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Tre azioni due effetti

UN studio

 

Si è recentemente concluso, con la vittoria di Ben Van Berkel & Caroline Bos UN studio, il concorso per Ponte Parodi a Genova. ARCH'IT propone per l'occasione accanto alla descrizione del progetto di UN studio un inquadramento generale di Giacomo Delbene, un'intervista a Ben Van Berkel a cura di Giovanna Carnevali ed un intervento di Emanuele Piccardo.




[02jun2001]






AZIONE 1: COLLEGARE. Lo sviluppo di Ponte Parodi deve contribuire ad una rinnovata immagine di Genova come destinazione turistica di portata mondiale ed esempio di vivibilità urbana con spazi pubblici di singolare qualità. La nostra proposta focalizza la posizione strategica del molo e la sua potenzialità di diventare il perno di tutto il sistema del Porto Antico. Non c'è una specifica esigenza programmatica. Ciò che manca, nella costellazione del nuovo PRP, è un anello di collegamento nella catena di eventi già offerti dagli altri moli. Prima azione è di unire Ponte Parodi ai Magazzini Generali con un pontile flottante (che passa per Ponte Morosini e al Ponte Spinola) per generare un Network di attrazioni, collegate tra loro da un sistema di itinerari circolari, che permetta al pubblico di scegliere più liberamente direzioni e scorciatoie, superando i cul de sac.

AZIONE 2: INDIVIDUARE IL PROGRAMMA. Nella nostra visione, lo sviluppo di Ponte Parodi attraverso un unico tema dominante non sarebbe auspicabile. Invece di un "programma totale" preferiamo stimolare l'immaginazione di diversi gruppi d'interesse, attivando un servizio più ricco e complesso. La seconda azione è l'invenzione degli "scandagli programmatici" ossia tre diagrammi circolari "tarati" su parametri temporali e climatici: uno per il mattino, uno per il pomeriggio e uno per la sera. Ognuno distribuisce funzioni possibili sul molo in relazione con il contesto urbano, turistico e universitario, e suggerisce una serie di attività a seconda del periodo del giorno e dell'anno e dei tagli visuali.

AZIONE 3: INTASCARE. Oltre ad una nuova identità come simbolo cittadino, per Ponte Parodi sono richieste due funzioni precise: un parcheggio e una piazza sull'acqua. Una sola superficie per due funzioni antagoniste. La terza azione di proporre una strategia spaziale, che procuri la maggiore area di utilizzo possibile per soddisfare le due richieste. Al livello inferiore, il molo viene suddiviso in unità quadrate per consentire un'efficiente organizzazione del parcheggio. Per agevolare la circolazione pedonale la griglia è disgregata allontanando progressivamente le singole unità. Nei livelli superiori la superficie viene tridimensionalmente modulata generando un livello intermedio di "tasche", che accoglie il programma, e modella al di sopra di esso una nuova topografia interamente camminabile.



EFFETTO 1: CAMPI D'ATTRAZIONE. La reinvenzione del waterfront di un'ex-area industriale, che soddisfi le esigenze ricreazionali della città contemporanea, ci suggerisce di proporre una distribuzione delle funzioni in relazione alle ore del giorno. Per stimolare la vivibilità, tramite un uso esteso delle attrezzature lungo l'arco della giornata la superficie del molo è frammentata e ridefinita programmaticamente in tre aree, ognuna presenta temi e realtà del vivere contemporaneo.

EFFETTO 2: PIAZZA DEL MEDITERRANEO. Genova acquisisce una piazza sull'acqua, unica per le sue qualità e per il suo modello di sviluppo. Un nuovo simbolo nel recupero del waterfront della città. Una piazza sul mare che si presenta come un landscape sintetico con un struttura integralmente tassellata in tre dimensioni.
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