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Emir Jelkic, Katja Šoltes
Kako se kace fountain? / How do you say èesma?
Slovenia, 9’05”
Questa storia potrebbe accadere. A chiunque. A qualsiasi città. La percezione che un organismo ha di una città è una delle esperienze più intime nel rapporto città-uomo. Quando un organismo ne percepisce un altro, inizia il processo di identificazione. La differenza tra le dimensioni dei due è determinante per la durata della reciproca identificazione. Il ricordo di una città consiste in una serie di immagini statiche, momenti immobili di architetture e volti – non è mai un tutto compiuto. Il ricordo di un uomo, di una donna? Dettagli delle mani, del tono di voce, degli occhi, dell’odore – ma anche una silhouette. La percezione della città attraverso gli occhi di una persona che corre, paragonata a quella di qualcuno che cammina, è analoga al rapporto tra un film e una fotografia. Le immagini in movimento della città sono sempre leggermente sfuocate, sempre sfuggenti, a causa dello sforzo fisico e del movimento rapido del corridore. L’architettura perde improvvisamente le proprie caratteristiche, diventa un’impressione dinamica, i suoi diversi paesaggi si fondono l’uno nell’altro – il processo di identificazione è dunque molto più rapido. Conoscere la città attraverso gli occhi di un corridore è la storia di una sensazione intima di un tutto compiuto, della silhouette di una città e della silhouette dell’uomo che vi è dentro.
È nato nel 1974 a Sarajevo, in Bosnia. Studia architettura all’Università di Ljubljana. Nel 1999 ha progettato la scenografia per la rappresentazione teatrale "Sue e Sid" al teatro Glej. Nel 1997 è stato cameraman per il video di Esad Babacic premiato al secondo Festival Indipendente Sloveno di Film e Video. Come membro del gruppo Ljudmila (Ljubljana digital media laboratory – Laboratorio di media digitali di Ljubljana) ha lavorato a diversi progetti di numerosi artisti sloveni (Cosic, Hrvatin, Pogacar ecc.). Nel 1999 faceva parte del gruppo Spyral 000 che ha esposto i propri lavori alla mostra di architettura "Sarajevo concerthall competition" alla Biennale dei Giovani Artisti di Roma. Attualmente vive e studia a Ljubljana.
È nata nel 1972 a Ljubljana, in Slovenia. Ha completato gli studi di architettura nel 1999 presso l’Università di Ljubljana. Nel 1990 ha partecipato alla fondazione del gruppo di teatro contemporaneo Betontanc, collaborandovi fino al 1993. Dal 1993 al 1998 ha lavorato per un’emittente radiofonica studentesca, presentando le tendenze contemporanee in architettura. Nel 1997 ha iniziato a scrivere articoli di architettura e design per la rivista slovena Ambient; ne ha pubblicati finora oltre cinquanta. Nel 1999 è stata invitata dal gruppo di artisti New Collectivism a prendere parte al concorso per definire la grafica delle celebrazioni per il Millennio a Ljubljana: il progetto da loro elaborato ha vinto il concorso. In seguito ha collaborato con il gruppo alla campagna pubblicitaria per Manifesta, la Biennale europea di arte contemporanea che si è svolta all’inizio di quest’anno a Ljubljana. Dal 1998 al 1999 ha disegnato tre scenografie all’aperto per il Ministero sloveno per lo Sport e l’Istruzione. Nel 2000 ha progettato una cucina per una persona disabile. Attualmente vive e lavora a Ljubljana come architetto libero professionista.
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