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I colori del Nuovo Meyer

Gilberto Corretti



La sala giochi e di soggiorno del Nuovo Meyer è ampia circa cinquanta metri quadri, si trova al secondo piano dell'ospedale ed accoglierà bambini da zero a sei anni, insieme ai loro genitori ed avrà un uso prevalentemente diurno. Abbiamo diviso la sala in aree funzionali con paraventi mobili che limitano le interferenze acustiche e visive: c'è un angolo morbido per i più piccoli, tavoli da gioco per le varie età, l'angolo della lettura e delle fiabe, giochi e pedane di socializzazione, scaffali per riporre oggetti personali e pannelli mobili alle pareti per affiggere disegni e poster.

[17apr2005]








La luce proviene dall'alto, per mezzo di oblò aperti sulla copertura, e da una parete vetrata che guarda verso sud-sud ovest sulla quale si protende con un forte aggetto la copertura dell'ospedale. Abbiamo verificato con modelli illuminometrici che nella sala la luce avrà una dominante azzurra, per la presenza degli oblò aperti verso il cielo e per l'inclinazione media dei raggi solari nel corso dell'anno, temperata dalle tonalità giallo-arancio del sole nel variare delle ore giorno e del corso delle stagioni. Questa era la piattaforma sulla quale abbiamo impostato il nostro progetto di arredo che ha svolto, come obbiettivo primario, il tema della luce, cioè del colore.

  Il colore è luce perché il buio non ha colori. Il colore è una forma di energia ed alcuni colori, come l'infrarosso e l'ultravioletto, sono così violenti che possono ulcerare la nostra pelle pur rimanendo invisibili agli occhi. Il colore risponde alle leggi del richiamo, è un principio ordinatore della memoria che si serve del colore come concetto per generare sintesi interpretative. Il colore è stato assimilato ai suoni per la sua capacità di aggregazione e composizione e dovremmo accostarlo anche ai profumi e agli odori che sono stimoli e sensazioni che esaltano il flusso della memoria, suggeriscono brividi e ricordi, provocano benefiche sensazioni di benessere o sgradevoli di malessere.



L'alfabeto cromatico accettato universalmente si basa su tre colori,giallo, rosso e blu: tre colori primari che basterebbero a riprodurre tutti gli altri. Questa triade è sicuramente la base di ogni riproduzione tecnica dei colori ed è spesso proposta anche come triade cromatica per l'infanzia assimilando forse l'alfabeto cromatico all'alfabeto vocale. Si può osservare però, rimanendo nella metafora, che i bambini imparano a parlare usando parole complesse ancor prima di aver imparato l'alfabeto e ciò vale anche per i colori. Dunque è possibile usare una ampia gamma di colori che comprenda anche i colori secondari, come i verdi e i viola, e i colori scuri, come i grigi.

Una importante presenza cromatica è data anche dai colori indossati dai bambini e dagli adulti e dagli oggetti che si portano con sé per cui l'ambiente non deve essere cromaticamente saturo quando è privo di persone e di cose ma deve apparire leggermente spoglio, come se fosse in attesa del colore estemporaneo e passeggero dei suoi abitanti. Il colore varia anche per l'incidenza della luce sulle superfici: una superficie di rotazione presenta, al variare della curvatura, una continua variazione di luminosità e quindi di colore e sarà pure diverso se la si guarda dalla parte concava o da quella convessa: un grande effetto ottenuto con mezzi molto semplici. Infine, dal punto di vista spaziale, il colore gioca un ruolo importante nel definire i volumi e le distanze degli oggetti dal soggetto che guarda: ci sono colori che avvicinano, come il giallo e il rosso, e colori che allontanano, come il verde e il blu. Questi sono stati gli strumenti che abbiamo usato per raggiungere gli obbiettivi del nostro progetto. Abbiamo cercato di mantenere la dominante azzurra naturale, per dilatare uno spazio che prevede la presenza di più persone, mantenendo accenti locali di colore puro e saturo per dare personalità e carattere agli spazi ed agli oggetti presenti nella sala.

Gilberto Corretti
gilcorretti@libero.it
Il progetto descritto in questa pagina, relativo all'arredo della sala giochi e di soggiorno del Nuovo Meyer di Firenze, è stato sviluppato da Care Toys per la Fondazione Meyer. L'incarico di progetto è stato dato il 15 febbraio 2005 e la sala è stata inaugurata il 16 marzo 2005. Hanno collaborato alla realizzazione Poltronova e i laboratori di falegnameria Mosaico Sas (PT), Scannerini Arredamenti (FI), Alessandro Ridolfi (AR).

> FILES: GABRIELLA DE POLO: GIOCARE CON GILBERTO CORRETTI

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