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La Direzione della Contemporaneità

di Pio Baldi

 

Il Padiglione Venezia della 49a Biennale delle Arti Visive ospita uno spazio informativo per la Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee (DARC). La progettazione dell'allestimento è stata oggetto di una consultazione in rete. ARCH'IT presenta l'iniziativa con un'introduzione di Pippo Ciorra e la documentazione completa degli elaborati prodotti dai 15 gruppi partecipanti. Inoltre: Pio Baldi presenta l'intervento coordinato dalla neonata Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee e l'impegno del Ministero per i beni e le attività culturali; Margherita Guccione introduce la scelta concorsuale; Lorenza Bolelli riassume l'attività del Ministero nella promozione dell'architettura contemporanea; Mosè Ricci individua nelle opere partecipanti alla consultazione alcuni temi degni d'interesse.





[06jun2001]
Il Ministero per i beni e le attività culturali attraverso il Centro per le arti contemporanee di Roma insieme alla Galleria nazionale di arte moderna partecipa alla Biennale, nel padiglione Venezia, con la mostra in omaggio ad Alighiero Boetti: “Niente da vedere niente da nascondere”. Il coordinamento di tale intervento è curato dalla nuova Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee (DARC), istituita nello scorso mese di aprile. 

La DARC esprime l’opzione della contemporaneità, ed è una delle novità più significative della trasformazione che sta prendendo avvio nella struttura del Ministero per i beni e le attività culturali. La contemporaneità infatti, sia per l’arte che per l’architettura, rappresenta l’attenzione alla creatività di oggi che rientra di diritto tra le categorie della produzione culturale con pari dignità rispetto alle testimonianze ed ai monumenti del passato. 

Le attività del Ministero quindi, oltre alla tutela, protezione e restauro dell’antico, includono oggi, attraverso la DARC, anche la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione delle espressioni e delle figurazioni del presente. Fra l’altro, in particolare: promozione della qualità delle opere architettoniche ed urbanistiche contemporanee, promozione della formazione sulla cultura architettonica ed urbanistica anche in rapporto al paesaggio storico, vigilanza sulla realizzazione delle opere d’arte negli edifici pubblici, promozione dell’arte contemporanea in Italia e all’estero, valorizzazione delle opere di giovani artisti.

Una testata del padiglione Venezia è occupata dall’infospazio: modulo per la informazione e la comunicazione sulle attività della DARC e degli istituti e musei ad essa collegati.

Per disegnare lo spazio della comunicazione sono stati invitati ad una consultazione-lampo, informale e sottosoglia, 15 gruppi di architetti italiani under 40. Le risposte alla consultazione sono state pronte e brillanti da parte della grande maggioranza dei giovani professionisti invitati. Questo quaderno, che illustra brevemente le proposte progettuali, costituisce documentazione e riconoscimento dell’impegno e della creatività dimostrati.

Senza entrare nel merito dei singoli progetti è possibile cogliere al volo alcune affinità che configurano una sorta di minimo comune multiplo, una specie di cifra espressiva ricorrente che ha caratterizzato la maggior parte delle prestazioni. Colpisce, innanzitutto, la facilità e la speditezza con cui i partecipanti si districano in un tema, come quello della installazione, che è in bilico tra campi e disciplinarità diverse, in una zona di confine tra architettura, arti visive, informazione pubblicitaria e realtà virtuale, attraverso una grafica che è debitrice della comunicazione televisiva, ma anche delle figure, delle sequenze e delle logiche di collegamento del web.

Risulta evidente, da ciò, quanto sia ormai in atto una contaminazione piuttosto spinta tra forme e linguaggi della comunicazione, tra orientamenti disinvolti ed eclettici forse avviati verso un possibile sincretismo espressivo. Sorprende, ancora, il distacco garbatamente ironico con cui da molti è stato affrontato l’argomento: prevale un approccio leggero e spiritoso per illustrare l’attività istituzionale di uffici che hanno invece la propensione ad esibire un’immagine piuttosto impostata e compassata.

Ma soprattutto risultano molto coinvolgenti le dinamiche di flusso e di movimento che costituiscono la base della maggior parte delle idee progettuali. Sono in movimento le immagini che formano il supporto della comunicazione, ma sono mobili in alcuni progetti anche gli spazi e gli involucri in cui si trovano i visitatori e perfino il movimento di questi ultimi –come nel progetto prescelto– è suggerito e determinato attraverso tecniche di invito e di attrazione, mentre in un altro progetto il movimento dei visitatori costituisce esso stesso spettacolo e rappresentazione. E proprio la sintesi tra comunicazione e rappresentazione, la tendenziale convergenza tra utente destinatario di un messaggio e utente protagonista della trasformazione dello spazio, mi sembra costituisca l’elemento più significativo di questa rassegna.

Pio Baldi
> PIPPO CIORRA
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