EXTENDED PLAY
gli architetti e lo spazio digitale

 

 

Architettura Dinamica*

 

[in english]

Bernhard Franken

 

 


Secondo un'opinione corrente l'architettura può essere limitata al periodo Romanico o a quello Gotico. Il Romanico è scultoreo e fa principalmente uso di forme euclidee come il cubo, il cilindro, la sfera e la piramide; si confronta con la proporzione e la composizione. Il Gotico ha più a che fare con la costruzione e con i flussi di forze; si concentra sui materiali, sui dettagli e sull'accostamento di elementi finiti. Anche tutti gli architetti "moderni" possono essere classificati in questo modo. Corbu era romanico così come Rogers è gotico. Ma allora non c'è nulla di nuovo sotto il sole, la "modernità" è una beffa, un insuccesso, una promessa non mantenuta? L'architettura non è altro che una descrizione delle proprie forme statiche? Circa cento anni dopo la teoria della relatività di Einstein, e oltre mezzo secolo dopo "Spazio, Tempo e Architettura" di Giedion la cosiddetta "architettura moderna" opera ancora con i princìpi formali del medioevo?

Come tutte le semplificazioni, la classificazione di Gotico o Romanico può cadere in difetto nella descrizione di processi complessi come il progetto di architettura. Tuttavia questa semplificazione contiene qualcosa di vero dal momento che la pratica dell'architettura sembra oggi avere esclusivamente a che fare con percorsi che conducono alla costruzione di una forma statica. In campo scientifico si assiste all'alba delle nuove scienze della complessità come ad uno dei più grandi sviluppi della nostra epoca. Caos e sistemi non-lineari nelle scienze sociali, fattori esterni nelle previsioni del tempo e reti neurali nell'intelligenza artificiale sono solo alcuni riferimenti. Una grande parte della complessità è l'aspetto dinamico del comportamento di un sistema in un dato periodo di tempo. Abbandonare le classificazioni che descrivono l'architettura in funzione della sua statica apparenza formale per mettere meglio a fuoco i processi dinamici dell'architettura e della sua esistenza nel tempo può essere un modo per incorporare strategie derivate dalle scienze della complessità in campo architettonico.

 

 

Dinamismo

Dinamismo è cambiamento nel tempo. Senza cambiamento non c'è tempo. L'idea di architettura, nel rispondere alle necessità statiche (gravità) e funzionali (progetto), sta negando i princìpi basilari della vita, vale a dire il cambiamento. Un'architettura dinamica è flessibile e determinata dal suo ambiente, adattandosi alle necessità di chi la usa per modificare le condizioni fisiche circostanti ed agli input informativi. Le necessità dell'utente possono essere di tipo generale, come disporre di luce ovunque ve ne sia bisogno, oppure specifici, come avere una temperatura ambientale personalizzata a seconda delle zone di sosta. Il nostro ambiente fisico, come l'irraggiamento solare, si può controllare attraverso l'opacità delle finestre così da regolare il clima degli edifici. L'informazione non resterà a lungo invisibile all'interno di cablaggi o confinata all'interno di schermi, ma si materializzerà negli stessi edifici costruiti. Avremo ambienti ibridi con un mix di spazio fisico ed informativo.

Il termine Architettura Dinamica descrive il processo progettuale e la condizione attuale dell'architettura. I programmi dei computer e le reti informative vengono utilizzati all'interno del processo progettuale. Sempre più i programmi realizzati dalle industrie di animazione, o dalle scienze fisiche, in grado di simulare processi di sviluppo sono adattabili alla progettazione ed ai classici sistemi CAAD. Ma strumenti che stabiliscano delle relazioni con le condizioni ambientali devono ancora essere sviluppati. Un esempio di Architettura Dinamica è il progetto per un padiglione BMW IAA destinato alla Fiera Internazionale dell'Automobile di Francoforte del 1997 sviluppato in collaborazione con ABB Architekten Sheid Schmidt und Partners di Francoforte.

 

 

auto.mobile in anima.tion

 


Le due condizioni per una automobile sono guidare e parcheggiare. Come implica la stessa espressione auto.mobile, la sua reale determinazione è la dotazione di un movimento proprio. Le esposizioni automobilistiche sono i soli spazi in grado di mostrare la loro condizione statica, meno interessante. Di fronte a questo problema il progetto per un padiglione della BMW trasferisce il movimento nell'architettura. Dal momento che né le automobili né l'edificio sono in grado di muoversi, il movimento degli spettatori è utilizzato per dare la sensazione della guida. Questa idea non è del tutto nuova, già il barocco trascendeva la staticità degli spazi conclusi in dinamica di movimenti. In questo secolo, un principio della modernità è stato l'enfatizzazione dell'orizzontalità in relazione al flusso del traffico. Ma fino ad oggi gli architetti hanno tentato di rappresentare il dinamismo nel cercare forme che lo assecondassero. Nel padiglione BMW IAA le dinamiche generano la forma con l'aiuto di software per effetti speciali. Con questa strategia l'architetto abbandona il concetto di architettura come progetto di un involucro per degli oggetti. La forma è rinvenuta nella sua essenza.

 

 

anima.tion

Questa strategia è stata ispirata da metodologie sviluppate per la produzione industriale di autovetture. Continuità digitale è la parola d'ordine dal progetto preliminare fino alla produzione finale. In un processo dinamico estetica e funzione, hardware e software stanno mettendo in discussione la perfezione della forma. Gli stessi dati vengono usati tanto per la visualizzazione dei prototipi che per la produzione finale. L'orientamento verso un paradigma digitale è leggibile nel caso della stessa automobile, che si trasforma in un ambiente interattivo. Agenti intelligenti assistono il suo proprietario in azioni dinamiche dando la possibilità di memorizzare la posizione del sedile e degli stili di guida. Il guidatore/automobile diventa un elemento di un più ampio flusso di traffico connesso ad una navigazione controllata via satellite. La materia diventa viva, animata, scopre un'anima. Con l'utilizzo del software d'animazione "Explore" di Alias|Wavefront abbiamo voluto definire un progetto appropriato per questa continuità digitale. Come condizioni preliminari abbiamo avuto lo spazio espositivo ed una tensostruttura, recuperata dalla precedente esposizione. Ulteriori parametri sono stati i temi della comunicazione oltre al numero ed al tipo di automobili da esporre.

 

 

Cronostrade

Abbiamo avuto i dati statistici relativi ai flussi di spettatori all'interno dello spazio espositivo del precedente salone. In considerazione di tali flussi i percorsi attraverso la tenda sono stati disposti a priori e le automobili collocate al loro interno. Per rendere dinamico lo spazio in analogia con l'esperienza di guida abbiamo utilizzato una risorsa offerta dal software di animazione: la possibilità di utilizzare, in modo ricorsivo, le traiettorie di un'animazione come linee guida per il software di modellazione. Dalla proiezione del punto di vista dello spettatore che cammina lungo tali percorsi abbiamo derivato una traiettoria di secondo grado. Questa traiettoria è stata proporzionata in funzione dell'esperienza percettiva secondo la quale, rispetto agli oggetti vicini, le cose lontane appaiono con progressione logaritmica sempre più piccole in funzione della distanza. La traiettoria proporzionata di terzo grado è stata utilizzata come tracciato per l'illuminazione.

 

 

Bolle tematiche

Anche in condizioni di stazionamento l'automobile dovrebbe avere una qualche "aura", un campo energetico. Secondo il sistema di relazioni previsto abbiamo collocato le automobili nello spazio tra i percorsi. Con un altro software chiamato "blobs" abbiamo assegnato campi energetici a ciascuna autovettura. La loro forza è stata definita in funzione dell'importanza datale dal cliente. Le "bolle" che l'operazione ha prodotto sono state infine integrate a seconda della loro reciproca interdipendenza. Dall'iniziale sistema di campi energetici è emerso un diagramma di ciò che era invisibile.

 

 

Paesaggio

 


Le strade senza sfondo sono in qualche modo obsolete; quindi, come ultima cosa, le "cronostrade" e le "bolle" sono state connesse ad un paesaggio omogeneo. In questo paesaggio sono stati nascosti tutti gli spazi per il materiale tecnico di supporto. La sua forma è stata sviluppata con il programma "dynamation" a partire dalle forze gravitazionali della tenda. Lo stadio olimpico di Monaco era stata la fonte d'ispirazione per il Padiglione originale che non aveva conosciuto reale compiutezza perché era stato smarrito il rapporto con il paesaggio. Come i campi degli stadi derivano la loro bellezza a partire dal contrasto con l'ambiente circostante, così il nuovo Padiglione BMW acquista completezza raccordandosi ad un paesaggio.

 

 

Continuità digitale

Durante la progettazione non sono stati utilizzati disegni bidimensionali, nemmeno per la valutazione dei costi. Il modello è stato realizzato direttamente a partire dai dati. L'esecuzione farà abbondante uso di tecniche CAM. La costruzione delle sezioni di legno deriverà dalla gestione dei dati da parte di un costruttore di yacht. La membrana per il paesaggio è calcolata e prodotta con lo stesso modello digitale. Le "bolle" e l'attrezzatura per l'illuminazione saranno realizzate individualmente con dati gestiti da un sistema automatico.

 

 

auto.mation

Il software di simulazione che traduce il processo in oggetto esclude il desiderio di forma del progettista. Il progetto non diventerà per questo più scientifico o oggettivo, ma andrà alla ricerca dei fattori condizionanti e dei processi soggiacenti. Come nell'arte interattiva in cui il progettista sviluppa una relazione soggettiva con i suoi strumenti, la forma emerge da uno spazio virtuale. Si possono rintracciare parallelismi con la "scrittura automatica" dei Surrealisti o con l'Action Painting. Il progettista lascia autonomia alla forma ma guadagna il controllo del processo.

Se ci spostiamo dalla forma al processo, le statiche classificazioni come Gotico o Romanico diventeranno qualcosa di obsoleto. L'Architettura Dinamica non sarà mai "costruita" ma sempre "in costruzione", non sarà mai "finita" bensì "cominciata", non sarà "chiusa" ma "dischiusa".

 

   

[La traduzione italiana di "Architettura Dinamica" è di Marco Brizzi. Un video relativo allo stesso tema è stato presentato durante image|architettura in movimento, Festival Internazionale per l'Architettura in Video, nel dicembre 1998]

 

 

 

Torna a: EXTENDED PLAY

 

 

 


laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete