Inaugurerà il prossimo 20 settembre alle ore 17:30 presso la galleria SESV di Firenze la tappa italiana della mostra P.A.N. [progressive architecture network], un itinerario attraverso la ricerca e la produzione di cinque gruppi di architetti affermati sulla scena internazionale: Sadar Vuga Arhitekti, R&Sie(n), J. Mayer H. Architects, IaN+, Archi-Tectonics. Sarà presentata la produzione recente dei cinque studi, il comune sentire la ricerca architettonica come costante atto di sperimentalità. Un forum, che si svolgerà a partire dalle 15:30 moderato da Marco Brizzi, indagherà il tema insieme agli architetti protagonisti della mostra, aperta fino al prossimo 11 ottobre. Maggiori informazioni in ARCH'IT mostre.

 

Nuovi modi di Abitare. È stata presentata oggi, alla Sala Buzzati del Corriere della Sera la nuova veste grafica e l'assetto editoriale della rivista "Abitare". Stefano Boeri, nuovo direttore della testata recentemente passata al gruppo RCS, sostituisce Italo Lupi, che ha diretto "Abitare" per 16 anni. Con il numero di settembre, la rivista rinnova l'impianto generale, la grafica, i temi, le forme della sua scrittura.

 

Gli urban center verso il futuro delle città. Elena Carmagnani, dell'Urban Center Metropolitano di Torino, annota i primi esiti del seminario Urban Center Network. Progetti, cittadini, comunicazione, risorse svoltosi a Torino tra il 21 e il 22 giugno scorsi con la partecipazione dei responsabili degli "urban center" già operanti in diverse città italiane, o in via di costituzione. A seconda delle loro attività -scrive Elena Carmagnani- gli urban center italiani si sono collocati negli ultimi anni 'lungo un asse che va idealmente dalle istituzioni ai cittadini, dalla semplice informazione sui processi di trasformazione, alla comunicazione più strutturata, fino al coinvolgimento e alla partecipazione. [...] Oggi lo scenario appare sostanzialmente diverso: la stagione della governance sembra finita, si ritorna a una burocratizzazione degli enti pubblici e delle politiche, la democrazia che le città stanno conoscendo appare sempre più incerta e bloccata...'. In ARCH'IT urban centers.

 

Molo K Marghera. L'altra Venezia. Nella lettura di Pietro Valle, la fotografia di Giuseppe dall'Arche rende confrontabile una possibile figurazione di Marghera staccata da tutti i discorsi che l'hanno già attraversata. E che mostra un paesaggio dell'indecidibilità. 'La fotografia -scrive Pietro Valle in ARCH'IT artland, nel presentare il lavoro di Giuseppe dall'Arche contenuto nel volume recentemente pubblicato da Terra Ferma- non si relaziona più a un presunto reale, ma si orienta ormai verso la riproduzione di altre riproduzioni. Dalla manipolazione del paesaggio si passa alla manipolazione di immagini del paesaggio in un continuo rimando a figurazioni precostituite. La conoscenza dei luoghi non passa più attraverso l'esperienza diretta ma è filtrata attraverso pratiche discorsive che li contestualizzano prima che essi siano esperiti. La modificazione continua di immagini, tutte sullo stesso livello e tutte svuotate di reale valore documentario rischia di creare un universo di cliché da cui è difficile liberarsi perché non si ha più alcun referente esterno...'