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ARCHIVIO GENNAIO 2007

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29 gennaio 2007

Un cortile tra mura diroccate. Lampade di plastica colorata. Tavoli e sedie tutti diversi uno dall'altro. Siamo a Budapest, al Szimpla kert, uno dei locali segreti della città notturna. Col più alto tasso di disoccupazione e abbandono scolastico della città, criminalità, spaccio di droga e prostituzione.Marialuisa Palumbo racconta l'esperienza di un singolare seminario. 'L'area è in questo momento oggetto di un vasto programma di recupero, promosso dalla municipalità di Budapest e attuato attraverso la costituzione di una società ad hoc, la Rev8 Józsefváros Rehabilitation and Urban Development Ltd, un programma finalizzato principalmente alla riqualificazione degli edifici (la maggior parte dei quali per esempio non ha servizi). Il progetto -scrive Marialuisa Palumbo in Passaggio ad Est. Un laboratorio a Budapest sull'abitare Rom, pubblicato in ARCH'IT files- è già in corso ma la ragione per cui ci troviamo a ragionarci sopra è che esso sembra avviato, come già avvenuto nelle aree limitrofe, ad innescare un classico fenomeno di gentrification: una trasformazione che aumentando il valore delle aree determina il loro abbandono da parte delle classi sociali più deboli a favore di nuovi inquilini o acquirenti economicamente più forti. Producendo un'ulteriore segregazione ed espulsione dalla città della popolazione Rom. La domanda allora è: possibile attivare strategie progettuali con ricadute sociali alternative?'.

 

28 gennaio 2007

La Whitecross Gallery di Londra ospita dal 1 febbraio la mostra 5earths+1form - Magic Realism/Context vs Cynism che presenta il lavoro di 5+1AA attraverso modelli in terracotta di Danilo Trogu e fotografie di Ernesta Caviola. Un testo di Vittorio Savi apre il catalogo. 'Là, sulla spiaggia, potrebbero restare, sino a farci ricordare gli ossi di seppia, cose naturali, anzi metafore liriche per il poeta ligure Eugenio Montale del 1925, campione dell'espressione laconica novecentesca. E invece -scrive Vittorio Savi nella nota pubblicata in ARCH'IT files- sono portati alla Whitecross Gallery a costituire i pezzi della mostra a tesi, quasi a manifesto del neorealismo magico, cui 5+1AA mai rinuncerebbe...'.

 

22 gennaio 2007

Il confine superiore della proprietà è delimitato da un bosco. Il museo dedicato a Ivar Aasen è collocato su un ripido versante che sovrasta una valle modellata, nel corso dei secoli, dai ghiacci e dal clima rigido. Laura Masiero presenta l'opera di Sverre Fehn a Ørstad. 'La semivolta contiene -scrive Laura Masiero in ARCH'IT architetture- l'ingresso e i servizi per il pubblico, mentre una spina, priva di interruzioni, distribuisce i visitatori per i vari spazi espositivi, che sono aperti sull'asse. Gli ambienti sono suddivisi con l'ausilio di setti in calcestruzzo inclinati che permettono di creare spazi con inedite visuali sul paesaggio circostante. Il percorso lungo la spina è ritmato da robusti pilastri dall'effetto plastico. Le zone affacciate sulla vallata sono riservate alla ricerca e alla vita di Ivar Aasen; le pareti, interamente vetrate, consentono al paesaggio di penetrare all'interno dell'edificio, alimentando quel "confronto" tra natura e costruzione, così caratteristico del lavoro di Fehn, e creano all'interno dell'edificio un'atmosfera calda e piacevole; i muri inclinati vengono utilizzati come supporti per documenti o riproduzioni...'.

 

19 gennaio 2007

Tredici redazioni editoriali studentesche si conforntano a Firenze, in un forum che avrà luogo negli ambienti del SESV, galleria dell'Università di Firenze. Rispettivamente da Roma, Bologna, Reggio Calabria, Mendrisio, Bari, Cesena, venezia, Genova, Parma arrivano Carnefresca, Centoventiquattrogradi, Dialoghi di architettura, MeEtArch, Ellessette, E-20, faq, L'architettura del Neoespressionismo tedesco - Immagini e Pensieri, P.d.A., L'Acerba, Quota 0. I giovani redattori saranno ospiti dello staff delle riviste Arnolfo e Inter-ferenze (Università degli studi di Firenze), per un dibattito sul tema dell'editoria 'alternativa' e su nuove possibili forme di collaborazione trasversale. Il forum si accompagna alla mostra 'Risorse di rete: editoria alternativa. Le riviste degli studenti delle facoltà di architettura', mirata a raccontare l'attività delle tredici redazioni editoriali coinvolte nell'iniziativa. Appuntamento al SESV, oggi 19 gennaio alle ore 16.00, in piazza Ghiberti 27. (Susanne Lambert)

 

18 gennaio 2007

Il destino di Wolfsburg è di essere un progetto autoritario continuamente dirottato che ha prodotto solo frammenti incompiuti delle forme della modernità. Pietro Valle. Wolfsburg, domenica pomeriggio. 'Con la dismissione dell'industria e la crescita della cultura dell'informazione -scrive Pietro Valle in ARCH'IT sopralluoghi- anche Wolfsburg ha dovuto creare il simulacro di se stessa, la saga dell'automobile che diventa theme park. La pubblicità è passata da qualcosa di dato alla città a qualcosa preso da essa. La vicenda del progetto Wolfsburg non finisce infatti su Porschestrasse ma trova una successiva incarnazione in Karstadt, la terza città utopica dopo quella hitleriana e quella all'americana. Posta dall'altra parte del fiume (dal lato della fabbrica), questa è un campus espositivo high-tech dove sono messe in mostra le ultime novità del mondo dei motori e cui si accede pagando un biglietto...'.

 

18 gennaio 2007

Un paesaggio multiforme fortemente caratterizzato da un approccio esageratamente naturalistico nel quale gli scenari progettuali si sommano secondo logiche di sovrapposizione e complessità. Il progetto di LSB, vincitore del concorso di idee 'Il paesaggio ritrovato. Idee di riassetto, riqualificazione e riuso per un'area di cave lungo il fiume Enza', promosso nell'ambito della Biennale del Paesaggio di Reggio Emilia. 'Nel paesaggio fluviale -scrivono gli autori del progetto CONVIV-ENZA nella nota pubblicata in ARCH'IT architetture- il carattere della mutevolezza spazio-temporale risulta ancor più amplificato; le sue principali componenti (il corso del fiume, i boschi ripariali e le stesse attività antropiche di estrazione di inerti) possiedono una forte dinamicità intrinseca, in grado di "riprogettare" autonomamente la struttura essenziale del paesaggio di cui fanno parte...'.

 

15 gennaio 2007

La Light City evocata da Altarelli, scrivono Daniele Mancini e Irene Rinaldi nel presentare il volume recentemente pubblicato da Meltemi, è una sorta di sontuosa tovaglia doppiamente leggera, quasi trasparente e talvolta luminosa, che pervade la città esistente. L'allestimento -si legge nella recensione pubblicata in ARCH'IT books review- è 'il luogo dove l'immutabilità della città storica viene messa a contatto con l'espressività dei linguaggi della contemporaneità ma è anche e soprattutto il punto di convergenza tra l'estetica sottrattiva della modernità (less is more) e quell'estetica della sparizione (Virilio) che sostanzia l'immaterialità degli attuali territori del digitale. La tesi di fondo del libro è che la città in allestimento, cioè quella investita dalle modificazioni instabili, ambigue, impermanenti degli allestimenti che più di ogni altro modificano con le loro incessanti sperimentazioni il paesaggio metropolitano, sia il più fertile terreno di confronto tra il Moderno e il Contemporaneo...'.

 

15 gennaio 2007

Ambienti iper-naturali. Un laboratorio internazionale a Riccione, 'Sealine', ha esplorato il tema città-mare. E ha individuato l'isola (o il gruppo di isole) come scenario. Un brainstorming per accumulare idee. 'Una situazione di stallo -annota Luca Emanueli nel presentare il tema in ARCH'IT sopralluoghi- generata da notizie confuse. Visioni contrastanti riguardo la crescita e lo sviluppo generano pensieri apocalittici. L'inarrestabile tendenza, delle popolazioni a trasferirsi dall'entroterra alla costa -uno studio della commissione europea Eurosion prevede che nei prossimi cinquanta anni lungo le coste dell'Europa la popolazione residente raddoppierà, passando dagli attuali duecento milioni ai quattrocento milioni di persone- e la crescita della pressione turistica prefigurano uno stato di congestione preoccupante...'.

 

14 gennaio 2007

Lo spazio centrale dell'abitazione articola il sistema delle rampe, che corrono intorno all'edificio come nastri. Una promenade, nota Francesca Oddo in ARCH'IT architetture, con vista sull'interno scenografico o sulle Isole Eolie. In cima a questa passeggiata, sulla copertura della Casa Nicola realizzata da Claudio Lucchesi - UFO a Valdina, si apre la terrazza. 'Casa Nicola è concepita come un percorso fluido, sinuoso, dal profilo mosso, dinamico. È un'architettura da percorrere, da camminare, da descrivere attraverso il movimento dei suoi fruitori. La luce, richiamata e catalizzata attraverso le ampie finestre, disegna i profili dell'interno, ne descrive la plasticità, inonda gli ambienti con generosità. Accostata ad una delle due rampe si erge una colonna simile ad un cavedio di vetro trasparente, completamente cava all'interno: quando piove, l'acqua penetra la casa, diffondendo i propri suoni e coinvolgendola in una comunione totale con la natura e i suoi umori...'.

 

8 gennaio 2007

L'abitudine a sottomettersi alle leggi di natura è connaturata al territorio. A Napoli, dove si convive con la morte e con l'esplosione, emergono nuovi racconti. Realismi visionari. Un saggio di Fabrizia Ippolito -in ARCH'IT files, illustrato con fotografie di Francesco Jodice- parla di 'storie che reclamano di essere raccontate, come energie latenti da indirizzare all'esplosione. La città esplode sul territorio e avvolge pezzi di periferia e di campagna in un'unica conurbazione, ed esplode al suo interno, mettendo in mostra le sue contraddizioni, spargendo frammenti pronti per essere raccolti. Forse non ricomposti, ma ulteriormente esplosi in una frammentazione di visioni. Se in questa città c'è bisogno di nuovi realismi, forse sono realismi visionari. E se la cultura urbana, sedotta in questi anni da ansie di descrizione, può imparare qualcosa da questo territorio, è l'urgenza, più che di catalogazioni, di storie...'.

 

8 gennaio 2007

RFI, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, bandisce un concorso di idee finalizzato all'acquisizione di idee progettuali per la realizzazione, l'adeguamento e l'allestimento di piccole stazioni e fermate della rete ferroviaria. Il concorso, in considerazione del tema progettuale proposto e al fine di promuovere i giovani progettisti, è distinto in due sezioni: una sezione 'senior' e una sezione 'junior/under 39'. La consultazione per idee ha la finalità di definire un nuovo modello per i terminali viaggiatori minori della rete, quelli che hanno una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale e vengono usati quotidianamente da centinaia di migliaia di utenti. Maggiori informazioni in ARCH'IT concorsi. (Teresanna Donà)

 

3 gennaio 2007

Un corpo misurato, contenuto nelle dimensioni, nitido nelle forme. La Base nautica per il canottaggio a Torno, realizzata da Marc sul Lago di Como, produce interferenze cromatiche con la sequenza delle costruzioni lungo la costa. La presentazione di Francesca Oddo. 'Il volume degli spogliatoi e del magazzino -si legge nella presentazione pubblicata in ARCH'IT architetture- è parzialmente ipogeo, mentre la copertura risulta sopraelevata di circa un metro dal piano della piazza: le due quote sono raccordate da una rampa attraverso la quale lo spazio pubblico raggiunge la copertura offrendo l'occasione per un belvedere sul lago...'.

 

2 gennaio 2007

Joseph Grima è il nuovo direttore della Storefront for Art and Architecture di New York, istituzione senza scopo di lucro attenta ai temi dell'architettura, dell'arte e del design. Visiting critic presso l'Architectural Association di Londra, redattore e consulente editoriale di Domus alla guida di Stefano Boeri, Grima si è dedicato negli ultimi anni all'organizzazione di eventi ed esposizioni curati dallo stesso team della rivista. Fra questi, Fiction Pyongyang, installazione presente all'ultima Biennale di Venezia dedicata ai tre anni di ricerche e progetti condotti dalla rivista sulla capitale della Corea del Nord. 'Joseph Grima combines strong intellectual credentials with clear and compelling thinking about how to strengthen Storefront as an institution and advance our mission. He has a truly international outlook and vision, which we welcome at this stage in Storefront's evolution,' afferma Belmont Freeman, presidente della Storefront for Art and Architecture gallery. (Francesca Oddo)

 

2 gennaio 2007

'Il restauro del Moderno' -ultimo numero di Parametro (n. 266, novembre/dicembre 2006)- è in libreria. A cura di Giovanni Carbonara, il volume racconta dell'autonomia che sta assumendo il restauro del Moderno rispetto alla più consolidata disciplina del restauro dell'Antico. Il numero monografico insiste anche sulla riflessione teorica circa il 'significato di documento storico' dell'opera moderna, 'nei confronti della quale il giudizio espresso è, oggi, forse più critico che storico se si pensa al lasso di tempo che ci separa dalla sua costruzione; basti pensare alla letteratura di cui gode una qualsiasi architettura antica in confronto ad una moderna, sia questa più o meno conosciuta e studiata.' Parte del volume è dedicata alle politiche di conservazione e tutela del Moderno in atto all'estero e nei Paesi d'oltreoceano. Come nel Nord America, dove il fenomeno del restauro si lega a ragioni economiche o di marketing. Qui, 'il recupero spesso si confonde con spettacolari operazioni di revival, in grado di innescare nel pubblico facili processi di identificazione nazionalistica e patriottica.' (Francesca Oddo)

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