|
|
|
Avvistamenti
7.'05
Marco
Scarpinato
NEW URBAN STRATEGY. FRAGMENTS OF CREATIVE LANDSCAPES
|
|
|
|
|
AVVISTAMENTI
è un programma di ricerca attivato dal 1999 da Autonome Forme,
un'associazione di architetti con base operativa a Palermo che lavora
su proposte di ricerca e progetto dell'architettura contemporanea. Nella
fase iniziale AVVISTAMENTI ha determinato un appuntamento annuale di
confronto sul progetto contemporaneo coinvolgendo architetti, critici,
artisti e mettendo al centro della ricerca e delle riflessioni la città,
i suoi spazi e le analisi sui vuoti urbani e le zone abbandonate. La
città è intesa come opera d'arte e gli strumenti d'analisi
utilizzati nella lettura dei fenomeni urbani assumono i caratteri dell'arte
e della creatività per i quali è necessario costruire
un nuovo apparato teorico che, attraverso le immagini, non comunichi
solo se stesso; la teoria come visione diventa indispensabile per guardare
il mondo ed intenderne le nuove dimensioni. L'immateriale, il digitale
che sembra guidare lo sviluppo del mondo contemporaneo, necessita di
strumenti d'analisi adeguati per evitare interpretazioni che non restituiscono
la complessità della realtà contemporanea.
|
|
[21mar2005]
|
Palermo. Avvistamenti
2.'00. La creatività come soluzione impossibile.
Atene. Avvistamenti
6.'04. Monastiraki house. Step 4.
|
|
Roma. Avvistamenti 6.'04. New urban strategy. The creative dimension.
Baudrillard,
a margine della mostra di sue fotografie C'est l'objet qui nous
pense... scrive: "L'immagine, dice Platone, è all'incrocio
della luce che proviene dall'oggetto e di quella che proviene dallo
sguardo". Cosa accade quando le idee diventano immagine? Il
lavoro di Avvistamenti risiede nella trasformazione delle idee in immagini
non sostituendone i significati ma moltiplicando la visione delle idee,
variando il paesaggio teorico che costruisce un'immagine caleidoscopica.
Le analisi dei fenomeni urbani si materializzano come evento pro-scenico
della città e restituiscono la città nei suoi aspetti
variegati e complessi.
Il percorso teorico di Avvistamenti non definisce un programma determinato
ma pone un'attenzione verso il pensiero dell'architettura ed i processi
di costruzione. L'irruzione della realtà non rende meno scientifico
il pensiero sull'architettura; l'architettura è un percorso creativo
di conoscenza, per questo, Avvistamenti si basa sul continuo ri-specchiamento
e disvelamento dei labirinti, un lavoro che tende alla non-determinazione
di un metodo progettuale ma si basa sulla definizione dei processi di
conoscenza d'ogni singolo elemento del reale. Un processo mai conclusivo
che, definito nei suoi ambiti di ricerca, restituisce l'impossibilità
di semplificare i fenomeni entro i quali si lavora.
|
|
Palermo. Avvistamenti
4.'02. Molteplici identità, contemporanee creatività.
|
|
|
Con la
realizzazione di workshop tematici ed un approccio didattico che si
confronta direttamente con gli aspetti più creativi della città,
in Avvistamenti, l'analisi urbana diventa una pratica in cui lettura
e critica coincidono liberando energie latenti pronte a dare forma a
risposte progettuali inaspettate e sorprendenti. I workshop hanno avuto
dei supervisori che hanno permesso di evidenziare alcuni percorsi dell'architettura
contemporanea: Maurice Nio [Avvistamenti 2.'00], Hideyuki Yamashita
[Avvistamenti 4.'02] e Koen van Velsen [Avvistamenti 6.'04].
Nel 2000, in AVVISTAMENTI 2.'00: LA CREATIVITÀ COME SOLUZIONE
IMPOSSIBILE si è indagato l'annullamento dei caratteri distributivi
ed il loro ripensamento con l'ostinata ricerca del manifesto estetico
nel quale esprimere la propria posizione ideologica. Nel workshop 2.'00,
organizzato a Catania, la città industriale ed i suoi spazi dispersi
erano al centro del progetto. I 10 guppi di lavoro si sono confrontati
con la città di Catania e, con Programmare l'ambiguità,
la città programmabile è stata sviluppata per successive
versioni, descrivendo le possibili città in relazione tra reale
(le città) e progetto (la città). L'apporto progettuale
di Eduardo Arroyo, quello teorico di Nasrine Seraji sulla didattica
nell'architettura e le discussioni con Francesco De Simone sull'impossibilità
dell'insegnamento della disciplina progettuale hanno completato la dualità
tra tema teorico e tema progettuale.
La mostra New Cities in Old City del gruppo Amsterdam 2.0 projects
(l'architetto Nio, il vj van der Kaap e l'artista Perry ed altri) che
affiancava il lavoro d'indagine e progetto del workshop, indagava le
potenziali trasformazioni in un rapporto strettissimo tra architettura,
politica ed immagini.
|
|
|
|
"La
nostra concezione di Amsterdam 2.0 è più quella di un
paese che di una città – "un paese" che non ha
una ma centinaia di capitali. Un paese che ha come unico scopo la salvaguardia
della diversità e dell'autonomia di queste città. La costituzione
"Amsterdam 2.0" è concepita specificamente per questo
scopo. Una delle caratteristiche delle città di Amsterdam 2.0
è che sono ubique.Tu ed io sembriamo vivere accanto l'uno e l'altro,
come vicini, ad Amsterdam 2.0 però, di fatto, viviamo in due
città molto differenti, con delle leggi molto differenti. Quando
non mi piace più come stanno andando le cose nella mia città,
posso muovermi nella tua città senza dover vendere la mia casa
e spostare la mia proprietà, tutto quello che devo fare è
semplicemente spostarmi al tuo "municipio" e fare le procedure
necessarie...".
Palermo 2000, New cities in old cities. Amsterdam 2.0 Project, Amsterdam
Costituzione v.1.2.
L'incontro
di riflessione con Ilardi, Canevacci e Tronti a Roma ha definito meglio
i contorni e le possibilità d'indagine sulla città. L'ambiguità,
in questa fase, fa parte del processo progettuale e la sua programmazione
ne costituisce l'aspetto creativo. Il testo che segue è una ballata
di Nio sulla necessità del silenzio che ormai diventa un diritto
da conquistare.
HET LIMINALE EN HET KRISTALLIJNE
Se c'è qualcosa che caratterizza segretamente la nostra società
è la fobia del silenzio. Se c'è qualcosa che caratterizza
in modo pregnante la nostra epoca è l'ossessione della comunicazione.
L'idea che il silenzio possa insinuarsi minacciando la comunicazione
fra gli esseri umani è diventata un'ossessione.
In senso più largo e nel mondo intero la paura del silenzio è
scongiurata da una valanga di letture, conferenze, simposi, interviste,
sondaggi e resoconti... il credo consiste nella necessità della
comunicazione.
L'essenza della comunicazione è nascosta in quello che non è
detto. Nelle lacune, nei vuoti, nelle pause e negli interstizi dello
scambio. Nell'ultrasuono e nell'infrazonale. Qualcosa che assomigli
ad un vero scambio di pensieri può nascere soltanto nelle zone
dove esiste il silenzio della comunicazione e negli spazi segreti dell'informazione.
Lo scambio di pensieri non si manifesta solamente esprimendo le parole.
Palermo
2000, Avvistamenti 2.'00: New cities in old cities. NOX Soft City.
Nello
stesso modo, il significato non si manifesta rappresentando i segni
ma oltrepassandoli e superando ogni sorta d'inquadramento semiologico.
Non molto tempo fa, chi deteneva il potere, per realizzare in ogni modo
le cose che si era ripromesso di fare, cercava di far esprimere il meno
possibile le opinioni della collettività, arrivando, anche, alla
censura. Adesso, ci si sforza di fare parlare tutti quanti, di fare
esternare le loro opinioni e di rendere visibili i loro segreti; anche
i pensieri più marginali, banali, intimi e futili devono essere
sotto l'attenzione di tutti noi.
Palermo 2000, Avvistamenti 2.'00: New cities in old cities. Maurice
Nio, De belaagde landen.
Si è arrivati ad un punto tale che tutti sono convinti che
la loro opinione sia di notevole importanza; l'utopia realizzata dall'emancipazione,
dalla verbosità del mondo non ha soltanto fatto diventare la
democrazia un'impossibilità (di questo non m'importa più
di tanto) ma ha anche annullato il segreto della comunicazione.
Quando tutti dormono, nel silenzio della notte, io guardo le pubblicità
di prodotti curiosi che sono proposti da venditori dalla parola molto
veloce. Questi
orari non sono considerati di punta dalla comunicazione e dall'informazione
in generale. Sono gli orari in cui vengono proposti coltelli invendibili
o aspirapolvere offerti con garanzia illimitata. Quando i pubblicitari
ufficiali -quelli che lavorano per le grandi aziende produttrici- dormono,
si svegliano le offerte marginali, gli acquisti da tutto il mondo, gli
zombie della merce che sono i fantasmi della notte e ci forniscono informazioni
su un prodotto attraente ma futile. È meraviglioso come la notte
rispecchi il giorno in modo parodistico. Non posso farci niente, ma
rimango in estasi osservando questa pubblicità. Però,
tale parodia non è voluta ma diventa affascinante e divertente
perché è completamente senza pretese. Quasi tutto quello
che consideriamo parte della nostra cultura (arte, musica, letteratura,
in particolar modo l'architettura e in generale quello che è
legato al disegno) viene catturato da tutto ciò che attenua il
silenzio come le parole del venditore notturno, in un estetismo che
è andato in tilt, nel quale ogni stile è di seconda mano.
Vorrei difendere ciò che è sovrano e rimane tale, ciò
che non soffre della fobia del silenzio, ciò che non cede all'ossessione
della comunicazione, ciò che si sentirà sempre un estraneo
in qualunque sistema o rete: il liminale e il cristallino.
Il liminale è un caso limite. È una forma in cui le cose
si trovano in uno stato di suspense dopo essere state esposte ad una
sorta di erosione genetica, con la conseguenza che le caratteristiche
e le qualità incominciano a fondersi. Il liminale non conosce
referenza o identità e non la sta cercando. Il liminale sta continuamente
riparato dal vento grazie alla drempelfase e lì si sente molto
felice. È il morph delle forme, il mesties dei pensieri. È
flessibile e ambiguo.
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Molteplici identità, contemporanee
creatività. Il fiume Oreto.
Il cristallino al contrario è super specifico. Può
nascere soltanto dopo una lunga pressione mentale o fisica. Sceglie
una determinata identità in favore della sua propria unicità.
È l'apparenza metamorfica di una forma, il diamante della teoria,
un monolito vivente e rigoroso, un carattere molto scontroso. È
inaccessibile e inalienabile.
Palermo 2000. Avvistamenti 2.'00: New cities in old cities. Maurice
Nio, Day-Glo L.A.
Entrambi creano una vertigine. Il liminale nella sua ambiguità
fondamentale e il cristallino nella sua impossibile singolarità.
Non so precisamente se queste due figure possono portarci a delle strategie.
So che ci sono sempre state, che ci saranno sempre e che popolano questo
libro. E so che nella scia del liminale e del cristallino arriverai
ad un punto che potrai lasciare dietro di te il narcisismo e il cinismo
e arriverai negli spazi segreti della comunicazione, negli stealth spaces
della cultura.
Maurice Nio, 1999 [trad. dall'olandese di Ariane Vervoorn e Marco
Scarpinato]
|
|
Palermo 2000,
Avvistamenti 2.'00: New cities in old cities. Amsterdam 2.0 Project,
Amsterdam Costituzione v.1.2.
|
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02.
|
|
Nel
2002, con AVVISTAMENTI 4.'02: MOLTEPLICI IDENTITÀ. CONTEMPORANEE
CREATIVITÀ PALERMO_AMSTERDAM_ISTANBUL, la ricerca ed il progetto
si sono misurati con l'architettura digitale e le molteplici identità,
in un confronto tra la personale ricerca linguistica e lo spazio costruito.
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Molteplici identità, contemporanee
creatività. Deposito ferroviario di Brancaccio.
I
tre workshop hanno indagato progettualmente tre città: Palermo,
Istanbul e Amsterdam; a Palermo, in particolar modo, sono stati organizzati
sei laboratori con sei tutor [Lab. 1: Lo spazio sulla terra. Configurazione
di una mappa teorica per la città di domani / Hideyuki Yamashita;
Lab. 2: Le vie d'acqua. Paesaggio e città nel Mediterraneo /
Franklin Lee e David Serero; Lab. 3: Spazi della creatività all'interno
dell'ex-Caserma dell'Aeronautica sul fiume Oreto / U.F.O.; Lab. 4: I
vuoti urbani ed il recupero della stratificazione della memoria / Ammar
Eloueini; Lab. 5: Lo spazio e le sue nuove identità / Next Architects]
per sviluppare una nuova strategia urbana.
In 4.'02, le architetture didattiche di Hideyuki Yamashita, con le sue
visioni, hanno constestualizzato, in una poetica nuova, la presenza
del paesaggio e della possibile ibridazione tecnologica della natura
al servizio del suo mantenimento e protezione.
|
|
|
|
|
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Hideyuki Yamashita, Nuova Strategia
per Palermo.
|
|
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02. Hideyuki Yamashita, Visions of architectures,
Tokyo.
|
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02. Vincenzo Guagliardo, Nuovo terminal ferroviario
(tutor: Hideyuki Yamashita).
|
|
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Vincenzo Guagliardo, Nuovo terminal
ferroviario. Vincenzo Guagliardo, Nuovo terminal ferroviario (tutor:
Hideyuki Yamashita).
La
descrizione di Tokyo vista da Tokyo: "Quando Shinohara nel
1964 usava il termine 'caos' per descrivere le città in Giappone,
la 'bellezza della confusione', suo personale concetto, non aveva relazione
con il de-costruttivismo dell'Occidente. La ragione è che dietro
alle 'città caotiche', il 'software' debba essere la consuetudine,
le leggi non scritte del popolo giapponese ed i regolamenti edilizi
in Giappone e l''hardware' il sistema dei trasporti. Sotto queste condizioni,
la città caotica di Tokyo è non arbitrariamente reale.
Negli anni Sessanta, quando c'era tra gli architetti giapponesi una
tendenza generale a trasformare le città sotto lo slogan del
Metabolismo, soltanto Shinohara uscì da tale tendenza e scrisse
quanto segue: "La vita della città non può essere
coperta solo da una grande cornice (modello di città). Rimane
sempre la necessità che l'immagine futura della cellula della
vita di Tokyo sia assolutamente raccolta dall'interno della cornice".
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02. Next Architects, City world, lettura.
L'organizzazione
dello spazio degli U.F.O., la City-World dei Next Architects e gli spazi
sonori dei Lab [au] hanno completato il confronto serrato tra posizioni
divergenti esprimendo una vivacità progettuale sostenuta da un
pensiero teorico. Nella fase di preparazione del workshop, le riflessioni
teoriche di M. L. Palumbo e le proposte progettuali ed artistiche di
nicole_fvr/2A+P, Elastic, Maffia/Delicatessen e BELLISSIMO/Label hanno
costituito un contributo in chiave italiana con mostre e letture tenutesi
a Palermo.
|
|
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02. Lucia Pierro, Centro di depurazione (tutor: Hideyuki
Yamashita).
|
Palermo. Avvistamenti
6.'04.
Amsterdam-Rotterdam.
Avvistamenti 6.'04.
Istanbul. Avvistamenti
6.'04.
|
|
Atene. Avvistamenti
6.'04.New urban strategy. The creative dimension.
Il caos che regola le nostre città e la presenza di spazi che
escono dalla nostra cornice è espresso dall'introduzione del
paesaggio senza la nostalgia di un passato che niente cambia per far
comodo agli imparruccati cicisbei dell'architettura. In Progressive
landscape e in LandForm abbiamo sperimentato a Palermo la possibilità
di purificare la città partendo dall'introduzione della tecnica
all'interno della natura. Le elaborazioni, lavorando sulla nuova strategia
urbana di Palermo, hanno costituito una possibile matrice in cui le
identità teoriche dei singoli creano le città possibili.
Il taglio della superfice della nuova stazione che lavora sulla deformazione
del landform da elemento orizzontale ad elemento verticale, il depuratore
delle acque di Palermo che applica una sofisticata tecnologia all'architettura
del paesaggio, l'origami-garden che scompone la costruzione geometrica
del giardino italiano ibridandola con altre estetiche o la contradiction-city
che, con i servizi urbani per la città nomade, s'inserisce in
una visione territoriale con una dimensione aperta alle nuove realtà
dimensionali con le quali occorre confrontarsi, mettono in risalto nuovi
aspetti della città. I principi d'analisi urbana applicati con
nuovi strumenti e le proposte progettuali ci rivelano una città
sorprendente. Questi, più che progetti nella definizione classica,
sono degli instant projects che annullano il tempo in favore dello spazio
e delle nuove sensibilità necessarie al suo attraversamento.
|
|
|
|
|
Palermo 2002,
Avvistamenti 4.'02. Vivian Celestino, Origami garden (tutor: Degre Zero,
Franklin Lee).
|
|
|
|
|
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Alessandra Aluzzo, Contradiction city
(tutor: Next Architects).
"Progressive
Landscape" is the appropriate model to demonstrate a new paradigm
of architecture. It is theoretical and abstract enough to vision the
plural and polyhedral pattern for the up coming morphological themes
of Landscape-Architecture. It is a manifestation of a possible artificial
geography to generate a diversified spatial sequence covered with green
surface. It is instrumentalized by way of its own recursive generation;
a huge internal force and a strange transgression made up by the new
ground/environmental contact. It is a sequence expanded from the natural
geography to a self-organized internal organ, which is dedicated anima
by nature. It is a wild and turbulent Progressive Landscape in which
any traditional territorial notion no longer works".
Palermo 2002, Avvistamenti 4.'02. Hideyuki Yamashita
Yamashita Lab.
NID. Tatsunori Fushiki, Cemetery.
In AVVISTAMENTI 6.'04: NEW URBAN STRATEGY. THE CREATIVE DIMENSION, dalla
verifica sullo spazio costruito relazionato alle nuove strategie urbane,
il dettaglio costruttivo rivela le identità locali nel silenzio
dei proclami. Il lavoro in rete non ha sostituito il confronto diretto
e a volte duro ed ha lasciato il posto ad una molteplicità di
possibili confronti non solo ideologici. In 6.'04, i contributi di van
Velsen, O'Donnell+Tuomey, Sondermark e degli Anamorphosis, con la loro
raffinata architettura, hanno permesso d'individuare meglio la ricerca.
Con i workshop di progettazione architettonica ed urban design, AVVISTAMENTI
6.'04, da evento annuale, è trasformato in un laboratorio permanente,
OFFICINA MEDITERRANEO, che indaga le città di Palermo_Amsterdam-Rotterdam_Istanbul
ed Atene affrontando una particolare dimensione che si aggiunge a quella
fisica: la permanenza della storia che deforma l'architettura. I contributi
degli artisti Kiki Baka per Atene, Emma Dante per Palermo ed Erkut Terliksiz
per Istanbul hanno definito meglio le caratteristiche contestuali e
le differenze.
|
|
|
|
Avvistamenti
7.'05. AutForMED, dicembre 2004-febbraio 2005.
OFFICINA
MEDITERRANEO è organizzato in quattro step che hanno affrontato
il tema del progetto contemporaneo e del disegno urbano all'interno
di contesti scelti per la densità dei significati ed ha permesso
la sperimentazione di analisi e progetti su spazi da risignificare all'interno
della città, definendo identità e nuovi paesaggi urbani
in grado di riflettere ed interpretare la contemporaneità.
Individuando le influenze culturali visibili ed invisibili si evidenziano
le tracce della cultura del Mediterraneo in società apparentemente
distanti. Il Mediterraneo percorre le strade d'Europa come dimostra
drammaticamente l'uccisione ad Amsterdam del regista Theo van Gogh.
La successiva iniziativa Nederland-Marocco tenta di unire due luoghi
apparentemente lontani ma accomunati da una lunga storia di scambi e
rapporti pacifici. Queste iniziative lavorano sulla nozione del tempo,
dove la distanza si misura attraverso la durata e non più attraverso
quel che accade all'interno di questa distanza. È lontana l'eterotopia
dello spazio di memoria foucaultiana.
|
|
|
Bonifacio-Corsica,
2004. Avvistamenti 7.'05.
|