Vicenza: Sverre Fehn Architetto
Vicenza, Basilica
Palladiana
"L'opera di un
architetto solitario che non ci offre nessuna consolazione e che ci pone di fronte al
dramma di vivere in questo mondo". Queste parole, liberamente tratte dalla
presentazione di Francesco Dal Co, possono ben introdurre la visita alla mostra su Sverre
Fehn, l'architetto norvegese a cui è stata offerta la possibilità di presentare la
propria opera confrontandosi con gli spazi della basilica palladiana di Vicenza.
Il rapporto che Fehn
riesce ad instaurare nel momento espositivo è un inequivocabile dialogo con
l'architettura rappresentata nei disegni, esposta cercando un'estremizzazione della sua
artificialità. Perchè è a questo che l'autore mira, la volontà di ribadire
l'assolutezza del proprio segno mostrando principalmente disegni e modelli e dissociando
l'architettura costruita negli appositi spazi di proiezione ricavati all'estremità del
lungo pannello-segno-divisione posto diagonalmente ad attraversare il salone. Ed è
proprio questa quinta bianca che partisce ed ordina lo spazio della basilica e diventa un
ideale supporto per altri pensieri architettonici (schizzi e ancora disegni) dello stesso
Fehn, quasi una lavagna nella quale uscire dal rigorore e lasciare spazio alla libera
"informità" della fantasia. Tra tutti i progetti esposti che questa mostra
offre, l'opportunità di capire anche attraverso il pensiero originale, ovvero il progetto
disegnato, è possibile ricordare il Padiglione dei Paesi Nordici del 1958-62 costruito ai
Giardini della Biennale a Venezia. Un capolavoro, una delle massime espressioni
dell'architettura espositiva del Novecento, come è stata definita, che fortunatamente e
straordinariamente è presente in Italia. Uno spazio magico, sospeso dove gli alberi,
inglobati nella costruzione, trapassano il soffitto ma non si integrano al momento
architettonico ed anzi sottolineano un distacco, una scissione tra il fatto tectonico e la
presenza naturale. E per capire meglio questo rapporto natura-architettura è possibile
riprendere il pensiero di Dal Co nell'introduzione all'opera completa sull'architetto
norvegese che in questa occasione l'Electa ha pubblicato; egli sottolinea come
l'architettura di Fehn "distingue la natura dall'artificio e ne dichiara
l'inconciliabilità nel momento in cui trasforma la prima in spettacolo per il
secondo".
Roberto Zanon nasce nel 1963 e si laurea in architettura nel 1989. E' iscritto all'Albo degli Architetti di Padova dal 1990 e fornisce consulenze per l'architettura degli interni e l'allestimento parallelamente alla progettazione ed al restauro edilizio. Nel campo del design propone dal 1987 la propria consulenza con il disegno di nuovi prodotti collaborando con varie ditte appartenenti ai più diversificati settori produttivi (vetro, terracotta, ceramica, oro, argento, metallo, legno, plastica, resina, alabastro, tessuto). Partecipa a numerose mostre con premi e segnalazioni in diversi concorsi di progettazione. Realizzazioni e progetti nel campo del design e dell'architettura sono stati pubblicati in molti cataloghi e riviste italiani ed esteri. Dimostra interesse verso tutte le tecniche di rappresentazione ed ha approfondito, accanto agli strumenti tradizionali, l'uso del computer grafico come referente attivo nel processo progettuale. Dal 1995 è Cultore della Materia nell'Area della Rappresentazione presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, nel Corso di Diploma in Disegno Industriale, con il quale collabora anche alla didattica. Nel 1995 è co-fondatore di "Y&Z design atrium" struttura internazionale e multidisciplinare nel campo della progettazione con sedi in Italia, Usa e Giappone. Nel 1997 diviene componente del gruppo "MOBAS", associazione di designers da tutto il mondo organizzata per progettare e sviluppare prodotti di consumo. Nel 1998 è socio fondatore del "Gruppo di Ricerca e Design" (gRiD), società che opera nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di prodotti di arredo ad alto contenuto sperimentativo e tecnologico Dal 1991 svolge attività di pubblicista con collaborazioni editoriali nel campo dell'architettura, del design e dell'arte.
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