home

News

ARCHIVIO LUGLIO 2008

ultime news

24 luglio 2008

Nessun tour de force geometrico nel Digital Water Pavilion recentemente inaugurato nell'ambito dell'Expo di Saragozza. Antoine Picon torna a riflettere sulla ricerca del gruppo di Carlo Ratti e Walter Nicolino, e sul loro punto di vista sul digitale in architettura. "L'avvento del digitale -scrive Antoine Picon nel saggio Digital Minimal pubblicato nel catalogo Electa e offerto ai lettori di ARCH'IT nella sezione extended play- costituisce una sfida al design molto più grande di quella che le prime fasi dell'era meccanica presentarono all'architettura. Al contrario di quanto accadde per l'automobile o l'aeroplano, la mobilità oggi non è rappresentata da oggetti che possano diventare fonte diretta d'ispirazione per l'architetto. L'era digitale è popolata da 'quasi oggetti' piuttosto che da 'individualità tecnologiche' completamente sviluppate come le macchine tradizionali. Le reti e i campi a cui questi 'quasi oggetti' appartengono sono più significativi della loro apparenza e della loro intima struttura. Forse per la prima volta l'architettura deve confrontarsi con una realtà profondamente non-tettonica, una realtà che presenta un alto grado di ridondanza che la rende ulteriormente distante da ciò che viene apprezzato in architettura...".

 

22 luglio 2008

Una grande scatola, un circo, una macchina da festa. Matteo Costanzo commenta il progetto di Baukuh elaborato in occasione del concorso per il Padiglione Italiano all'Expo Universale di Shanghai del 2010. "Questa cornice funzionale -scrive Matteo Costanzo in ARCH'IT architetture- diventa la base per una struttura tridimensionale di travi reticolari. Tali travi in acciaio formano un intreccio formale che definisce il limite superiore del volume alla quota di 20 metri, realizzando un enorme vuoto al suo interno. A questa trave reticolare spaziale viene appesa, tramite una serie di cavi, una struttura secondaria di centine in alluminio che sostiene e modella una superficie di tessuto che dà forma al vuoto interno: un controsoffitto profondo 15 metri che contiene spazi sospesi a 5 metri dal suolo calpestabile del padiglione." "Nel tetto -annota Baukuh- restano impresse le tracce di un edificio invisibile, rapito in un'altra dimensione temporale, poco importa se nel futuro o nel passato. Tale enorme entità volumetrica galleggia come una rovina di cui si siano perdute, una volta tanto, le fondazioni invece che le volte."

ultime news

Per qualsiasi comunicazione
 è possibile contattare la
redazione di ARCH'IT


laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete


indice


iscriviti alla newsletter gratuita di ARCH'IT
(informativa sulla privacy)







© Copyright DADA architetti associati
Contents provided by Image