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IT REVOLUTION

Il "come"

Antonino Saggio


Francesco De Luca, Marco Nardini
"Dietro le quinte, Tecniche d'avanguardia nella progettazione contemporanea"
(La rivoluzione Informatica)
Italia, 2003
Testo&Immagine (Universale di Architettura, n. 135)
pp96, €12,39
prefazione di Antonino Saggio

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[in english]



> IT REVOLUTION BOOK SERIES

L'informatica si sta imponendo come il paradigma centrale per una nuova fase di tutta l'architettura. Questa collana, pensata originariamente solo in Italia nel 1996 è giunta con questo titolo al diciottesimo volume in italiano ed è oggi tradotta anche in inglese, cinese e coreano. Questa diffusione è naturalmente motivo di grande soddisfazione per tutti noi: innanzitutto per gli autori, per l'editore italiano Testo&Immagine che l'ha fatta nascere, per l'editore Birkhäuser cui si deve l'edizione in Inglese, per l'editore Cinese Prominence Publishing e infine naturalmente per chi vi scrive.

Ma torniamo all'architettura e al suo così importante rapporto oggi con l'informatica. Negli anni Settanta del Novecento i pochissimi architetti che si occupavano di computer erano visti come un gruppo di strampalati e irriducibili utopisti, negli anni Ottanta erano guardati come degli specialisti che parlavano un linguaggio incomprensibile ai più, ma negli anni Novanta -parallelamente alla diffusione dei calcolatori in tutti gli studi di progettazione- si cominciò a capire che proprio quegli architetti utopisti o specialisti stavano promuovendo linee di ricerca che sarebbero state feconde di sviluppi per tutti.

Accanto ai grandi padri fondatori del Caad in Architettura Chuck Eastman, Nicholas Negroponte e Bill Mitchell e a un gruppo di più giovani genitori, Chris Yessios, Gerhard Schmitt o John Gero si va affermando una generazione di architetti "Nati con il Computer". L'ultima generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo è stata la mia, apertasi all'informatica quando eravamo trentenni in quella grande fucina di ricercatori di Computer Science che è stata la Carnegie-Mellon di Pittsburgh. In quei primi anni Ottanta, mentre i primi robot saltellavano nei viali del campus ci domandavamo come l'informatica avrebbe cambiato l'architettura. Oggi cominciamo ad avere le idee chiare e siamo soprattutto di fronte a generazioni ancora più giovani, che hanno nel computer non un'arma in più ma semplicemente l'arma principale per pensare e costruire. Sì anche costruire, perché ormai sono nate le prime realizzazioni di edifici e di spazi concepiti attraverso la nuova sensibilità digitale. Si tratta di edifici non soltanto progettati e realizzati con il calcolatore ma pensati per essere segnali significativi per individuare le linee sulle quali si sta orientando, appunto, una nuova fase informatica dell'architettura.

Questo libro si chiama non a caso Dietro le quinte. Tecniche di avanguardia nella progettazione contemporanea. Scritto da due appassionati ricercatori italiani, Francesco De Luca e Marco Nardini, ha lo scopo di svelare quasi passo per passo quali sono le modalità per avvicinare la progettazione architettonica utilizzando l'informatica per aprire nuovi campi di indagine. Nascono in questo spirito le sezioni sulle Polisuperfici, sul Keyframing, sul Morphing sul Metaball, sui Sistemi particellari e altre ancora sui sistemi dinamici, aperti e interconnessi che sposano scienza contemporanea e informatica.



Per l'utilizzatore abituale di queste tecniche, la prima parte di questo libro è forse solo una utile sintesi, ma per una grande massa di architetti giovani e meno giovani la spiegazione diffusa e dettagliata di queste tecniche di indagine costituirà, ne sono certo, un ausilio di grande utilità. Il libro nasce infatti anche per assolvere una domanda dal basso. Studiando i libri della collana, molti lettori sono stati affascinati dai lavori dei nuovi architetti, ne hanno visto gli esiti e hanno allo stesso tempo analizzato il background teorico che ne motivava le ricerche. Ma mancava l'elemento intermedio: il "come". Ecco questo libro cerca di spiegare questo "come" scegliendo quelle aree in cui i paradigmi dell'informatica permettono di ideare progetti architettonici più aderenti alla complessità dell'oggi. Per cogliere il significato della seconda parte di "Dietro le quinte" dobbiamo tornare però al disegno complessiva della collana.



INFORMAZIONE E INTERATTIVITÀ. La dizione Rivoluzione Informatica in architettura è stata scelta per sottolineare un implicito parallelismo. Negli anni Venti del Novecento architetti come Walter Gropius o Le Corbusier o Mies van Der Rohe ebbero la capacità di riformulare "completamente" l'architettura sulla spinta del nuovo mondo meccanico e industriale. Fu una rivoluzione perché l'architettura modificò allora tutti i parametri del proprio operare assorbendo i processi seriali, razionali, standardizzabili e tipizzabili della produzione industriale. L'architettura fece propri questi processi sia interiorizzandoli come metodo di lavoro, sia assumendoli come parametri "oggettivi" per valutare o meno il raggiungimento di una nuova qualità.

Oggi siamo in un epoca diversa. Le parole chiave degli architetti sono cambiate: si pensa in termini di "personalizzazione" e non più di "standardizzazione", non più attraverso processi "di divisone in cicli" o di "catena di montaggio", ma di "unità tra diversi", la città non è più concepita per zone monofunzionali (qui si lavora, qui si risiede, qui ci si svaga) ma in un insieme interagente di usi e funzioni, non si pensa più all'idea di "modello ripetibile" (la Ford Nera per tutti o l'Unité d'Habitation) ma in termini di Adattabilità e di Individualizzazione.

La Rete, i sistemi informativi per l'ideazione e la progettazione degli edifici, i materiali e i modi stessi della costruzione stanno cambiando l'essenza dell'architettura. Gli spazi tendono a essere sempre più multifunzionali e sono ideati attraverso geometrie complesse, la costruzione è realizzata con una sorta di "artigianato informatico" con pezzi speciali creati attraverso frese guidate da modelli digitali, ma soprattutto è l'informazione che sta diventando componente essenziale di una nuova architettura e di un nuovo ambiente urbano. In particolare gli architetti d'avanguardia stanno cercando di concepire una generazione di edifici e di spazi che abbiano "coscienza" del cambiamento del quadro operativo e sociale che l'informatica conduce e che siano capaci di esprimere questa rivoluzione.

Si sta cercando di capire come creare un'interfaccia tra computer e utenti (e non più, come è stato per una decina d'anni, tra utenti e computer). Si sta cercando di capire come far interagire il computer con gli uomini e con l'ambiente attraverso l'utilizzo di sensori di tutti i tipi: da quelli meccanici e quantitativi (che misurano aria, luce o temperatura) ad altri più complessi (capaci di interpretare espressioni o il tono della voce), ad altri ancora più sofisticati che riescono a formulare delle ipotesi su quello che "sentiamo emozionalmente". Questa frontiera è anche per un gruppo sparuto, ma essenziale, di architetti una ricerca fondamentale per far mutare interattivamente l'architettura al mutare delle situazioni e dei desideri.

È proprio alla comprensione anche "tecnica" di questo mondo che è rivolta la seconda parte del libro. E ciò è fatto sia con l'analisi in dettaglio del mondo dei sensori e dei sistemi interattivi sia attraverso la delineazione della logica complessiva di un nuovo ambiente. Un ambiente a metà naturale a metà artificiale consentito e sviluppato dai nuovi media.

Antonino Saggio

[13nov2003]

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