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Luce alla Luce / SOLO LUCE

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Il tema della casa museo invita, a nostro avviso, a definire un luogo in cui le caratteristiche di uno spazio abitato e l'esposizione di opere artistiche siano in una relazione di reciproca appartenenza. Si è per questo optato per la costruzione di un recinto, inteso quasi come archetipo di casa. Il recinto di forma quadrata di dimensione in pianta di m.8 x 8, costruito secondo un modulo di m.1x1 e con un'altezza di m.3, si dispone all'interno in rapporto ai tre ingressi che interrompono tre lati del quadrato. Gli ingressi così disposti assumono una funzione di soglia fra interno ed esterno accentuata anche da un rialzo dalla quota interna del pavimento e da una visione frontale delle pareti. La disposizione degli ingressi facilita anche una certa dinamicità nell'uso e nella percezione dello spazio interno con una progressiva scoperta delle opere esposte, nonostante le ridotte dimensioni a disposizione.

[26mar2002]


Lo spazio "abitato" si sviluppa attorno ad un piccolo giardino secondo lo schema di una casa a patio. Il giardino evoca un luogo esterno in cui gli elementi naturali, aria, luce, suoni entrano in relazione con gli interni rendendoli differenti allo scorrere del tempo. Per questo il giardino diventa anche la fonte di illuminazione degli spazi interni variando lentamente intensità e caratteristiche della luce ad intervalli di tempo adeguati come una sorta di grande lampada naturale. Gli spazi interni così illuminati assumeranno atmosfere diverse anche nel corso di una visita alla tre opere esposte, accentuando gli aspetti di domesticità del luogo con luci e ombre che rendono la casa un microcosmo. Da sottolineare che essendo collocato in un luogo buio la luce variabile del giardino filtrata dai pannelli sarà anche l'elemento di riconoscibilità esterna del recinto-casa.



I materiali e il sistema di costruzione del recinto-casa sono improntati alla massima semplicità ed economicità utilizzando elementi con dimensioni e caratteristiche in uso abitualmente negli allestimenti fieristici, quali pannelli in m.d., in lamiera preforata, controsoffitti in cartongesso, pavimenti sopraelevati. Alla gradazione di luce e buio e all'articolazione dello spazio si affida il compito di nobilitare questi materiali.

Per le tre opere da esporre si è scelto di formare degli ambiti appositi che pur in continuità con lo spazio complessivo permettano una visione corretta anche in relazione alle differenti condizioni di luminosità che si alterneranno nel recinto. A questo proposito si garantirà sui quadri un grado di illuminazione costante attraverso la previsione di un sistema a retroazione con sensore-misuratore di luminosità posizionato in prossimità dell'opera, e regolazione di emissione luminosa con utilizzo di un sistema di variazione della sorgente di emissione. Si prevede un sistema di distribuzione con fascio di fibre ottiche fibra ottica composto da guide di diametro mm. 6 e lunghezza m. 2 con potenza che potranno variare da 100W (Telo) a 150W (Nudo femminile e Delphos). Al soffitto saranno collocati i concentratori luminosi con angolo di apertura del fascio luminoso fino a 40°. La distribuzione a fibre ottiche consente una protezione delle opere esposte dai raggi IR e UV e una temperatura del colore di circa 3000° K. La resa cromatica sarà ottimizzata grazie all'utilizzo di sorgenti luminose alogene.



La zona del giardino è la principale fonte di illuminazione diffusa delle parti interne con la caratteristica della variazione ciclica del livello di illuminamento della temperatura e del colore della luce. A questo proposito si prevedono due apparecchi compatti composti da 4 proiettori da 150W con emissione controllata e coordinata nelle tonalità di colore. L'emissione del flusso luminoso è controllato attraverso un sistema a microprocessore ciclico programmabile con le due sorgenti luminose alogene.





Progetto:
Marco Contini

Consulente illuminotecnico:
Ing. Giampaolo Vecchi 

Rendering:
Juan Carlos Viso

Impaginazione grafica:
Studio Contini & Studio B.L.L.
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