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Johnathan Franzen, il noto autore di Le correzioni (Einaudi, 2002), parlando un giorno con una amica laureata in letteratura le chiese cosa stesse leggendo. La risposta, "Vuoi dire lettura lineare? Come quando leggi un libro dall'inizio alla fine?", è riportata in un saggio significativamente intitolato Perché scrivere romanzi? (1996, in Id., Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa, Einaudi, 2003). Se, infatti, "l'incompatibilità del lento lavoro della lettura con l'ipercinesi della vita moderna" mette in crisi le grandi narrative, essa favorisce allo stesso tempo la diffusione di quei generi, appunto, non lineari che i più disparati ambiti disciplinari producono con frequenza crescente (bol.com elenca in Italia 131 uscite alla voce "dizionario" nel 2003). [16apr2004]
             
 
     
 
Jonathan Franzen, Come stare soli. Lo scrittore, il lettore e la cultura di massa, 2003
     
             
La "dizionarite" che, secondo Enzo Golino (Quando nasce una parola, in "la Repubblica", 11 dicembre 2003), "spinge gli editori a moltiplicare il numero dei dizionari in commercio e a pubblicarne aggiornamenti continui" è una frenesia piuttosto recente (Zanichelli ha cominciato a far uscire ogni anno un nuovo Zingarelli a partire dal 1994) che sta trasformando le modalità di concezione e di percezione di questo strumento in una direzione dinamica, frammentaria e ipertestuale. È forse sin troppo banale vedere in tale mutamento l'influenza dei media elettronici e delle loro modalità di accesso, dallo zapping televisivo alle funzioni "trova" dei software di videoscrittura, fino ai motori di ricerca in rete, tuttavia non si può negare come la competizione fra l'evanescenza dell'informazione sui monitor e la solidità della carta stampata comporti interessanti fenomeni di osmosi e complementarità.
             
 
   
 
Nicola Zingarelli, Lo Zingarelli 2004. Vocabolario della lingua italiana, 2004
   
             
Se la disponibilità del dizionario a farsi ibridare dai nuovi media (sempre più frequenti le versioni con cd-rom allegato) dipende da evidenti caratteristiche di compatibilità strutturale, un ruolo non secondario va riconosciuto anche alla plasticità di un genere relativamente giovane, soprattutto se ci riferiamo all'ambito dell'architettura. A parte alcune precoci avvisaglie limitate al campo lessicale (il Lexikon de partibus aedium, di Francesco Maria Grapaldi, 1494, dovrebbe essere il primo tentativo), non si sbaglia troppo nel considerare trattati, manuali, corsi autobiografici e raccolte di lezioni come approcci che raggiungono via via una loro autosufficienza prima del dizionario, ai quali infatti esso si affianca inizialmente come strumento di commento e servizio (vedi Bernardino Baldi, De verborum Vitruvianorum significatione, Augusta 1612, e i dizionari inseriti nei Principes di André Félibien, 1676, o nel Nouveau Traité di J.-L. de Cordemoy, 1714), almeno fino a che Quatremère de Quincy (Dictionnaire historique d'Architecture, 1832) e Viollet-le-Duc (Dictionnaire raisonné de l'architecture française du 11. au 16. siècle, 1854-68) non ne sanciscono la raggiunta autonomia.
             
 
 
 
André Félibien, Principes, 1676
J.-L. de Cordemoy, Nouveau Traité, 1714
Quatremère de Quincy, Dictionnaire historique d'Architecture, 1832
 
             
La logica sottesa a questa ricostruzione molto sommaria sta nel riconoscere che l'esigenza di organizzare una materia in termini di maggiore accessibilità si manifesta in una fase matura, quando le conoscenze necessarie raggiungono una massa tale da ostacolare la consultazione e più pressante si fa la spinta a classificare e sintetizzare. Il che comporta la responsabilità di scelte accurate su quello che è ritenuto realmente importante e sul risalto che merita. Questo doppio carattere di agilità e giudizio, di rapidità di accesso e di definizione stabile di valori, caratterizza in varie misure i dizionari di architettura (si potrebbe dire i dizionari in genere), siano essi costituiti da poche pagine, come quelli dedicati alla nomenclatura tecnico-stilistica (vedi ad esempio Eleonora Carrano, Dizionario di architettura, Testo & Immagine, 2002, e Simone Ferrari, Dizionario di arte e architettura. I termini, le correnti, i concetti, Bruno Mondadori, 2002), si dedichino ad estese ricognizioni biografiche (come Le case degli architetti. Dizionario privato dal Rinascimento a oggi, di Adriano Cornoldi, Marsilio, 2001; e i sei volumi del Dizionario dell'architettura del XX secolo, a cura di Carlo Olmo, Allemandi, 2000) o presentino approcci più generalisti, unendo agli ambiti precedenti voci storiche, tecniche, etnico-geografiche ecc., come la "garzantina" (Enciclopedia di architettura, Garzanti, 1996) o l'ampio Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, a cura di Paolo Portoghesi, Istituto Editoriale Romano, 1968.
             
 
 
 

Eleonora Carrano, Dizionario di architettura, 2002

Simone Ferrari, Dizionario di arte e architettura. I termini, le correnti, i concetti, 2002

Adriano Cornoldi, Le case degli architetti. Dizionario privato dal Rinascimento a oggi, 2001

 
             
 
 
 

Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, 2000

Enciclopedia di architettura, 1996

Paolo Portoghesi (a cura di), Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, 1968

 
             
Indipendentemente dalle loro dimensioni e dai progetti di ricerca che di volta in volta ne limitano i lemmi, le categorie o gli ambiti storici, tutti questi lavori sono progettati per durare a lungo. E questo vale sia per le pubblicazioni più cospicue -consultate nelle biblioteche come opere di riferimento anche molto tempo dopo la loro uscita- che per le edizioni più agili, continuamente aggiornate per affrontare il mercato. Esempi di long sellers "mutanti" sono il Dizionario Skira dell'architettura del Novecento (a cura di Vittorio Magnago Lampugnani, 2000; nato in Germania nel 1963 come Hatje Lexikon, diventato poi Encyclopedia of 20th-Century Architecture, Harry N. Abrams; 1986) sostanzialmente dedicato agli architetti del secolo appena concluso con rare voci su tendenze, gruppi e luoghi, e il più ampio, dal punto di vista delle categorie affrontate, Penguin Dictionary of Architecture and Landscape Architecture, di John Fleming, Hugh Honour e Nikolaus Pevsner (1966, in Italia pubblicato da Einaudi), entrambi ampiamente modificati e integrati nelle versioni successive e nelle varie edizioni nazionali.
             
 
 
 

Vittorio Magnago Lampugnani (a cura di), Dizionario Skira dell'architettura del Novecento, 2000

Hatje-Lexikon der Architektur des 20. Jahrhunderts, 1963

John Fleming, Hugh Honour, Nikolaus Pevsner, Penguin Dictionary of Architecture and Landscape Architecture, 1966

 
             
 
       
 

John Fleming, Hugh Honour, Nikolaus Pevsner, Dizionario Skira dell'architettura, 1992 (1981)

       
             
Questa ricerca di autorevolezza e durata conduce ad atteggiamenti tendenzialmente conservatori e in qualche misura reticenti, tanto che, molto spesso, quello che manca rivela impostazioni ideologiche e atteggiamenti critici molto più esplicitamente dei contenuti realmente espressi (le parole chiave di ARCH'IT, ad esempio, sono difficilmente rintracciabili nei volumi sin qui citati). Una neutralità superata tuttavia dalle opere recenti orientate al dibattito contemporaneo. Il Dizionario critico illustrato delle voci più utili all'architetto moderno (diretto da Luciano Semerani, C.E.L.I., 1993), propone ad esempio una ventina di lemmi -tra i quali fisiognomica, carattere, decorazione, ornamento, facciata- che esprimono chiaramente una idea di architettura come disciplina fortemente radicata nella tradizione. Il dizionario che, nell'operazione semeraniana, diventa pamphlet (e non segue l'ordine alfabetico) costituisce un caso complementare a una più diffusa tendenza viceversa orientata a "vocabolarizzare" altri generi. Appartengono a questo filone volumi come Le Corbusier, une encyclopédie (a cura di Jacques Lucan, Centre George Pompidou, 1987, catalogo della mostra del centenario); il saggio fondamentale sull'arte informale di Yve-Alain Bois e Rosalind Krauss (Formless. A User's Guide, Zone Books, 1997) nel quale la successione logica degli argomenti è risolta alfabeticamente con abilità da enigmisti; e anche, in parte, l'ampia raccolta di immagini del Dizionario dei nuovi paesaggisti (a cura di Pierluigi Nicolin e Francesco Repishti, Skira, 2003).
             
 
 
 

Luciano Semerani, Dizionario critico illustrato delle voci più utili all'architetto moderno, 1993

Jacques Lucan (editor), Le Corbusier, une encyclopédie, 1987

Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss, Formless. A User's Guide, 1997

 
             
 
       
 

Pierluigi Nicolin, Francesco Repishti (a cura di), Dizionario dei nuovi paesaggisti, 2003

       
             
Ma forse l'esempio più rappresentativo di un punto di svolta nell'accezione del dizionario contemporaneo di architettura è S,M,L,XL (010 publishers, 1995), in cui Rem Koolhaas e Bruce Mau organizzano l'oeuvre complète di OMA affiancando alla specificità della successione scalare e cronologica di saggi e progetti la genericità di un dizionario di citazioni disseminato lungo tutto il volume: una sorta di corto circuito tra la struttura concettuale del libro e l'approccio "situazionista" di progetti basati su frizioni, contatti e stratificazioni aleatorie. Il carattere non lineare, diagrammatico, proliferativo alla base di questa scelta viene ulteriormente radicalizzato in The Metapolis Dictionary of Advanced Architecture. City, Technology and Society in the Information Age, (di Manuel Gausa, Vicente Guallart, Willy Müller, Federico Soriano, Fernando Porras, José Morales, a cura di Susanna Cros, Actar, 2003; edizione ampliata dell'originale spagnolo uscito nel 2000). Un'opera che, nella quasi totale assenza di aree di sovrapposizione tra le voci in essa contenute e quelle dei dizionari descritti in precedenza, parla di una concezione tradizionale dell'architettura drammaticamente consumata dai recenti sviluppi tecnologici e sociali. In questo senso, il termine advanced, tradotto nell'italiano "avanzato", assume un significato più ampio, aggiungendo all'accezione di progressivo, aggiornato, anche un'idea di resto, di qualcosa di disponibile, di libero: e cucinare l'architettura contemporanea con gli "avanzi" delle nuove organizzazioni socioeconomiche costituisce una condizione tanto inevitabile quanto stimolante, fatta di sperimentazioni, trasgressioni e accostamenti inaspettati.
             
 
 
 

Rem Koolhaas, Bruce Mau, S,M,L,XL, 1995
[Damiani]

Manuel Gausa, Vicente Guallart, Willy Muller (editors), Diccionario Metapolis Arquitectura Avanzada, 2000
[Cattinari]

Gausa, Guallart, Müller, Soriano, Porras, Morales, The Metapolis Dictionary of Advanced Architecture. City, Technology and Society in the Information Age, 2003
[Mastrigli]

 
             
Gli aspetti classificatori legati alla sistematizzazione di un sapere consolidato attorno a un principio di autorità lasciano qui necessariamente il passo a uno sguardo "istantaneo", aperto agli sviluppi futuri, all'organizzazione di reti di relazioni, a una dichiarata adesione alla pratica surrealista dei "cadaveri eccellenti" e alla centralità che in essa assumono le linee di connessione. Connettività e accessibilità si appoggiano alla struttura alfabetica come vera e propria macchina astratta in grado di innervare l'intero volume e organizzare al suo interno ulteriori dizionari: alla voce ideological dictionary sono elencati gruppi di termini riferiti a parole chiave; la voce synthetical (aphorisms) riporta definizioni brevi relative alle voci più importanti; l'indice dei nomi registra le voci legate ai protagonisti presenti nel volume, sottolineandone così il profilo ideologico. Ogni voce è inoltre corredata di numerosi link ad altri termini correlati in un gioco di rimandi potenzialmente infinito. Anche in questo caso emerge una profonda similarità tra la struttura aperta del dizionario e gli argomenti trattati, relativi all'architettura contemporanea nell'epoca della fluidità immateriale, scarsamente compatibili con una loro descrizione attraverso sequenzialità narrative. La proposta di Metapolis continua, infatti, la consuetudine del dizionario (offrire percorsi sintetici in una materia vasta e complessa), trasformandola tuttavia in direzione potentemente generativa. Facendo un paragone edilizio-progettuale, è come se, dopo l'introduzione del corridoio, in grado di bypassare le tradizionali sequenze di ambienti, potessimo finalmente prendere l'ascensore.

Giovanni Corbellini
gcorbellini@units.it
indicazioni bibliografiche estese

André Félibien, Des Principes de l'architecture, de la sculpture, de la peinture et des autres arts qui en dépendent. Avec un dictionnaire des termes propres à chacun de ces arts, J.-B. Coignard, Paris 1676.

J.-L. de Cordemoy, Nouveau Traité de toute l'architecture, ou l'Art de bastir... avec un Dictionnaire des termes d'architecture, J.-B. Coignard, Paris 1714.

Manuel Gausa, Vicente Guallart, Willy Müller, Federico Soriano, José Morales, Fernando Porras, Diccionario Metapolis Arquitectura Avanzada, Actar, Barcelona 2000. Manuel Gausa, Vicente Guallart, Willy Müller, Federico Soriano, José Morales, Fernando Porras, The Metapolis Dictionary of Advanced Architecture. City, Technology and Society in the Information Age, a cura di Susanna Cros, Actar, Barcelona 2003 (2000).
edizioni italiane

Eugène-Emmanuel Viollet-Le-Duc, L'architettura ragionata, Jaca Book, Milano 1981.

Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Dizionario storico di architettura, Marsilio, Venezia 1985.

Le Corbusier. Enciclopedia, Electa, Milano 1988.

N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, a cura di Renato Pedio, Einaudi, Torino 1992 (1981).

Yve-Alain Bois e Rosalind Krauss, L'informe. Istruzioni per l'uso, Bruno Mondadori, Milano 2003.
post scriptum

forma e aura del dizionario affascinano anche il romanzo:
Goffredo Parise, Sillabari, Mondadori, Milano 1984 (1972).
Amélie Nothomb, Robert des noms propres, Albin Michel, 2002.

l'approccio alfabetico è alla base di:
A. Berque, M. Conan, P. Donadieu, A. Roger, Mouvance: un lessico per il paesaggio. Il contributo francese, in "Navigator", n. 5, 2002

una interessante disamina sul dizionario come modo di organizzazione della conoscenza è in:
Marco Patruno e Cristina Renzoni, Territori da abitare, tesi di laurea, relatore Bernardo Secchi, correlatore M.C. Tosi, IUAV, a.a. 2002-03.

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