home

News

ARCHIVIO APRILE 2004

ultime news

30 aprile 2004

Si è concluso oggi, con la vittoria del raggruppamento capitanato da Pei Cobb Freed & Partners Architects LLP, il concorso internazionale bandito dalla Regione Lombardia per la realizzazione della propria Nuova Sede prevista nell'area Garibaldi-Repubblica. Al secondo posto si è classificato Gehry Partners e al terzo il gruppo guidato da METROGRAMMA, unico studio italiano ammesso alla seconda fase, partecipato da Foreign Office Architects, Luca Molinari, Alessandro Scandurra, Domenico Usinga.

 

30 aprile 2004

In che misura la dimensione digitale può migliorare la qualità della vita all'interno del tradizionale spazio domestico? Quali le possibilità e i limiti di interazione fra l'ambiente fisico costruito e le potenzialità delle tecnologie digitali? Se ne discute a Firenze con lo IaaC - Institut d'arquitectura avançada de Catalunya. Accade mercoledì 5 maggio alle ore 16.00 al SESV, galleria dell'Università di Firenze, nell'ambito del Progetto Speciale di Architettura e Media di Fabbrica Europa. Il convegno è curato da iMage e intende raccontare le metodologie di indagine e di formazione relative all'insegnamento della “architettura avanzata”, promuovendo un confronto con alcuni notevoli casi nel nostro Paese. Interverranno Luis Falcón, Enric Ruiz Geli, Walter Aprile, Antonino Saggio, Carlo Infante e Marco Brizzi. L'incontro è parte del programma di "A Tempo", l'XI edizione del festival Fabbrica Europa. L'iniziativa si lega alla presenza del Media House Project sviluppato dal gruppo Metapolis e dallo IaaC in collaborazione con il Media Lab del celebre MIT di Boston. Il Media House Project, ospitato dalla Stazione Leopolda a partire dalle ore 12.00 dello stesso 5 maggio, si mostra come un'installazione multimediale che racconta e sperimenta la sinergia fra spazio fisico e spazio digitale, oltre che il rapporto tecnologie-tempo di vita nell'ambiente domestico della società tecnologica e dell'informazione. (Francesca Oddo).

 

30 aprile 2004

Residenza sociale a basso costo, prevalenza dei bisogni individuali come necessità di esprimere differenti identità. Il concorso internazionale Elemental Chile è stato finalizzato alla realizzazione di case a basso costo da prevedere in diversi contesti del territorio cileno, in 7 distinti insediamenti di 1 ettaro l'uno. Il concorso (organizzato dalla Pontificia Università Cattolica del Cile, dalla Harvard Design School, dal David Rockefeller Center for latin American Studies of Harvard in collaborazione con il Ministero della Residenza e dell'Urbanistica cileno) si è concluso a Santiago del Cile a fine novembre 2003 e ha visto la partecipazione di più di 500 gruppi da tutto il mondo, 7 vincitori, 7 menzioni d'onore e 40 finalisti per ben due distinte categorie; una prima di professionisti, architetti ed ingegneri, ed una seconda di studenti. Scarcity Architecture. Cecilia Anselmi, che ha partecipato al concorso, insieme al gruppo studiodoppiomisto, propone in ARCH'IT files un'analisi del tema promosso dall'iniziativa e una ricognizione sui risultati raggiunti.

 

30 aprile 2004

'Alla base del principio insediativo vi è un costante rimando all'universo naturale ed alla crescita degli organismi viventi; l'espansione dell'appartamento permette infatti all'edificio di vivere e di crescere al di là delle regole imposte nell'apriori del progetto...'. In ARCH'IT architetture il progetto di studiodoppiomisto finalista al concorso di architettura Elemental Chile, finalizzato alla realizzazione di 7 insediamenti di case a basso costo espandibili.

 

27 aprile 2004

Il corpo urbano si polverizza? E così pure le teorie e i discorsi che su di essa elaborati? Marco D'Annuntiis commenta il recente Polveri urbane, curato da Umberto Cao e Luigi Coccia 'Come dire: questa è l'attuale condizione metropolitana. Il nostro spazio è questo -sintetizza Marco D'Annuntiis in ARCH'IT books review- e non ne possediamo un'altro. Ed invece di accumulare domande senza risposta proviamo non solo a decifrare la nuova forma della città, ma anche ad indirizzare la sua trasformazione attraverso il progetto. L'introduzione ed i due saggi dei curatori danno corpo a questa ipotesi consumando ogni strada alternativa. Bruciano la terra ad ogni interpretazione di retroguardia stimolando la lettura a confrontare e misurare i discorsi, i giudizi e le strategie raccolti a partire da questa imprescindibile condizione concettuale...'.

 

27 aprile 2004

È un'esposizione, ma anche un concorso. È una rassegna che prevede anche un denso programma di incontri e conferenze. Sicuramente è l'occasione per riflettere sui risultati della produzione architettonica relativa alla tipologia residenziale degli ultimi dieci anni in Italia. "Architetti interpretano la casa d'abitazione italiana" è lo slogan della rassegna d'opere d'architettura realizzate a carattere nazionale, organizzata dall'Associazione culturale Architettando, che avrà luogo a Cittadella (Padova) nel 2005. In giuria, oltre al consiglio direttivo Architettando, saranno presenti Marco Mulazzani, Eleonora Mantese, Marco Brizzi. La rassegna è organizzata in collaborazione con Comune di Cittadella, ARCH'IT, in/arch, in/arch Veneto, Palazzo Pretorio, Università IUAV di Venezia. (Francesca Oddo)

 

23 aprile 2004

Dal 2 all'8 maggio Ascoli Piceno ospita Coast2Coast, convegno internazionale sulla città costiera organizzato dal Dipartimento di progettazione e Costruzione dell'ambiente della locale Facoltà di Architettura. La città costiera e le sue logiche di sviluppo sono gli argomenti dell'incontro, teso a tracciare un confronto fra la realtà costiera californiana, attraversata da una griglia uniforme di strade, e lo sviluppo urbano lineare della costa adriatica. Si evidenzieranno differenze, relative ad aspetti storici e orografici, e temi comuni, quali il rapporto tra architettura spontanea e ambiente progettato. Il convegno, che nel comitato scientifico conta i nomi di Umberto Cao, Pippo Ciorra, Paola Giaconia e Cristiano Toraldo di Francia, prevede, oltre a conferenze e ad una tavola rotonda, il workshop internazionale di progettazione Coastal-city, durante il quale trenta studenti della California State University e altrettanti provenienti dalle facoltà di architettura italiane saranno chiamati a riflettere su tre temi centrali dello sviluppo della città adriatica: la conurbazione frontaliera della costa, l'infrastruttura marina, il parco della foce del Tronto. Durante il workshop si svolgeranno incontri che vedranno la partecipazione, tra gli altri, di Aldo Aymonino, Stefano Boeri, Marco Brizzi, Ivo Covic, Richard Ingersoll, Luca Molinari, Daniele Lombardi, Elena Njiric, Jonathan Reich, Mosè Ricci, Mirko Zardini, Michele Saee. (Francesca Oddo)

 

23 aprile 2004

Dia:Beacon. Il cimitero dei dinosauri. Un'operazione culturale spettacolare ma ambigua e anacronistica nel commento di Pietro Valle, in visita al museo d'arte contemporanea a nord di New York. 'L'idea di rinnovare un edificio manifatturiero -scrive Valle in ARCH'IT artland- e di riempirlo di opere richiama immediatamente il topos della produzione dell'arte: lo studio dell'artista nel loft industriale, il luogo cui New York ci ha abituato da decenni e che ora non esiste quasi più, travolto dalla commercializzazione che ha scippato gli spazi operativi agli artisti. La traslazione di quest'aura perduta fuori dei centri di scambio della città si accompagna, tuttavia, a un diffuso senso di già passato: Beacon è un gigantesco accumulo della grandeur minimalista ma essa ha perso ormai il suo impatto, riposa neutralizzata nel verde dell'Upstate, storicizzata per sempre. Una volta accettata questa condizione di cimitero dei dinosauri (in un certo senso realistica per quest'arte, ormai da anni istituzionalizzata), si potrebbe pensare che Dia: Beacon ambisce a diventare un grande museo di storia naturale dal taglio quasi ottocentesco...'.

 

23 aprile 2004

Venerdì 23 aprile alle ore 19.00 la Fondazione Adriano Olivetti a Roma inaugura le mostre 'Bouge l'architecture! Architecture on the Move' e 'Troll. Mobilità notturne sperimentali', parte del programma di iniziative programmate in occasione del Forum internazionale sulle mobilità notturne -attuali e future- delle metropoli contemporanee (Roma, 22-24 aprile 2004). Curata da François Ascher, Francis Rambert e Didier Rebois, la prima è una mostra itinerante promossa dall'Institut de la Ville en Mouvement di Parigi. Alla Fondazione Adriano Olivetti saranno presentati 45 esempi di architettura contemporanea suddivisi in 5 aree tematiche. Tra gli altri, progetti di Jean Nouvel, Zaha Hadid, Massimiliano Fuksas, Toyo Ito, Fortier e Rota, Elias Torres e José Antonio Martinez Lapeña o Bernard Tschumi. 'Troll' è un progetto di ricerca e di sperimentazione sulle mobilità urbane notturne sviluppato da AWP nell'ambito del programma di ricerca e di azione sulle mobilità della città la notte. Estranei tanto a una logica che risponda unicamente alle esigenze di sicurezza (chiudere la città) quanto alla logica di mercato (aprire la città 24 ore su 24), i "Troll" sono entità mobili individuali o collettive capaci di suscitare la poesia, lo slittamento (di senso, di uso) e di attrarre il pubblico verso altri luoghi, spazi urbani situati nel margine: periferia, luoghi effimeri, non-luoghi… La metodologia Troll si è sviluppata durante tre workshop interdisciplinari in tre realtà urbane differenti: lo stretto di Sund, tra Copenhagen e Malmo, Bruxelles e Roma. Troll Map, Magic Board e Cinétroll sono i risultati di queste prime tre fasi sperimentali, in mostra per la prima volta a Roma. Maggiori informazioni in ARCH'IT mostre. (Elisabetta Mori)

 

21 aprile 2004

Asphalt spot. Una superficie di asfalto, un parcheggio per 20 posti auto, asseconda le dolci pendenze del paesaggio circostante e allo stesso tempo deforma lo spazio sollevandosi dal suolo. Un nuovo intervento di R&Sie... a Tokamashi, presentato da Matteo Costanzo in ARCH'IT architetture, corrompe l'architettura obbligandola a rinunciare alla propria immagine. 'Una lente deformante per nuovi territori - scrive Costanzo- [...] una visione schizofrenica tra reale e virtuale, dall'esacerbazione delle caratteristiche più intime di un luogo, allo sviluppo di un architettura allo stesso tempo legata ad una complessità superiore...'.

 

18 aprile 2004

Un'indagine che parte dai progetti, senza enfatizzarli. Con attenzione ai processi, alle intime modalità di elaborazione, alla concezione mediatica. Pedro Pablo Arroyo Alba recensisce il volume di Barrie, Choochuey, Mirti: Toyo Ito. Istruzioni per l'uso, recentemente pubblicato da Postmediabooks. 'Non-linear thinking -scrive Arroyo Alba in ARCH'IT books review- believes that complexity might emerge from the repetition of a set of simple rules. This is true. The book explains however, that Ito presents an alternative solution, where simple, sharp, clear designs are the result of his complex and precise process of refinement. When we see the resulting architectures, we understand them almost as obvious archetypes, but nobody was able to foresee them before...'.

 

17 aprile 2004

Una grande pineta, un elemento che la argina diventando un belvedere, un sistema di parcheggi preparano al catino affossato e integrato nel terreno. LSB architetti associati presenta in ARCH'IT architetture il progetto di concorso per il nuovo stadio comunale a Borgo Vecchio, Siena. 'Una volta ritirato il biglietto di accesso allo stadio nella zona sottostante il belvedere (adibito ad area servizi) si può accedere allo stadio attraverso scale, ascensori e scale mobili che sbarcano al livello del belvedere da cui si procede verso l'anello di distribuzione ai diversi settori. L'ingresso alle gradinate si effettua attraverso la pensilina - recinzione (presidiabile dalle forze dell'ordine e per il controllo biglietti). Tale anello funziona da presidio e controllo durante le partite e da recinzione dello stadio durante i giorni in cui non è in uso lo stadio, ma è in uso la pineta per passeggiate e pic-nic...'.

 

16 aprile 2004

L'architettura nei generi non lineari. Dalla dizionarite alle logiche costruttive di volumi dai contenuti stratificati, aleatori e connessi. Dizionario: una nuova ricognizione di Giovanni Corbellini in ARCH'IT parole chiave. 'Se la disponibilità del dizionario a farsi ibridare dai nuovi media (sempre più frequenti le versioni con cd-rom allegato) dipende da evidenti caratteristiche di compatibilità strutturale, un ruolo non secondario -scrive Corbellini nella sua originale indagine del tessuto editoriale- va riconosciuto anche alla plasticità di un genere relativamente giovane, soprattutto se ci riferiamo all'ambito dell'architettura...'.

 

16 aprile 2004

'Due canzoni, che ruotano intorno a luoghi ed alla loro descrizione, ci restituiscono il senso della lontananza incolmabile che ci tiene perennemente a distanza noi da noi stessi. Luoghi del nostro passato che diventano rigorosa misura della nostra impossibilità a raggiungerli e, perciò, a raggiungerci...'. Si parla di un luogo e se ne vede un altro. Due canzoni che descrivono qualcosa che non c'era allora e che a maggior ragione non può esserci adesso. Blackbird singing... Esercizi di dislocazione. 'La vita quotidiana -scrive Ugo Rosa in ARCH'IT lanterna magica-, nel suo presentarsi immediato, è immemore, procede in una strana luce meridiana e senza mezzi toni, che investe le cose brutalmente, rivelandole ma rendendole nello stesso tempo inafferrabili. In fin dei conti, riusciamo a far nostro, in qualche modo, solo quel che possiamo osservare con cura, alla luce smorzata del ricordo, il presente ci abbaglia. Ma, d'altra parte, quel che osserviamo alla luce del ricordo è inafferrabile. Così il nostro luogo e sempre da qualche altra parte...'.

 

15 aprile 2004

Vivere dentro un segno. Pura traduzione grafica del concetto. Pushing Green! Maurizio Meossi presenta il progetto di studio19+plug-in/arch, secondo premio Europan 7, sede di Gorizia. 'Una operazione estremamente semplice -scrive Meossi in ARCH'IT architetture-, l'atto dell'imprimere una forma ad un “informe” preesistente: il progetto ruota attorno a questo concetto di partenza, potente proprio perché semplice ed immediato nella sua leggibilità. Il sito è “intaccato” con una forma che deriva da una serie di link visuali e connettivi: anziché immaginare e creare la forma di un edificio, si è creato il vuoto che l'edificio definisce. Con questo accorgimento il gruppo riesce a giocare a proprio vantaggio la peculiarità morfologica dell'area, che si pone come discontinuità sul piano verticale tra due parti diverse di città...'.

 

13 aprile 2004

Novità nell'attività di formazione in casa in/arch a Roma. Paesaggi sensibili. Per una nuova intelligenza ambientale è il nuovo master di architettura digitale proposto dall'Istituto Nazionale di Architettura in collaborazione con DARC - Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee. Inizia il 17 maggio e mira ad esplorare le interazioni e le potenziali sinergie fra l'architettura e le nuove tecnologie in vista di un approccio integrato alla questione energetico ambientale e a quella dell'intelligenza ambientale. 'Come ripensare la materia tradizionalmente inerte del costruito attribuendole la capacità di interagire tanto con l'uomo quanto con l'ambiente? Come ripensare la natura dell'edificio architettonico per renderla tanto partecipe dell'esistenza del nuovo spazio virtuale delle informazioni quanto sensibile a quelle sollecitazioni fisico ambientali dalle quali oggi l'architettura potrebbe trarre l'energia necessaria al proprio metabolismo? Come superare il paradigma dell'interazione uomo/macchina nell'era delle macchine intelligenti, della bio-ingegneria e della vita artificiale?'. Sono questi gli interrogativi ai quali si propone di fornire risposta il master, la cui presentazione avverrà il 27 aprile alle ore 17.00 presso il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, in via Guido Reni 10, a Roma. (Francesca Oddo)

 

9 aprile 2004

This is Today. L'invasione degli ultracorpi interattivi. A Milano, in Triennale, dal 14 al 19 aprile. Finalmente (era ora), Interaction Ivrea esce allo scoperto facendoci vedere toccare provare giocare con l'interaction design. In ARCH'IT simple tech Stefano Mirti e Walter Aprile invitano gli amici e il pubblico: 'allora... il catalogo e' questo... ci sono macchine da scrivere (lettera 22 di nizzoliana memoria) che mandano email + una fiat cinquecento che fa robe prodigiose che neanche il maggiolino tutto matto + la carta da parati interattiva in procinto di diventare una parete da 26 metri in un erigendo negozio di moda very very very fancy in quel di los angeles (i piu' svegli di voi avranno gia' capito di chi stiamo parlando) + la televisione interattiva nella sua versione ninja (una bomba) + le smart skins (pelli intelligenti per oggetti un poco stupidi) + 3 felpe per tecno-victim + angellic (un interruttore morbido come una bolla di gel) + sonic texting (quando per scrivere bastano gesti e suoni)...'.

 

9 aprile 2004

Controlmania. Late night talk (a proposito di interaction design...). Dai lavori per Koolhaas alla progettazione del quotidiano. La pratica e l'insegnamento di una materia di difficile definizione al centro del dialogo allestito in ARCH'IT files tra Stefano Mirti e Reed Kram, ambedue docenti presso l'Interaction Design Institute di Ivrea. 'Immaginiamo -scrive Mirti parlando dei lavori dei propri studenti- che lo spazio del bar abbia una sua personalità, che si comporta come se fosse una persona. Uno spazio che può essere gentile o cattivo. O magari dispettoso o semplicemente un po' nervoso. Che quei due spiegano la loro idea e il mio cuore inizia a battere forte. Non ci avevo mai pensato. Quel momento in cui pensi: ma come può essere che ho studiato architettura per duecento anni e un'idea come questa non mi era mai venuta in testa?'. 'L'elemento fantastico dei loro lavori -annota Kram riferendosi agli studenti e al corso tenuto a Ivrea- è che alla fine non rimangono troppe domande sul tavolo. Hanno fatto le loro ricerche di partenza, disegnato i particolari meccanici, fatto dei modelli in scala, fino ad arrivare ai prototipi funzionanti. Senza contare che in genere sono stati capaci di spiegare l'importanza e i perché del loro lavoro...'.

 

5 aprile 2004

Più che un semplice contenitore, la vetrina offre uno sguardo sulle trasformazioni che modificano la nostra società. Alexandra Midal, come curatrice della sezione di Design della Nuit Blanche parigina svoltasi nello scorso ottobre, ha invitato una serie di artisti e designer a progettare un universo domestico all'interno delle vetrine di alcuni showroom e grandi magazzini. In ARCH'IT files, per cura di Daniele Mancini, Alexandra Midal presenta il suo Passe-Muraille. 'Come il Passamura, il personaggio dell'omonimo romanzo di Marcel Aymé "un eccellente uomo chiamato Dutilleul che possedeva il singolare dono di passare attraverso i muri senza risentirne", i visitatori della Nuit Blanche scoprono gli spazi che vengono proposti dai designer contemporanei. La facilità del Passamura di attraversare le barriere è metaforicamente ricreata grazie alle vetrine trasparenti. I designer aprono una breccia attraverso la sfera del privato e propongono un universo immaginario, reale, o ancora futurista...'.

 

5 aprile 2004

'È stata pensata per durare solo 24 ore. È un luogo per lavorare, ma anche per vivere. Nel presente. O nel futuro. È stato progettato usando tecnologie digitali. Dal concetto alla realizzazione. Uno spazio connesso e fabbricato da ogni abitante della propria stessa fantasia. La ragazza dorme e sogna, le sue idee sono tradotte numericamente...'. In ARCH'IT architetture Dominique Jakob e Brendan MacFarlane illustrano House Future Present, il loro intervento alla Nuit Blanche parigina.

 

2 aprile 2004

Si inaugura il 3 aprile alle ore 17 al centro per l'arte contemporanea Witte de With di Rotterdam la mostra ALISON AND PETER SMITHSON. from the House of the Future to a house of today. Tra i più influenti e controversi architetti della seconda metà del XX secolo, giovani membri del CIAM, tra i fondatori del Team 10, gli Smithson furono figure centrali del dibattito sul futuro corso dell'architettura moderna. Le questioni e tematiche affrontate nel loro lavoro gettarono le basi per la nascita negli anni Sessanta di movimenti come il New Brutalism e la Pop Art. La mostra esamina l'evoluzione dell'approccio degli Smithson alla "art of inhabitation", documentando in modo ampio ed esteso la maggior parte dei loro progetti per abitazioni, a partire dall'ottimistica casa del futuro del 1956, fino agli ultimi progetti degli anni '80. Determinati a ottenere il massimo dal poco che poteva essere a disposizione, in questo in parte influenzati dall'esperienza della guerra e della ricostruzione, gli Smithson chiamarono questo tipo di approccio "as found", puntando a una rivitalizzazione dell'ordinario e del quotidiano, trovando fonte continua di divertimento, ispirazione e energia nella quotidianità dell'abitare. Dopo essere stata in mostra al Design Museum di Londra nel dicembre 2003 l'esposizione è stata ampliata per il Witte de With con un'ulteriore sezione dedicata ad altre famose "coppie" del design, come Charles e Ray Eames, o Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. A cura di Dirk Van Der Heuvel e Max Risselada. Il 14 maggio un simposio sull'opera degli Smithson vedrà la partecipazione di Beatriz Colomina, Dirk Van Der Heuvel, Ben Highmore, Luisa Hutton. (Elisabetta Mori)

 

2 aprile 2004

L'architettura è un recipiente sensibile. Io costruisco non per provocare emozioni, quanto ammettendo emozioni. Così Peter Zumthor nell'intervista rilasciata a Marco Ligas Tosi in ARCH'IT files. 'La buona architettura -afferma Zumthor- è intesa per ospitare l'uomo, a lasciarlo abitare in essa esperendola, e non è intesa a stordirlo con le chiacchiere. Mi piace immaginare di progettare e realizzare delle costruzioni dalle quali, alla fine del processo costruttivo, mi ritiro come progettista, lasciando un edificio che è solo se stesso, al servizio dell'abitare. Un elemento appartenente al mondo delle cose, capace di fare a meno della mia personale retorica...'.

 

1 aprile 2004

In ARCH'IT books review, la sezione a cura di Matteo Agnoletto, Federica Morgia presenta Mode, Modernità, Architettura, il volume curato da Roberto Secchi, recentemente pubblicato dall'editore Officina, che raccoglie diverse voci sulle categorie dell'architettura nell'era della globalizzazione, della pubblicità, dell'eccesso di comunicazione, dell'interattività. 'L'architetto pianificatore e costruttore -scrive Alessandra Capuano- diventa performer di un evento in cui non c'è distinzione tra arte e commercio'. 'L'architetto è in difficoltà -sottolinea Antonino Terranova- nei confronti della fenomenologia della moda: l'opera architettonica non la indossi e la butti come un abito, essa instaura un rapporto con il tempo in termini di durata e di invecchiamento. La risposta a questo disagio si manifesta nel relegare la produzione all'interno di comportamenti di nicchia e quindi deliberatamente fuori moda o nel perseguire le ultime tendenze attraverso gli strumenti più sofisticati della tecnologia...'.

ultime news

Per qualsiasi comunicazione
 è possibile contattare la
redazione di ARCH'IT


laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete


indice


iscriviti gratuitamente al bollettino ARCH'IT news







© Copyright DADA architetti associati
Contents provided by iMage