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Thomas Kutschker
Obscure Lights
Academy of Media Arts
Germania 1996, 14’
Durante il giorno c'è luce. Storie di tre secoli di luce artificiale che narrano aneddoti sulle bellezze del passato fino al mondo di oggi. Se ci si sforza di capire, parole, suoni e immagini sembrano indipendenti, scollegati tra loro come la comparsa della luce. Ma in realtà sono intrecciati l'uno all'altro. Ognuno segue la propria struttura logica. Volgendo lo sguardo all'indietro, al tempo della celluloide, le ombre di queste immagini, laddove si vede la grana, raccontano più storie rispetto alle immagini brillanti e di piccolo formato. Una passeggiata in una città che sembra silenziosa, costituita da frammenti di città diverse. Vedute che invitano a scoprire il mondo di notte, fuori dalla porta di casa. Strade, varchi, caseggiati e aree industriali, prospettive e dettagli, che passano inosservati durante il giorno, raccontano storie nelle loro ombre e luci riflesse, che appaiono di notte. Superfici che sembrano costruite per girare un film prendono vita grazie alla luce e alla pellicola non impressionata. Macro immagini di fonti luminose avvicinano all'immaterialità della luce. Un universo soggettivo fatto di storie, musica e immagini. Dove c'è luce, c'è giorno.
Thomas Kutschker si è laureato all'Accademia delle Arti Mediatiche di Colonia. Il suo ultimo progetto cinematografico presso l'accademia, “The Dark Lights”, è un'indagine saggistica sulla storia e sulla percezione della luce artificiale nelle città. La struttura del filmato riflette un approccio curioso e privo di pregiudizi. Il documentario successivo, “John E. Loskot – The Lost hero” è la storia di un uomo che sogna di bonificare il deserto e che poi improvvisamente scompare. "The Vanishing Border" si incentra sulle discrepanze tra memoria individuale, soggettiva, e storiografia ufficiale, e le differenze e fratture che ne derivano. Il suo lavoro fotografico e cinematografico, dalla fase di mutamento radicale e dalla caduta del muro di Berlino, costituisce parte del filmato. Ha osservato come le tracce del muro siano sparite sotto nuovi strati di cemento, e questo lo ha ispirato nella realizzazione del progetto. La trasposizione cinematografica fonde notizie, osservazione documentaristica e immagini artistiche, per ottenere atmosfere tese e un approccio contrastante nei confronti della ‘zona’.
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