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ARCHIVIO GENNAIO 2010

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19 gennaio 2010

"Una voragine di libri si apre al di sotto del cortile settecentesco. Il cortile appare letteralmente fondato sulla collezione di libri della Camera di Commercio. La nuova biblioteca di Palazzo Tobia Pallavicino a Genova progettata da baukuh e Sp10studio. "Proponiamo -si legge nelle note che accompagnano il progetto in ARCH'IT Architetture- di rimuovere il solaio che copre la sala centrale del piano fondi e costituisce l'attuale pavimento del cortile interno. Rimosso il solaio, si mostra la possibilità di utilizzare la sala centrale del piano fondi come stanza a cielo aperto (il cortile infatti è già coperto), illuminata naturalmente dall'alto, e accessibile direttamente dalla quota di piazza del Ferro. La sala viene così occupata da una grande stanza quadrata, interamente rivestita di libri."

 

19 gennaio 2010

(baukuh+Sp10studio) = BK10. Una matematica oltre la retorica. Il sodalizio tra Sp10studio e Baukuh, scrive Nicola Lunardi in ARCH'IT Files, nasce dalla negazione di facile retorica costruita intorno all'architettura. Dal riconoscimento di un territorio comune dove l'architettura si fa principale messaggio di se stessa, libera da ogni necessità di un fondamento esterno. "Storia e tradizione come inesauribile repertorio di soluzioni che però, ovviamente, non si danno mai come compiute ed immediatamente utilizzabili, ma che devono essere ogni volta re-innescate dal prezioso lavoro di commento di cui sopra, unica operazione realmente efficace per chi vuole custodire le possibilità del proprio linguaggio di descrivere la realtà raccontandone i margini, di far emergere le figure delimitandone i contorni, preservandolo dalla inevitabile corruzione a cui porta il tentativo di esaurire la realtà nel linguaggio...".

 

13 gennaio 2010

"La qualità degli spazi e degli edifici pubblici delle nostre città non segue il passo delle esigenze del nostro tempo, schiacciata da una parte dal peso della storia e dell'arte del "bel paese", dall'altro da questioni di ambito amministrativo, riferite alla mancanza di ottimizzazione dei processi di trasformazione del territorio e delle città. La somma di questi fattori restituisce un nuovo paesaggio inadeguato alle qualità della vita contemporanea, soprattutto se confrontato con esperienze di altri paesi europei, che evolvono e aggiornano rapidamente i propri ambiti urbani grazie a strumenti di gestione del territorio più snelli ed efficaci." Luoghi Comuni. Il 21 e il 22 gennaio Firenze ospita un incontro promosso da IF research per riflettere sul tema della qualità architettonica nelle opere pubbliche. Maggiori informazioni in ARCH'IT Convegni.

 

12 gennaio 2010

"In principio l'architetto disegna. Attraverso la matita, la penna o il computer riesce a elaborare idee che si trasformeranno in spazi. Eppure il disegno non esaurisce ciò che si può o deve dire sull'architettura, soprattutto poiché non tutti ne condividono i codici. I linguaggi figurativi non riescono a raccontare tutta la complessità del reale. Così, anche all'architetto occorrono le parole." Parola d'architetto. Fino al 14 giugno, ogni lunedì, l'Urban Center Metropolitano di Torino propone una nuova serie di letture di testi d'architettura moderni e contemporanei, condotta da Sergio Pace. Maggiori informazioni in ARCH'IT Convegni.

 

6 gennaio 2010

"La design research è uguale alla ricerca scientifica: necessita di metodologie sistematiche e rigorose, si occupa di problemi complessi, lavora con i processi di trasformazione, si occupa degli scenari in cui saranno inserite le nuove scoperte". Lorenzo Imbesi commenta il volume a cura di Hans Höger (Abitare Segesta). "Un profondo solco, culturale ed epistemologico -si legge nell'articolo di Lorenzo Imbesi pubblicato oggi in ARCH'IT Books-, ha separato a lungo le attività di creazione nel campo dell'arte, relegate nell'ambito della sensibilità individuale, e quelle di ricerca nell'ambito della scienza e della tecnologia, che coinvolgono le sorti del progresso della collettività. Mentre le arti sembrerebbero operare nella sfera sensibile della qualità, al di fuori da ogni possibile calcolo quantitativo, la ricerca scientifica si proporrebbe invece come disciplina rigorosamente misurabile, classificabile e circoscrivibile in termini universalmente identificabili, cioè un prodotto della ragione messa al lavoro...".

 

6 gennaio 2010

"Sembra che la leggerezza non voglia esimersi dalla sua valenza visiva e in architettura che l'equivoco si fa invitante e letale [...] Perché qui la banalità principesca di considerare "lieve" un'opera che si offra a constatazioni ovvie circa la snellezza della sua struttura e la trasparenza del vetro trova nell'architetto medio il suo volenteroso portavoce. [...] Credimi, non può darsi leggerezza "a partire" dal materiale: altrimenti ogni prosatore "leggero" dovrebbe parlar solo di piume e Stifter precipiterebbe in cantina. Così parlare di leggerezza a proposito di uno di questi ferini propugnatori del vetro e del metallo che ci affliggono dalle pagine delle riviste d'architettura mi pare una enormità giornalistica perché, qualunque sia il giudizio che si vorrà darne, la loro architettura è l'apoteosi della rappresentazione." Nelle nuove Lettere da Fermo alcune riflessioni sull'Epifania dell'architettura.

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