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Luce alla Luce / SOLO LUCE

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Nello spazio espositivo oscurato, la luce assume, essa stessa, la forma dell'oggetto esposto.

I concetti di luce e tempo sono strettamente connessi l'uno con l'altro. In considerazione di questo dato di partenza l'idea di allestimento vuole mettere in relazione lo scorrere del tempo con la percezione delle opere esposte che passano, alternativamente e ciclicamente, da uno stato di non-visibilità ad uno stato di massima illuminazione possibile (lumen max ammissibili).

[26mar2002]


L'unico materiale utilizzato nell'allestimento è la luce che addensandosi materializza nello spazio l'opera esposta.

Le opere sono disposte su di una pedana circolare di diametro 5 MT., realizzabile in legno od altro materiale ma comunque di colore scuro, che ospita nel bordo le fibre ottiche opportunamente orientate necessarie per l'illuminazione delle singole opere e che allo stesso tempo visualizza attraverso un sistema a LED lo scorrere del tempo e segnala quale opera si sta illuminando.



L'abito delphos viene fissato attraverso il manichino direttamente alla pedana, mentre il quadro ed il telo possono essere appesi su di un sistema di tiranti a soffitto per mezzo di appositi supporti. Il principio è che il supporto degli oggetti esposti deve essere comunque il più invisibile possibile lasciando spazio alla sola luce.



Un sistema sonoro illustra durante il periodo di massima luminosità i contenuti dell'opera esposta. Anche il suono, così come la luce, cambia intensità nel corso del tempo sfumando alternativamente. 

L'illuminazione delle opere esposte è realizzata mediante l'uso di sistemi a fibre ottiche con bundle in PMMA, con illuminatore remoto con sorgente alogena a bassissima tensione e riflettore dicroico, massimo 12V 50W, munito di filtri anti-UV e anti-IR, ventola di raffreddamento. Si prevedono più sistemi per ciascuna opera, per la realizzazione degli effetti voluti e anche per consentire la regolazione dell'illuminamento in base alle raccomandazioni previste per la conservazione. 



Specificamente si prevede: 

- per l'illuminazione di "DELPHOS" n. 1 illuminatore con bundle di 4 code del diametro interno 6 mm con terminali orientabili; 
- per l'illuminazione del "NUDO FEMMINILE VISTO DI SPALLE" n. 4 illuminatori ciascuno con bundle di 1 coda del diametro interno 6 mm con sagomatore a lamelle per la realizzazione di porzioni illuminate a bordo netto; 
- per l'illuminazione del "TELO" n. 3 illuminatori ciascuno con bundle di 1 coda del diametro interno 6 mm con sagomatore per coni a bordi netti, e n. 1 illuminatore con bundle di 6 code del diametro interno 6 mm con sagomatori a lamelle per la realizzazione di porzioni illuminate a bordo netto. 

I numeri luminosi sono realizzate mediante lastre in acrilico colato trasparente con retroincisione delle scritte. L'illuminazione della scritta, e di conseguenza la sua percezione visiva, avviene attraverso un sistema di micro-LED, anche colorati, immessi nella lastra stessa. 

L'accensione dei sistemi per l'illuminazione delle opere esposte e per la percezione visiva delle scritte, è regolata da due centraline di gestione e di controllo delle singole sorgenti luminose su 9 zone, anche attraverso la regolazione dell'intensità luminosa. Ogni singola "situazione luminosa" (scena) è attivata con una sequenza temporizzata, con dissolvenza nel passaggio tra una scena e l'altra, determinando situazioni di continua evoluzione dinamica. 





Progetto:
Susanna Ferrini, Antonello Stella (n! studio)
e Anna Cornaro, Valerio de Divitiis (COR.dE)

Light designers:
Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi
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