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Ammar Eloueini. Concert Hall a Sarajevo | ||||
Esistono dei tratti, nel lavoro di Ammar Eloueini, che continuano a sorprendere per la forza e l'immediatezza con cui esprimono la felicità del rapporto con le tecnologie digitali. In effetti, anche in questa recente proposta fatta in occasione del concorso per la Concert Hall di Sarajevo, il giovane progettista libanese mette a punto una definizione progettuale strettamente legata alla sperimentazione sul software e sulle possibili espressioni del modello dinamico. Se Marey usava la fotografia per studiare il movimento, la ricerca di Eloueini parte dal movimento per rivelare le inaspettate possibilità architettoniche elaborabili a partire dalle tecnologie digitali. Il progetto si concentra su nuove funzionalità ed il digitale offre, in questo senso, l'occasione per riscattare l'architettura da un esausto processo di autoreferenzialità. Ammar Eloueini ha studiato architettura a Parigi diplomandosi nel 1994 ed ha poi ottenuto un Master alla Columbia University di New York nel 1996. Ha partecipato a numerose conferenze ed esposizioni tra cui Transarchitectures02 (tappa italiana al Museo Pecci di Prato nel 1997 in occasione del Festival Internazionale di Architettura in Video) ed a Lisbona con la mostra Virtual Architecture. Ancora invitato da iMage in occasione della successiva edizione del Festival di Firenze, nel 1998, Eloueini ha presentato i suoi progetti recenti ed alcune riflessioni che hanno riscosso l'interesse dei numerosi studenti presenti. Co-fondatore di Digit-all Studio a Parigi, è attualmente impegnato a Tokyo in un progetto di ricerca sulla stereorealtà ed è Assistant Professor presso l'Università dell'Illinois a Chicago. Qui, mentre insegna agli studenti (ciascuno dei quali ha a disposizione un computer attrezzato con programmi come Maya e Softimage) del terzo e del quarto anno del corso di laurea, sta lavorando alla messa a punto di un Master in Design con una specializzazione in Media Digitali. È stata questa possibilità, ancora poco praticabile in Europa, a portarlo alla decisione di spostare parte della sua attività negli Stati Uniti. Invitato dal Ministro francese per la Cultura, Ammar Eloueini sta lavorando alla sua prima esposizione personale che avrà luogo a Parigi nel giugno 2000. M.B. |
[22jan2000] | |||
Struttura |
METASTASI 1999. Il concorso per un progetto di sala da concerto a Sarajevo
è stato avvicinato tenendo conto del dilemma esistente tra contesto e progetto: un
contesto assai povero ma non meno emblematico, un progetto prestigioso e con una forte
connotazione di rivalorizzazione. La Concert Hall, collocandosi nel cuore di una zona urbana di nuova pianificazione
ne diventa una delle immagini più importanti. In un periodo di ricostruzione dopo diversi
anni di guerra civile, la Concert Hall, in rapporto alla storia della regione e
considerata la strettissima relazione tra Sarajevo e la musica, appare come un simbolo fortissimo. DOPPIA MEMBRANA. La Concert Hall è stata inizialmente modellata come una doppia membrana posta ai limiti del sito: la membrana interna descrive i differenti tempi musicali e quella esterna descrive le vibrazioni della città, i suoi rumori ed i suoi respiri. Usando delle simulazioni informatiche, un'animazione ha potuto rappresentare il duplice sistema di reazione tra le membrane ed i dati sonori. Le due membrane molto vicine l'una all'altra hanno permesso di ottenere una serie di pareti intersecate e quindi di ritmi che definiscono e delimitano lo spazio interstiziale. Filiere strutturali |
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Inserimento del progetto all'interno del sito |
ARMATURA E FODERA. Nell'utilizzare questa prima
ricerca come processo referenziale e con l'introduzione, stavolta, degli elementi di
progetto all'origine della modellizzazione, un intreccio di tubi a doppia struttura filare
trascrive in forma nuova le intersezioni delle membrane ondulatorie sensoriali. Essendo la
flessibilità della maglia che costituisce ciascun tubo favorevole alle deformazioni
generate dall'applicazione di forze durante la modellizzazione per l'animazione, ogni tubo
è in grado di ridursi ai propri elementi programmatici (sale da concerto, sale di prova,
palchi, foyer, ristoranti, spazi amministrativi, magazzino, parcheggio) pur ricevendo dati
dall'insieme degli altri tubi posizionati. Da questa elaborazione derivano due tipi di
volumi, che danno luogo agli spazi relativi ai tubi medesimi ed agli spazi tra tubo e
tubo. Il processo viene ripreso anche al livello della doppia struttura filare d'ogni tubo, determinando così da una parte la striatura dei volumi, e dall'altra degli interstizi prodotti dall'intreccio dei tubi. L'armatura cromata dell'involucro esterno e la sua variopinta fodera interna, ciascuna seguendo il ritmo delle striature della struttura-maglia filare, definiscono la percezione delle superfici, delle loro sovrapposizioni ed intersezioni producendo un sistema di contrasti tra le nature differenti delle membrane originali. Ammar Eloueini (ammar@digit-all.net) |
Immagini del progetto |
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Nel progetto è stato utilizzato software Softimage
Concert Hall a Sarajevo
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laboratorio
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