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Trasparente, smaterializzata, decostruita, l'architettura contemporanea ha da tempo manifestato i segni di una modificazione che ne sta ancora oggi progressivamente alterando tanto il dato strutturale quanto quello culturale. È l'idea stessa di architettura ad assumere forme diversificate, nel riflettere una condizione complessa e in trasformazione. Il paradigma tecnologico che si va definendo è influenzato, in buona parte, dalla diffusione degli strumenti digitali che rivelano progressivamente, anche nei confronti dell'architettura, potenzialità ed effetti tutt'altro che trascurabili. Il Festival di Firenze è testimone di questo processo di cambiamento. Sua funzione è mostrare le produzioni ed i contenuti più recenti mettendo in gioco mezzi e strumenti critici appropriati. Credo sia importante sviluppare tecniche e linguaggi in grado di gestire sia il processo progettuale che il complesso della sua stessa comunicazione. L'introduzione delle tecnologie digitali sviluppa nuove interpretazioni dello spazio costruito e favorisce differenti assetti produttivi. La complessità dell'oggetto progettuale si intensifica producendo una modificazione nelle competenze professionali, ed al tempo stesso si traduce in un sistema integrato di elementi numerici capaci di controllare il progetto e la sua evoluzione. Il video di architettura ha ormai storicamente assunto un ruolo decisivo nella presentazione, nella documentazione e nell'analisi del costruito; ma il suo successo e la sua recente riscoperta si devono al fatto che il video raccoglie le suggestioni della rivoluzione digitale e ne riproduce alcuni tratti significativi, anche se si tratta soltanto, evidentemente, della punta dell'iceberg. Questa opportunità, tuttavia, insiste sull'uso di un mezzo di comunicazione, il video, che gode di un'enorme diffusione e che è potenzialmente un mezzo molto influente sui processi di informazione e di comunicazione. Il Festival di Firenze raccoglie ogni anno le più interessanti produzioni internazionali, privilegiando le opere di architetti e di studenti d'architettura. Insieme a queste, gli incontri previsti nel programma si articolano intorno alla riflessione sui contenuti espressi e sul ruolo delle tecnologie di comunicazione adottate in architettura o in ambienti di ricerca confinanti: dalla costruzione di spazi digitali nel cinema, agli ambienti interattivi, alla costruzione meccanica di elementi architettonici attraverso macchine a controllo numerico. Poter vedere tali realizzazioni, osservarle e confrontarle è passaggio necessario per la messa a punto di uno sguardo critico sulle possibilità e sui limiti del mezzo digitale, spesso utilizzato con indiscriminato positivismo, e per sviluppare intorno alle rinnovate possibilità tecnologiche nuovi linguaggi e nuove forme dell'espressione architettonica.

Marco Brizzi



Altri testi introduttivi:
Romano Del Nord
Cosimo Carlo Buccolieri