Controllo periodico delle lesioni

La chiesa di San Salvatore al Monte non è stata soggetta a movimenti differenziali significativi nel periodo compreso tra il 16 maggio 1994 ed il 6 maggio 1996, corrispondente al monitoraggio delle lesioni avvenuto con frequenza mensile (10).Si tratta del dato oggettivo più importante di cui si disponga, in quanto dimostra che gli interventi di consolidamento, eseguiti nel corso della storia, sono riusciti a contenere gli slittamenti dell'edificio.

Figura 23 Collocazione delle lesioni e dei punti di controllo; l'immagine contiene iperconnessioni ad ulteriori dettagli.

Il controllo del quadro fessurativo è stato eseguito su un campione di 23 lesioni (31 punti di controllo) ritenute significative, alcune interne alla chiesa, altre esterne, con un deformometro, con base di 25 cm e comparatore di 0,001 mm, ponendo a cavallo delle lesioni due piastrine di metallo incollate con un apposito mastice alla parete.


Figura 24 Pianta delle lesioni e dei punti di controllo; l'immagine contiene iperconnessioni ad ulteriori dettagli.

La lettura avviene misurando con lo strumento la distanza tra le piastrine. Il metodo descritto non consente di rilevare la direzione del movimento delle masse murarie distaccate, ma soltanto la componente di spostamento nella direzione definita dall'asse di congiunzione delle piastrine. In altri termini, non è possibile rilevare uno spostamento che avviene in direzione ortogonale all'asse di misurazione. Questa limitazione del criterio utilizzato non compromette la validità dei risultati ottenuti poiché tutte le lesioni sottoposte ad osservazione si sono dimostrate pressoché statiche. I micro-spostamenti rilevati sono da attribuire ad assestamenti per lo più dovuti a variazioni del contenuto igrometrico del terreno di supporto, e l'escursione massima riscontrata è dell'ordine di pochi millimetri. Rassicurante è anche l'andamento sinusoidale delle variazioni di distanza tra i blocchi separati della lesione, meglio attribuibile a fenomeni di natura stagionale piuttosto che a cedimenti strutturali in corso.
Maggiore attenzione meritano gli spostamenti riscontrati nel muro di sostegno in pietra che si affaccia sul Piazzale Michelangelo (lesione 28, lesione 29, lesione 30), dove le variazioni di ampiezza delle lesioni sono più consistenti (11). Anche queste lesioni presentano cambiamenti di tendenza, ma sarebbe comunque opportuno mantenerle sotto controllo dal momento che si rileva una componente residua.
Non è forse un caso che il muro di sostegno in questione si trovi di fianco alla facciata della chiesa che presenta nuove lesioni capillari successive al rifacimento dell'intonaco (lesione 27), ed è questa l'osservazione negativa più importante.
Anche le stanze a nord della chiesa presentano lesioni di formazione relativamente recente che interessano strutture localizzate più a ridosso della scarpata. Se un dissesto, seppur minimo, è ancora in corso, le cause sono da ricercarsi nella natura del terreno, reso ancora più instabile in corrispondenza di forti pendenze. Questo breve periodo di monitoraggio conferma, per l'ennesima volta, le conclusioni di sempre.
Ulteriori chiarimenti vengono forniti con l'analisi numerica delle letture deformometriche.

 


10 Il monitoraggio da marzo 1994 a febbraio 1995 è stato curato da Michele Ritucci. Successivamente si è ritenuto opportuno estendere le letture ad altre quattro lesioni ritenute interessanti. Torna al testo

11 L'ampiezza massima riscontrata nel periodo di monitoraggio è dell'ordine di 2 mm. Torna al testo