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5° Festival Internazionale di Architettura in Video
IL FUTURO E LA CITTA'
incontri internazionali di architettura > 30 novembre - 3 dicembre 2000
esposizioni > 30 novembre - 17 dicembre 2000




> OPERE

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LAB[au] (Manuel Abendroth, Jérôme Decock)
DATASCAPE
Belgio 2000

I data_scapes sono simulazioni informatiche basate sui rapporti dinamici tra i processi di indagine statistica, spaziale e temporale e gli strumenti di visualizzazione grafica o spaziale. La programmazione di queste simulazioni innesca e alimenta un processo di ideazione attraverso parametri spazio-temporali dinamici che permettono non solo una comprensione dinamica e statistica di sistemi variabili, come l'afflusso di infrastrutture, attività, messaggi, ma anche una comprensione dei complessi sistemi di interazione, come il sovraffollamento, la crescita, gli scambi globali… La programmazione del tempo nello spazio è un nuovo metodo di analisi e di simulazione di fenomeni complessi e determina il ruolo pragmatico e operativo dell'architetto che si rifiuta di definire una struttura in una situazione determinata. Pertanto questi ambienti informatici forniscono all'architetto uno strumento che anticipa il complesso processo decisionale e di controllo (progettazione, realizzazione e comunicazione) per estendere i tradizionali metodi di pianificazione a nuovi parametri accelerati spazio-temporali, quali i flussi di messaggi e calcoli. Eppure, oltre allo strumento operativo, queste strutture informatiche possono diventare persino nuove strutture spaziali in sé - un'architettura dinamica che segue processi materiali e immateriali nella struttura dello spazio. L'introduzione di tecnologie informatiche trasforma il ruolo dell'architetto nel processo di design. L'architetto diventa quindi un ideatore, un catalizzatore e un designer di un'architettura ideata e iniziata, un'architettura di inFORMazione, un iperdesign. Il progetto “Light_scape(s), mappe di dislocazione”, per esempio, è uno studio sulla luce per il “Heizel plateau” di Bruxelles (1999), che comprende una ricerca simile di strumenti operativi al fine di concepire la luce stessa come vettore dinamico e polisemico nella matrice urbana. Lo studio elaborato a computer crea 'panorami di luce' cangianti attraverso la programmazione temporale della luce stessa nello spazio tramite strumenti strutturali (statici), programmatici (dinamici) e individuali (interattivi). Viene fatta una mappa della luce come panorama fluido e immateriale sullo spazio esistente, aprendo così a una nuova percezione dello spazio pubblico. Progetto: LAB[au], Manuel Abendroth, Jérôme Decock, N.Mestaoui (ombra elettronica), P.de Smedt (Jans), Kim Pecheur.

Gli attuali collaboratori del LAB[au] sono Manuel Abendroth, Jérôme Decock, Alexandre Plennevaux. Fondato nel 1995, il LAB[au], laboratorio per l'architettura e l'urbanistica, affianca alla ricerca teorica LAB[a+u] lavori concreti di progettazione e realizzazione LA.BAU. Così facendo, il LAB[au] elabora un 'iperdesign' analizzando le implicazioni delle nuove tecnologie legate alla comunicazione e all'informatica all'interno di strutture spazio-temporali e le loro forme di rappresentazione come l'architettura e l'urbanistica. La trasposizione di processi inFORMatici, di trasmissione e calcolo in forme testuali, grafiche, tridimensionali e biomorfiche consente di esaminare nuovi progetti spaziali propri del mezzo elettronico, e così facendo illustra la mutazione spaziale e semantica operata dalle nuove tecnologie di comunicazione e calcolo sulla percezione e concezione del nostro ambiente.

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