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Intervista a Ben Van Berkel

di Giovanna Carnevali

 

Si è recentemente concluso, con la vittoria di Ben Van Berkel & Caroline Bos UN studio, il concorso per Ponte Parodi a Genova. ARCH'IT propone per l'occasione accanto alla descrizione del progetto di UN studio un inquadramento generale di Giacomo Delbene, un'intervista a Ben Van Berkel a cura di Giovanna Carnevali ed un intervento di Emanuele Piccardo.




[02jun2001]
Ho avuto l'opportunità di intervistare Ben Van Berkel, architetto inserito nella rosa dei "top ten mondiali" e vincitore del concorso internazionale di Ponte Parodi a Genova, alla cui redazione ho partecipato insieme al gruppo di lavoro costituito dalla Società Porto Antico. L'intervista si è svolta attorno ad una caraffa di birra presa al bancone di un bar genovese del centro storico. Con simpatia Ben Van Berkel risponde in tono scherzoso alle domande che gli porgo. Con l'avambraccio appoggiato al bancone e le gambe accavallate (la sua camicia fantasia è immancabile!) trasmette attraverso lo sguardo diretto la sua felicità per aver vinto il concorso e soprattutto per aver vinto il confronto con il suo "più grande rivale" olandese, Koolhaas.

Così, tra un sorso e l'altro, quando gli chiedo quale sia stata la sua idea/strategia vincente per creare "il nuovo simbolo per Genova" mi risponde chiaramente: "programma, movimento, 24 ore di vita, diciamo il creare un nuovo tipo di attrazione basata sulla proliferazione di esperienze. Volevo che la proposta si caratterizzasse per la capacità di scambio, interazione delle differenti destinazioni d'uso definite sul ponte e che queste stabilissero sinergia con quelle del centro storico".

GIOVANNA CARNEVALI: Hai definito il progetto come una "sintesi tra l'elemento mobile del mare e la consistenza del paesaggio". Spiegami meglio questo concetto...

BEN VAN BERKEL: L'edificio si presenta con dei profili ondulati orizzontalmente, il tetto, attrezzato con campi sportivi e concepito come parco, è caratterizzato da un continuo snodarsi della superficie e questo dialoga con la piazza centrale e con quella che si affaccia a mare a lato levante. L'intero edificio permette di avere coni ottici particolari, esclusivi verso il tessuto storico retrostante e sullo scenario collinare.

Spiegami meglio in cosa consiste la costruzione dell'edificio. Qualcuno in conferenza stampa ha domandato se ci sarebbe stato un altro cantiere a Genova (dopo tutti quelli che ci sono ora per l'imminente G8). È, a mio modo di vedere, uno degli aspetti più interessanti…

Ah ah... si mi ricordo! si, è vero, è molto interessante il metodo costruttivo. No, non ci sarà un vero e proprio cantiere. Come ha spiegato Philip Dilley della impresa Arup, la costruzione è basata sulla dilatazione della maglia strutturale, dalla quale emergono i tagli, a diamante. I diamanti organizzano la circolazione a diversi piani, e concedono viste sull'acqua e la penetrazione della luce a livelli inferiori. I diamanti sono ruotati trasversalmente rispetto alla piazza. Tutti i pezzi vengono trasportati via mare attraverso delle grandi piattaforme e poi assemblati sul ponte stesso (finiscono di essere montati in loco). Lo so che c'è già polemica, ma è l'unica strada percorribile...

Parlami ancora delle attività previste, quelle che devono attrarre uno o più finanziatori privati. Perché non hai pensato ad un Imax, destinazione d'uso vagamente ipotizzata dal Gruppo di Lavoro durante la redazione del concorso?

Vedi, l'Imax 3D è un attrattore di massa ma non crea business. Basta solo pensare al fatto che può solo accedere un numero ristretto di persone alla volta. Mentre un altro impianto di multisale ti permette di creare un network di spettatori e magari alla specializzazione di alcune delle sale. Lo spazio centrale del ponte è stato pensato come spazio di aggregazione, dove si concentrano bar e spazi per la ristorazione, dove i flussi di visitatori possono dipartirsi radicalmente e inoltrarsi nella progressiva complessità dei piani e dei percorsi interni del Centro Tecnologico, del Benessere e dei negozi in generale. Queste attività sono raggruppate secondo le diverse ore del giorno e nei vari periodi dell'anno. Il diagramma del ciclo programmatico a 360° descrive l'intensità di ciò che esprime la piazza sul mediterraneo, ossia una sequenza circolare di diverse esperienze.

In poche parole, come definiresti il tuo progetto?

Flessibile, realizzabile per fasi, capace di autofinanzarsi.

Quali pensi che siano ora le grandi difficoltà del progetto?

Definire bene le funzioni in base a chi lo finanzierà e alle reali esigenze cittadine, e adattare la proposta di progetto. Il tutto con un calendario molto serrato.

Grazie, Ben, per la chiacchierata... e per la birra... ancora una cosa: che effetto ti fa aver vinto un concorso in Italia e sapere che hai buone probabilità di realizzarlo?

Si, sono molto, molto contento. Non sai quanto lo aspettavo... io adoro l'Italia in generale ma purtoppo fino ad ora non sono mai riuscito a vincere dei concorsi... e ora mi sento veramente al settimo cielo! Spero di poter trascorrere un po' di tempo in Italia (quando potrò) visto che ora ho la scusa di Genova... e poi Genova: che città meravigliosa!!

Giovanna Carnevali
giovanna.carnevali@libero.it
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