ARCH'IT seminario / Luigi Prestinenza Puglisi

LUIGI PRESTINENZA PUGLISI
> MAILTO PUGLISI	Il seminario interattivo di architettura on line è rivolto a quanti, studenti o architetti, vogliono approfondire i principali interrogativi che pone la nostra disciplina. Negli ultimi dieci anni il mondo dell'architettura è stato, infatti, messo sottosopra da teorie quali la decostruzione e il minimalismo, da opere di altissimo rilievo quali il museo Guggenheim di Gehry e il museo ebraico di Libeskind, e, infine, dalla rivoluzione tecnologica e informatica che ci costringono a porci nuove domande e a tentare nuove sintesi. Il seminario si articolerà con una introduzione teorica su un tema di specifico interesse al quale seguiranno commenti o domande di chi è interessato a portare un proprio contributo.
	> Linguaggio e storia
> FORUM	Il primo intervento affronta il problema del linguaggio. Alla luce della nostra attuale esperienza, possiamo affermare che l'architettura è uno strumento per comunicare? E se comunica, quanto deriva dall'intenzionalità del progettista e quanto dalla interpretazione degli utenti? Umberto Eco, in recenti interventi, propende per la prima tesi, il filosofo Rorthy e i decostruttivisti per la seconda. Vi è poi il problema della storia dell'architettura e della sua interpretazione. Quest'ultima è ricostruibile su basi scientifiche, sia pur attraverso un lavoro infinito di messa a punto, come ha sostenuto Tafuri? O anch'essa è il frutto di una interpretazione, spesso poetica e con fini operativi, approntata dal critico, come ha sostenuto Bruno Zevi?	[06jan2001]
	> Lo spazio
> FORUM	È ancora valida la tesi di Zevi secondo il quale l'architettura si caratterizza rispetto alle altre arti per il fatto di essere una disciplina fondata sullo spazio? L'architetto Rem Koolhaas con la Biblioteca di Parigi sembra dargli ragione. E così anche Bernard Tschumi nei suoi scritti sul decostruttivismo. Ma il tema dello spazio è strettamente attinente con quello del corpo. Possiamo, infatti, dire che lo spazio è il luogo in cui corpo e costruito entrano in relazione. In che modo tale scambio avviene nell'età dell'elettronica? E come avveniva nell'età meccanica che ci ha preceduto? Ecco i temi principali affrontati in questo secondo intervento.	[20jan2001]
	> Tre parole per il prossimo futuro
> FORUM	Mi sembra che stiamo vivendo un momento un po’ particolare. Di transizione. E come in tutti i periodi di transizione ci sentiamo in mezzo al guado. Abbiamo finalmente seppellito la nostalgia e lo storicismo. E una concezione meccanica e accademica della vita. Abbiamo capito che la nostra epoca non è quella dei muri piacevolmente composti o delle finestre ritmicamente ripartite sulla facciata o del bel disegno urbano. Sappiamo che nelle piazze italiane, con edificio municipale e orologio al centro della facciata, non ci va più nessuno perché oramai le pratiche si sbrigano via posta elettronica e l’orario ce lo dice qualsiasi cellulare che portiamo con noi...	[03feb2002]


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