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6.
festival internazionale di architettura in video |
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presentazione
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![]() Giuseppe Mantia, INTERFERENCE CITY, ITALIA 2002, 6'50'' Oggi risulta necessario mettere a punto nuovi modi per leggere le condizioni socio-morfologiche dei mutati contesti metropolitani. È cruciale riconoscere processi che rompono con i precedenti modelli organizzativi e si relazionano a nuove dimensioni quali velocità, mutati contesti infrastrutturali, tecnologici e mediatici. Le tecniche possono essere di diverso tipo: interviste applicate, mappatura di network televisivi locali e non, sguardi fotografici sul paesaggio e sulle atmosfere contemporanee, registrazioni video dalla prospettiva dell’automobile. Si propone interferenza come dispositivo operazionale per la manipolazione delle condizioni esistenti e per fornire potenziale alla vita urbana. Ne deriva: la città dell' interferenza. Essa è la città del continuo spostamento dei bordi, dei confini e delle soglie. È la città della densità spazio temporale, dello scambio delle informazioni, dei mezzi e del pensiero. È la città delle infrastrutture materiali ed immateriali. In essa osmosi, infiltrazione e simbiosi sono collanti, motori e stimoli per nuove e imprevedibili condizioni. Giuseppe Mantia (1964) studia presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia IUAV (laurea 1991). Segue inoltre il corso post-lauream presso il Berlage Institute Amsterdam, Postgraduate Laboratory of Architecture conseguendo il titolo di master nel 1998. Collabora con gli studi Gregotti Associati International di Milano e Venezia, Concalo Souza Byrne and associates a Lisbona e De Architekten Cie Amsterdam. Nel 1996 fonda con Karl Amann lo studio Nowhere architects Amsterdam. Nel 1998 (con Karl Amann) è tra i dieci finalisti del Concorso per il progetto della nuova sede dello IUAV. Nel 1999 (con l’architetto greco Sofia Vyzoviti) è vincitore al Concorso Europan 5 con un progetto per l’area greca di Atene-Amaroussion. |
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