presentazione
programma
-
calendario
-
autori
-
opere
-
esposizioni
partners
credits
edizioni
precedenti
mailto
|
|
BKM (Kelvin Tan, Moses Tan, Béatrix de la Tour d’Auvergne)
City-Habitat-Interface
Ecole Spéciale d’Architecture, Parigi (Atelier Odile Decq)
Francia 2000, 9’50"
Il nostro obiettivo è di esaminare il concetto dell'Interfaccia tra individuo e comunità urbana, riflettendo su questi quattro temi: tecnologia, comunicazione & reti, adattabilità in tempo reale e sensibilità urbana. Come dimensione dell'interfaccia è stato scelto l'habitat, poiché riveste un ruolo fondamentale nella valutazione di temi cruciali legati alla società, all'urbanistica e all'umanità. In questa ricerca di innovazioni, ci proponiamo di presentare un nuovo sistema, una nuova forma di "City-Habitat-Interface", che tenti di adattarsi al meglio ai mutamenti e a contesti più ampi, come quello della città. Gli spazi all'interno dell'edificio si adattano, in tempo reale, agli stili di vita e ai bisogni dei suoi abitanti, sfruttando al massimo il potenziale di ogni metro quadrato. Ognuno può quindi beneficiare di una superficie più ampia, in una situazione abitativa ad alta densità. Il movimento avviene grazie a forze elettromagnetiche tra i moduli e la struttura. Le variazioni, determinate dalle forze di attrazione e repulsione, consentono un movimento orizzontale e verticale e la formazione di forme modulari complesse. Con "City-Habitat-Interface", cerchiamo di evocare un discorso "socio-urbano-architettonico" che comprenda i concetti di uguaglianza, generosità e scambio. Pertanto, questo habitat-interfaccia, nella forma di un edificio ‘intelligente’ che ridistribuisce gli spazi a seconda della disponibilità, senza alcun tipo di pregiudizio o favoritismo, è anche un passo in avanti verso un'utopia sociale che speriamo non sia troppo lontana. Su scala più ampia, la "City-Habitat-Interface" si concretizzerà in edifici ‘intelligenti’ che comunicano in maniera dinamica l'uno con l'altro ‘in tempo reale’ all'interno di una rete urbana ‘intelligente’. Questo, in futuro, porterà a un'architettura fluida e dinamica, che si esprimerà attraverso una città intelligente, dinamica, attuale, efficiente e libera da pregiudizi sociali.
Fondata nell'aprile del 2000, la BMK è un team di tre studenti provenienti dall'Ecole Spéciale d'Architecture di Parigi riuniti nell'Atelier Odile Decq. L'atelier si è prefisso lo scopo di analizzare il concetto di Interfaccia in architettura. Il risultato di un'intensa attività di ricerca e di brainstorming ha portato alla realizzazione di un filmato di architettura intitolato "City-Habitat-Interface". Si stanno impegnando per incorporare i processi dinamici nella fase concettuale e progettuale che culmina nella presentazione architettonica tramite filmato e video. Attualmente lavorano su interfaccia e progetti di ‘vita segreti’; è possibile visitare il loro sito all'indirizzo
www.karmalounge.com/bmk.
|
|
VIDEO |