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5° Festival Internazionale di Architettura in Video
IL FUTURO E LA CITTA'
incontri internazionali di architettura > 30 novembre - 3 dicembre 2000
esposizioni > 30 novembre - 17 dicembre 2000




> OPERE

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Takehiko Nagakura
The Danteum of Giuseppe Terragni and Pietro Lingeri (1938)
Massachussetts Institute of Technology
USA 1998, 5'46''

Il Danteum è stato progettato nel 1938 da due eminenti architetti italiani, Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri. Il progetto è noto per l'organizzazione allegorica dello spazio secondo quello descritto nella Commedia dantesca. A causa della disfatta del loro cliente, Mussolini, nella Seconda Guerra Mondiale, il progetto non è mai stato realizzato ed è diventato uno dei più famosi progetti moderni mai portati a termine. Attraverso l'uso di tecnologie avanzate per la grafica al computer, questo film è la simulazione di una passeggiata nella luce e tra i materiali del monumento mai costruito. Una visualizzazione secondo la luce diurna mostra i raggi di sole che filtrano dalle fessure aperte nel soffitto della camera dell'Inferno, come le trentatre colonne di vetro che svettano contro il cielo nella camera del Paradiso. L'indagine si è concentrata sull'uso effettivo delle qualità oscillanti dello spazio da parte degli architetti, lungo tutto il viaggio dal cortile d'entrata nell'Inferno, poi nel Purgatorio, nel Paradiso e nell'Impero. Durante il passaggio attraverso questi ambienti, i visitatori sarebbero stati soggetti ad un continuo processo di oscillazione dello spazio da luminoso a oscuro, da aperto a chiuso, quindi anche ad un continuo aggiustamento dell'apertura della pupilla e della distanza focale dell'occhio. La simulazione mette in luce questo effetto attraverso un ininterrotto movimento della camera posta all'altezza dell'occhio umano.

Takehiko Nagakura è un architetto di Tokyo. Al MIT insegna corsi relativi al design assistito dal computer, le sue ricerche si concentrano sulla rappresentazione e l’elaborazione elettronica dello spazio architettonico e sulla conoscenza formale del design. Nel 1996 ha fondato il gruppo Architecture, Representation and Computation (ARC), di cui è direttore. Il suo edificio recentemente completato, il Gushikawa Orchid Center a Okinawa, in Giappone, ha ottenuto il SD Review Award (1998) e il Nikkei Kyushyu District New Office Award (1999). È alla guida del progetto Unbuilt Monuments, nel quale il suo gruppo sviluppa tramite la computer graphics visualizzazioni di opere architettoniche significative ma irrealizzate risalenti al primo periodo moderno, quali il Danteum (Terragni e Lingeri, 1938) e i Monumenti per la Terza Internazionale (Tatlin, 1919). Le recenti produzioni video del gruppo sono state proiettate a Tokyo, Osaka, Orlando, Los Angeles, San Francisco, Charlottesville, Parigi, Milano e Firenze nel corso di festival cinematografici e conferenze di computer graphics quali i SIGGRAPH Animation Theaters del 1998 e 1999. Per la produzione del video sul Palazzo dei Soviet di Le Corbusier (in collaborazione con Shinsuke Baba), il gruppo ha ottenuto il Terzo premio del Prix Pixel-INA Science Division alla 19° edizione di Imagina a Monaco. Ispirato dall’apparato prospettico documentato da Albrecht Durer nel 1525, Takehiko Nagakura ha inventato DIGITARAMA, un proiettore spazio-forma basato sul computer, sviluppato per il Virtual Architecture Show organizzato dal Tokyo University Digital Museum nel giugno 1997. La tesi di dottorato di Nagakura (1996) all’Università di Harvard ha proposto un paradigma computabile per la rappresentazione delle forme e delle trasformazioni architettoniche. Prima di arrivare al MIT nel 1993, Nagakura ha lavorato per Fumihiko Maki a Tokyo, ed è stato assistente alla Graduate School of Design dell’Università di Harvard. Si è laureato in Ingegneria Edile all’Università di Tokyo nel 1985, ha conseguito il Master in Architettura all’Università di Harvard nel 1987, il Master in Ingegneria Edile all’Università di Tokyo nel 1988, e completato il dottorato a Harvard nel 1996. Nel 1985 ha ottenuto la prestigiosa borsa di studio Ishizaka Memorial Foundation dalla Japanese Federation of Economic Institutions. Nel 1999 ha ricevuto il Japan Information Culture Society Grand Prize.

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