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Luce alla Luce / GENIUS LUCIS

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Il progetto è formato da due elementi sovrapposti: due volumi e due densità divisi soltanto da una sottile linea vuota, una linea di orizzonte che attraversa, come una lama orizzontale lo spazio interno, rivelandone l'esistenza. La relazione tra i due elementi, in una sorta di rovesciamento dei rapporti volumetrici di Palazzo Ducale è ottenuta attraverso l'uso della luce che diviene nella parte superiore massa volumetrica, vera e propria materia fisica dell'oggetto, capace di dare forma alla parte inferiore, riflettendosi e illuminando il suo limite.

[26mar2002]


Il volume inferiore è un suolo che diviene anche sistema espositore, un "fondaco" dei tre frammenti veneziani del Fortuny. Archeologia di un tessuto urbano, di un labirinto veneziano, all'interno del quale i visitatori si muovono, come tra calli e campielli, metafora della materia urbana che costituisce la città lagunare, esso conduce ai tre preziosi oggetti esposti all'interno come nel palazzo-museo veneziano.



Accessibile su tutti i lati da una o più calli, i blocchi monomaterici, alti 1.60m, permettono alla vista di spaziare e intravvedere la presenza degli oggetti veneziani collocati ciascuno su una insula espositiva, sagomata e deformata secondo le esigenze di ogni elemento. Quasi fossero stati deposti con casualità all'interno di un ambiente domestico, i tre elementi si mostrano nella differenza: il quadro appoggiato quasi verticalmente, il tessuto morbidamente adagiato, il vestito memoria dell'auriga di Delfi si fa colonna.


Il volume luminescente sospeso al di sopra del labirinto, è l'unico elemento di luce sia all'esterno che all'interno; entrando nel labirinto esso si rivela una cornice, un recinto di luce che raduna i tre oggetti e li rende visibili, come enigmi fluttuanti nella luce atmosferica che irradia dall'anello sospeso. Questa avvolgente stanza sospesa, radura virtuale, è anche uno scrigno con una luce diffusa e rarefatta, casa stregata animata dalla presenza dei tre frammenti.

La linea di orizzonte, che unisce e separa due elementi sottolineandone la natura distinta, limite tra terra - e cielo – volume di luce - è la materializzazione una lama di vuoto di 30cm, all'esterno completamente attraversabile dall'occhio mentre internamente, per un lieve rialzamento del livello di calpestio, essa si trova al di sotto dell'asse visivo, costringendo l'occhio a fermarsi all'interno. 

In quest'atmosfera rarefatta in cui il tempo è azzerato da una luce materica i preziosi oggetti della collezione Fortuny si mostrano nuovamente come apparizioni avvolte nella nebbiosa e diffusa luce veneziana.
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