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4°
Festival Internazionale di Architettura in Video |
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![]() Nathalie Pozzi HOME. 7 stories in 7 spaces about 7 subjects. Ricostruzione delle memorie familiari di una casa di montagna IUAV, Italia 1999, 24' L'interesse per la documentazione etnografica e sociale parte dalla riflessione sul progetto di architettura come atto simultaneo e globale che si sostituisce alla costruzione progressiva nel tempo. Progettare significa condensare il processo evolutivo anonimo dell'architettura "spontanea" in una volontà unica, quella dell'architetto. Studiare la complessità degli spazi e delle funzioni di edifici come Casa Dayné a Cogne è un modo di imparare a progettare. L'analisi che ne deriva è intesa come il processo inverso del progetto. Tuttavia quale sia l'oggetto di questa analisi non è stabilito definitivamente dalle diverse teorie del restauro. Cosa conservare? I monumenti, i caratteri tipologici e morfologici, i materiali e i processi costruttivi. Magari, per capire meglio il perché degli edifici, anche i racconti di come erano vissuti gli spazi. Quindi, come la ricerca etnografica, anche l'architettura manifesta la stratificazione della società nel tempo e il mezzo per trasmetterla deve ricalcarne il più possibile la complessità. Ai disegni e alle relazioni storiche si affiancano aneddoti, fotografie e musiche da inserire in un progetto di comunicazione multimediale. Nathalie Pozzi è nata nel 1975 vive e lavora tra Aymaville (Val d'Aosta) e Venezia. E' laureanda a Venezia presso l’Istituto Universitario d'Architettura e ha passato un periodo di formazione in Svezia grazie ad una borsa Erasmus della Comunità Europea. In Svezia ha partecipato nel 1999 al Workshop Internazionale "Small Cities". |
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