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ARCHIVIO FEBBRAIO 2005

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28 febbraio 2005

Elena Bertinotti e Dario Martinelli, lungolago e banchina di approdo a Lesa. Un approdo per il rilancio delle attività legate al diportismo e una nuova accessibilità del paese da e verso il lago. 'L'intervento -scrivono i due autori in ARCH'IT architetture- consiste in un completo rifacimento della passeggiata alta, a ridosso del centro storico e nella realizzazione di una banchina di approdo per l'ormeggio temporaneo di imbarcazioni, posta su una quota diversa da quella della strada statale, più bassa e a diretto contatto con l'acqua. Si è scelto di intervenire con una struttura fissa e non con un pontile galleggiante in quanto la funzione della banchina di approdo non è solo quella di far ormeggiare le barche ma anche di offrire un diverso modo di passeggiare, a stretto contatto con l'acqua, una diversa occasione di percorrere il lungolago...'.

 

27 febbraio 2005

Un oggetto simbolico, una stratificazione di canoni e memorie. Tutti i materiali impiegati nell'allestimento dell'Infospazio realizzato da ARKHAM per il GT04 guardano al razionalismo e affiancano nuove derive di tipo concettuale. La presentazione di Riccardo Conti. 'Una mappa immaginaria -scrive Riccardo Conti in ARCH'IT architetture- alla scoperta di relazioni invisibili che, seppur fantastica, serve a tracciare un percorso, un racconto da realizzare con le informazioni multimediali reperibili nell'infospazio, così da condurre lo spettatore a compiere un itinerario tra case e monumenti...'.

 

25 febbraio 2005

Una grande apertura vetrata inquadra perfettamente il verde risucchiandone i contorni. La leggera rotazione dell'asse della costruzione produce uno spazio interno complesso e dinamico. Carla Ghezzi, Casa Gambardella a Roma, in ARCH'IT architetture. 'Uno dei temi principali del progetto è proprio catturare e portare dentro la casa la natura e la luce; tutte le finestre degli ambienti originari sono state liberate ad illuminare il soggiorno ed è stata interamente demolita la porzione di facciata verso il terrazzo...'.

 

25 febbraio 2005

The Flood. Masse d'acqua in movimento e in relazione col paesaggio, la città e l'architettura. È il tema della II Biennale di Architettura di Rotterdam, in programma dal 26 maggio al 26 giugno. Curata da Adriaan Geuze, la biennale ospita un ricco A calendario di mostre, conferenze, lectures, escursioni, programmi video, mirato ad esplorare il rapporto fra l'acqua e l'architettura nei Paesi Bassi e nel resto del mondo. Si parlerà di innalzamento del livello del mare in una terra, l'Olanda, sensibile per vocazione all'argomento, e di come l'architettura del paesaggio e l'urbanistica possano dialogare con gli strumenti di politica territoriale. Numerose le esposizioni previste: 'Cities and water' racconta la condizione delle realtà urbane nate in stretta relazione con l'acqua, 'Mare Nostrum' affronta gli effetti che l''onda' dei turisti provoca sulla cultura locale, sull'ecologia, l'economia e la politica, 'Polder' mostra i tratti caratteristici del paesaggio olandese - chiuse, dighe, mulini a vento - e pospetta la minaccia delle trasformazioni agricole indotte dalla crescita incontrollata del tessuto urbano, 'Three Bays' confronta tre città che con l'acqua hanno un rapporto simbiotico: Venezia, Tokyo e Amsterdam. (Francesca Oddo)

 

23 febbraio 2005

'per fortuna a noi le spiagge non piacciono piu' di tanto (tranne il magico mondo dell'aquafan, che pero' non conta perche' non e' una spiaggia)...' Stefano Mirti e Simone Muscolino con la prima parte di: vientiane/ivrea: viaggi, progetti, diario (a ritroso) di un anno. 'il lettore ha capito che noi di indole siamo pessimisti, disincantati e spesse volte abbastanza cinici -scrivono Stefano Mirti e Simone Muscolino in ARCH'IT A files-. invidiamo molto le persone che vivono l'impegno senza dubbi, senza mai dubitare. ci piacerebbe dire che i nostri libri preferiti sono robe tipo 'cities for a small planet' di richard rogers. o che ci iscriviamo a gruppi tipo architecture for humanity o world changing. conosciamo un sacco di architetti bravissimi che sono impegnati su questi fronti e abbiamo molto rispetto per loro. le ultime volte che siamo stati a roma, gli amici di la' ci hanno portato al corviale, a vedere i progressi del progetto che coinvolge un sacco di gente brava, interessante e impegnata. tutte cose che ci sembrano molto interessanti, ma che non riescono mai a coinvolgerci piu' di tanto...'.

 

20 febbraio 2005

Un'altra grande opera per lo studio Foster and Partners: pochi giorni dopo l'inaugurazione del viadotto francese di Millau, lo studio diretto da Lord Norman Foster annuncia che tra breve inizierà la costruzione di una imponente struttura a forma piramidale nella città di Astana, diventata da poco capitale del Kazakhistan per volere del suo presidente Nazarbayev. Nella parte ipogea di questa nuova costruzione troverà sede un centro per i congressi, chiaramente ispirato alla Sala delle Assemblee del Palazzo delle Nazioni Unite a New York, dove una volta ogni tre anni si riuniranno i rappresentati della Chiesa Ortodossa Russa e della fede islamica per parlare di pace. La costruzione, che si inserisce in un master plan di Kisho KurokawaA datato 1998, presenta delle difficoltà costruttive e tecnologiche enormi, dato che le temperature medie di questa città passano dai meno 40 gradi invernali ai più 40 estivi. Hugh Pearman parla di questo colossale progetto nell'articolo apparso oggi su The Sunday Times (The pyramid of peace: Norman Foster assumes the monumental mantle of Boullée. In Kazakhstan) e riportato nelle pagine del suo sito personale. (Samuele Martelli)

 

18 febbraio 2005

Al centro il paesaggio. Una condizione di obliquità dissolve di fatto i limiti del progetto. Cristiano Toraldo di Francia, note sui risultati di un concorso. 'Una nuova alleanza -scrive Cristiano Toraldo di Francia in ARCH'IT files- pone in discussione la sequenza tettonica di edificio come successione verticale di parti distinte per introdurre un nuovo concetto di continuità tra suolo e piani orizzontali e verticali, mettendo in crisi il concetto di facciata, attraverso una condizione di obliquità che si risolve in un continuum spaziale, dissolvendo di fatto i limiti del progetto e ancora una volta eliminando la distinzione netta tra interno e esterno. Così i tre progetti finalisti del Concorso hanno evitato la visibilità monumentale che sarebbe stata garantita se avessero scelto di appoggiarsi alla sommità del colAle (opzione del resto ammessa dal bando di concorso e scelta da altri concorrenti), privilegiando un atteggiamento di rispetto per il profilo collinare che incornicia Teramo, per poi adagiarsi e integrarsi in vario modo al declivio a nord della cresta.

 

18 febbraio 2005

Un edificio compatto su impianto a pettine, che si inserisce nel versante settentrionale della collina creando una sorta di smottamento della topografia, quasi un effetto di frana. Come fanno i calanchi. Il progetto di Ricci & Spaini, vincitore del concorso per la nuova sede dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo. 'L'area di valle -si legge nella relazione di progetto pubblicata in ARCH'IT architetture- è destinata al parco agricolo. Gli stabulari e le altre attrezzature per l'allevamento e le terapie sociali sono localizzati all'interno dei volumi esistenti o dei salti di quota del terreno. L'intenzione del progetto è quella di aggiungere il meno possibile alla ricchezza del paesaggio esistente. Anche le strade ripercorrono tracciati preesistenti. Le diverse funzioni sono localizzate a creare degli ambienti del paesaggio fruibili come sezioni tematiche del parco agrario. Il progetto utilizza i materiali costitutivi del paesaggio locale per la costruzione dello spazio fisico del parco agro-scientifico...'.

 

18 febbraio 2005

Una serie di gusci verdi che guardano verso la valle a nord e che si relazionano con uno dei brani più belli di paesaggio agrario italiano. Il progetto di Aymonino e Vaccarini per l'Istituto Zooprofilattico di Teramo -presentato in ARCH'IT architetture- tende a realizzare un sistema orografico nuovo. 'L'inserimento nel paesaggio, l'attenta valutazione di impatto ambientale e la compensazione di azioni di scavi e riporti sono stati gli elementi guida della progettazione paesaggistica del nuovo intervento, intervento che per estensione non può prescindere da una progettazione di scala vasta. La sua conformazione esterna appartiene alle relazioni paesaggistiche, la distribuzione e conformazione interna appartiene al perfetto funzionamento della "macchina" edificio con tutte le funzioni specialistiche accolte...'.

 

18 febbraio 2005

Nel progetto di Alberto Cecchetto per l'Istituto Zooprofilattico di Teramo il crinale, con la strada e le alberature che filtrano gli sguardi, è il teatro della rappresentazione e percezione del luogo. In ARCH'IT architetture. 'I cretti -scrive Alberto Cecchetto-, solchi che la natura e/o l'uomo scavano nel terAreno argilloso, che sempre si creano nell'incontro tra superfici diverse o quando le dimensioni delle superfici si allungano troppo, oltre la stabilità del materiale. Crinali e Cretti, non solo segnano l'orizzonte, con la forza del loro contorno, garantiscono identità e profondità ai diversi paesaggi e quadri ambientali, ma ci consentono di conoscere e misurare lo spazio, di rendere il luogo del progetto parte "cosciente" del carattere tridimensionale del paesaggio...'.

 

16 febbraio 2005

teatro è città, concorso di idee mirato alla valorizzazione del teatro romano di Spoleto, ha i suoi finalisti. 93 i gruppi di professionisti che hanno risposto al bando, 7 i prescelti, provenienti da differenti aree culturali e geografiche nel panorama italiano e europeo. Carmelo Baglivo, Francesco Cellini, Antonino Gallo Curcio, Luis Suarez Mansilla, Marco Navarra, Italo Rota e Filippo Spaini sono adesso in corsa, con i loro gruppi, verso la seconda tappa che porterà alla proclamazione del vincitore. I risultati saranno resi noti entro il 30 aprile 2005 sul sito della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria. (Francesca Oddo)

 

16 febbraio 2005

Venerdì 18 febbraio 2005, a partire dalle ore 9.30 presso la Sala Paolino d'Aquileia, in via Treppo 5 a Udine, nell'ambito delle iniziative del Corso di Laurea in Scienze dell'Architettura dell'Università di Udine finalizzate all'approfondimento e diffusione di temi di cultura tecnica, si terrà il seminario dal titolo 'Video, Architettura, Città'. Partecipano al seminario: Marco Brizzi dell'Università di Firenze, Federico Brunetti del Politecnico di Milano, Leonardo Ciacci dell'Università IUAV di Venezia. L'immagine video –si legge nel comunicato stampa–, intesa nelle sue molteplici sfaccettature, si è imposta negli ultimi anni tra i metodi di rappresentazione del progetto architettonico ed urbanistico. La discussione proposta a Udine permette di affrontare l'argomento da più punti di vista, tendendo a chiarire le potenzialità ed i limiti del mezzo.

 

13 febbraio 2005

L'architettura di pietra. Antichi e nuovi magisteri costruttivi. Il volume di Alfonso Acocella rappresenta un evento singolare nel panorama editoriale, per contenuti e per forma. Una presentazione di Samuele Martelli in ARCH'IT books review. 'Il volume -scrive Martelli- non è strutturato come un manuale, né come un saggio né tanto meno come un repertorio di progetti. Vuole piuttosto essere Aqualcosa di nuovo, ovvero qualcosa che unisca queste tre categorie della letteratura architettonica e vada a colmare un vuoto esistente nella editoria tecnica, enfatizzando i variegati ed inesauribili valori culturali, costruttivi, espressivi, cromatici, ambientali, di durata, eccetera. L'opera ci riesce benissimo, in una maniera originale che riesce ad affascinare il lettore. Il materiale "pietra" viene analizzato non esclusivamente in chiave storica, ma viene diviso e studiato a seconda del suo utilizzo tecnologico...'.

 

11 febbraio 2005

Sarà inaugurata domani a New York un'installazione che molto probabilmente sarà l'evento artistico dell'anno; un progetto ambizioso, a cui i due autori stavano pensando dal 1979. Finalmente Christo e la sua compagna Jeanne Claude sono riusciti a veder realizzata un'altra delle loro opere maestose; già da una settimana numerosi gruppi di volontari, semplici amanti dell'arte, stanno montando i 261 portali dai tendaggi color zafferano che costituiranno l'installazione artistica nel Central Park di New York. Un'installazione notevole, dal costo di circa 20 milioni di dollari, ma per fortuna supportata da centinaia di volontari che stanno finendo di montarla. 'While each team seemed diverse in age and profession, from college students to retired teachers and doctors, all had a common bond: a resolve to be a part of the city's biggest public-art happening ever'. Il New York Times per l'occasione pubblica una serie di articoAli legati all'evento, The Gate Project (1979–2005). (Samuele Martelli)

 

10 febbraio 2005

Oggi nella casa di bambole quasi si cala l'acqua dello sciacquone. Secondo Gilberto Corretti, raggiunto da Gabriella De Polo in occasione della presentazione della serie elaborata per CareToys, il progetto di un gioco non consiste nell'iperrealismo o nell'uso di nuove tecnologie, ma tiene conto del contesto di riferimento. 'Il gioco –annota Gabriella De Polo in ARCH'IT files- è governato da regole rigorose: attraverso il "facciamo finta che" ci separa dalle altre parti della vita in uno spazio ed in un tempo stabiliti, in cui i giocatori possono dimostrare qualità non presenti nella realtà. Per gli Archizoom l'aspetto ludico era fondamentale. Il gruppo rendeva il massimo proprio nei momenti in cui affrontava il progetto come una forma di divertimento intellettuale, immaginava delle situazioni portate al limite, estremizzate. L'utopia stessa, una delle tante caratteristiche del movimento, crea una perfezione temporanea in un'esistenza imperfetta ed è quindi una forma di gioco...'.

 

9 febbraio 2005

Allianz Arena, il nuovo stadio di Monaco progettato da Herzog & de Meuron, sarà inaugurato nella prossima estate. Anna Cornaro offre una prima presentazione dell'opera che, in questi giorni, inizia a mostrare la propria veste definitiva. 'Lo stadio -scrive Anna Cornaro in ARCH'IT architetture- sembra per alcuni aspetti l'erede naturale di quello precedentemente realizzato da Frei Otto e Gunter Behnisch. Così come nel progetto del '72 anche in questo caso viene privilegiata una copertura leggera in materiale plastico. Nel nuovo edificio la leggerezza è perseguita attraverso l'uso di cuscini in membrana sintetica, riempiti di aria ad umidità controllata, che sembrano tributare un omaggio alle grandi coperture pneumatiche che tra gli anni '60 e '70 proprio Frei Otto progettò (dalla Convention and Exhibition Hall del 1960, al Artic City Envelop del 1971)...'.

 

8 febbraio 2005

Spingere l'architettura italiana, renderla un fenomeno popolare e di costume. Promuoverne le potenzialità e stimolarne la crescita. Affermare la normalità della buona architettura contemporanea in tutti gli ambiti del nostro vissuto. Dalle pagine di Edilizia e Territorio de Il Sole 24 ORE, Luca Molinari propone una fattiva agenda per l'architettura italiana. 'Esiste -scrive Luca Molinari nell'articolo ripubblicato in ARCH'IT files- una nuova generazione di architetti italiani capace di esprimere opere e idee di valore. Che la domanda di qualità è ormai un dato strutturale anche per il nostro Paese e sta riportando l'architettura tra i fenomeni importanti riconosciuti socialmente. Che potenzialmente esiste una nuova committenza che nella buona architettura potrebbe trovare risposte significative. L'architettura italiana ora ha bisogno di molte occasioni per costruire e maturare. L'architettura italiana ha bisogno di essere riconosciuta per quello che effettivamente può dare e di essere tutelata nella possibilità di crescere e di essere considerata come un portato positivo (in termini culturali ed economici) del sistema Italia...'.

 

7 febbraio 2005

Cittadella ospiterà dal 23 aprile al 5 giugno 2005 la mostra "Architetti interpretano la casa d'abitazione italiana, opere realizzate", risultato della rassegna nazionale organizzata dall'Associazione culturale Architettando sul tema delle architetture abitate. Fra i progetti selezionati dalla commissione, figurano, fra gli altri, Franco Balbo, DAP studio, Marco Navarra, Uda-Ufficio di architettura. Saranno le quinte del Palazzo Pretorio ad ospitare la teoria dei 24 progetti vincitori, sui quali si concentreranno le riflessioni di architetti e studiosi chiamati per approfondire l'argomento. L'evento è organizzato con il A patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. 'Le case, costruite dagli Architetti, sono Architetture figlie di loro stessi e di un committente -scrive il Consiglio Direttivo di Architettando, composto da Paolo Simonetto, Alessandro Simioni, Andrea Rizza, Filippo Forzato, Cristina Zanonato- che in loro ha riposto ambizioni, desideri, denaro... In queste case ci sono tante storie ed altrettante stanno in quelle che non sono esposte. Le case registrano fatti, processi, vite...'. (Francesca Oddo)

 

6 febbraio 2005

La Domus di Stefano Boeri continua a confermare la sua vocazione per argomenti che legano profondamente l'uomo e le sue vicissitudini all'ambiente e alla geografia. Il numero di febbraio, in edicola in questi giorni, affronta il drammatico disastro del sud est asiatico e indaga il tema dei modelli di turismo globalizzato. 'Oltre ai soldi, oltre alla carità, abbiamo anche qualche idea da investire nella rinascita di questi insediamenti cosmopoliti?' Così si legge nell'editoriale di questo mese. 'Davvero pensiamo che non ci siano alternative ai modelli del turismo globalizzato? Che ricostruire la vita quotidiana significhi necessariamente replicare un antico modello di segregazione? La paura di cadere in un subdolo neo-colonialismo intellettuale, fungerà da alibi per anestetizzare queste domande?' Nel numero di marzo Domus cercherà di rispondere a quAesti interrogativi attraverso una proposta concreta per promuovere un nuovo modello di turismo eco-compatibile in una parte di costa nello Sri Lanka. (Francesca Oddo)

 

4 febbraio 2005

Ampliamento del cimitero comunale di Francavilla al mare. L'intervento di arch. Lucio Rosato, Ermano Flacco e Sandro Antonucci rappresenta un'idea per raccontare la morte e la necessità di salvaguardare un territorio alla vita. È così che si configura un muro: il muro dei morti. 'Il muro -scrive Lucio Rosato nel raccontare l'ispirazione progettuale in ARCH'IT architetture- si apre creando fughe prospettiche verso il paesaggio; penso al vento che porterà polvere di terra alla terra, dalle diverse direzioni dei venti altra terra alla terra per donare opacità al segno/progetto. Il muro dei morti è nel paesaggio come il silenzio e ci permette di riconoscere la nuova architettura senza incanti o utopie lasciando apparire lo spazio calcolato. La necessità di rispondere alle esigenze di un culto legato per tradizione alla cappella di famiglia, viene conciliata con la convinzione di ritornare laicamente e cristianamente a ripensare la morte come un momento di riflessione collettiva nella comunione degli uomini che saranno uguali davanti a un ipotetico Dio come non lo sono stati nella vita davanti ad una umana certezza...'.

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