home

News

ARCHIVIO DICEMBRE 2010

ultime news

30 dicembre 2010

Nel recupero di piazza San Michele emerge "un asse preferenziale coincidente con il percorso d'impianto storico del nucleo. Questa tensione direzionale è particolarmente importante per cui tale asse è diventato elemento generatore del progetto, che ha previsto la pedonalizzazione della piazza e la sua riqualificazione formale mediante eliminazione del manto di asfalto e la realizzazione di una nuova pavimentazione costituita da un piano continuo in porfido in lastre a piano sega di larghezza costante interrotte da parti in Pietra di Lessinia disposte in modo da sottolineare l'antico tracciato che attraversava il paese, oggi riconoscibile solo come asse visuale." A partire da qui il progetto di Marinella Orso per la riqualificazione degli spazi pubblici della frazione di San Michele nel Comune di Giustenice, in provincia di Savona, vincitore nell'autunno scorso del PAI (Premio architettura e ingegneria) quale migliore opera di sistemazione di spazi urbani e paesaggistici, definisce il nuovo tessuto connettivo del piccolo centro. In ARCH'IT Architetture.

 

18 dicembre 2010

Nel vortice del Barbican implodono spazi, città, riferimenti storici e usi diversi che fingono di sottomettersi all'imperativo modernista e in realtà convivono paralleli, separati, inconclusi. Una megastruttura pentita -scrive Pietro Valle in Barbican, città sospesa- che dopo avere negato la città tradizionale la reintroduce nei suoi comparti e livelli separati. "Il Barbican non appartiene né all'housing pubblico di carattere sociale, né alla speculazione edilizia privata: è un'oasi modernista che reinventa completamente ex-nihilo l'idea di affluenza e gli spazi, pubblici e privati, che le pertengono...". In ARCH'IT Files.

 

12 dicembre 2010

Concepire la città contemporanea significa pensarla proprio senza nome e senza storia. E Singapore sarà, anzi è già adesso il prototipo di ogni nuova città, ovunque. Dario Gentili legge Singapore Songlines di Rem Koolhaas in ARCH'IT Books. "È pertanto anche il futuro della città occidentale – ed europea, quella che più strenuamente sembra resistere allo stile generico: lo stile senza uno stile definito di un'urbanizzazione ormai autonoma rispetto a ogni architettura. L'ultima differenza che, per Koolhaas, ancora sussiste tra queste due vie all'occidentalizzazione, l'asiatica e l'europea, è di natura politica..."

 

6 dicembre 2010

Quel giorno Roma mi è sembrata davvero più bella. Mi trovo all'interno di una grande architettura, assolutamente contemporanea, scrive Gianfranco Bombaci nel proporre in ARCH'IT Files la sua lettura esperienziale del MAXXI. Nel ventre della balena grigia. "La spazialità complessiva è molto semplice, con spazi ben proporzionati, per lo più obliqui. Scatto alcune foto e mi rendo conto che, a prescindere della mia volontà e dalle impostazioni della mia macchina digitale, le immagini hanno quell'eleganza tipica delle foto in bianco e nero. Ebbene sì, non c'è colore al MAXXI, dove il cemento, la resina del pavimento, l'intonaco bianco, le rifiniture in lamiera nera e le infinite lame di luce fredda al neon, definiscono i contorni di uno spazio dinamico, accelerato da quella famosa copertura a brise soleil verticali, che ai tempi del concorso ci chiedevamo tutti come avrebbero realizzato." "Un gomitolo di percorsi neri all'interno di un enorme spazio rarefatto, dove il contrasto di colore e la luce sembrano proiettarmi su un set di Stanley Kubrik."

 

6 dicembre 2010

Sono passati alcuni mesi dall'inaugurazione del nuovo MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, realizzato dopo dieci anni di cantiere su progetto di Zaha Hadid. Per testimoniare alcune delle prime sue attività ARCH'IT ha scelto di offrire ai lettori, nella sezione Files, alcune testimonianze su una delle esposizioni di apertura, Luigi Moretti architetto. Dal razionalismo all'informale curata da Bruno Reichlin e Maristella Casciato. Testi di Maristella Casciato, Margherita Guccione, Bruno Reichlin, Letizia Tedeschi, Annalisa Viati Navone, tratti dal volume Luigi Moretti architetto. Dal razionalismo all'informale a cura di Maristella Casciato e Annalisa Viati Navone, guida alla mostra, MAXXI, Mondadori Electa, 2010.

 

6 dicembre 2010

Mostrare Moretti. Aldo Aymonino introduce il progetto espositivo della mostra Luigi Moretti architetto. Dal Razionalismo all'Informale, che ha inaugurato nella primavera scorsa il MAXXI di Roma. "Un lavoro corposo, sfaccettato e costantemente punteggiato di brusche accelerazioni e momenti di apparente discontinuità" scrive Aymonino. "Si è deciso, pertanto, [...] di ripartire la mostra in nuclei tematici a cui corrispondessero elementi formali di forte valore plastico e cromatico, dei "pezzi" chiaramente individuabili, riconducibili a una sorta di rilettura critica dell'iconologia morettiana." In ARCH'IT Files.

 

6 dicembre 2010

Emozione. Questa parola, che per ogni forma d'arte rappresenta una corda sospesa su un abisso, in architettura diventa una polpetta avvelenata. Ugo Rosa, Hopeless Monster (Night at the museum). E poi: "si parla sempre di "spazio" e questo per ragioni che non credo sarebbero piaciute né a Wright né a Zevi, ma solo perché è parlando di "spazio" piuttosto che di muri, fenestrature, giunti, attacchi e dettagli che si può dare, appunto, "spazio" alle "emozioni", le quali difficilmente possono appigliarsi al telaio di una finestra e se lo fanno sembrano fuori luogo come quei babbi natale appesi ai balconi delle palazzine. [...] lo spazio, dicevo, è sempre "fluido" e "complesso" e ambedue questi aggettivi non sono usati, com'è sempre avvenuto, in maniera problematica riportandoli alla qualità dell'oggetto, bensì sono ipostatizzati in giudizi di valore: uno "spazio" vale perché è "fluido" e "complesso" e il resto è secondario ma, più spesso, irrilevante. In ARCH'IT Lanterna Magica.

ultime news

Per qualsiasi comunicazione
 è possibile contattare la
redazione di ARCH'IT


laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete


indice


iscriviti alla newsletter gratuita di ARCH'IT
(informativa sulla privacy)







© Copyright DADA architetti associati
Contents provided by Image