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DVA plus
Centrumplan l'oriënt voorloplg ontwerp
Croazia 1999, 2’50’’
2D. E’ un programma che serve a mostrare agli uomini come potrebbe apparire qualcosa e non come appare realmente (il cliente può fortemente influenzare il risultato finale). Senza che ce ne accorgiamo veniamo coinvolti in un ambiente visibile e invisibile. Una volta che abbiamo realizzato questo, iniziamo a pensare che la natura dello spazio deve iniziare a cambiare. Non abbiamo finalmente raggiunto il punto in cui è necessario riconsiderare la validità o l’invalidità dello spazio che l’architettura manipola? L’ambiente invisibile a cui si riferiscono K. Sejima & R. Nishizawa nei loro scritti riguarda la visione statica e immobile (tradizionale) di cui il Giappone è inondato. Ogni singola immagine viene accuratamente descritta, ma raramente mostra le immagini nascoste. La visualizzazione 2D contiene qualcosa di celato ma raramente disturba e intacca lo spirito. Il 3D. Questo programma mostra agli uomini quello che potrebbe succedere all’interno di una forma e non quello che potrebbe realmente accadere (gli utenti possono fortemente influenzare le immagini finali). Non esiste un’architettura con un programma, nessuna architettura senza evento. Gli eventi che accadono in uno spazio dato sono tanto importanti quanto lo spazio stesso. Non è importante come appare una costruzione, ma è importante quello che rappresenta. A differenza del punto di vista orientale (! = immobile), quello occidentale impone cambiamenti, dinamicità e eventi dinamici
(? = dynamic). Tschumi nel suo manifesto presenta l’uomo come l’essere più importante perché lo spazio si sviluppa intorno ad esso. L’immagine dello spazio non è poi così importante (!) perché con la traslazione del punto di vista è possibile rivelare l’invisibile (?). L’animazione 3D è una condizione necessaria per gli eventi immaginati perché dà il senso dell’architettura. Considerando i risultati virtuali che sia il 2D che il 3D realizzano (!/?), la “www.dvaplus.hr” pensa che non possano funzionare l’uno (!) senza l’altro (?) e solo se considerati (@) insieme (?) possono dare un senso al loro lavoro.
Lo studio DVAplus è nato nel 1998 come uno studio di architettura e presentazione di progetti architettonici al computer. L’architettura come premessa di vita e professione è inevitabilmente connessa con l’esplorazione dello spazio così come con lo spazio virtuale tridimensionale. La possibilità di controllare e visionare continuamente ogni singolo grado del disegno dalla fase concettuale ai dettagli finali apre una nuova branca della comunicazione all’interno dello studio architettonico stesso, con i clienti e con gli utenti. Con lo sviluppo di internet i rapporti dello studio con un solo posto sono superati. Ogni giorno è possibile scambiarsi comunicazioni ed informazioni via e-mail. Osservazioni sistematiche riguardo allo sviluppo delle tecnologie informative e digitali assicurano il progresso della tecnologia stessa. I disegni architettonici assicurano una maggior comprensione dello spazio. Il computer è semplicemente un mezzo e non un bersaglio! Il traguardo è l’uomo. Pochi impiegati e un piccolo numero di giovani architetti e non, stanno cercando di raggiungere questo traguardo.
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