassa, Padova, Il Poligrafo 2004.    
   

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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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