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GRUPPO SUBURBIA. Specie di spazi





Georges Perec
"Specie di spazi"
Bollati Boringhieri, 1982
pp 606, €16,53




 
RELAZIONI TRA LE COSE. SA-SE-SI-SO-SU (Sa? Sessi isso su!). “Specie di spazi” può essere considerato il libro in cui, nella ricerca oulipiana di Perec (Ou.Li.Po., Officina di letteratura Potenziale, emanazione del Collegio di Patafisica di Jarry, fondata nel 1960 con I. Calvino, R. Queneau, R. Roussell), si sovrappone l’azione di più principi che ci portano a scoprire altrettanti strumenti per indagare campi diversi della realtà.
 
[24nov2002]
L’interrogazione della natura delle cose, la classificazione scientifica dello spazio e dei suoi oggetti, il puzzle narrativo delle storie divengono principi che propongono il mondo dell’osservazione ossessiva e razionale, paradossale ma chiara, un costante contatto con una realtà ferma, immobile, dechirichiana, assoluta che entra nei modi di vita, nello scorrere quotidiano del tempo legato alle esigenze di movimento e di abitabilità degli spazi.

I suoi libri si pongono questioni di tipo “sociologico” intervenendo nell’interpretazione del quotidiano:
1. ciò avviene all’origine di testi come Les Choses (Le cose), (L’infraordinario, ed. Bollati Boringhieri), lo stesso Espèces d’espaces, Tentative de description de quelques lieux parisien, e del lavoro realizzato con l’équipe di Cause commune su Jean Duvignaud e Paul Virilio;
2. alcuni nascono da una vena di ordine autobiografico. Opere come W ou le souvenir d’enfance, La Boutique obscure, Je me souviens, Liex où j’ai dormi, ecc.;
3. una componente rinvia al gusto di Perec per i contrasti, le prodezze, le “gamme”, quelle ricerche più vicine all’Ou.Li.Po. che gli hanno dato l’idea e i mezzi: palindromi, lipogrammi, pangrammi, anagrammi, isogrammi, acrostici, parole incrociate, ecc.;
4. una ultima dimensione riguarda il romanzesco, il gusto per le storie e le peripezie, l’intreccio combinatorio, circolare, matematico assumendo aspetti costruttivi e programmatici di partenza.

In “Specie di spazi” ciò che più interessa è il metodo di osservazione utilizzato per descrivere la città. In una successione relazionale vengono definiti i rapporti tra gli spazi ed il rapporto tra spazi ed oggetti, si individua quell’ambito che possiamo definire “lo spazio delle relazioni”. Il letto è inteso come misura dimensionale dello stare rispetto alla stanza, il letto “modulor”. La camera come luogo di accumulazione dei ricordi e degli oggetti che rimandano ai ricordi, come luogo che per eccellenza conosciamo meglio e che potremmo percorrere ad occhi chiusi. L’appartamento e l’edificio divengono il luogo dell’intreccio di vite, un’insieme organigrammatico di flussi che và sezionato per essere indagato: la sezione a tale scopo diventa ulteriore strumento d’indagine. Il palazzo, la strada, il quartiere, la città e la campagna, intesa come “il fuori” della città, condizione suburbana, individuano le parti dell’agire, individuano i luoghi dell’abitare. Tutti elementi intercettati dallo sguardo, ripresi con meticolosità: hanno una dimensione e sono percorsi dal di dentro oltre ad essere luoghi oggettivi e classificabili che si relazionano tra loro. Lo spazio tra le cose, spazio esterno – interno, è un legante che assume una sua forte consistenza materica (“Collage City”, C. Rowe e F. Kotter).

Perec, come Calvino (“Cosmicomiche”) e Roussel (“Locus Solus”), gioca con gli spazi, registrando letture talmente comuni da diventare principi assoluti, punti di vista innegabili. Gli spazi divengono il luogo delle cose e degli oggetti, divengono luoghi dove individuare materie da plasmare… tanto che mondo e spazio parevano uno lo specchio dell’altro. Se il gioco perecchiano per eccellenza è il puzzle allora in La vita istruzioni per l’uso tale condizione diviene principio strutturale e motivo tematico agglutinante. Le virtù gestaltiche del puzzle permettono a Perec di proporre l’essenza astratta degli spazi a favore della relazione di questi con la vita. Il puzzle qui è ben più che metafora, è immagine che s’incammina dallo statuto retorico verso i procedimenti combinatori a cui rimanda, finendo per costituirne la forma sintetica e quindi una loro esatta rappresentazione.

L’astrazione della forma della città, la schematizzazione dei principi funzionali che sottendono i legami tra gli oggetti, la congestione delle norme per un intreccio combinatorio delle tracce reali, sono gli elementi affioranti da “Specie di spazi”. Pensiamo che sia un libro da considerare come un punto fermo sull’interpretazione e la classificazione del reale, sulla condizione dello sguardo come momento critico e sul modo di leggere la città in cui la sospensione e la poeticizzazione di alcuni principi che la regolano vengono assunti come processi di riflessione della normalità.

Gruppo Suburbia
suburbia@libero.it
 
   

BIBLIOGRAFIA.
GEORGES PEREC:

1965 Les choces. Le cose [1986]
1966 Quel petit vélo à guidon chromé au fond de la cour?
1967 Un homme qui dort
1969 La disparition
1969 Petit traité invitant à la découverte de l'art subtil du go
1970 La Boutique obscure
1970 Representation de l'Augmentation à Paris.
1972 Les Revenentes
1973 La Boutique obscure
1974 Especes d'espaces
1975 W ou le souvenir d'enfance . W o il ricordo d'infanzia [1991]
1976 Alphabets
1978 La Clôture
1978 La vie mode d'emploi
La vita istruzioni per l'uso [1984]
1978 Je me souviens. Les choses communes I. Mi ricordo [1988]
1979 Les mots croisés, précédés de considérations
de l'auteur sur l'art et la manière de croiser les mots
1979 Mots croisés
1979 Un cabinet d'amateur. Histoire d'un tableau. Storia di un quadro 1980 53 jours
1980 La clôture et autres poèmes
1980 Récits d'Ellis Island, Histoires d'errance et d'espoir
1981 Théâtre I, La Poche Parmentier précédé de L'Augmentation
OPERE POSTUME:
1982 L'éternité
1985 Especes d'espaces
1985 Penser, Classer. Pensare/Classificare [1989]
1989 L'infra-ordinaire. L'infra-ordinario [1994]
1990 Je suis né. Sono nato [1992]
1991 Cantatrix sopranica L.. Cantatrix sopranica L. [1996]
1993 Georges Perec
1995 Ellis Island. Ellis Island [1996]
1999 Les Mots Croisé

 
   
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