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ARCHIVIO LUGLIO 2004

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30 luglio 2004

Osservando la città dal guardrail è difficile dubitare che la capacità di ascolto e di risemantizzazione dei luoghi e dei sistemi di relazione, tra paesaggio costruito e naturale, sia uno dei nodi centrali dell'attività progettuale di alcuni gruppi romani. Mobilità urbane. Un viaggio di Marialuisa Palumbo nelle ricerche di ellelab, IaN+, ma0, ON, SCIATTO produzie e 2A+P/nicole_fvr. In ARCH'IT files. '22.30 Matteo (2A+P/nicole_fvr) viene a prendermi. Salgo in macchina, alla radio Lorenzo Romito (Stalker) parla delle periferie romane e del progetto Corviale... Siamo in ritardo: l'appuntamento è al Vittoriano per salire sugli autobus messi a disposizione dall'ATAC e muovere con Troll (progetto di ricerca e sperimentazione sulle mobilità urbane notturne), Osservatorio Nomade, Radio Città Futura e con chiunque altro sia interessato a partecipare, ad una esplorazione della periferia romana. Prima tappa, la sopraelevata: il discusso tratto della Tangenziale est che dalla Prenestina si solleva sino a lambire gli attici dei palazzi circostanti e a guardare dall'alto i tetti di San Lorenzo. Scendiamo dagli autobus e camminiamo a piedi. Non so se la coincidenza sia voluta ma, come per Corviale (meta del nostro viaggio), anche per la sopraelevata viene spesso proposto l'abbattimento. Possibile che per regolare i rapporti tra questo serpentone urbano e gli inquilini dei palazzi circostanti non si possano trovare soluzioni migliori, che non dimentichino le necessità locali ma neanche quelle complessive di una città dove ogni giorno masse di persone si spostano da periferie sempre più distanti al centro e viceversa? Mi vengono in mente i piloni dei viadotti della Sportcity di IaN+ trasformati in palestre da roccia... Percorrere a piedi questo tunnel a cielo aperto ed affacciarci a guardare dal guardrail la stazione Tibutina ha un che di surreale. Con Matteo cominciamo a parlare di film di fantascienza...'.

 

29 luglio 2004

Nella casa Bournias a Kerobokan non è possibile fare distinzione tra gli elementi funzionali e quelli di svago. Un flusso continuo di spazio organizza l'architettura di Giovanni D'Ambrosio, letta da Paolo Ferrara in ARCH'IT architetture. 'Nelle sue architetture -scrive Paolo Ferrara-, Giovanni D'Ambrosio ha chiaramente espresso di "sentire lo spazio" attraverso i materiali usati. Niente di nuovo se dietro questo sentire non ci fosse la sensibilità di cercare costantemente l'interazione tra materiali, luogo e agenti atmosferici, il tutto in relazione all'uomo. La casa Bournias è un esempio eccellente di come si possa lavorare l'architettura rispetto le esigenze dei fruitori, creando sinergia tra essi, la tecnologia, la funzione e "il sentire lo spazio" del progettista. Siamo molto vicini al concetto di "organico" secondo quanto inteso da Rudolf Steiner: l'architettura costruita a Bali fornisce ai suoi utenti gli strumenti necessari per affrontare la vita di quel preciso luogo, e lo fa senza potere prescindere dalle specifiche condizioni climatiche...'.

 

27 luglio 2004

Il muro di travertino si dispone in prospettiva e isola uno spazio dotato di una sua identità. In ARCH'IT architetture la Piazza dell'VIII municipio a Roma progettata da Umberto Cao con Aquilino Mancini e recentemente inaugurata dal sindaco Veltroni,. 'Era necessario individuare una superficie urbana accanto alla chiesa senza la pretesa di definire una piazza tradizionale, ma isolando uno spazio dotato di una sua identità. Così un muro in travertino bianco si dispone in prospettiva con la chiesa chiudendo parzialmente via Marcio Rutilio. All'estremità del muro verso via Sisenna arriva il percorso pedonale rettilineo che attraversa il parco dalla direzione Don Bosco-Cinecittà, allineato idealmente con la "Torraccia", tradizionale simbolo del quartiere...'.

 

20 luglio 2004

Nonostante le apparenze, nemmeno l'immobile iperattuale se la spassa. Anch'esso sta lavorando per noi e vuole edificarci, anch'esso si fa ritrarre in posa a beneficio dei parrocchiani e anch'esso, infine, rappresenta una commedia. Reverendi, di Ugo Rosa, in ARCH'IT lanterna magica. 'Pure il secondo immobile, dunque, recita un copione e parla da un pulpito. Certo non possiamo aspettarci che un immobile profano ed attualissimo, immobilizzato tra le luci stroboscopiche di una discoteca nell'attimo stesso in cui il dj agita tubi fosforescenti che emettono luci al laser in direzione della cubista mantenga l'aria compassata di un clergyman già maturo quando Jane Austen era ancora adolescente. Sarebbe pretendere troppo. L'immobile iperattuale ha aggiornato il suo travestimento, ma la sostanza non mi pare diversa...'.

 

19 luglio 2004

L'installazione è ancora architettura. In ARCH'IT files Alessandra Criconia prende lo spunto dall'intervento Mobilitaly, di STALKagency, per riferire di una concezione aperta ed interattiva dell'abitare lo spazio. 'Le pareti non sono pareti vere ma schermi-parete che proiettano a ciclo continuo, immagini di folle di gente che camminano e transitano per stazioni, aeroporti, metropolitane e strade commerciali, che sono state montate secondo le sequenze matematiche di Fibonacci per restituire il ritmo sincopato della città e il pavimento non è un vero pavimento, ma una superficie di asfalto e brecciolino sulla quale sono poggiate enormi camere d'aria di caterpillar che hanno eccezionalmente la funzione di diventare delle poltrone...'.

 

18 luglio 2004

Abbiamo la capacità di creare modelli mobili governati da una o più funzioni e che al variare del singolo input informativo generano modelli diversi. La strada per tradurre questo in architettura si chiama interattività e sarà quello che è stata la trasparenza nella nuova oggettività di Gropius. Antonino Saggio parla di Nuova soggettività. 'Se la trasparenza -scrive Saggio in ARCH'IT coffee break- era l'estetica e l'etica, la ragione e la tecnica, di un mondo che razionalmente voleva affrontare per le grandi masse di lavoratori dell'industria un avanzamento di civiltà degli standard di vita (e vi è riuscito!), auspico che l'interattività costituisca un punto di coagulo dei pensieri di oggi per una architettura che, superata l'oggettività dei bisogni, possa affrontare la soggettività dei desideri...'.

 

17 luglio 2004

Il coro di opposizione alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è tutt'altro che sopito. Anzi, cresce. E se questo accade è merito anche di un forte e consapevole movimento cittadino nato in seno allo Stretto con l'obiettivo di operare una istruzione capillare sulle insidie che si celano dietro il progetto di devastazione del territorio più eclatante degli ultimi anni. Proprio in questi giorni, dal 17 al 25 luglio, si svolge a Messina il III Meeting Internazionale contro il Ponte sullo Stretto, un evento organizzato da Messina Social Forum che mira a diventare un luogo di incontro permanente nel quale i cittadini dello Stretto e di tutto il meridione, compresi i soggetti politici, sociali e culturali che in questi mesi hanno animato e sostenuto le lotte al 'progetto di carta pesta', possano riflettere e confrontarsi collettivamente per contribuire a realizzare un progetto di società sostenibile. Denso e significativo il programma degli incontri e della manifestazioni: fra questi, la proiezione video "no ponte", a cura del Coordinamento CariddiScilla, e il dibattito "dal Ponte sullo Stretto alla società sostenibile ed autocentrata: idee e proposte del movimento". Il meeting si chiuderà con la traversata dello Stretto anti-ponte e la marcia-manifestazione contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. (Francesca Oddo)

 

16 luglio 2004

Antonino Saggio e i suoi studenti, nell'ambito del corso di Progettazione Architettonica Assistita prima Facoltà di Architettura "La Sapienza", presentano gli esiti del corso Caad 2004 e le 25 proposte di allestimento ideate per la mostra "Terragni Futuro" promossa dal comitato nazionale delle celebrazioni per il Centenario di Giuseppe Terragni, che si terrà nel dicembre 2004 alla Casa dell'architettura di Roma. La conferenza-simposio offrirà una lettura di Terragni attraverso logiche innovative e originali: dalla tradizionale indagine storica si arriverà a raccontare la figura dell'architetto comasco attraverso gli strumenti dell'Information Technology. Interattività, morphing, animazioni critiche, database costituiranno mezzi alternativi di lettura dell'opera di Terragni, nel centenario della nascita, condotta per la prima volta 'attraverso le lenti del paesaggio concettuale che le nuove tecnologie suggeriscono' (Antonino Saggio). Appuntamento il 22 e il 23 luglio a Roma, alla Casa dell'architettura, in piazza Manfredo Fanti 47. A partire dalle 9.30 in entrambi i giorni. (Francesca Oddo)

 

12 luglio 2004

Michele Costanzo legge MVRDV. Una serie di lavori teorici estremamente vasta. Contributi reciprocamente interconnessi. Difficile esaminarne uno e prescindere dagli altri: è il caso di The Regionmaker. RheinRuhrCity. 'Si tratta -scrive Michele Costanzo in ARCH'IT books review- di un importante cambio di dimensione progettuale (la scala urbanistica sta soppiantando quella dell'edificio) e i suoi strumenti debbono adeguarsi ad affrontare gli effetti derivati dall'avvento della globalizzazione. Gli stretti legami di collaborazione che si stanno formando tra i paesi europei, l'introduzione dell'Euro hanno prodotto enormi cambiamenti nell'ambito continentale. Le nazioni sembrano dissolversi. Sta emergendo un nuovo "ordine" fatto di agglomerazioni e dispersioni. Nell'intensificarsi della complessità si tratta di individuare quale metodo o espediente possa essere proficuamente adottato. È difficile formulare ipotesi; forse è più utile sviluppare un metodo oggettivo che possa essere usato da diversi punti di vista per sviluppare conoscenza, anche al di fuori della contingenza del momento...'.

 

12 luglio 2004

È possibile realizzare una biblioteca mobile? Sì, nell'era della mobilità e con le fresche idee di gruppo A12 lo è. "Saluti da Pelago", questo il nome del progetto realizzato in collaborazione con Fondazione Lanfranco Baldi onlus, Comune di Pelago e Regione Toscana progetto TRA ART rete regionale per l'arte contemporanea, mira a rilanciare il paese attraverso la realizzazione e la spedizione di cartoline raffiguranti le emergenze del territorio, individuate dagli stessi cittadini, a musei, gallerie, artisti, critici, curatori. Seguirà la pubblicazione di una guida del territorio di Pelago e il progetto di una biblioteca pubblica mobile. La chiave di lettura dell'iniziativa risiede nel concetto di 'mobilità', al quale gli A12, che non a caso hanno tratto ispirazione per il loro nome da quello di un'autostrada, sono molto sensibili: il territorio si emancipa dai suoi vincoli geografici e viaggia attraverso il mondo veicolato da una cartolina. Il concorso fotografico permetterà di operare una selezione delle immagini destinate a raccontare il territorio di Pelago per il mondo e una mostra settembrina le vedrà raccolte negli ambienti della Fondazione Lanfranco Baldi. A dicembre appuntamento col convegno di chiusura, momento di riflessione sull'iter e sull'esito del vivace progetto. (Francesca Oddo)

 

10 luglio 2004

La ricerca di una regola universale porta con sé l'eliminazione della soggettività dal processo progettuale? La parola a Greg Lynn e Le Corbusier nella seconda parte del dialogo transtorico di Caterina Tiazzoldi. 'Il punto che accomuna Le Corbusier e Greg Lynn -conclude l'autrice del dialogo pubblicato in ARCH'IT extended play- è la ricerca di un processo formativo quasi automatico e quindi indipendente dall'interferenza di decisioni soggettive percepite come fonte di errore. L'ideale di arrivare ad un'architettura autonoma al punto di essere auto-generata, unisce la tradizione moderna alle avanguardie contemporanee più radicali...'.

 

8 luglio 2004

Quali paesaggi possono rispondere ai bisogni ma anche agli ideali e ai canoni estetici contemporanei? Quali sono le tecniche più appropriate per intervenire sulla realtà complessa e dinamica del paesaggio? Dal giovedì 8 luglio a Torino Creare Paesaggi, rassegna internazionale di eventi dedicati alla cultura del paesaggio, giunta alla sua seconda edizione. Due giorni di convegno internazionale dedicati a grandi progettisti e a chi fa paesaggio "In ogni modo | Allways | De toute façon" (8 e 9 luglio 2004) e una mostra "Only with nature" (fino al 21 luglio) presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La mostra, unica tappa italiana della 3a Biennale Europea del Paesaggio, realizzata dal COAC di Barcellona e dall'Universitat Politècnica de Catalunya, raccoglie 310 progetti provenienti da tutta Europa, attraverso oltre 800 immagini fotografiche di piazze, giardini, spazi urbani, parchi, percorsi, aree naturali attrezzate. (Elisabetta Mori)

 

8 luglio 2004

Espansione, frammentazione, scomposizione come materiali del progetto urbano. New polarities. New strategy. Un ordine labile nel progetto di Francesco Menegatti e Dina Nencini, vincitore Europan a Nea Ionia, presentato in ARCH'IT architetture da Cesare De Sessa. 'Un segno architettonico che pone, volutamente, una logica frammentaria come momento generativo del suo farsi opera, del suo divenire brano di città, in qualche misura differisce il senso del suo discorso -scrive De Sessa-, fondando il suo significato più denso e penetrante nel tempo, e dunque in una coscienza temporalizzata, protagonista, come si diceva, di quella varietà propria delle stratificazioni urbane, che è cifra caratterizzante della polis e della cultura mediterranea...'.

 

3 luglio 2004

Il più intellettuale dei progettisti del good design del secondo dopoguerra. Ma anche coscienza critica della cultura e dell'industria statunitense. Così George Nelson, descritto da Imma Forino nel volume intitolato Thinking, nella recensione di Roberto Zanon pubblicata oggi in ARCH'IT books review. 'Ci è svelato come con Nelson nasca la figura del vero industrial designer che, nella veste di specialista a tutto campo nella disciplina del progetto (dalla teoria alla realizzazione finale, con la coordinazione di tutte le complesse fasi intermedie), ha avuto modo di confrontarsi con una reale produzione seriale. Nel furniture e parallelamente nell'office design è riuscito a far affermare come realtà industriale –tra le altre- la produzione della Herman Miller, referente imprescindibile nel panorama dei produttori di arredamento; un'opportunità questa di relazionarsi con l'industria "dei grandi numeri" che in Italia, simmetricamente, è invece non riuscita anche ai più rinomati progettisti di quegli stessi anni...'.

 

1 luglio 2004

Un organismo urbano orchestrato, nel quale i ritmi competitivi ed interrelati della città portano l'infrastruttura architettonica ed urbana a continui movimenti e trasformazioni. In ARCH'IT architetture: elasticity. Manifesto for an ORCHESTRATED URBANISM. Di Avatar Architettura, con Peter Lang e Michele Salvi. 'elasticity -scrivono gli autori del progetto realizzato in occasione del concorso internazionale 400.000 habitatges/dwellings indetto dalla rivista QUADERNS- permette sistemi di mobilità variabili che si snodano attraverso il parco residenziale, modificabili a seconda del tipo di distribuzione o di modello abitativo (Cluster, Ribbon o Diffused layout) e collegati alla direttrice principale, la MRR (Main Ramblas Road). La MRR è dimensionata a seconda dei cicli di intensità del traffico, espandendosi e contraendosi per rispondere alle esigenze variabili della mobilità e del commercio. L'intera cacofonia degli eventi produce uno scenario urbano dinamico e flessibile, calibrato sui ritmi della vita quotidiana contemporanea...'.

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