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5° Festival Internazionale di Architettura in Video
IL FUTURO E LA CITTA'
incontri internazionali di architettura > 30 novembre - 3 dicembre 2000
esposizioni > 30 novembre - 17 dicembre 2000




> OPERE

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Shuhei Endo (Shuhei Endo Architect Institute)
Springtecture
Giappone 2000, 14’10”

Oggi l’architetto è alla ricerca di un’architettura paramoderna plausibile che apra nuove possibilità e sappia superare le limitazioni autoimposte del modernismo (un risultato dell’eccessiva ricerca di uniformità), sfruttandone al contempo tutte le possibilità e tutta l’efficacia. Con il modernismo l’architettura è stata frammentata in elementi quali pilastro, trave, tetto e parete, elementi che poi sono stati riassemblati. Le limitazioni insite in questo tipo di ‘composizione’ possono essere considerate la ragione principale per cui il modernismo in architettura non è mai riuscito ad avere un carattere davvero ricco. Shuhei Endo ha quindi sperimentato metodi non compositivi in due tipi d’architettura. Il primo tipo è basato sulla messa in dubbio di una premessa fondamentale della nuova architettura, ovvero la completa separazione tra interno ed esterno. Questo tipo di architettura, fatto di spazi aperti, è stato chiamato con il neologismo ‘Halftecture’. Il secondo tipo crea invece gli spazi architettonici con un solo elemento, una striscia continua di lamiera che avvolge tetto e pareti, negando quindi gli elementi compositivi ottenuti frammentando l’architettura in elementi separati. Questo secondo tipo d’architettura è stato chiamato con il neologismo ‘Rooftecture’. Questi edifici sono esempi concreti del tentativo di realizzare possibilità di architettura paramoderna. 

Shuhei Endo, nato nel 1960, si è laureato in Architettura presso l’Università di Arte di Kyoto nel 1986. Nel 1988 ha fondato il Shuhei Endo Architect Institute; nello stesso anno ha ottenuto il premio della Federazione giapponese di architetti e ingegneri edili, il Marble Architectural Award e il Grand Prix dell’Estremo Oriente in Italia. Insegna, sempre dal 1988, presso l’Università Kinki di Kobe, presso la Scuola di Design e l’Istituto di Tecnologia Fukui. Secondo il principio ‘Springtecture’ ha progettato “Springtecture H”, toilette pubbliche a Hyogo, nel 1998 e “Springtecture A/Aomori Project” per il Museo d’arte di Aomori in Giappone nel 2000. Secondo il principio ‘Rooftecture’ ha realizzato numerosi progetti: “Rooftecture T” a Fukui nel 1997; “Rooftecture N”, depositi e uffici a Hyogo, e “Rooftecture O”, luogo di culto shintoista a Fukui, nel 1998; “Rooftecture M” a Tokyo, “Rooftecture Y” e “Rooftecture H” a Hyogo nel 1999; “Rooftecture W/Wipo project”, l’allargamento della sede sociale dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale a Ginevra, nel 2000. Ha inoltre realizzato nel 1990 la “3d Factory” a Shiga, nel 1994 e nel 1997 due tettoie per biciclette, “Cyclestation M” a Shiga e “Transtation O” a Fukui, nel 1988 e nel 1995 rispettivamente la “Maison U” a Osaka e la “Maison O” a Kyoto, infine “Healtecture K” (abitazioni e uffici a Osaka) e “Skintecture I” (cooperativa di pesca a Hyogo) nel 1996; il suo progetto più recente è “S Complex” a Shiga. Ha recentemente partecipato alle seguenti mostre: “GA House Project” a Tokyo nel 1997 e nel 1999, e “The Possibility of Architecture” a Osaka nel 1997 e nel 1998. Nel 1999 ha pubblicato “Shuhei Endo” (GG Portfolio, Gustavo Gili editore, Barcellona).

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