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Splitterwerk (Vera Freißmuth, Alois Gstoettner, Nikolaos Zachariadis,)
w#plus
Austria 1999, 2’
Vivere e lavorare nell’era dell’informatica. Questo contributo, intitolato “w#plus”, è diviso come proposto in due aspetti, ovvero l’utilizzo e il concetto di design da una parte e l’effettivo spazio abitativo dall’altra, e si propone come una riflessione sull’argomento della vita e del lavoro. L’appartamento come studio, la realtà è sostituita dall’osservabilità. In un’epoca nella quale progetti di massima e modelli rigidi sono da considerarsi superati, è essenziale sviluppare modi dinamici di affrontare i problemi: gli stessi quesiti moderni devono essere soggetti a un processo e a loro volta reagire ai cambiamenti. Per esempio, va discussa la questione della compatibilità del telelavoro con la casa. È certo estremamente importante il modo in cui le funzioni in passato rigidamente separate del lavorare, da una parte, e dell’abitare, dall’altra, siano state combinate fino a formare una nuova unità funzionale. Fondandosi sulla divisibilità (non solo fisica ma anche mentale), è necessario creare una distinzione tra abitare e lavorare come ‘teleabitazione’, ovvero un luogo di lavoro inserito nello spazio abitativo come un’enclave, unità completamente separate eppure direttamente accessibili (sullo stesso piano, al piano inferiore) e il legame interno tra abitazione e lavoro, ma come ufficio diviso con il vicino o accessibile tramite uno spazio pubblico, per citare solo alcuni esempi.
Splitterwerk è il nome di laboratori per la ricerca, lo studio scientifico e la realizzazione di progetti nel campo dell'architettura, dell'urbanistica, delle belle arti e dei new media. A Splitterwerk lavorano Mark Blaschitz, Peter Heitzinger, Edith Hemmrich, Bernhard Kargl, Josef Roschitz, Thomas Zinterl, Johann Grabner, Gernot Ritter, Markus Michael Zechner, Peter Schreibmayer, Peter Hammerl, Claudia Vallant, Veronika Hofrichter, Hans-Jörg Tschom, Doris Dockner, Wolfgang Reinisch, Ester Lorenz, Christoph Gehmacher, Wolfgang Weixler, Nikolaos Zachariadis, Vera Freißmuth, Jörg Kindermann, Hannes Freißmuth e Alois Gstöttner.
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