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6. festival internazionale di architettura in video


incontri internazionali di architettura > Firenze
incontri internazionali di architettura > 2-5 maggio 2002


> WEBNESS. Oltre il corpo 

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Dove sta andando il corpo?
Al di là dell’essere digitali più volte proclamato, come sprone verso una nuova dimensione tecnologicamente estesa dell’uomo o come monito verso i pericoli di una devastante colonizzazione del corpo come ultimo territorio urbano, ciò che oggi ci troviamo a vivere e sperimentare è una dimensione spazio-temporale radicalmente nuova e fortemente caratterizata dalla convergenza tra tempo reale e spazio virtuale.

In questo contesto, la percezione della perenne partecipazione del nostro corpo/essere ad una entità estesa e interconnessa -attraverso cellulari, palmari, laptop e computer- è un tutt’uno con la nuova percezione diffusa dello spazio come campo attivo, reattivo e sensibile alla nostra presenza e alla nostra richiesta di connettività.

Ma se questa radicale mutazione della nostra esperienza spaziale e corporea era sino a qualche tempo fa inconcepibile -dopo secoli e secoli di percezione dello spazio come qualcosa di neutro, indifferenziato, omogeneo ed isotropo, e del corpo come entità individuale, escludente, a sé stante ed unitaria- l’interpretazione dei media come strumenti di estensione della mente, o delle nostre possibilità cognitive, oggi non può più bastarci per spiegare un fenomeno capace di trasformare così profondamente le coordinate fondamentali dell’esistenza individuale e collettiva, il corpo e lo spazio.

In questo senso, parlare di webness significa implicitamente reinterpretare le tecnologie digitali più che in chiave di estensori, in chiave di connettori, artefici della nuova convergenza multilaterale che vede le cose animarsi, prendere la parola e dialogare tra loro, e noi stessi acquisire una nuova dimensione dilatata estesa al di là dei confini visibili dei nostri corpi e dei nostri sensi, in una mutua compenetrazione e sovrapposizione reciproca di quelli che prima erano spazi specifici e non comunicanti.

In altri termini, parlare di webness, significa avanzare l’ipotesi che le tecnologie di rete -o entrando in rete- generino una convergenza così radicale tra aspetti della realtà prima profondamente e chiaramente separati da provocare l’emergenza se non di una nuova natura quantomeno di una nuova dimensione temporale, dove spazio, corpi e cose tendono a confondersi in un'unica entità non astrattamente interrelata ma concretamente in grado di interagire.

Marialuisa Palumbo
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