22 novembre 2009

Continuità tra sperimentazione e progetto, tra ricerca e controllo formale: l'attività didattica di Elena Manferdini e Alexis Rochas a SCI-Arc letta in ARCH'IT Files da Dora Epstein Jones nell'installazione Vision Beyond, realizzata a Firenze in occasione della nona edizione del festival BEYOND MEDIA. "They invite collaboration -scrive Dora Epstein-, invite the intelligence borne from multiplicity –Rochas collaborates with Manferdini as design instructors, and they in turn collaborate with their students to discover forms, compositions and material behaviors– far more like a research team than a classic design studio."

 

8 novembre 2009

L'architettura è un'impresa ideologica capace di produrre e progettare memorie e identità. Quali sono i concetti che rappresentano il foreign e il domestic? E quali sono i loro effetti sul nostro presente e futuro? In quale maniera i movimenti no-global criticano e, allo stesso tempo, approfittano di una situazione che è portata avanti da un'economia globale? The Domestic and the Foreign in Architecture di Sang Lee e Ruth Baumeister in una recensione di Silvio Carta in ARCH'IT Books. "L'architettura è chiamata ad assumere una posizione baricentrica tra foreign e domestic e a farsi carico di responsabilità estetiche, scientifiche o culturali, ma anche socio-politiche, economiche e ideologiche. Rispetto alle dispute sulle dicotomie dialettiche di global-local, unique-generic, hybrid-homogenous ecc. i contenuti del libro pretendono di portare il discorso oltre, fino a cercare nell'architettura la proprietà di mediare tra inside e outside dell'uomo, della società, della cultura."

 

8 novembre 2009

Appena ci si avvicina ad uno dei suoi edifici, ci si rende conto che c'è qualcosa che non va. Le anomalie possono essere più o meno cospicue; la maggior parte sono sottili, allusive, indiziali. Mario Carpo legge nell'opera di Valerio Olgiati il paradosso della riproducibilità d'autore. "Quando infinti autori diversi possono intervenire sullo stesso progetto, com'è teoricamente reso possibile dalle nuove tecnologie di Building Information Modeling (BIM), alla fine non è facile, e forse perfino inutile, cercare di stabilire chi ha fatto cosa [...] Cosa rimane dell'autore tradizionale (cioè moderno) in questo quadro? Probabilmente non molto. Da una quindicina d'anni le nuove tecnologie digitali hanno prodotto soprattutto un'alluvione di forme architettoniche irregolari, o non geometriche, o tonde e globuliformi, che molti hanno considerato arbitrarie. Usando le stesse tecnologie, Valerio Olgiati ha prodotto alcuni gioielli di precisione assoluta: precisione sia geometrica che tettonica che costruttiva...". In ARCH'IT Files.

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