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IT REVOLUTION

Un modello intelligente

Antonino Saggio


Mirko Galli/Claudia Mühlhoff
“Terragni Virtuale, il Caad nella ricerca critica e storica”
(La rivoluzione informatica)
Italia, 1999
Testo&Immagine (Universale di Architettura, n. 60)
pp96, €12,39
prefazione di Antonino Saggio

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[in english]



> IT REVOLUTION BOOK SERIES
Brunelleschi per farsi capire dagli operai che costruivano la cupola di S. Maria del Fiore a volte andava al mercato comprava delle grandi rape e le tagliava, oppure costruiva modelli in cera o in legno. Jørn Utzon per concepire la realizzazione dell'Opera House partì da una sfera-arancia da cui ricavò gli spicchi-gusci triangolari delle volte.

I modelli usati dagli architetti per lavorare sono e sono stati i più diversi. Oggi ne abbiamo uno nuovo che è il modello informatico.

Lo abbiamo già detto, il mondo informatico è una ragnatela mobile. Possiamo riaggregare nuclei informativi l'uno all'altro, gerarchizzarli in una miriade di relazioni. E al variare di un atomo verificare il cambiamento dell'intero sistema oppure, cambiando il senso, l'ordine o l'intreccio delle connessioni, formare mondi diversi. In potenza, il modello informatico di un edificio non è solo una costruzione tridimensionale che, come un plastico, ci permette infiniti punti di vista, ma è proprio un modello mobile, interconnesso mutabile. I dati sono interrelati secondo l'accezione scientifica del termine modello (matematico, finanziario fisico, statistico).



Ormai quasi tutti i programmi Caad consentono la possibilità di avere una struttura gerarchica (di volta in volta chiamata simbolo, tipo, oggetto eccetera) che rappresenta la possibilità di creare quella ragnatela che è il succo della progettazione elettronica.

Cerchiamo di capire meglio. L'organizzazione orizzontale per strati trasparenti (layer) offerta da tutti i Caad è il perfezionamento di una modalità di lavoro tradizionale. Progettare grazie ai layer, pur se con tutti vantaggi di una manipolazione elettronica dei dati, non amplia le possibilità tradizionali, ma le rende solo estremamente più efficienti. Il vero aspetto innovativo avviene quando si prende in esame la struttura verticale (e appunto gerarchica). Si tratta della possibilità di organizzare un progetto attraverso una piramide rovescia che attraverso combinazioni in insiemi via via più complessi degli elementi determina un ambiente di progettazione estremamente flessibile con relazioni dinamiche tra i dati. Le possibilità della simulazione in questi ambienti può affrontare contemporaneamente l'organizzazione spaziale e costruttiva, funzionale e formale, quantitativa e economica. Un progetto rappresentato elettronicamente in questo caso è molto molto di più di un plastico. 

Ma ora facciamo un passo indietro. Cosa succede quando, attraverso questo strumento, abbiamo la possibilità di poter costruire dinamicamente, a rete una serie di relazioni di un edificio o di un progetto già fatto?

Questo è il caso che questo libro pone all'attenzione.

Innanzitutto si ottiene un primo livello per così dire facile, di immediata comprensione, ma comunque decisivo.

Si portano cioè alla luce progetti, spesso importanti, ma rimasti sulla carta. Vedere il Danteum o il progetto di Brera o il Concorso per l'E42 di Terragni, realizzati nel corso della medesima esperienza al Politecnico di Zurigo e qui non presentati, vuol dire poterli studiare, conoscere, apprezzare e criticare in una maniera approfondita. Come un plastico tradizionale, il modello al computer permette infiniti punti di vista ma con alcun vantaggi salienti: quello dell'esplorazione interna, ormai sempre più spesso in "tempo reale", magari anche con sistemi di simulazione di realtà virtuale, ed il fatto non trascurabile di travasare con grande facilità riprese e viste in film.

[02jul2002]
Naturalmente questa costruzione presuppone cura, attenzione conoscitiva e intelligenza di interpretazione, allo stesso modo della costruzione di un plastico tradizionale.

Spesso questa indagine può essere legata ad un'attenzione filologica specifica e anche originale. Lo studio di Mirko Galli sui progetti celebrativi di Terragni è svolto con particolare cura . Basta soffermarsi sulla storia, le vicende, le diverse versioni dei progetti della tomba a Roberto Sarfatti per cogliere in essere la ricerca di Terragni. Credo che questo contributo, di segno diametralmente opposto ad altri apparsi sul tema, rappresenterà un punto fermo.

Ma se per tutto ciò il computer rappresenta un vantaggio di ordine eminentemente pratico (tra l'altro ormai dal modello elettronico si torna di nuovo con facilità a un plastico tradizionale che è realizzato automaticamente da frese legate al computer) il passaggio fondamentale consentito dall'elettronica ha a che vedere, come sempre, con il tema delle interconnessioni dinamiche.



Un modello informatico è anche una sorta di modello intelligente perché cattura, condensa e organizza informazioni secondo la struttura cognitiva e organizzativa di chi lo costruisce. Le molte ore necessarie alla realizzazione sono un'esperienza fondamentale di immersione: i segni e i sensi del progetto prendono progressivamente forma, se ne capiscono le interrelazioni, le ragioni, le strutture e si accendono ipotesi in un continuo rapporto di interrogazione tra soggetti: tra l'architetto che ha progetto e chi studia e ricostruisce.

Tutti i modelli, le immagini e i testi di questo libro, anche se a prima vista sono semplicemente descrittivi, muovono in questo continuo rapporto di interrogazione. Lo strumento chiave per avere un modello dinamico e flessibile e non solo uno di visualizzazione è compiuto con lo strumento tecnico delle Strutture gerarchiche ma le categorie di indagine sono eminente formative, (percorribilità, relazione con il suolo, ruolo degli elementi accessori o della struttura) in uno sforzo di trovare le più efficaci per capire i progetti di Terragni. 

Questo permette una lettura multi strato e multi significato dei modelli che apre a importanti analisi sia interne a ciascuna opera sia estese in parallelo a una serie di opere come fa Claudia Mühlhoff analizzando simultaneamente Quattro ville di Terragni.

Insomma questi lavori presentano almeno quattro livelli da segnalare:

1. La conoscenza di opere poco studiate. Questi ricercatori hanno costruito architetture rimaste spesso solo allo stadio di schizzo e prodotto immagini che hanno un alto grado di attendibilità. 

2. Una approfondita ricerca nel caso di Galli delle vicende storiografiche dei singoli progetti condotta anche con investigazioni di prima mano. L'indagine ha portato nuove conoscenze su vicende finora poco o male indagate.

3. Un'operazione di smontaggio e rimontaggio analitico dei progetti attraverso categorie progettualmente significative applicate "in orizzontale" a uno stesso progetto e "in verticale" nella comparazione tra più progetti.

4. Uno sviluppo delle tecnologie Caad nell'ambito dell'organizzazione gerarchica dei modelli. Ciò ha consentito di incorporare in un unico prodotto sia l'aspetto di simulazione (sino al percorso in tempo reale all'interno dell'opera) sia l'investigazione critica. Inoltre ha consentito il passaggio successivo del modello da personal computer nei quali il modello è stato creato a macchine via via più potenti per le simulazioni in tempo reale.

Il campo della simulazione attraverso questo lavoro si può allargare sensibilmente perché non solo abbiamo la ricostruzione di una realtà o di un'idea perduta ma magari importante, magari feconda, ma anche un vasto campo di esplorazione intellettuale e compositiva. Insomma il senso della parola modello si ribalta. Non più l'esempio perfetto e statico da copiare ma un insieme di relazioni prefigurate con attenzione e poi da indagare per scoprire e capire ancora.

Antonino Saggio

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