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Sensual City The un-xpress-ed body di Giammarco Bruno |
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Body Architettura
e corpo umano sono due soggetti che spesso si sono incontrati in particolari momenti
storici e culturali. Alla luce dei cambiamenti che le nuove tecnologie digitali stanno
apportando alla nostra società, mi sembra necessario riflettere su questi argomenti. È
in atto infatti un processo di progressivo squilibrio percettivo del corpo contemporaneo
del quale sono difficilmente definibili i contorni. Il filosofo scozzese Hume, per
spiegare le ragioni del suo empirismo filosofico, prendeva come esempio un bambino privato
fin dalla nascita dei normali stimoli sensoriali. La sua domanda era: come percepisce la
realtà?(1) Portando questo esempio al
giorno d'oggi, sarebbe interessante domandarsi come crescerebbe lo stesso bambino se gli
venissero sollecitati solamente il senso della vista e quello dell'udito. |
[10feb2000] |
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Facendo una analisi di quelli che sono i valori dati attualmente dai media
elettronici ai cinque differenti sensi, ci si rende conto di come esista uno
sproporzionato interesse per la vista e l'udito(3) rispetto agli altri tre,
portatori di sensazioni primordiali ancora oggi inspiegabili e poco razionali. Il concetto
"scanner - velocità della luce - riproduzione" non è applicabile ad ogni
prodotto. E' possibile ascoltare la riproduzione digitale di un concerto oppure vedere
sullo schermo la diretta di un'evento a migliaia di chilometri, ma non è possibile per
così dire odorare un CD di un bosco, o stringere la mano al Presidente della Repubblica
via cavo. Quando i media si trovano a fare i conti con il tatto, il gusto o l'olfatto
tentano di riportare semanticamente quello che in realtà non possono fisicamente.(4) L'industria dei profumi è costretta più di ogni altra ad associare
immagini ai propri prodotti, solo così riesce a proporre quello che sul video
risulterebbe solo una nuvola di vapore. Per arrivare veramente alle narici delle persone
si distribuiscono migliaia di "tester" attraverso le riviste, usando quindi un
metodo tradizionale. L'odore è ancora qualcosa di oscuro e incomprensibile, i creatori di
profumi sono come moderni stregoni in possesso di doti più difficilmente codificabili e
riproducibili che uno stilista di moda o un' architetto. Lo stesso avviene per il gusto
dove la riproduzione è possibile solo in alcuni casi base (Mc Donalds, Maggi). Ridurre un
vino pregiato alla sola formula chimica è impensabile, troppi altri fattori ne formano la
qualità, non ultimo il tempo. Per quanto riguarda il tatto, forse il più difficile da
riprodurre tra gli altri, si potrebbe fare l'esempio del sesso. Suoni e immagini
sostituiscono ed eliminano il contatto dei corpi, riducendolo ad un'esperienza
sostanzialmente intellettuale. Gli esperimenti del cybersex che tentano di riprodurre, pur
con approcci discutibili, la sensazione del tatto a distanza, evidenziano una carenza del
mezzo elettronico. Cyborg |
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Durante alcuni esperimenti al M.I.T., nei quali vengono studiati gli
effetti della tecnologia sul corpo, i computers vengono considerati come vestiti da
indossare. Un ricercatore sostiene che la mattina si sveglia e decide come vorrà
percepire la realtà quel giorno, se avere un terzo occhio elettronico sulla nuca oppure
un orecchio bionico capace di percepire dei suoni a frequenze impossibili per l'uomo. In
questo caso parlano di ESPANSIONE delle capacità corporali e quindi della realtà
quotidiana. Quella del Cyborg mi sembra un passo in un'altra direzione rispetto a quello
che ipotizzava Mc Luhan quando scriveva che la televisione è un'ESTENSIONE dei nostri
occhi e delle nostre orecchie. Se uniamo i due concetti otteniamo una forma veramente
nuova di rapportarci con la tecnologia. Le macchine diventano il filtro per uno spazio
completamente nuovo che fonde le dimensioni infinite del modo virtuale con una realtà
quotidiana decisamente complessa. Il passo successivo, la massificazione, è all'ordine
del giorno con Walkman e telefoni cellulari e sarà ancora più attuale con la
commercializzazione di occhiali (Data- glasses) che portano nelle lenti veri e propri
schermi a cristalli liquidi (Sony).(5) Il mondo virtuale dopo essere
entrato nelle nostre case e nei nostri uffici grazie ai computers, adesso invade le strade
ed i luoghi che solo pochi anni fa si ritenevano impossibili da raggiungere. Nello stesso
momento la distinzione netta tra spazio naturale e modo virtuale creata dalle limitazioni
tecniche dei vecchi apparecchi sta lentamente scomparendo. Time |
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Il tempo elettronico creato da telepolys(6) è il tempo dell'attuale nel quale possiamo partecipare attivamente a
tutti gli avvenimenti del mondo nello stesso momento. Il tempo presente è il tempo del
corpo che capta e rielabora le sensazioni che in quel momento si sviluppano nell'immediato
intorno. Vi è una separazione temporale netta in continua evoluzione, mentre prima i
cinque sensi funzionavano armonicamente con un unico tempo, adesso vista ed udito
viaggiano alla velocità della luce lasciandosi dietro il resto del corpo. Possiamo quindi
trovarci in situazioni paradossali quali quelle di parlare e vedere un amico al Polo nord
quando nella nostra stanza ci sono quaranta gradi, comprare dei fiori on-line mentre si
sta viaggiando vicino ad una discarica industriale oppure semplicemente vedere un
reportage sulla fame nel mondo all'ora di cena. Tempo e posizione diventano
improvvisamente due fattori assolutamente diversi(7), mentre un sistema satellitare GPS può definire la posizione del nostro
corpo sulla terra ed i suoi spostamenti, è praticamente impossibile dimostrare dove sia
rivolta la nostra attenzione e quale tempo stiamo vivendo. Sensual City |
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Rem Koolhaas descrive un edificio di una sua città immaginaria come un
"social condenser"(8), dove le persone si incontrano
per esibirsi e, in appositi spazi, scambiarsi ogni sorta di fantasia sessuale. Anche se il
suo punto di vista è basato sulla spettacolarizzazione del mostrarsi, sottolinea come
questo sia il luogo adatto per svegliare parti del cervello addormentate. Il mondo
digitale sta diventando più interessante della realtà stessa. Nella Sensual City le
regole prospettiche non servono più perché sono state sostituite e migliorate dal mondo
virtuale, le regole della realtà fisica sono dettate dagli altri sensi che rimangono.
Mentre la vista e l'udito sono impegnati a viaggiare nella telepolis, acquistando,
incontrando amici, lavorando, vedendo film e ascoltando musica gli altri tre rimangono
legati alla realtà non-digitale. Non importa se le città future saranno formali o
informali i sensi che sono capaci di percepire questi concetti saranno attratti dal più
divertente "mondo virtuale". Quello che la realtà virtuale non può fare è
esattamente creare profumi, sapori o sensazioni tattili. Fino a che non ci saranno chip
innestati direttamente nel cervello o alterazioni genetico/elettroniche questo non potrà
avvenire. La città si trasforma in un luogo dove gli uomini si incontrano per fare quello
che non possono fare normalmente davanti ai loro video: MANGIARE, ODORARE, TOCCARE. Una
LAS VEGAS SENSUALE, luogo che sollecita i sensi normalmente addormentati. Non più cinema,
negozi ma ristoranti e dark rooms. Buildings |
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Spesso, in presenza di cambi che modificano le strutture stesse della
società, si risponde con esperimenti che utilizzano vecchi metodi per mimetizzarsi con il
futuro. Il sintomo più popolare di adesso si potrebbe chiamare quello della "Casa di
Bill Gates " nella quale al posto dei quadri ci dovrebbero essere schermi dove
immagini di opere d'arte famose possono essere "appese/sostituite" a piacimento
a seconda dell'occasione: "Cocktail Leonardo da Vinci" o "Toga Party
Pollock". Il capovolgimento deve essere più forte. L'immagine più colta parla
invece di un' architettura vista come un centro nervoso, nella quale ad una sollecitazione
c' è una reazione ambientale in tempo reale, che può essere al livello di confort o
spaziale(9). Oppure l'architettura leggera
che spazialmente aiuti la comunicazione tra le persone, favorendone lo scambio
d'informazioni(10). Le relazioni sono affascinanti
se si analizzano, e scartano, tutti quei riferimenti che sono ancora legati ad un vecchio
modo di pensare. I temi sono infatti quelli della velocità dell'informazione, del tempo
reale, della leggerezza, della collaborazione. Tutti argomenti molto meglio sviluppati
nello spazio virtuale e dalla rete. Ed è proprio questo il limite, cercare di portare la
poetica dell'elettronica direttamente negli edifici come fenomeno spaziale senza studiarne
il significato profondo prima della sua applicazione. Sarebbe come se un treno a vapore
cercasse di raggiungere la velocità della luce per portare una lettera nello stesso tempo
di una Mail. Non può. Ed è assurdo che ci provi. La atrofizzazione dei sensi crea nuovi
argomenti di ricerca per tutte le persone che lavorano con lo spazio fisico. Vedere lo
spazio creato da sensi che non sono la vista e l'udito, apre possibilità interessanti.
Non la prospettiva o la geometria , qualsiasi esse siano, ma altre forme definiscono
l'intorno come qualche cosa di buio e silenzioso. Difficile da definire od immaginare con
metodi tradizionali ma pieno di sensazioni dimenticate. Giammarco Bruno giammarcobruno@hotmail.com |
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Note (1) David Hume, "Trattato sulla natura umana", Bari, Laterza, 1975. (2) Lev Manovich, Global Algorithm 1.3: The Aesthetics of Virtual Worlds, www.c-theory.com. (3) Marshall McLuhan, "Dall' occhio all'orecchio", Roma, Armando Editore, 1982. (4) Roland Barthes, "Miti d'oggi", Torino, Einaudi, 1974. (5) Da -Sony Virtual Society Project- "It is our belief that the future online systems will be characterized by a high degree of interaction, support for multi-media and most importantly the ability to support shared 3D spaces. In our vision, users will not simply access textual based chat forum, but will enter into 3D worlds where they will be able to interact with the world and whit other users in that world. www.sony.com. (6) AA.VV., "Present i futurs - Arquitectura a les ciutats", Catalogo della mostra organizzata dal Collegi d'Arquitectes de Catalunya in collaborazione con il Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, in occasione del congresso UIA Barcelona 96. (7) "Cyberwar, God And Television: Interview with Paul Virilio". www.c-theory.com. (8) Rem Koolhaas and Bruce Mau, "S, M, L, XL", New York, The Monacelli Press inc., 1995, pag.13. (9) Intervista a Kaas Oosterhuis, www.architettura.it/interview. (10) Luigi Prestinenza Puglisi, "Hyperarchitettura, Spazi nell'età dell'elettronica", Torino, Testo & immagine, n. 38, 1998, pag.18, a proposito del progetto di Toyo Ito per il concorso della biblioteca universitaria di Parigi. |
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Giammarco Bruno Giammarco Bruno è nato ad Alessandria il 27 dicembre 1971, ha studiato architettura a Milano e a Barcellona. Attualmente vive e lavora a Berlino. La sua ricerca si basa in special modo sul rapporto tra media, architettura e corpo umano. |
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laboratorio
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