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La Stele di Lucio Del Pezzo, opera del 1961, è in legno e materiali eterogenei, monocromatica. È un'opera materica, fatta di textures, in parte realizzata attraverso l'addizione di elementi eterogenei, in parte erosa e quindi scavata. Sono pertanto importanti gli effetti di profondità, di luci e d'ombre. Osservarla è quasi come esplorare l'interno di un corpo. È una sorta di bassorilievo, che richiede (per volontà dello stesso autore) viste frontali e una luce radente, che evidenzino le differenti profondità dell'opera. La Stele è bifronte, va osservata sia davanti che dietro, mentre i fianchi non sono significativi. |
[26mar2002] | ||
![]() Abbiamo immaginato l'opera come se fosse nata da un accidente primordiale. Come se fosse generata da un meteorite che, caduto sulla terra e spaccandosi, la rivela al suo interno. Quest'ideale meteorite è fatto di materiale trasparente -in plexiglass- sezionato come un modello matematico. È fatto di lastre piane fissate a terra, a sezioni concentriche. All'interno, le lastre sono infrante secondo una geometria irregolare. In pianta, la spaccatura permette una visione dell'opera sui due fronti, da un punto di vista frontale. ![]() Questa sfera fa anche da cornice. La sua perfezione geometrica contrasta con la Stele, assolutamente anti-geometrica, e la sua trasparenza contrasta con l'opacità dell'opera. La sfera è costituita da circa 20 sezioni circolari di lastre di plexiglass di spessore 15 mm, il cui raggio massimo è di metri 1,50. La distanza tra le lastre è di circa 15 cm. Le lastre sono fissate a terra con guide e sistemi di fissaggio metallici a pavimento e tra lastra e lastra. ![]() La luce proviene dallo spazio tra le lastre, ed è ottenuta mediante fibre ottiche, con 2 illuminatori da 150 Watt a ioduri metallici, con 20 code ciascuno di fibre ottiche, lunghe a misura. Ciascun illuminatore agisce su una faccia della Stele, illuminandola lateralmente con luce radente. Le fibre ottiche sono a tutta luce, mentre i puntali sono illuminati e illuminano la stele ogni 15 cm circa. Progetto: Stefano Guidarini e Pierluigi Salvadeo Con la collaborazione di: Giorgio Burragato e Mario Bastianelli Light Designer: Pollice illuminazione |
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