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ARCHIVIO MARZO 2002 |
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31 marzo 2002 Tecnologie
informatiche pervasive, allontanamento dalla predominanza della morfologia. In
ARCH'IT in a bit,
Matteo Zambelli presenta il progetto di Douglas Garofalo, Michael McInturf per
la School
of Art Institut of Chicago (SAIC). 'Secondo Douglas Garofalo e Michael
McInturf nella scuola d'arte "variazione e adattabilità formano una
struttura porosa all'intero della quale vengono trasmessi, scambiati,
modificati e mutati campi di informazione, aperti all'influenza di incontri
casuali e adiacenze non previste. Il criterio di performance di siffatto luogo
dovrebbe naturalmente muoversi oltre la funzionalità". A tal fine il
progetto si configura come un affastellamento di spazi (stacked landscape)
diversi, non coordinati, flessibili, ognuno autonomo e con un'identità propria
all'interno di un parallelepido regolare. Se l'architettura non rimane ancorata
alla sua configurazione iniziale, ma lo spazio si anima in funzione di forze
(tecnologiche e umane) che vi agiscono, le parole chiave per spiegare il
progetto sono: interattività, relazionalità, dinamicità e flessibilità...'.
31 marzo 2002 'I don't
think 'blob' architecture is finished, unfortunately—but it is not so
interesting because it refers only to itself. This does not mean that we are
uninterested in form, quite the contrary. I think, as evidenced in the saicNAB
project, that we now understand formal issues as integral to larger fields:
spatial, environmental, economic, educational, etc. You are quite right about
the idea of interactivity and growth-the only constant is in fact change...'.
Riflessioni sull'architettura digitale. Douglas
Garofalo intervistato da Matteo Zambelli. In ARCH'IT interview.
31 marzo 2002 Su La
Domenica de Il Sole 24 Ore,
Fulvio Irace suggerisce al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni
uno sguardo al passato più recente e a un possibile immediato futuro per
risolvere il problema della carenza di edifici storici rappresentativi nella
Milano che si propone come porta del capitale internazionale in Italia. Un
esempio tra tanti è l'edifico realizzato da Giò Ponti e Luigi Nervi per
Alberto Pirelli come sede del quartier generale della sua società. 'Oggi che
dappertutto si celebrano all'estero e in Italia le gesta dei "maestri
costruttori" degli anni 50-60 [...]il presidente della Regione più
economicamente avanzata trova troppo modesta quell'architettura che molti
ritengono il secondo miracolo di Milano come polo storico dell'architettura
moderna in Italia e invece di pensare a un restauro che riporti il grattacielo
alla sua antica, elegante bellezza, sogna lo scampolo di un qualsiasi passato'.
31 marzo 2002 'Jacopo
Barozzi detto il Vignola, nato nel 1507 nell’omonimo paesino in provincia
modenese, iniziò come pittore, poi si convertì all’architettura. Era la sua
vera vocazione e non per nulla ha firmato alcuni dei capolavori del XVI secolo:
dopo la facciata di San Petronio a Bologna progettò il Palazzo Farnese nel
paese laziale di Caprarola, che svetta su tra le case del borgo, Villa Giulia,
la Chiesa del Gesù e Sant’Andrea in via Flaminia a Roma, dove morì nel 1573
per essere sepolto nel Pantheon. A questo architetto rinascimentale, nonché
trattatista, il paese di Vignola dedica una mostra nel Palazzo Boncompagni
aperto per la prima volta al pubblico: da sabato 30 marzo fino al 7 luglio'. Su
KwArt.
31 marzo 2002 '¿Vivieron
pues en el mismo siglo el soñador Leonidov, el pragmático Jacobsen, el
persuasivo Costa, el sosegado Barragán, el inquieto Breuer? Lo que es seguro
es que no vivieron en el mismo tiempo cronológico que Antoni Gaudí, cincuenta
años mayor que ellos, y cuyo sesquicentenario celebramos por tanto de manera
simultánea. Sus trayectorias vitales y artísticas trazan un retrato polifacético
y borroso del siglo XX, un periodo en el que cuesta trabajo situar al coloso
catalán. Y sin embargo hay autores como Charles Jencks que insisten en
emplazar a Gaudí en el corazón del siglo recién terminado, juzgando no sólo
que es éste el tiempo histórico que cabalmente le corresponde, sino que debe
reconocérsele -por delante de Wright, Le Corbusier, Mies y Aalto- como el
mejor arquitecto del siglo. La gaudilatría, que hasta hoy era sólo un fenómeno
catalán, japonés y vaticano, se extiende ahora al mundo anglosajón: tras las
14 exposiciones de 2002, el culto a Gaudí alcanzará al conjunto del planeta'.
Su El
Pais.
29 marzo 2002 'Trovo che la
concezione apparentemente modulare di questi tre auditorium sia rivoluzionaria.
Oggi predomina un falso rispetto della filologia. Per cui, ad esempio, i teatri
d'opera dovrebbero essere costruiti come 200 anni fa. Dimenticando ancora che
la fossa d'orchestra andava benissimo per la grande musica di Mozart, Verdi,
Rossini. Ma una musica armonicamente più complessa come quella di Stravinskij
o la musica contemporanea hanno bisogno di spazi diversi...'. L'Espresso
ascolta il parere di Luciano Berio, uno dei maggiori compositori viventi, in
merito al progetto di Renzo Piano per l'Auditorium romano. Dalla rassegna
stampa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
29 marzo 2002 Il
Mattino intervista Gae Aulenti riguardo il progetto realizzato per la
stazione della metropolitana di piazza Dante, a Napoli. La polemica sollevata
dopo l'inaugurazione della stazione, avvenuta a cantiere ancora aperto, verte
sul materiale usato per la pavimentazione - pietra etnea invece di quella
vesuviana- e sulla assenza di panchine e alberi. L'architetto apporterà alcune
modifiche al progetto, compatibili con le fuorvianti richieste della
Soprintendenza.
29 marzo 2002 La Darc,
direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanea del ministero per
i Beni e le attività culturali, ha indetto un concorso aperto a tutti per
trovare un nome per il Centro nazionale per le Arti Contemporanee che sorgerà
a Roma su progetto di Zaha Hadid entro il 2005. La notizia su Il
Giornale, dalla rassegna stampa del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali.
29 marzo 2002 Nello spazio
Sgarbi Quotidiani de Il
Giornale, Vittorio Sgarbi interviene sugli abusi edilizi della Valle dei
Templi: '...la Valle dei Templi non è minacciata, è straordianariamente
protetta; le fotografie che conosciamo ce la mostrano con uno sfondo lontano
qualche chilometro di orrori edilizi, tutti regolarmente autorizzati. Così
come il temibile viadotto Morandi. Gli abusivi, entro la valle, hanno costruito
edifici di uno o due piani dissimulati nella vegetazione, di insignificante
impatto ambientale. L'unico edificio che emerge nella zona supervincolata, è
un invadente magazzino di quattro piani, della Sovrintendenza...'
26 marzo 2002 Tre opere
importanti provenienti da prestigiose istituzioni museali. Tre differenti
categorie: l'arte contemporanea, l'archeologia, la casa museo. Tre
installazioni da realizzarsi a Ferrara, tra breve, in occasione della fiera
italiana ed europea RESTAURO,
rivolta al settore dei Beni Culturali e Ambientali. Si tratta del concorso LUCE
ALLA LUCE, ideato e curato da Cristiana Colli. In ARCH'IT files
tutti i progetti partecipanti, con un'introduzione di Pippo Ciorra,
Considerazioni alla luce di "Luce
alla Luce". Il prossimo 6 aprile si terrà, nell'ambito della fiera
ferrarese e in presenza dei tre allestimenti realizzati, un seminario sul tema
del concorso. Parteciperanno tra gli altri Pio Baldi, Pippo Ciorra, Pietro
Palladino, Piero Castiglioni, Annalisa Zanni, Claudia Bigi, Daniela Ferretti,
Fiorenzo Alfieri, Richi Ferrero, Carmelo Baglivo.
26 marzo 2002 KwArt
riporta la notizia della scomparsa dell'architetto Jacques Kalisz, francese di
origine polacca tra i più attivi progettisti del secondo dopoguerra
d'Oltralpe. 'Insieme a Jean Perrotet è stato uno degli autori della cosiddetta
architettura "brutalista", capace cioè di esprimere con forza tutte
le virtù e le possibilità costruttive del cemento. [...]La carriera di Kalisz
inizia negli anni Cinquanta, quando progetta i primi edifici pubblici nella
regione di Forbach. Nel 1963 è uno dei creatori dell'Atelier dell'urbanismo e
dell'architettura (Aua), gruppo d'avanguardia di architetti francesi che ben
presto farà proseliti in altre nazioni europee'.
26 marzo 2002 A pochi
giorni dall'annuncio della vittoria del concorso per la Concert Hall della
Danish Broadcasting Corporation di Copenhagen da parte di Jean Nouvel, Arcspace
pubblica le immagini del progetto all'interno di un articolo che ripropone le
più note opere dell'architetto francese. 'Nouvel’s design encloses a series
of volumes, housing a different program or function, in a 45 meter tall
rectangular box with transparent "screen" walls. The building will be
constantly changing depending on the lighting conditions and the time of day;
both revealing and concealing the interior. At night the building will light up
with images projected on the "screen". The architecture
dematerializes and becomes a matter of light and surface effects'.
26 marzo 2002 Il Master
in Progettazione di Spazi Interattivi per la Comunicazione, che si propone
come luogo libero e attrezzato per dare il via all'immaginazione e alla
progettazione di spazi che siano luoghi di contatto tra virtuale e reale,
riapre le iscrizioni sino al 2 aprile. Organizzato dal Dipartimento di
Progettazione Architettonica e Urbana dell'Università La Sapienza di Roma, il
Master inizierà il prossimo 9 aprile.
26 marzo 2002 Risultati
vincitori del concorso di Eyebeam per la progettazione e realizzazione di un
centro per le nuove tecnologie di comunicazione a Chelsea, Elizabeth Diller and
Ricardo Scofidio 'proposed a 12-story, 90,000-square-foot building that looks
something like spliced ribbon candy. By making the ribbon a two-ply sandwich of
concrete and cast fiberglass with all the cables, fiber optics, ducts and so
forth necessary for high-tech delivery as the sandwich filling, the architects
created a framework with a strong identity whose infrastructure can easily be
sucked out every few years as new systems supersede old'. Archibot
segnala l'articolo dedicato al progetto da Yahoo.
25 marzo 2002 Si apre alla
Triennale, mercoledì, la mostra dedicata a Jean Nouvel già ospitata dal
Beaubourg. Nella presentazione dell'avvenimento di Dejan Sudjic riportata da Il
Corriere della Sera, Nouvel appare come un geniale comunicatore -capace di
provocare e allo stesso coinvolgere un vasto pubblico tanto con le opere
architettoniche che con le sue apparizioni-, e la mostra come 'uno show più
che una semplice retrospettiva architettonica'. Aperta sino al 2 giugno al
Palazzo della Triennale a Milano, l'esposizione racconta, tramite Jean Nouvel,
la Francia dell'architettura dopo Le Corbusier.
25 marzo 2002 Herbert
Muschamp ritorna sul tema della ricostruzione al Ground Zero nella pagina
domenicale di architettura del New
York Times. 'Many of the ingredients for this project already exist, in the
historic fabric of the financial district, including the World Financial Center
at Battery Park City, and in the transportation lines that converge on Lower
Manhattan. But these elements await more articulate connections between the
vertical and horizontal fields. Tall buildings are essentially vertical bridges
between two horizontal flows -the terrestrial plane of regional circulation and
the aerial level of digital information. They form a scaffold on which thinkers
and designers should reimagine the idea of work'.
24 marzo 2002 La pagina
dedicata all'architettura da La Domenica de Il
Sole 24 Ore contiene un breve sopralluogo ala mostra allestita alla
Triennale di Milano dedicata ad Angelo Mangiarotti e la recensione di Stefano
Boeri del testo 'Il palazzo dei Riflessi. Un progetto di Giancarlo De Carlo per
Urbino' che suggerisce la giusta via tra sostenitori della totale autonomia del
restauro e quelli della legittimità delle manipolazioni sugli spazi del
passato. Nella stessa pagina, i due articoli a firma di Fulvio Irace e Antonio
Padoa-Schioppa presentano il progetto per la BEIC, Biblioteca Europea di
Informazione e Cultura di Milano. 'Vinto dallo studio tedesco Bolles+Wilson con
i giovani milanesi dell'Alterstudio, il concorso conferma altresì la
determinante affermazione degli architetti stranieri nella nuova stagione delle
competizioni internazionali che hanno aperto (o costretto) l'Italia alle regole
della scena europea, costringendoci a riflettere sull'inadeguatezza della
nostra classe professionale ad esprimere i contenuti di una cultura del
cambiamento e sull'incapacità della classe politica di intendere
l'architettura come un servizio e non solo come emergenza o pretesto'.
23 marzo 2002 Mosca rievoca
la monumentalità architettonica degli anni '50 progettando la realizzazione di
circa sessanta nuovi grattacieli secondo i criteri costruttivi e decorativi
neoclassici e neogotici che avevano caratterizzato il volto della città russa
dell'epoca di Stalin. Le
Monde ricostruisce le ragioni di questo nostalgico revival. 'Colonnades,
volutes, marbres dans les vestibules, tourelles et flèches sur les toits... A
quoi reconnaît-on, aujourd'hui à Moscou, l'immeuble "néostalinien",
celui qui, selon les promoteurs immobiliers, constitue une bonne affaire car
son parfum "rétro" est à la mode et attire les acheteurs ? Outre
les ornementations, il y a, bien sûr, la taille. Il faut du grand, du
triomphal. Des étages grimpant vers le ciel, des formes pyramidales. Comme si,
au moment où le sentiment domine d'une érosion de la Russie, de son poids sur
la scène internationale, les Moscovites, ou du moins ceux qui ont les moyens
de s'offrir de tels logements, cherchaient une sorte de consolation dans cet
habitat qui se répand, et qui rappelle les échos d'une grandeur perdue'.
22 marzo 2002 Sequenze
misteriose e potenti di rumori, sibili, oscillazioni, riverberi. Vere sinfonie
Urbane. In ARCH'IT files
Andrea Mi presenta Infrasonic
Soundscape di Hidekazu Minami. L'idea di partenza del progetto, influenzato
dal lavoro di John Cage sui rumori ambientali e gli studi di Tom Johnson sulla
nozione di "musica documentaristica" e curato dal giapponese Hidekazu
Minami, è quella di realizzare una mappatura infrasonica della città di New
York attraverso i suoni ambientali normalmente nascosti alla nostra percezione.
Lo scopo è quello di capire i significati dei paesaggi sonori nei quali siamo
quotidianamente immersi e la loro influenza nei meccanismi percettivi del
vivere metropolitano...'.
19 marzo 2002 Tra le
segnalazioni di Archibot,
Arcspace
propone le immagini dell'elaborazione del progetto di Zaha Hadid per il
temporaneo Guggenheim Museum di Tokyo, intervento della durata di dieci anni
allestito in un'area urbana in rapido sviluppo dedicata alla sperimentazione
culturale. 'The diagonal cleft at the top excerpts a dramatic sense of vertigo
as the light washes down the tilted plane. The only further element that
structures the interior captured between the two folded planes is a third
extruded section that acts as a mezzanine level. This plane is inserted like a
large table which affords the clean accommodation of all support spaces below
and a generous raised exhibition area above - thus offering within the
"garage" space the viewing advantages afforded by a raised plateau.
The proposal by Zaha Hadid Architects offers a big, single space wrapped by a
snakeskin like envelope, which is animated by a large integrated media-screen.
The quality of the skin proposed has a snakeskin-like pixillation that allows
the formally coherent integration of various surface performances'.
19 marzo 2002 Presso
Palazzo Elti di Gemona del Friuli, in provincia di Udine, sarà allestita dal
21 marzo al 1 aprile l'esposizione TERRA.TREMA,
mostra di architettura digitale che ospita i lavori di 9 tra gli studi di
giovani architetti italiani che sperimentano l'avanguardia digitale -+Ma, 5+1,
Altr.a, Esa Studio, Ghigos, Nicole_fvr, Science-Architecture, Spin+, TomA2- e
coinvolge 11 critici di architettura nella valutazione della produzione
contemporanea. L'inaugurazione ufficiale, prevista per il 22 marzo, avverrà
con un incontro di presentazione alla presenza degli architetti invitati
durante il quale interverranno, moderati da Luca Molinari, i critici Luigi
Centola, Giovanni Damiani, Marialuisa Palumbo e Matteo Zambelli.
19 marzo 2002 Su The
Guardian, Jonathan Glancey propone alcuni spunti di riflessione sul
progetto di Renzo Piano per la London Bridge Tower, manifestando la necessità
che ambizioni architettoniche e finanziarie di simili proporzioni siano
valutate non soltanto in base a criteri estetici, ma alla luce di tutti gli
effetti che sono in grado di produrre sull'organismo urbano nel suo complesso.
'Is this really a virtue? London Bridge Tower and other proposed buildings
elsewhere in central London are centred on transport interchanges that are
already overworked and underfunded. Adding to their load might well stress them
to breaking point. Added to this is the fact that these huge new developments
are putting ever more pressure on the inner core of London. Inevitably, because
of their sheer scale, they promise to send the wealth and power of the City
rippling out powerfully into the outer core - Borough, Shoreditch, Whitechapel,
Camden Town - further reducing land, property and homes available to young
people, essential city workers (nurses, bus and Tube drivers and so on) and
creative small businesses that represent a promising part of the future wealth
of the city'.
19 marzo 2002 Il Frankfurter
Allgemeine Zeitung stralcia dalla mostra dell'Altes Museum sugli anni
berlinesi di Ludwig Mies van der Rohe la storia del monumento commemorativo per
Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, fondatori del partito comunista tedesco
assassinati nel 1919. Il monumento, distrutto poco dopo l'avvento del nazismo e
poi ricostruito, 'is a paradigm of what Mies van der Rohe was aiming for in his
horizontal architecture -namely, dynamic experience in which every element
comes into its own. The foundation -or in Marxist terminology, the
substructure- takes the place of the aesthetic superstructure, which it must
always carry. It constitutes the theme, not just a platform. In this way,
intentionally or not, Mies van der Rohe created not a monument to a "personality
cult" but to the nameless, a visual metaphor for the multiplicity of
democratic voices, the simultaneity of antagonism and partnership between
forces, in accordance with the monument's name.
18 marzo 2002 The
Japan Times compie una rapida carrellata sulla storia del grattacielo
giapponese, dai primi esempi di fine Ottocento sino al progetto del 1989 per la
Millennium Tower di Norman Foster. 'While Tokyo is unlikely to become home to a
super-tower in the near future, skyscrapers continue to reshape the city.
Despite an economic slump, skyscrapers are currently under construction all
around the city, in Shinbashi, Roppongi, Shinagawa, Marunouchi and Iidabashi.
This development of the city center, combined with Japan's soon-to-be declining
population, make it likely that some of the less attractive areas on Tokyo's
fringes will eventually become ghost towns'.
18 marzo 2002 'Pettena ha
saputo rimettere in discussione il progetto moderno, collocandosi -unico in
Italia- in una posizione interlocutoria sia con le ricerche architettoniche più
avanzate che con tendenze artistiche come la Land Art, il Concettuale e la Body
Art. Contrariamente agli ex-compagni di strada dell’Architettura Radicale, ha
voluto però evitare le lusinghe dell’avanguardia la quale è sempre
costretta a diventare manifesto e ad assumere un linguaggio comunicabile...'.
La presentazione della mostra Gianni
Pettena. Le métier de l'architecte allestita al frAC Centre di Orléans
inaugura la sezione ARCH'IT artland,
curata da Elena Carlini e Pietro Valle e dedicata ad esplorazioni dell'arte
contemporanea attraverso luoghi e architetture con interviste, recensioni,
scritti e visite a specifici contesti. 'La mostra del frAC -scrivono Carlini e
Valle- condensa in un festoso collage più di tre decenni di volontaria
anti-carriera, di attività critica promossa da una posizione interstiziale tra
discipline e ruoli. Pettena è la cattiva coscienza di un'architettura
diventata troppo autoreferenziale perchè dimostra che ci si può anche
divertire a fare il "mestiere dell’architetto"...'.
16 marzo 2002 'L'architettura,
come il paesaggio, diventa un corpo mutante, che rapita dalle possibili
manipolazioni della materia, sottoposta ad ibridazione, a trasformazioni, nei
processi di 'morphing' realizzati fondendo al computer la propria immagine con
elementi naturali ed artificiali, perde la sua purezza uscendo dal suo stato di
astrazione. Vere e proprie mutazioni dove non è possibile rintracciare il
confine tra artificiale e naturale, virtuale e reale...'. Matteo Costanzo in
ARCH'IT extended
play con www.new-territories.com
e l'architettura di R & Sie.D/B:L. La ricerca di François Roche e di
uno dei gruppi più attivi e radicali della nuova scena francese.
16 marzo 2002 'Brevi,
spesso quasi telegrafici, questi appunti quotidiani sono più il segno di una
esigenza viscerale di comunicare, di esprimere e condividere la propria voglia
di essere al mondo...'. Su Alias, inserto culturale de Il
Manifesto, Gabriele Mastrigli presenta il volume Lettere
a una sconosciuta, pubblicato da Diabasis, contenente un singolare
epistolario di Giovanni Michelucci. 'Se Giovanni Michelucci -scrive Mastrigli-
fu veramente felice durante la sua lunga e intensa esistenza è difficile
misurarlo solo con il metro delle sue architetture...'. Sullo stesso inserto
culturale Giuseppe Appella annuncia la pubblicazione del volume 'Destino e
modernità', in cui sono raccolti scritti di Edoardo Persico su arte ed
architettura pubblicati tra il 1929 ed il 1935.
'Diario di un
urbanista' è il nuovo appuntamento mensile firmato da Bernardo Secchi in
esclusiva per Planum,
rivista europea di pianificazione on-line. Con Inerzie,
titolo dell'articolo d'esordio, Planum apre il ciclo di interventi di Secchi
dal quale i lettori potranno trarre concreti spunti di riflessione sugli
attuali processi di trasformazione della città e delle pratiche di
pianificazione. 'Grandi spazi aperti, attrezzature collettive generosamente
dimensionate ed efficienti, rete stradale, aree di sosta ed aree verdi dal
disegno assai curato, edifici ben orientati, torri e barre, una plastica della
città chiara e forte; l'idea che la città sia costituita da grandi aggregati
sociali attraversati da domande uniformi: famiglie nucleari, due genitori e due
figli, operai od impiegati, con comportamenti e consumi sostanzialmente
omogenei. Il quartiere è oggi abitato, in molte sue parti, da una popolazione
assai differente e laddove questa differenza è forte il disagio è anche più
evidente. E' da situazioni come questa che è nata e si è consolidata,
divenendo un luogo comune, una critica ingenerosa all'urbanistica del Movimento
Moderno'.
16 marzo 2002 El
Pais, in occasione di un convegno su Fernando Távora, ricorda le due
mostre in corso nelle quali è raccolta l'opera dell'architetto portoghese: 'La
proyección internacional de la arquitectura portuguesa puede obedecer a varias
razones, pero tiene un origen: la obra y el magisterio de Fernando Távora (Oporto,
1923), introductor en su país del movimiento moderno europeo y responsable de
que sus conceptos prendieran en alumnos como Álvaro Siza, Eduardo Souto Moura
y Alexandre Alves Costa. El Colegio Oficial de Arquitectos de Galicia (COAG),
la Escuela de Arquitectura de A Coruña (ETSAC) y la asociación cultural
Primeiro Andar los han reunido para participar en un homenaje a la obra y la
persona del arquitecto portuense'.
16 marzo 2002 Il dSa,
dipartimento di storia dell'architettura dello IUAV, ha acquisito le raccolte
complete di Living Arts e Archigram nonché di una miscellanea di testimonianze
grafiche pubblicitarie delle attività della prima fase dell’ICA, l'Institute
of Contemporary Arts. Living Arts -diretta da Theo Crosby, promotore del gruppo
Archigram e ideatore sia dell’ultima mostra dell’Independent Group (This is
tomorrow) che della mostra inaugurale degli Archigram (Living City, 1963)- e
Archigram costituiscono ora il fulcro della mostra Progetto-Utopia:
«Living Arts» e «Archigram». La pubblicistica delle neo-avanguardie inglesi
inaugurata il 14 marzo e visitabile sino al 12 aprile presso l'ex cotonificio
veneziano di Santa Marta.
16 marzo 2002 Il SESV.
SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA, ospiterà il 19 e 20 marzo prossimi
WHITE NOISE, videoinstallazione per 3 schermi prodotta dal gruppo teatrale
Motus in collaborazione con Xing e Roma Europa Festival. Il rapporto tra
l'immagine video e il teatro, tema dell'installazione, verrà studiato da
vicino nel workshop condotto negli stessi giorni da Enrico Casagrande e Daniela
Nicolò, fondatori di Motus.
16 marzo 2002 Il libro
dell'architetto inglese Robert Adam, Ruins of the Palace of the Emperor
Diocletian at Spalatro in Dalmatia, edito nel 1764, viene ripubblicato ora a
cura dell'architetto Marco Navarra. La distribuzione italiana, che comincerà
il prossimo 22 marzo, viene anticipata da una serie di incontri, tutti
siciliani, di presentazione del testo che vedono la presenza di numerosi
rappresentanti delle Facoltà di Architettura italiane. Queste le tappe dei
prossimi giorni: Catania, oggi 16 marzo, presso la Libreria Cavallotto;
Caltagirone, il 17 marzo, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dell'Aquila;
Siracusa, il 18, presso Palazzo Impellizzeri.
16 marzo 2002 Lunedì 18
marzo nella sede di via di Villa Patrizi a Roma, per il ciclo I lunedì
dell'architettura organizzato dall'IN/ARCH Lazio, il libro 'Architettura e
Vitalismo' di Roberto Secchi sarà spunto per un incontro che vedrà tra i
partecipanti Antonio Terranova, Antonella Greco, Massimo Rosolini, Amedeo
Schiattarella, Luigi Prestinenza Puglisi e l'autore del volume.
15 marzo 2002 Il Southwark
Council di Londra ha approvato il progetto per la costruzione della London
Bridge Tower di Renzo Piano. Il grattacielo, più altro di sette metri rispetto
all'attuale grattacielo più alto del continente, la 'Commerzbank Turm' di
Francoforte, dovrebbe sorgere sulla riva sud del Tamigi al posto blocco di
uffici ora occupato dalle Southwark Towers e raggiungere una altezza di 306
metri; prima dell'avvio dei lavori, il progetto presentato dall'architetto
genovese dovrà ottenere il via libera definitivo da parte del Comune di
Londra. Tra le segnalazioni di BBC
news.
15 marzo 2002 Torino,
Porta Susa. ARCH'IT architetture
presenta il progetto di Bernard Kohn, AR THEME associés, LSB, partecipante al
concorso indetto da RFI Rete
Ferroviaria Italiana per la nuova stazione torinese, recentemente vinto dal
gruppo francese Arep, capeggiato da Jean-Marie Duthilleul. La proposta,
formulata secondo le linee guida di un progetto di 'stazione diffusa', ha
mutuato -affermano gli autori del progetto- l'idea di layout da quello di un
aeroporto. Gli accessi dell'aeroporto, infatti, non sono costituiti da una 'main
entrance' ma da diversi 'gate', attraverso i quali raggiungere in maniera
indifferenziata il proprio aereo. La stazione interpretata, quindi, come un
'non luogo' all'interno del quale trovano facilmente sistemazione svariati
servizi, dal centro commerciale al grande supermercato. Ricordiamo che
relativamente al concorso per la stazione di Porta Susa ARCH'IT ha già
presentato il progetto sviluppato da Kisho
Kurokawa architects e da Dellapiana Bermond des Ambrois. Nei prossimi
giorni sarà presentata la proposta di MKT.a.
15 marzo 2002 startribune.com
raccoglie giudizi riguardanti il provocatorio progetto di Jean Nouvel per il
Guthrie Theater: 'These are some of the epithets that amateur architecture
critics have thrown at Jean Nouvel's industrial-strength design for a new
Guthrie Theater on the Mississippi River. Since its unveiling a month ago, the
Nouvel design has inspired a firestorm of architectural criticism -- for and
against. (For some reason, there's been far more response than to Herzog &
de Meuron's more far-out design for the Walker Art Center.) His design stacks
metal-clad boxes inspired by the neighboring grain elevators and mills. Its
signature feature -- a cantilevered bridge stretching 140 feet from the
building toward the river -- is also its most controversial. It's been compared
to a diving board, a stapler and an apt trademark for Viagra'.
15 marzo 2002 L'ANSA
riporta le parole polemiche di Achille Bonito Oliva riguardo l'assenza di Paolo
Portoghesi al convegno su Bruno Zevi avviato ieri a Roma. 'Paolo Portoghesi e'
oltre che un architetto uno studioso, e in questa veste doveva essere invitato.
...Probabilmente e' un'esclusione che risale al confronto sul postmoderno che
vedeva Zevi con posizioni opposte a Portoghesi. Eppure la sua presenza al
convegno avrebbe dato un importante sguardo di retrospettiva all'incontro,
sottratto dalla temperatura calda di allora'.
15 marzo 2002 Terminati i
lavori dell'Auditorium romano, Renzo Piano dovrà dedicarsi alla seconda fase
del cantiere, che interessa un'area attigua a quella dell'Auditorium stesso. In
viale De Coubertin sorgeranno infatti, ad opera dell'architetto genovese, un
complesso commerciale, un cinema multisala e un albergo che verranno
urbanisticamente inseriti nel contesto del Villaggio Olimpico. Su Il
Messaggero, in cronaca di Roma.
14 marzo 2002 Si
può fare di più. ARCH'IT coffee
break presenta l'introduzione di Antonino Saggio al volume di Marco
Galofaro, Riscatto Virtuale. Una Nuova Fenice a Venezia, scritta all'indomani
della morte di Bruno Zevi. 'Uno dei compiti della cultura architettonica
-scriveva Saggio evidenziando un aspetto determinante dell'attività di Zevi-
è avere posizioni chiare, dure, a volte in contrasto con gli orientamenti che,
per una serie di ragioni, si sono consolidati nell'opinione comune. Gli
architetti devono avere orizzonti. Su questo terreno infinite sono state le sue
battaglie: per citarne una basti quella contro il Monumento a Vittorio Emanuele
II nella Piazza Venezia a Roma. Zevi giocò sull'intransigenza su questo
"dettaglio" tutto se stesso, sino all'emarginazione cui la giunta del
suo vecchio compagno di partito lo spinse nella Capitale. Quando gli scrissi di
questo titolo e di questo tema, mi rispose: "Pungente". Potevo
procedere, e non solo grazie agli strumenti che il suo aratro aveva reso
disponibili, ma anche perché quest'azione entrava in quell'idea battagliera di
cultura...'.
11 marzo 2002 Sull'inserto
'Centro-Nord' del quotidiano Il
Sole 24 ORE Francesco Antonioli presenta il volume Metamorfosi
dello spazio. Annotazioni sul divenire metropolitano di Patrizia Mello
recentemente pubblicato da Bollati Boringhieri. 'Ogni luogo è messo sotto
osservazione: il carcere, i parchi a tema, le periferie, le "città
fortezza" occidentali con i "quartieri del controllo sociale"
dotati di ogni marchingegno, "dalle telecamere ai dispositivi di allarme
personalizzati, come ombre notturne in agguato"...'.
11 marzo 2002 Jean-Jacques
Aillagon, confermato per la terza volta alla direzione del Centre Pompidou
parigino lamenta una certa trascuratezza da parte della città nei confronti
della struttura che dirige, ancora punto di riferimento artistico dalle
notevoli potenzialità, ma bisognoso di nuovi spazi per la ricerca.
Nell'intervista rilasciata al quotidiano francese Libération,
precisa la posizione del Pompidou nei confronti dell'architettura e delle nuove
istituzioni votate all'esposizione artistica. 'Je ne vise pas le Palais de
Tokyo, utile à la scène culturelle parisienne. Pour ce qui est de la Cité de
l'architecture et du patrimoine, projetée au Palais de Chaillot, il m'est
arrivé de douter de la pertinence de cette association, sur laquelle on l'a
fondée, entre le musée des Monuments français, et une institution consacrée
à l'architecture de notre temps. Quoi qu'il en soit, je tiens à ce que cette
nouvelle institution ne prétende pas priver le centre de ses missions à l'égard
de l'architecture'.
11 marzo 2002 L'International
Herald Tribune riassume i frutti del duraturo corteggiamento tra
architettura e moda, passando in rassegna le opere risultate dalla
collaborazione tra Tadao Ando e case di moda del peso di Giorgio Armani e Gucci,
tra Frank Gehry e Issey Miyake, tra Rem Koohlaas e Miuccia Prada. 'It is hard
to imagine a more awesome environment for wriggling into designer T-shirts than
Issey Miyake's New York flagship store. Titanium "tornados" designed
by Frank Gehry turn the Tribeca shop into a miniature of the Guggenheim Bilbao
museum. And in off-hours, while no cash registers rang, a pianist might play
Grieg. A few blocks away at the new Prada "epicenter" store, trying
on slingbacks could hardly feel more avant-garde. The zebra wood floor-cum-shoe
department dips in a two-story wave'.
11 marzo 2002 'Cosa
possiamo dire alla gente di Lagos Nigeria che non abita, non si muove, non ha i
comfort occidentali? Che la vostra megalopoli è bella perché tutto è in
deriva? Che non avete nessun problema perché comunque Lagos funziona? Che cosi
saranno tutte le altre megalopoli mondiali nel prossimo futuro? Che non bisogna
fare niente? E i senza tetto naufragi della globalizzazione? I profughi del
socialismo smantellato? Le infrastrutture ingombranti? Il recupero
dell'industrializzazione abbandonata? Le nostre periferie scadenti, senza
servizi? La perdita dello spazio pubblico, risucchiato nel schermo/monitor
privatizzato? O forse, queste sono domande e temi di una etica anche essa
sorpassata?'. Queste parole di Yorgos Simeoforidis introducono il tema del
seminario di studi Autorganizzazione
e condizione urbana che si svolge oggi presso la Triennale
di Milano a cura di multiplicity. L'incontro, dedicato all'architetto
recentemente scomparso, vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Stefano
Boeri, Pippo Ciorra, Franco Infussi, Cesare Macchi Cassia, Luca Molinari,
Angelo Monti, Didier Rebois, Enrico Sassi, Bernardo Secchi, Roemer Van Torn,
Mirko Zardini, Cino Zucchi. Informazioni in ARCH'IT convegni.
10 marzo 2002 'Yet Berlin's
politicians are inviting people to this square, of all places, for their next
farce. The victim this time is the East German State Council Building, one of
the last survivors of the urban planning catastrophe known as the Schlossplatz.
On the southern edge of the square, a finely-cut, skeletal structure of steel
with a red-and-white facade of natural stone has been granted asylum by the
former royal stables and the new Foreign Ministry. Into the facade of that
building was integrated Portal No. IV -- a part of the dynamited Hohenzollern
palace that once lent a historical nobility to East-German-style modern
architecture. From the portal balcony, Karl Liebknecht proclaimed the socialist
republic in November 1918; the baroque inscription on the portal
self-confidently dates the State Council Building as having been built in
1713/1963'. Le discussioni riguardo il futuro di uno dei più significativi
edifici berlinesi sul Frankfurter
Allgemeine Zeitung.
10 marzo 2002 Bruno
Zevi, per l'Architettura. Si svolgerà nei giorni 14 e 15 marzo a Roma,
presso l'Aula Magna dell'Università "La Sapienza" in Piazzale Aldo
Moro 5, il Convegno internazionale di studi dedicato a Bruno Zevi (1918-2000).
Organizzato dai Dipartimenti di Architettura dell'Università degli Studi
"La Sapienza", è questo il primo d'una serie d'incontri dedicati a
grandi personalità come Ludovico Quaroni, Luigi Piccinato che hanno insegnato
nell'Ateneo, contribuendo in modo originale alla loro trasformazione. Il
Convegno è finalizzato ad approfondire l'attività di geniale promotore
culturale svolta da Zevi, il suo pensiero d'appassionato polemista e originale
didatta. Durante le due giornate, storici dell'architettura e dell'arte,
architetti e studiosi di diverse generazioni svolgeranno relazioni sui
principali aspetti del suo contributo e rilanceranno alcune parole chiave
d'innovazione, di sfida contro la burocratizzazione ed il conformismo. Il
programma completo in ARCH'IT eventi.
9 marzo 2002 Il Comitato
degli architetti del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali denuncia
l'arbitrarietà delle scelte compiute dal ministro Urbani nelle recenti nomine
dei soprintendenti, attribuendole ad inammissibili preferenze clientelari
piuttosto che a obiettive valutazioni della capacità dei singoli soggetti. I
soprintendenti, di norma nominati tra funzionari interni all'amministrazione ed
equiparati ai professori universitari ordinari, sono questa volta esterni al
ministero, scelti secondo un criterio previsto dalla legge di riforma dello
stesso ministero varata nell’ottobre del 1998. Su kwArt.
9 marzo 2002 'Ci troviamo
qui all'interno di un edificio Art Deco degli anni '30 che si prepara ad
accogliere uno studio per la lavorazione televisiva e video musicale. Il cuore
dell'intero progetto è la "meeting room" posizionata al centro dello
spazio d'ingresso dove si catalizza l'attenzione dei passanti e della strada.
L'elemento inusuale che contraddistingue l'intervento è l'utilizzo di un
container per il trasporto navale come spazio architettonico da re-inventare e
plasmare secondo la necessità...'. Goffredo Poggiaroni presenta un recente
intervento dello studio Pugh+Scarpa a Santa Monica, Ca., all'interno di un
edificio Art Deco degli anni '30 che si prepara ad accogliere uno studio per la
lavorazione televisiva e video musicale. Reactor
Films in ARCH'IT architetture.
8 marzo 2002 In ARCH'IT books
Raffaella Lecchi presenta il volume di Ignasi de Solà-Morales Decifrare
l'architettura. Inscripciones del XX secolo, curato da Michele Bonino per
l'editore Allemandi. 'Il libro rende conto di un percorso storico-critico
all'interno dei temi dell'architettura del novecento che riflette gli
interessi, le curiosità e le originali connessioni di Solà-Morales. Il
risultato è un profilo della storia dell'architettura del novecento
considerato attraverso il filtro personalissimo di un architetto filosofo o,
come è stato più volte definito, di un "filosofo
dell'architettura"...'.
8 marzo 2002 'Una visione
panottica della natura umana, una tolleranza incondizionata, e una capacità di
ascolto sono necessarie affinché una città, così come un'architettura, sia
contenitore di vita. Proprio per questo motivo l'etica del fare architettonico
ha una rilevanza ed una ricaduta non trascurabile...'. Pare
che il sonno dell'architetto generi mostri. Francesca Pagnoncelli commenta
le considerazioni espresse da Sandro Veronesi in un recente articolo apparso su
Il Corriere della Sera. Secondo Veronesi le tipologie urbane visualizzate dai
grandi registi di Hollywood sono il segno tangibile dell'inizio dell'era delle
Città mentali. In ARCH'IT files.
7 marzo 2002 The
Chicago Tribune propone il resoconto della conferenza 'New Directions in
Museums' tenuta da Gae Aulenti presso l'Art Institute di Chicago lo scorso
martedì. 'A good museum, she told the audience of 225 architects and
architecture buffs, should reflect the community from which it springs. A good
museum should also make visitors nervous. That, she suggested, is a natural
reaction stemming from the interaction between visitor and art, "an
extraordinary accelerator of the comprehension of the universe". The
challenge to a museum architect, Aulenti noted, is to help unsettled visitors
deal with their anxiety, a reaction that, in many cases, leads to restless
wandering inside the closed space of a museum building'.
7 marzo 2002 Il progetto
di Daniel Libeskind per la città di Dresden incontra l'opposizione della
cittadinanza. Così il Frankfurter
Allgemeine: 'This appalling news reached Dresden just as the defenders of
the immutable value of the Baroque city were girding themselves for the
evening's battle against Libeskind. In fact, his design for a glass-walled,
cubistically fragmented department store is open to objections for refusing to
fit in with its surroundings, as Gerhard Glaser, who is responsible for
preserving Saxony's historical monuments, noted. These surroundings were
defined by Baroque master builder Wolf Caspar von Klengel, who laid out a model
town along three streets across the river from the center of Dresden. The main
axis between the Albertplatz square and the "Golden Rider," an
equestrian statue of Saxon ruler Augustus the Strong, currently under
restoration, still displays his clear spatial definition'.
7 marzo 2002 Comune di
Genova, Soprintendenza, costruttori e associazione dei palazzi monumentali
hanno firmato un accordo per salvare i cosiddetti 'palazzi dei Rolli', circa
200 edifici monumentali, cioè, in cui in epoca barocca dimoravano gli ospiti
di una delle metropoli commerciali e finanziarie più importanti d’Europa. La
vicinanza dei Rolli, concentrati nell'area del centro storico, porterà a un
ripensamento urbanistico dell'insieme degli edifici oltre che all'attuazione
degli interventi di restauro su ogni singola unità. Su kwArt.
6 marzo 2002 'El proyecto,
que ha costado 12 millones de euros, es el fruto de una vieja amistad entre la
familia Chivite, de Cintruénigo, vinculada al mundo del vino desde 1647, y la
de Moneo. El arquitecto no pudo asistir al acto por encontrarse en la
universidad de Harvard. Muros de hormigón abujardado y labrado soportan
cubiertas de madera con acabados de cobre. La bodega, que rodea y enmarca tres
edificios históricos del antiguo señorío, se encuentra en una finca de 300
hectáreas, de las que 160 son viñedos plantados entre 1989 y 1990. El diseño
respeta el concepto de gravedad para evitar manipulaciones violentas de la uva
o el vino'. Il più recente progetto di Rafael Moneo nelle brevi note riportate
da El
Pais nel giorno della sua inaugurazione.
6 marzo 2002 Tra le
esposizioni segnalate dall'Ansa
compare quella di prossima apertura -sarà inaugurata nella Galleria Sala 1 di
Roma l'11 marzo- composta dagli scatti del fotografo Joel Meyerowitz che
documentano le fasi successive al crollo delle Twin towers. La stessa mostra
'After September 11: Images from Ground Zero', organizzata dall'Ambasciata
degli Stati Uniti, verrà aperta contemporaneamente in altri venti Paesi nel
mondo e resterà visitabile sino al 2 aprile. Sempre l'Ansa anticipa una mostra
che avrà luogo invece nei mesi di dicembre 2002 e gennaio 2003 al Lingotto,
dedicata all'eccellenza del design italiano nell'arte applicata e organizzata
come celebrazione del centenario della grande Esposizione Internazionale di
Torino del 1902.
6 marzo 2002 Vincitore del
concorso di idee per la riqualificazione della piazza Gramsci, Dominique
Perrault sarà domani a Cinisello Balsamo per un primo confronto sui temi del
progetto che tocca il fulcro intorno al quale è cresciuto l'aggregato urbano.
L'incontro, pubblico, si terrà alle 17.30 nella Sala degli Specchi della Villa
Ghirlanda Silva.
5 marzo 2002 'Taiwan
lancia una nuova sfida architettonica. Le autorità taiwanesi hanno approvato
il progetto per la costruzione del grattacielo più alto del mondo, di 508
metri, il Taipei Financial Center. Il progetto era stato bocciato
dell’aeronautica civile del paese asiatico per ragioni di sicurezza, in
quanto l’edificio sorgerà vicino all’aeroporto Sungshan, e avevano chiesto
che non superasse i 391 metri. Un portavoce delle autorità aeroportuali ha
dichiarato che le installazioni di controllo dei tracciati di volo sono state
incrementate e che quei 508 metri non costituiranno più un pericolo'. Su kwArt.
5 marzo 2002 Il Royal
Institute of British Architects di Londra ospiterà per un mese a partire dal 6
marzo un'esposizione sull'architettura contemporanea russa. The
Moscow Times presenta l'evento: 'The London exhibit's organizers selected
the designs of 10 architects from the 40 architects featured last year at the
Central House of Artists. The London exhibit includes works by two divisions of
the Moscow city government's architectural arm, local private architects and
two British architectural firms working in Moscow. Only one firm, Eriel, based
in the resort of Anapa on the Black Sea, is located outside of Moscow. The
exhibit examines the new directions Russian architectural design has taken over
the past 10 years, development that was only possible because the state relaxed
its control, said McAdam, whose nonprofit organization Project Imagination has
been promoting architecture in Russia since the early 1990s'.
5 marzo 2002 L.A.
Times passa in rassegna alcuni dei progetti partecipanti al concorso
indetto dal Los Angeles County Museum of Art per il rinnovamento dei propri
spazi, compreso quello vincitore presentato da Rem Koolhaas. Unico tra gli
altri grandi nomi del panorama architettonico internazionale -Jean Nouvel, Thom
Mayne di Morphosis, Daniel Libeskind, Steven Holl- Koolhaas ha ammesso
l'impossibilità di seguire le indicazioni fornite dal Museo, sostenendo scelte
radicalmente diverse con una impeccabile valutazione del proprio intervento.
Inaspettatamente anche per la direzione della struttura espositiva, che aveva
richiesto il ripensamento del sistema di edifici già esistenti in un insieme
più organico, il progetto più coerente con le necessità dei nuovi spazi
espositivi è risultato quelli dell'architetto olandese, che conserva
unicamente il Padiglione Giapponese e l'edificio noto come LACMA West e
demolisce gli altri quattro. 'It soon became clear that Koolhaas and Nouvel
were at the head of the pack. Both architects had given serious consideration
to the art collection. Additionally, they both left a lot of land to be
developed and didn't sink a big chunk of the budget into parking, opting to
leave the existing parking structure intact...'.
5 marzo 2002 Tra le
segnalazioni dell'ANSA
quella che riguarda l'accensione, nella notte dell'11 marzo, di due enormi
fasci di luce che costiruiranno le 'Towers of Light', installazione luminosa
che ricorderà il disastro accaduto l'11 settembre scorso e simboleggerà
contemporaneamente la rinascita della New York ferita. Proposta
indipendentemente da due architetti e due giovani artisti concettuali,
l'installazione durerà un mese circa e costerà la cifra simbolica di 500 mila
dollari.
4 marzo 2002 Secondo
giapponese nella lista degli architetti premiati con la medaglia d'oro
dell'American Institute of Architects dopo Kenzo Tange, come ricorda The
Japan Times, Tadao Ando ha ricevuto venerdì scorso il prestigioso
riconoscimento dell'AIA. Nella conferenza che ha preceduto la cerimonia,
l'architetto ha esposto la sua proposta per la ricostruzione del Ground Zero,
luogo di incontro e riflessione collettiva in cui il nuovo non deve
necessariamente mimare le forme di quanto è stato distrutto. Alla difficile
questione della ricostruzione, e al potere decisionale del Lower Manhattan
Development Authority, è dedicato l'articolo di Herbert Muschamp sul New
York Times: 'Other commentators accused the platform of converting ground
zero into a tourist attraction, as if it were a ride at Disney World. This
remark should not be casually dismissed. In fact, it touches on a deeper truth
than the commentators may have realized. The relationship between warfare and
tourism is one of the open secrets of modern life. It was the topic of
"Back to the Front: Tourisms of War," a 1994 book edited by two of
the platform's designers, Elizabeth Diller and Ricardo Scofidio, who have been
exploring the subject for years...'
4 marzo 2002 L'esposizione
sugli anni berlinesi di Mies van der Rohe è all'Altes Museum di Berlino sino
al 10 marzo. Liberation
presenta la mostra e ripercorre quel periodo della produzione di Mies terminato
con la sua partenza per gli Stati Uniti nel 1938. 'Pour Mies, c'est aussi la
fin d'une époque. En 1934, les nazis, conscients de sa notoriété
internationale, le sollicitent, ainsi que cinq autres architectes, pour la
construction du pavillon allemand de l'Exposition internationale de Bruxelles
de 1935. Mies accepte, alors que bon nombre de ses anciens amis sont déjà
stigmatisés comme représentants de «l'art dégénéré». Son projet (béton
et verre) n'est pas accepté. On ne saura donc jamais comment il aurait composé
avec le cahier des charges, qui imposait l'inscription de slogans nazis et l'exhibition
de la croix gammée. Ce qui est plus certain, c'est que Mies ne fut plus jamais
contacté par les nazis. Et, à partir de 1936, il ne construit plus du tout.
En 1937, en proie à des difficultés financières, c'est des Etats-Unis que
lui vient une commande: une villégiature dans le Wyoming'.
4 marzo 2002 A Roma negli
spazi della Fondazione
Olivetti si svolgerà mercoledì 4 marzo la presentazione di tre volumi
editi dall'Universale di Architettura-testo&immagine, New Babylon, una città
nomade-CONSTANT di Francesco Careri -già letto da Alberto Iacovoni per books
review di ARCH'IT-, Percorsi di luce-INGO MAURER di Claudia M.Clemente e
Igloo-MARIO MERZ di Bartolomeo Pietromarchi. Le tre pubblicazioni veranno
introdotte dagli autori, da Adachiara Zevi, curatrice della collana design e
spaziarte, e da Antonino Saggio, curatore della collana architettura; per
l'occasione verranno allestiti nello spazio espositivo documenti e materiale
audiovisivo inedito di Constant, Ingo Maurer e Mario Merz.
4 marzo 2002 'Per 42 anni,
dal 1884 fino al giorno dell'improvvisa morte, Gaudì lavorò instancabilmente
alla «cattedrale dei poveri». Negli ultimi tempi non si allontanava più dal
gigantesco cantiere neppure per dormire. Nonostante avesse una piccola casetta
nel centro storico di Barcellona, si era ricavato un angolino nella Sagrada
Familia, dove studiava e lavorava, giorno e notte. La cattedrale fu progettata
come un'enorme basilica gotica in pietra, sulla quale spiccavano 16 alte torri
dedicate ai 12 apostoli e ai quattro evangelisti. Ancora più in alto, quasi a
toccare il cielo di Barcellona, i due cimborri di Gesù e della Vergine Maria.
Visse per la sua opera, per la sua città e per i suoi concittadini'. Le
celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Antoni Gaudì coincidono con
l'avvio del processo di beatificazione dell'architetto catalano. L'Avvenire,
nella sezione Agorà, propone una lettura dell'opera di Gaudì in termini di
devozione religiosa e dedizione alla 'costruzione della città di Dio'.
4 marzo 2002 Jonathan
Glancey, critico di architettura di The
Guardian, raffronta i modelli di pianificazione ex novo di
insediamenti proposta dal Principe Carlo e quelli che hanno guidato interventi
di natura simile nell'Inghilterra del XVIII, XIX, e XX secolo. 'Are the model
villages offered today by the Prince of Wales much different? And what about
the much vaunted Millennium Village, a supposedly ultra-modern urban idyll, in
the shadow of the Dome on the north Greenwich peninsula? Although Prince
Charles truly wants to create villages that appear to have grown organically,
modern economics demand that these communities spring up fully armed overnight.
...Poundbury and the proposed village at St Austell are, in their own way, as
cosmetic and as deterministic, both architecturally and socially, as the highly
planned model villages of 18th-century aristocrats, 19th-century industrialists
and 20th-century dictators'.
3 marzo 2002 Con l'uscita
del terzo numero dedicato al paesaggio, la rivista 2a+p,
una delle più interessanti e originali testate pubblicate in Italia, completa
il suo primo ciclo di analisi sui temi più attuali della ricerca
architettonica. In Arch'It Riviste
la presentazione di Furio Barzon ne individua gli aspetti principali. Sempre in
Riviste, Donatello D'Angelo introduce l'ultimo fascicolo di Materia,
edita in una nuova veste editoriale.
3 marzo 2002 As part of
the new trend "Fashion empires commission signature architects", a
milestone has been set in Ginza, Tokyo's most expensive shopping district. What
has emerged from this mega merger of Hermès and Renzo Piano with the almost
unlimited funds of 25 000 US$ per square metre? ..."This is as close as
you can get to a hand-made building" explained Renzo Piano during the
opening on June 27. The two external facades of the eleven-storey building,
which is 45 metres long and only 11 meters deep, consist completely of
specially manufactured, hand-made glass blocks from the company Vetroarredo. A
total of 15 000 blocks with the special dimensions of 45 cm - supposedly half
the famous Hermès scarf - were used. On the inside, they have a mirror-like
coating that reflects the light into the room, which is thus lit on one side.
For the rounded corner at the front, curved blocks half the size were
developed'. A-matter,
e-zine tedesca di design e architettura, propone una accurata descrizione della
Maison de Verre di Tokyo progettata da Renzo Piano per Hermès.
3 marzo 2002 Il Centro
Internazionale Città d'Acqua, con sede a Venezia, si offre come punto di
riferimento per quanti operano nell'intento di ricostiruire relazioni positive
tra acqua e ambiente urbano, svolgendo attività di ricerca e documentazione
delle esperienze di città caratterizzate proprio dal rapporto con l'acqua. La
diffusione delle informazioni relative ai lavori del Centro è affidata alla
rivista bimestrale Aquapolis e a una nuova, corposa newsletter.
2 marzo 2002 'È tra i
migliori architetti in circolazione. Di lei hanno parlato numerose riviste, tra
le quali Architecture. E basta andare nel suo sito (www.archi-tectonics.com)
per trovare un elenco nutrito di pubblicazioni che la riguardano. Winka
Dubbeldam ha un curriculum ineccepibile. Ha studiato in Olanda e si è
specializzata a New York alla Columbia, uno dei principali centri della ricerca
architettonica mondiale diretto da Tschumi. Ha poi lavorato a studio con lo
stesso Tschumi, con Peter Eisenman e con Steven Holl...'. In ARCH'IT files
Luigi Prestinenza Puglisi scrive Su
Winka Dubbeldam, titolare dello studio newyorchese Archi-Tectonics,
incontrata in occasione delle sue recenti conferenze italiane. La pubblicazione
è realizzata in collaborazione con la rivista ticinese Spazio-Architettura,
mensile di critica dell'architettura, del design e dell'arte.
1 marzo 2002 Con l'uscita
del terzo numero dedicato al paesaggio, la rivista 2a+p,
una delle più interessanti e originali testate pubblicate in Italia, completa
il suo primo ciclo di analisi sui temi più attuali della ricerca
architettonica. In ARCH'IT riviste
la presentazione di Furio Barzon ne individua gli aspetti principali. Nella
stessa sezione, Donatello D'Angelo presenta contenuti e orientamenti della
rivista Materia,
recentemente edita in una nuova veste editoriale.
1 marzo 2002 'Différence
notable: ce n'est pas le trop-plein qu'avaient à combattre les urbanistes,
mais le vide. Les projets de l'université du IIIe millénaire s'accordent avec
le principe défendu par l'architecte Christian de Portzamparc pour l'ensemble
de la ZAC Paris Rive gauche : celui de l'îlot ouvert. Chaque bloc d'immeubles,
de formes variées, sera multifonctionnel, ouvert sur un système assez dense
de rues et de places. D'où une certaine transparence et une relative intimité,
associant minéral des constructions au végétal des jardins publics ou privés'.
Le
Monde presenta il progetto di realizzazione dell'Università Paris-VII a
due giorni dall'affidamento dell'incarico a quattro studi di architettura.
1 marzo 2002 Il Museo di
Roma in Trastevere ospiterà dal 5 marzo al 5 maggio la mostra 'Roma tra le due
guerre nelle fotografie dell'Istituto Luce'. Curata da Italo Insolera,
l'esposizione si propone di ricostruire, insieme a convegni, serate
cinematografiche e musicali, il quadro generale della città di quegli anni,
avvalendosi non soltanto delle immagini dell'Istituto Luce, ma anche di quelle
provenienti dal Gabinetto Fotografico Comunale. Le sezioni in cui è articolata
la mostra prendono in esame gli episodi edilizi e urbanistici che hanno che
hanno attribuito a Roma la sua forma attuale: l'Eur, il Foro Mussolini, la Città
Universitaria, gli sventramenti per la realizzazione dei nuovi assi viari, le
demolizioni funzionali alla valorizzazione dei monumenti della città
imperiale. Su La
Repubblica.
1 marzo 2002 Verrà
inaugurata domani presso lo spazio SEM dell'Ordine degli Architetti di Ancona,
la mostra di Michele Saee 'instances
of space'. All'inaugurazione dell'esposizione, che rimarrà aperta sino al
16 marzo, interverranno tra gli altri Roberto Strano, Presidente Ordine degli
Architetti della Provincia di Ancona, Marco Brizzi, Cristiano Toraldo di
Francia e Pippo Ciorra.
1 marzo 2002 'A principios
del siglo pasado el paseo de Gràcia era el escaparate principal de burguesía
y "la manzana de la discordia", donde se encuentran la casa Amatller
de Puig i Cadafalch, la casa Lleó de Domènech i Montaner y la casa Batlló,
las tres obras de arquitectos excéntricos, es un ejemplo y responde a la visión
que los clientes y estos arquitectos tenían de la ciudad. Tanto las manzanas
como las casas del Eixample, con sus estructuras repetitivas y sus balcones
neoclásicos, les parecían monótonas. ...Las fachadas de sus edificios
pretendían impresionar a la gente, que hacía comentarios y chistes al
respecto como puede verse en las revistas de la época, lo cual muestra el
papel mediático que tenían estos arquitectos'. La
Vanguardia presenta un libro interamente dedicato alla Casa Batlló di
Antoni Guadì, edito da Triangle Postals e curato da Juan José Lahuerta.
1 marzo 2002 Tra le
segnalazioni di Archibot,
Entablature
raccoglie le interessanti immagini di più di trenta idee di progetto per il
World Trade Center di New York, tra le quali compaiono quelle firmate da Daniel
Libeskind, Oosterhuis Associates, Hans Hollein, Steven Holl, Coop Himmelblau,
Shigeru Ban. |
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