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"Piano Progetto Città"
rivista dei dipartimenti di architettura e urbanistica di Pescara
(IDEA+DART)
n. 20-21, 2003, "Casa new motion"
(a cura di Susanna Ferrini)
pp208, €18.00
Sala editori, Pescara


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Con i fuochi artificiali di Gehry a Bilbao e di Libeskind a Berlino, la lunga stagione che ha assistito al concentrarsi del dibattito architettonico intorno al grande edificio pubblico, soprattutto il museo, sembra aver raggiunto la sua espressione più penetrante e, allo stesso tempo, aver esaurito buona parte della sua spinta propulsiva. L'affacciarsi di una nuova generazione di progettisti, partecipe e protagonista del rapido mutamento delle dinamiche sociali, sta spostando l'attenzione nuovamente sulla residenza come uno dei principali motori dell'innovazione. Casa new motion, numero monografico di "Piano progetto città” nella nuova edizione diretta da Carmen Andriani, affronta a largo raggio le molteplici tematiche legate alla casa oggi, sia nelle sua dimensione sociale, collettiva che nelle forme più isolate e individuali. Il titolo scelto mette in risalto il carattere dinamico delle situazioni con le quali la progettazione della residenza si confronta oggi: un "nuovo movimento” letterale e fenomenico, percorso nelle diverse parti di cui è composto il fascicolo. Alla sezione "Domande", con l'editoriale introduttivo del direttore e un dibattito sull'attualità di Coderch, segue "Confronti" che ospita i contributi di Paul Virilio, sempre lucido nello svelare riti e meccanismi sociali indotti dalle innovazioni tecnologiche e nel delineare sviluppi futuribili (miniaturizzazione, portabilità, scambi di senso tra tempo e spazio, interfacciabilità corpo-abitazione…), e le riflessioni di Robert Kronenburg -autore di numerose ricerche intorno al tema della effettiva mobilità delle strutture edilizie e abitative- nelle quali ripercorre ragioni e temi del divenire in architettura secondo le categorie della flessibilità e dell'adattabilità.

[02feb2004]

PPC 17/99, Le scale del progetto.


PPC 18/00. La qualità del progetto.
"Glossario", sezione centrale e più densa del volume, è introdotta da Susanna Ferrini con un articolo che sottolinea l'attitudine dell'abitazione a proporsi come sensore di una serie di fenomeni contemporanei - dall'intersecarsi del privato con il collettivo alla diffusa condizione di nomadismo - e delle loro conseguenze sulla sostanza stessa dell'architettura in direzione di un suo progressivo annullamento e dissoluzione.

Il prevalere del pensiero sulla forma, del tempo sullo spazio, dell'evento sull'oggetto richiedono approcci teorici e progettuali in grado di ripensare il proprio senso, ricercando nei limiti della sparizione e dell'astrazione occasioni di una nuova corporeità. I contributi seguenti indagano vari, plurali e a volte contraddittori aspetti di questa condizione di immaterialità. Se Giangiacomo D'ardia si sofferma sui complessi intrecci fra urgenza, identità e transitorietà connessi alle situazioni di emergenza, Franca Bossalino affronta viceversa il cuore antico della compatibilità tra i recenti, instabili sviluppi contemporanei e le culture orientali, indagandone il particolare approccio ai concetti di durata, compiutezza e imperfezione. Xavier Costa ripercorre alcuni luoghi topici della ricerca sulla domesticità da parte delle avanguardie architettoniche del novecento, mentre Pippo Ciorra segnala i limiti di una ricerca necessariamente radicale e sofisticata sui nuovi modi di abitare di fronte alle sue reali capacità di incidere sui meccanismi di produzione edilizia. Il diffuso bisogno di sicurezza è al centro della riflessione di Massimo Ilardi, il quale pone l'accento sulle restrizioni alle libertà individuali conseguenti alla pervasività delle reti di controllo, nonché sui difficili rapporti tra progetto e mercato. Rapporti che Manuel Gausa prende in considerazione nel delineare una serie di nuovi scenari della produzione dello spazio abitato e dei suoi modi di fruizione. Tematiche confrontate con analoghi percorsi nel campo dell'arte, nell'intervista ad Achille Bonito Oliva, e del design, analizzato da Domitilla Dardi. Completano la sezione progetti e interviste a diversi protagonisti (Pierre Zemp, Lacaton & Vassal, R & Sie…/architects), un dossier sui concorsi Europan (progetti di Diaz Moreno e Garcia Grinda, njiric+njiric, Tania Concko; testi di Didier Rebois e Marilia Vesco, con un commento sintetico e puntuale di Mirko Zardini sull'urbano nel terzo millennio) e, infine, alcuni contributi relativi alla residenza collettiva e sociale, dalle realtà brasiliane (di Carlo Severati e Domenico Potenza, con una intervista a Jaime Lerner), di Tripoli (Ludovico Micara) e Napoli (Laura Moro), alla riflessione di Arturo Lanzani sui "Luoghi della residenza nei paesaggi contemporanei", corredata dalle fotografie di Daniela Vitali.

La monografia Casa new motion, si chiude con "Commenti", interessante confronto a cura di Federico Bilò fra mostre recenti (The Un-private House, New York, 2001; Archilab's futurehouse, Orléans, 2001; Living in Motion, Berlino, 2002) i cui temi risultano variamente sovrapposti a quelli qui affrontati.

Ne risulta un lavoro di sicuro valore e utilità: per l'ampiezza degli argomenti affrontati, per la completezza nel monitorare le posizioni più progressive, per l'attitudine proliferativa ad aprire relazioni e confronti e, soprattutto, per una apprezzabile commistione tra la profondità delle analisi critiche e l'agilità "superficiale” di una confezione grafica particolarmente curata. Le soluzioni visive, di impaginazione, di trattamento dei testi e delle immagini emergono qui come reali protagonisti nel veicolare gli approcci teorici contenuti nei saggi e nei progetti, stimolando empaticamente il lettore a partecipare dell'esperienza contemporanea di mutevolezza e instabilità descritta nei saggi e nei progetti, e aiutandolo a trovare propri, non lineari percorsi attraverso la disseminazione di parole chiave, l'evidenziazione di passi, la loro relazione con le immagini.

Giovanni Corbellini
gcorbellini@units.it
 

    > PIANO PROGETTO CITTA'. UN VIAGGIO LUNGO VENTI NUMERI    

la pagina riviste è curata da
Matteo Agnoletto. per proporre
o recensire pubblicazioni scrivete a
agnoletto@architettura.it


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