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ARCHIVIO FEBBRAIO 2003

ultime news

28 febbraio 2003

'Se andasse a finire veramente così, con l'ex-profeta del nichilismo young and angry davvero reponsabile della ricostruzione dell'area del World Trade Center, e quindi interlocutore di Larry Silverstin e dei proprietari della massima concentrazione di interessi immobiliari del capitalismo occidentale, sarebbe veramente un epilogo sorprendente. Soprattutto per gli addetti ai lavori e per chi conosce la storia del progettista polacco-americano...'. Dalle pagine de Il Manifesto Pippo Ciorra commenta l'epilogo l'epilogo della gara per Ground Zero, a partire dai riscontri mediatici dell'iniziativa. 'Soprattutto le vicende che hanno coinvolti critici e giornalisti sono apparse particolarmente odiose e inadeguate al momento. A un certo punto la redazione del NYT è stata sommersa da fax e e-mail sollecitate dallo studio Libeskind ad amici e fans. Inaspettatamente i responsabili del giornale hanno capitolato e hanno pubblicato un secondo articolo, a firma Marvin Trachtenberg, destinato a controbilanciare l'atteggiamento filo-Vinoly di Muschamp e a schierarsi spudoratamente con Libeskind...'.

 

28 febbraio 2003

I progetti primi classificati al concorso per la nuova Stazione AV di Firenze, quelli di Foster e Arup, Arata Isozaki e Santiago Calatrava propongono, scrive Giovanni Bartolozzi su Archphoto 'ardite soluzioni tecniche, sfruttando articolazioni funzionali e distributive diverse, parlando linguaggi diversi, ma sforzandosi di rinsanguare una tipologia di dichiarata matrice ottocentesca, tralasciando spesso il coinvolgimento spaziale per l'intera profondità della sezione, pur di non rinunciare al pesante e grandioso impatto urbano sulla città. Tale atteggiamento concettuale, anche se risolto con soluzioni moderne di ragguardevole interesse tecnologico-strutturale, preclude aprioristicamente la messa in discussione e la rielaborazione del tema proposto...'. E pone l'attenzione sul gruppo italiano quarto classificato, capeggiato da Ricci & Spaini che 'propone una soluzione inedita per una stazione ferroviaria [...] Il progetto è costruito con la logica della città, dei vuoti urbani e non coi forti segni planivolumetrici, ai quali siamo abituati e ai quali attribuiamo spesso poteri illusori, immaginari e formali di ricongiunzioni tra parti sconnesse. La paesaggistica diviene dunque fattore vertebrante l'intero progetto. Niente gallerie, niente vetrate, niente sbalzi, niente altezze sovraumane...'.

 

28 febbraio 2003

Nel momento in cui la città sembra avviarsi a una intensa attività di trasformazione, Firenze ha deciso di inaugurare un osservatorio critico sui processi di trasformazione della città. Vittorio Savi è il curatore dell'iniziativa, che sarà varata nel prossimo mese di marzo attraverso un ciclo di incontri dal titolo, mutuato da Savinio, 'Ascolto il tuo cuore, città' che troverà punto di accumulazione nel congresso del prossimo 25 marzo. Dedicato alla 'Bellezza urbana' e alla 'Bellezza metropolitana' l'incontro vedrà la partecipazione studiosi e filosofi tra cui Emanuele Severino, Sergio Givone e lo stesso sindaco della città Leonardo Domenici.

 

28 febbraio 2003

'Studio Azzurro ha elaborato, attraverso le proprie ventennali sperimentazioni artistiche, un personale linguaggio e messo a punto una elevata abilità nell'uso di tecnologie digitali. Elaborazioni in cui immagini video, superfici, luce, suono, interazione sono trattati come vera materia progettuale per produrre opere il cui risultato spaziale ha molto a che fare con numerosi tratti delle più recenti ricerche architettoniche. Lo sguardo di Studio Azzurro passa sugli spazi vissuti, racconta storie annidate nei muri, esplora l'ambiente e rivela ogni volta leggerissime ma sensibili materialità...'. Così Marco Brizzi introduce il seminario con Paolo Rosa (Studio Azzurro) ospitato all'interno del master in Architettura Digitale organizzato dall'in/arch. L'incontro, aperto al pubblico, è previsto per domani a Roma dalle ore 16.00 presso l'hotel Visconti Palace, in via Federico Cesi 37.

 

28 febbraio 2003

Fabrice Rousselot, nella sua cronaca apparsa su Libération, conclude sollevando ulteriori perplessità circa l'esito della gara per la ricostruzione di Ground Zero. 'Mais de nombreuses incertitudes demeurent. Personne ne sait quand commencera la reconstruction du World Trade Center. Ni qui paiera les travaux, estimés à plus de 300 millions de dollars par Libeskind. D'ores et déjà, l'architecte a dû faire des compromis pour envisager des parkings ou des plates-formes de transport connec tés au métro. Larry Silverstein, par exemple, l'homme d'affaires qui détient pour 99 ans le bail des locaux commerciaux du World Trade Center, a fait savoir qu'il aimerait «accroître l'espace commercial et réduire l'espace culturel»...'. Sul quotidiano francese appaiono anche i commenti di Jean Nouvel, Paul Andreu, Dominique Lyon, raccolti da Ange-Dominique Bouzet.

 

28 febbraio 2003

Alessandra Farkas, su Il Corriere della Sera, presenta la conclusione della gara per Ground Zero sottolineando le voci polemiche che hanno accompagnato le ultime ore. 'Dopo una selezione durata otto mesi e sfociata in un velenoso duello verbale dell'ultima ora tra i due finalisti, la commissione ha preferito il progetto dei «Giardini del mondo» di Libeskind a quello di Think, il team guidato da Rafael Vinoly e Frederic Schwartz, che avevano proposto due enormi torri con struttura reticolare metallica simile a quella della Torre Eiffel. A pesare sulla decisione della giuria sarebbe stato il reportage pubblicato dal Wall Street Journal alla vigilia del voto, che denunciava l'attività svolta dall'uruguayano Vinoly in favore della brutale dittatura che terrorizzò l'Argentina negli anni '70. Il controverso passato - che l'architetto avrebbe coperto per anni - è sembrato incompatibile con un simbolo tanto potente di morte e rinascita collettive...'. Sullo stesso quotidiano Massimiliano Fuksas, intervistato da Lorenzo Salvia, aggiunge che 'Hanno vinto le lobby immobiliari e degli investitori: è stata premiata l'unica proposta che ripristina quasi esattamente i metri quadrati delle Twin towers. Con le altre c'era meno da guadagnare...'.

 

28 febbraio 2003

Sul New York Times Glenn Collins racconta Daniel Libeskind, e lo fa ripercorrendo la storia del suo rapporto con gli Stati Uniti. 'He arrived at the age of 13 on the S.S. Constitution, which afforded him the classic deckside view of the Statue of Liberty, and became an American citizen at 19. He laughed when asked whether he was part of the grand conspiracy of Bronx Science graduates to rule the world...'. Sullo stesso quotidiano Charles V. Bagli raccoglie i primi commenti sull'esito della gara, mentre Edward Wyatt documenta le diverse posizioni assunte dagli attori delle molteplici iniziative degli ultimi mesi. 'Almost immediately after the decision was announced, civic groups, downtown business leaders and others began debating the details that will be needed to put the plan into effect...'.

 

27 febbraio 2003

'In una conferenza stampa, alle 11 di mattina, è stata annunciata questa vittoria e la fine di tormentone che stava esasperando cittadini, addetti ai lavori e politici. La Casa Bianca aveva dato la preferenza al progetto del rivale di Libeskind, lo studio newyorkese «Think» che puntava tutto su due enormi torri di 550 metri, svuotate e realizzate con una struttura metallica a rete. Ma i sindaci coinvolti nella scelta: l'attuale Bloomberg e il predecessore Giuliani, il governatore Pataky e tanti familiari delle vittime si sono battuti perché a vincere fosse questo architetto di origine polacca, vissuto a Berlino, laureato a New York...'. Su l'Unità, Flaminia Lubin raccoglie le diverse voci che si sono espresse intorno alla vittoria di Daniel Libeskind nella gara per Ground Zero.

 

25 febbraio 2003

Il Ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani e il direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa Salvatore Settis, autori rispettivamente dei testi 'Il Tesoro degli italiani' e 'Italia Spa, l’assalto al patrimonio culturale' hanno ulteriormente chiarito ieri, di fronte agli studenti della Bocconi, i differenti punti di vista sui rischi di una delega ai privati della gestione del patrimonio artistico e ambientale pubblico. Il Corriere della Sera riporta i contenuti dell'incontro: 'Questo patrimonio - sostiene il direttore della Normale - è l’elemento di assoluta unicità dell’Italia. Nel bilanciamento tra pubblico e privato un ruolo dello Stato è assolutamente vitale per conservare il patrimonio...'.

 

25 febbraio 2003

The Observer propone una panoramica sull'opera di Rafael Moneo, vincitore della Royal Gold Medal for Architecture di quest'anno. 'His newly opened cathedral in Los Angeles, for example - not his best work, it has to be said - looks just the way you would expect a late twentieth-century cathedral to look. It is made of stone, it has a bell tower, and a crypt in which Rupert Murdoch is believed to have reserved a space for his tomb. It has its own car park and overlooks the freeway rather than a traditional cathedral close, but it avoids every fashionable mannerism. One unkind critic described it as looking like a fire station from the 1950s'.

 

25 febbraio 2003

Sino al 27 aprile sarà alla Triennale di Milano la mostra 'Gio Ponti a world', retrospettiva monografica dedicata all'architetto in occasione dell’avvio del progetto di recupero del Grattacielo Pirelli. Ricca di oltre 400 tra mobili, disegni, quadri, libri, progetti e plastici, l'esposizione copre tutto l'arco di attività di Ponti, dagli anni Venti agli anni Settanta, partendo dalle opere minori come piastrelle e tessuti per arrivare proprio alle grandi ville degli anni '50 e alle architetture religiose dei decenni successivi. Un sopralluogo alla mostra sull'inserto Affari & Finanza di La Repubblica.

 

25 febbraio 2003

In occasione della presentazione del libro di Emanuele Severino Tecnica e architettura, il Mart di Rovereto ha ospitato un incontro tra l'autore e Paolo Portoghesi in cui si è parlato delle relazioni tra architettura e filosofia. Il Giornale di Vicenza riassume i temi dell'incontro tramite le parole di Renato Rizzi, curatore del testo: 'La crisi della forma architettonica dipende, pertanto, dalla crisi del pensiero. Ma credere nella forma architettonica vuol dire ancora credere nel pensiero. L'architetto, allora, deve riflettere sul tema della forma per resistere alla dissoluzione (si vedano gli esempi nelle nostre città) che porta avanti il pensiero tecnico-scientifico. Se il filosofo è colui che deve riflettere sulla verità, l'architetto dovrebbe riflettere sulla bellezza: l'architettura è una disciplina anche umanistica, pertanto è inevitabile la messa in contatto con la filosofia'.

 

25 febbraio 2003

Invitato da La Stampa a esprimersi sulla Milano di oggi, Vico Magistretti rievoca quella della metà del secolo scorso, e ripercorre, accanto alla propria opera, quella di architetti e designer a lui contemporanei: 'Noi dobbiamo disegnare concetti, non forme. Mi spiego: la Lampada Arco di Castiglioni è un concetto, una lampada di solito era sopra un tavolo, un arco può passare sopra tutto o essere messa ovunque in una stanza, è un arco, poi un abatjour, poi ha il peso, la base che lo tiene a terra. Allora è un esempio fondamentale del design italiano, concetto e trasmissione geometrica. [...] Noi architetti lavoravamo per poca gente, magari attraverso lunghe telefonate, si parlava e si spiegava. Io ho trasmesso per telefono la lampada Eclisse, quella per la notte. Zanuso venne chiamato da Brion e fece quella radiolina doppia, ripresa dalla steorofonia, che era anche un modo pigliare in giro, poi disegnò i televisori, ma all'inizio progettò per Arflex che era della Pirelli. Io ho lavorato sempre per Cassina, Artemide, De Padova. Le persone nel tempo sono diventate aziende, industrie, prima erano artigiani...'.

 

25 febbraio 2003

Firenze-Insurgent city, Milano-Comunità in corso. 'TOWN MEETING #1. Immagini e racconti da un'altra città' metterà a confronto due esperienze fondamentali di ricognizione e mappatura di due aree urbane come Milano e Firenze nel momento in cui le ricerche sono in corso e hanno già dato i primi importanti risultati. Si apre oggi su questi temi presso alla Sala degli Specchi dell'Assessorato alla Cultura alle 15.00 un incontro con Giancarlo Paba, Lorenzo Tripodi, Paolo Fareri e Francesca Cognetti. L'iniziativa, condotta in collaborazione con il SESV di Firenze, che ospita inoltre una esposizione delle ricerche condotte su Milano e Firenze (inaugurazione alle 12.30), apre la seconda edizione del progetto NETWORKING, curato da Marco Scotini e promosso dalla Regione Toscana - TRA ART Rete Regionale per l'arte contemporanea. Obiettivo della rassegna di Scotini è affiancare e mixare generi e contesti produttivi diversi attraverso l'incontro di giovani artisti con cinque grandi nomi dell'arte contemporanea (Superflex, Meschac Gaba, Stalker, Bert Theis, Carlos Garaicoa) che, tra marzo ed aprile 2003 nelle città coinvolte nel progetto, terranno altrettanti workshop sul tema della trasformazione urbana contemporanea.

 

24 febbraio 2003

Un'isola che affiora dalla corrente, costituita da due alvei di acciaio e cristallo. Ponte, vascello, onda ghiacciata e al tempo stesso architettura. Elena Carlini, autrice dell'intervista a Vito Acconci pubblicata nella sezione artland, presenta The Island in the Mur, il progetto dell'Acconci Studio di New York recentemente inaugurato a Graz. 'L'isola che affiora dalla corrente è costituita da due alvei di acciaio e cristallo: l'uno "scava" la massa acquea per divenire una concavità ovoidale stratificata da piani paralleli sinuosi come le curve batimetriche di una mappa nautica mentre l'altro diviene una cupola o lente periscopica che affiora dall'acqua, quasi una collina trasparente...'. In ARCH'IT architetture.

 

23 febbraio 2003

Avere il gusto dell'osservazione e della scoperta di sorprendenti possibili analogie. Jan Kaplicky (Future Systems) torna a pubblicare immagini commentate More for inspiration only. 'Ispirarsi per creare qualcosa che deve essere semplice ma mai banale. È questo il limite da non valicare, sembra insegnarci Kaplicky. La bravura risiede probabilmente proprio in questa capacità di ispirarsi interpretando linee guida armoniose, definite ed esistenti...'. In ARCH'IT books review la presentazione di Riccardo Pellegrino.

 

22 febbraio 2003

Meno spazio espositivo e più museo, dotato di una collezione permanente che ne sancisca definitivamente l'importanza a livello internazionale, ripensato nella gerarchia dei percorsi e degli spazi. Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato si avvia a una radicale trasformazione, raccontata nei dettagli da Daniel Soutif, suo nuovo direttore, a l'Unità: 'Già nell’88, allora scrivevo per Libération, avevo individuato tre problemi. Il primo è che il percorso si sviluppa per linee diagonali, non c’è nessuna frontalità. Vi sono punti dai quali si vedono altre tre sale e ciò non aiuta la lettura delle opere: Gamberini aveva riflettuto poco, ha fatto un contenitore senza troppo pensare al contenuto. [...]In più l’ingresso originale al museo, quello sulla passerella, è stato con gli anni sostituito da quello attuale assai più anonimo e più difficile da trovarsi. Ho già definito delle modifiche che risolvano questi problemi, non so se ce la faremo a fare una mostra intorno a luglio, certo la faremo in autunno, allora si scoprirà un museo molto diverso'.

 

22 febbraio 2003

Il Centre for Contemporary Art di Glasgow ripercorre tramite la restrospettiva The Space Between l'opera di Gordon Matta-Clark, architetto e artista protagonista della scena culturale nella New York degli anni '70. Il sopralluogo di The Guardian: 'His building "cuts", as they became known, have certainly influenced the current generation of artists who transform public spaces on the same monumental scale as Matta-Clark. The impact of Rachel Whiteread's House in London's East End owes some debt to Matta-Clark's severed houses and gaping facades. [...]He manipulated the facts of architecture, excavating their interiors to reveal the hidden possibilities within. This show places his work at the heart of the current interest in articulating the private, intangible spaces we inhabit'.

 

22 febbraio 2003

L'architetto? Assente! La pratica della distanza dalla propria sede. Nel professionista, il didatta, lo studente. 'Loro sono laggiù, nell'Arizona, terra di sogni, di chimere: progetto Erasmus, deportazioni di massa, grand tour, viaggi organizzati, safari. Tutti pendolari, tutti fuori sede. Si esercitano a non stare in casa, a diventare Architetti...'. In ARCH'IT lanterna magica, spazio dedicato alla riflessione su parole e immagini, Ugo Rosa propone ...home, sweet home, saggio in forma teatrale sulle Scienze Domestiche.

 

21 febbraio 2003

L'Università di Roma Tre ha acquistato il piccolo teatro Palladium, edificio liberty realizzato nel 1927 su progetto di Innocenzo Sabbatini e destinato dai precedenti proprietari a sala Bingo. Ora, a restauro quasi ultimato, l'ateneo romano studia il programma degli eventi, che coinvolge Monique Veaute, direttrice del festival RomaEuropa, per gli allestimenti, e, tra gli altri, Nanni Moretti e Alessandro Baricco. Su La Repubblica in cronaca di Roma.

 

21 febbraio 2003

L'Espace de l'art concret, spazio espositivo ospitato nel castello di Mouans-Sartoux, in Francia, viene ampliato su progetto degli svizzeri Gigon & Guyer. Per celebrare la rinascita del museo, che verrà inaugurato nel 2004, il programma di quest'anno prevede tre mostre nelle quali si ricostruisce il panorama della produzione architettonica e artistica svizzera degli ultimi decenni. Nouvelle Simplicité, l'esposizione in corso, associa alcune opere della collezione del museo ad altrettante realizzazioni architettoniche. Così Libération: 'La seconde exposition, cet été, intitulée Urban Codes, sera une approche socio-politique de l'architecture, via l'exploration du langage urbain. La troisième, à l'automne, consacrée à Peter Downsbourh, visera, elle, une approche syntaxique. Quant à la première, actuellement présentée, elle choisit l'aspect phénoménologique et analytique en questionnant ce qui fait oeuvre, et la perception qu'on a de celle-ci'.

 

21 febbraio 2003

'Noi pensiamo la vita una sequenza di attimi perché ogni attimo debba seguire il primo senza renderci conto che in qualunque momento potrebbe accadere qualunque cosa che possa stravolgere tutto...'. Nella Tarantino e Antonio Cuono (Southcorner) propongono in ARCH'IT collection una nuova lettura. Si tratta di Plenilunio, di Antonio Muñoz Molina. Lo spazio di ARCH'IT curato da Matteo Agnoletto e dedicato ai riferimenti letterari e alle dichiarazioni di poetica si arricchisce di un nuovo contributo da parte di un gruppo le cui frequentazioni bibliografiche producono stimoli che si traducono in architetture dagli irrisolti contrasti. 'L'intenzione -scrivono gli autori- resta quella di affidare alla scrittura/architettura, come alla fioca luce di una lanterna, l'incerto e disperato tentativo di rischiararne il complice rispecchiamento, l'irriducibile contraddizione...'.

 

21 febbraio 2003

Casaidea, dal 1 marzo alla fiera di Roma, si aprirà quest'anno con il convegno La Casa Intelligente in una Città Intelligente, organizzato dalla Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni e promosso dal Gruppo Mezzaroma Case. Presieduto da Paolo Portoghesi, il convegno vedrà architetti, urbanisti e sociologi discutere sugli indirizzi della necessaria e inevitabile trasformazione della città contemporanea. L'incontro offrirà l'occasione per presentare il progetto del Rione Rinascimento, alla cui realizzazione contribuiranno Ricardo Bofill, Mario Botta, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki e Imre Macovecz, premiati al termine di un concorso internazionale indetto l'anno passato da Mezzaroma.

 

20 febbraio 2003

A una settimana dalla scelta definitiva del progetto sul quale fondare la ricostruzione del World Trade Center, la proposta di Daniel Libeskind sembra raccogliere le preferenze del pubblico e del mondo politico: 'In addition, people involved in the discussions about the rebuilding effort at the Port Authority of New York and New Jersey, which owns the trade center site, and the Lower Manhattan Development Corporation, which is overseeing the rebuilding process, say that officials at those two agencies have also begun to favor the Libeskind plan. The support for the Libeskind plan is not unanimous, however...'. Edward Wyatt per il New York Times.

 

18 febbraio 2003

Atmosfere fatte di carne, sangue e inquinamento. Due forze contrarie, antagoniste: opposizione climatica tra un ambiente urbano, vivificato da energia protuberante, e quello "indoor" assoggettato alle convenzioni museali. François Roche (R&Sie...) intervistato da Matteo Costanzo in ARCH'IT files, racconta le fonti d'ispirazione del progetto Silverelief/B-mu, per un museo di arte contemporanea a Bangkok. 'Bangkok -afferma Roche- è una città molto polverosa, grigia e luminosa. La nube d'inquinamento, residuo di CO2, filtra e riseleziona i raggi dello spettro solare alle sole frequenze dei grigi. Più di 50 parole differenti potrebbero descrivere le tonalità e materialità di tale assenza di colore: "luminosa, vaporosa, attraente, shockante, ombrosa, traspirante, morbida, ruvida, sudicia, indistinta, confusa, soffocante, irsuta...". La polvere veste la città e il suo ambiente vitale, a tal punto da modificare il suo clima. Bangkok in questa nebbia di particelle diviene il crogiolo di un'attività umana ipertrofizzata, caratterizzata da cambiamenti convulsi di energia, in cui l'aspetto visivo costituisce la principale attrattiva...'.

 

18 febbraio 2003

Il prossimo 27 febbraio alle 17.00 la Triennale di Milano ospiterà un incontro con Giancarlo De Carlo organizzato da Planum, rivista europea di urbanistica. Il programma dell'iniziativa prevede la presentazione, da parte di Francesco Samassa e Patrizia Gabellini, degli indici digitali di 'Spazio e Società' -on line su Planum- e la proiezione della trilogia di film a cui De Carlo lavorò per la X Triennale del 1954, commentata da Leonardo Ciacci.

 

18 febbraio 2003

Nell'ambito della Mostra Progetto Città, in corso alla Fiera di Milano, si terrà il 20 febbraio il convegno internazionale 'Sviluppo Locale: un approccio integrato al marketing territoriale'. Oltre alla indagine sull'evoluzione e sulle nuove prospettive del marketing territoriale e alla panoramica sulle politiche locali, regionali e nazionali per lo sviluppo del territorio, la giornata di lavori vedrà il confronto tra le più riuscite esperienze, italiane ed estere.

 

17 febbraio 2003

In attesa dei risultati del concorso per il World Trade Center, Jonathan Glancey registra la disparità di vedute riguardo l'intervento all'interno del mondo culturale e politico interessato dalla ricostruzione. Così si rincorrono le pretese speculative dei proprietari delle aree da riedificare e alcune richieste di mantenimento del grande vuoto -quella avanzata da Diller+Scofidio tra le altre-, il rifiuto di nuovi, audaci grattacieli e la volontà di rafforzare simbolicamente la rinascita con edifici senza eguali: 'As the LMDC is busily working through the technical details of the rival schemes to decide on a winner, it might also consider an even bigger picture than that of the World Trade Centre site: New York and America's standing in the world. Insular and isolated in recent months, if and when the US comes out from spikey hibernation and gets back to business it might want a new architectural symbol of openness welcoming outsiders to its gateway city, New York'. Su The Guardian.

 

17 febbraio 2003

'Arroccata sulle glorie di un passato mitico e ormai perduto, tradizionalmente avversa agli apporti esterni e fiera di una rilevanza artistica che, indiscussa a livello internazionale, era diventata un modello con cui sembrava impossibile confrontarsi, Firenze -dopo le notevoli prove moderne della scuola di Michelucci, Ricci e Savioli e i ruggenti '60 dei Radicals come Superstudio e Archizoom- aveva vissuto in modo oscuro i decenni '80 e '90, ritagliandosi un ruolo di anacronistico provincialismo "rotto" soltanto da pochi e isolati interventi...'. In ARCH'IT files Elena Franzoia raccoglie ottimismo per Firenze 2003: sulle tracce di un nuova modernità. 'Una nuova stagione -scrive Franzoia nel valutare i recenti concorsi e l'organizzarsi di studi di giovani- sembra, finalmente, aprirsi per Firenze...'.

 

17 febbraio 2003

L'Università di Cagliari, la Darc-Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee e il Centre Pompidou di Parigi sono tra gli organizzatori di un ciclo di eventi di celebrazione del centenario della nascita di Adalberto Libera avviato pochi giorni nel capoluogo sardo. Alla mostra in corso, allestita al Centro comunale d'arte e cultura Exmà e aperta sino al 15 maggio, si aggiungerà una giornata di studio sull'opera dell'architetto prevista per il 28 aprile. Nel prossimo autunno altre iniziative seguiranno a Roma, ospitate dal palazzo dei Congressi all'Eur. Su KwArt.

 

17 febbraio 2003

Arthur Lubow per il New York Times incontra Diller+Scofidio durante l'allestimento della loro retrospettiva al Whitney Museum of American Art: 'Elizabeth Diller and Ricardo Scofidio, along with a small team from their architecture office, gleefully assembled on a chilly January morning at the closed-for-reconstruction Museum of Modern Art building in Midtown Manhattan. Without telling the Whitney what they were up to, they had obtained permission from friends at the Modern to remove a MOMA wall fragment to install in their show...'

 

16 febbraio 2003

La curva di livello +416 è diventata la regola, il landmark cercato, tramutatasi in cardine insediativo, edificio e paesaggio allo stesso tempo. Luca Donner e Francesca Sorcinelli presentano in ARCH'IT architetture il progetto elaborato in occasione del concorso per la realizzazione del nuovo polo scolastico comprensoriale di Capiago Intimiano, Montorfano, Senna e Cucciago in provincia di Como. 'Proprio l'orografia del suolo -annotano gli autori- ha delineato le linee di intervento. Si è scelto di plasmare il manufatto "assecondando" il terreno lungo le sue curve di livello, e di farlo, dove quest'ultimo può garantire una maggiore portanza anche in profondità...'.

 

15 febbraio 2003

L'architettura affidata al pensiero. In ARCH'IT books Brunetto De Batté commenta il volume Tecnica e architettura di Emanuele Severino, appena pubblicato da Raffaello Cortina Editore. 'Riflessioni che val la pena di praticare, ancora prima di spingere allievi a ginnastiche matitare o insegnamenti pindarici di ricerca, per consentirci di uscire dalle prigioni che la tecnologia con i suoi stessi successi sta oggi costruendo, e intravvedere l'autentico oltrepassamento del passato che non sta nel suo oblio ma nella tutela delle sue vestigia, nel saper penetrare l'essenziale nichilismo della nostra storia riconoscendo che un rinnovato confronto con la forma ci costringe a uno sconvolgente ripensamento teorico pratico...'.

 

13 febbraio 2003

'L'impianto è generato da pochi segni che interagendo si rapportano in modo ambivalente con la complessità del centro Artis Pagus e con l'orizzontalità della campagna novarese: un corpo di fabbrica lineare e compatto, un muro 'spesso' che ridefinisce, tracciando una nuova linea di confine, il sistema di spazi aperti intorno al Palazzo Bracorens; una grande vasca d'acqua (una sorta di proiezione a terra del volume principale) che si sviluppa in corrispondenza di tutta la lunghezza dell'edificio creando una distanza tra il museo e la campagna...'. DAP studio presenta, in ARCH'IT architetture, il progetto elaborato in occasione del concorso indetto dal Comune di Casalbeltrame (NO) per la realizzazione di una Gipsoteca della scultura italiana del '900. Il concorso, vinto dal gruppo di Vittorio Gregotti richiedeva la definizione di un progetto preliminare per la realizzazione di un edificio che dovrà ospitare un'esposizione di gessi realizzati dai principali scultori italiani del XX secolo.

 

13 febbraio 2003

Il 20 febbraio prossimo verranno premiati a Milano i sindaci e i progettisti vincitori della seconda edizione del concorso Il Principe e l'Architetto, destinato alla produzione di progetti urbani stimolata dal proficuo rapporto tra architetti e committenti pubblici. I vincitori di quest'anno: Vincenzo Latina con il sindaco di Siracusa Giambattista Bufardeci per la riqualificazione della corte interna dell'Isola di Ortigia; Angelo Bugatti con il sindaco di Sondrio Alcide Molteni per la riqualificazione di Piazzale Bertacchi; Boris Podrecca con il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza per la riqualificazione del fronte mare; Ben Van Berkel e Guillermo Vasquez Consegrua con il sindaco di Genova Giuseppe Pericu per il progetto Ponte Parodi-Museo del Mare; Renzo Piano con il sindaco di Parma Elvio Ubaldi per l'Auditorium Paganini; Odile Decq con il sindaco di Roma Walter Veltroni per il Museo MACRO. 
Da La Stampa.
 

 

13 febbraio 2003

Sul New York Times, Edward Wyatt elenca le modifiche richieste a Daniel Libeskind e ai progettisti del gruppo Think dalle autorità preposte alla ricostruzione del Ground Zero, derivanti in buona parte dalle osservazioni presentate dai familiari delle vittime. 'Mr. Libeskind, whose proposal for the site is centered on a memorial in the bathtub, has been asked to reconfigure his design to raise the floor of the memorial area to roughly 25 feet below ground level, people involved in the rebuilding effort said. [...]Similarly, the Think team has been asked to modify its tall latticework cultural towers, possibly making them shorter than their proposed 1,665 feet, altering the base of the frames and changing the elements that would be housed within them'. 

 

12 febbraio 2003

A Star is Built. Oltre sessanta fra film, video musicali, serial televisivi, servizi di moda e spot pubblicitari. È la Ennis-Brown house, costruita da Frank Lloyd Wright fra il 1923 e il 1924 sulle colline di Hollywood. La racconta Filippo Fici, in un percorso che attraversa 70 anni di cinematografia. 'Racconta Janet S. Tani, Associate Curator del Ennis-Brown museum, che moltissimi visitatori della casa sono dovuti proprio al grande successo di alcuni dei film che vi sono stati girati, primo fra tutti 'Blade Runner', e alcuni di loro rimangono delusi non trovando l'ascensore su cui sale Deckard/Harrison Ford nell'atrio di ingresso dell'edificio, oppure avendo visto 'The House on Haunted Hill' si aspettano -scrive Fici- di trovare vasche di acido nel seminterrato...'. In ARCH'IT movies.

 

12 febbraio 2003

A Imre Makovecz, protagonista della nuova architettura organica, l'Accademia di Belle Arti di Macerata dedica una mostra curata da Maja Nagy e voluta dall'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia e dall'Accademia d'Ungheria di Roma. Il Resto del Carlino segnala per il 20 febbraio una conferenza di Paolo Portoghesi mirata all'approfondimento dei temi toccati dall'esposizione.

 

11 febbraio 2003

Sarà firmato da Toyo Ito il palazzo Tod's che sorgerà entro breve nel cuore di Tokyo. Organizzato su sei piani secondo una struttura ad albero, come spiega lo stesso architetto, l'edificio verrà realizzato con materiali leggeri e impalpabili, tali da lasciare alla luce del giorno la definizione delle sue forme. Il supplemento Affari & Finanza di La Repubblica riporta i contenuti della presentazione del progetto avvenuta qualche giorno fa in Giappone.

 

10 febbraio 2003

L'ex Convento delle Terese di Venezia ospita domani alle 11.00 'Prove di Confine', incontro di discussione nel quale convergeranno le esperienze di ricerca e progettazione sul tema dei confini in medio Oriente condotte, oltre che a Venezia, presso la Domus Academy di Milano, il Berlage Institute di Rotterdam, la Art Academy di Vienna, l'Academia di Architettura di Mendrisio, la Bezalel School of architecture di Gerusalemme e la Birzit University di Betlemme. A commentare i risultati dei seminari saranno Stefano Boeri, Sharon Rotbard, Sandi Hilal, Omar Yousef, Andrea Branzi, Armin Linke, Pietro Zanini.

 

9 febbraio 2003

Si è concluso il concorso internazionale di architettura "Ephemeral Structures in the city of Athens", indetto dall'Hellenic Cultural Heritage con il supporto dell'Hellenic Ministry of Culture. L'iniziativa, aperta alla partecipazione di professionisti e di studenti e articolata su diversi temi, si è risolta favorevolmente per diversi progettisti italiani. Tra questi la giuria, di cui facevano parte Elias Zenghelis, Zaha Hadid, Hani Rashid, Yatsuka Hasime e Sylvia Lavin, ha menzionato il gruppo di Aldo Aymonino, autore del progetto Events platform in Athens presentato oggi in 
ARCH'IT architetture.

 

9 febbraio 2003

Fondato sul master plan elaborato da Office for Metropolitan Architecture’s (OMA), il progetto dello studio SANAA, di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, è stato scelto come vincitore tra circa 1200 proposte per la realizzazione della design school zollverein di Essen, in Germania. Tra le valutazioni della giuria: 'A great, unanimously-selected architectural design that resembles the architectural ensemble at Zollverein in terms of its rationalist and reductionist use of forms. At the same time, as the far-eastern counterpart of the Bauhaus style, it exudes unbelievable poetic strength...'

 

7 febbraio 2003

Le Monde guarda al concorso per il World Trade Center di Manhattan dal punto di vista meno consueto delle difficoltà di coordinamento delle competenze sull'area della ricostruzione: 'Une fois la décision finale prise, la LMDC ne sera pas arrivée au bout de ses peines et devra faire face à des problèmes juridiques délicats. Le promoteur Larry Silverstein, le locataire du World Trade Center, affirme que le contrat qu'il détient lui donne le droit de reconstruire le site comme il l'entend et se plaint du manque de place pour les bureaux dans les projets retenus. Dans le même temps, la ville de New York tente de prendre le contrôle du site. Elle négocierait un échange avec la Port Authority de New York et du New Jersey contre les terrains des aéroports de La Guardia et JFK.'

 

7 febbraio 2003

'Per me progettare consiste in fondo nella pratica scientifica  dell'amnesia. Più cose mi dimentico, meglio è. Ho elaborato strategie di dimenticanza di cui, credetemi, non potete neppure farvi un'idea. Talvolta (ma si parla di attimi che rasentano il nirvana...) arrivo a dimenticare perfino d'essere un architetto, e sono quelli i momenti di grazia...'. Di fronte alla peste rammemorativa che colpisce chi a furia di ricordare troppo finisce per smettere del tutto di pensare, Ugo Rosa propone di Coltivare la dimenticanza, in ARCH'IT lanterna magica.

 

7 febbraio 2003

'Nati per alcuni lavori teatrali sperimentali del regista Michele Gabbanelli e del suo gruppo [...] ipotizzavano una realtà dove tutto ciò che associamo al concetto di accessorio, di utensile, era sostituito da elementi semi-organici con i quali l'organismo vivente istaurava un rapporto simbiotico...'. Gli oggetti senza tempo di David Raponi (HOV) sono diventati poi degli abiti, elementi semi-organici di una continuità impalpabile e superiore, chiamati anch'essi senza tempo, realizzati per la collezione dello stilista Aurelio Biocchi. In ARCH'IT in a bit, Abiti senza tempo.

 

6 febbraio 2003

Sul New York Times le considerazioni di Herbert Muschamp sui due progetti selezionati come finalisti al concorso per la ricostruzione de WTC: 'The contrast is surely part of the appeal of Mr. Libeskind's design. Those who rejected the earlier designs because of their blandness cannot accuse Mr. Libeskind's concept of wanting to fade into the background of Lower Manhattan. Isn't his design precisely what some of us were seeking? A vision that did not attempt to bury the trauma of 9/11 in sweet images of strolling shoppers and Art Deco spires? 

 

6 febbraio 2003

'...nessuna gestualità casuale, ma una riflessione lunga, tormentata e sofferta; una estrema sensibilità per quanto riguarda i materiali, con l'attenzione volta a tirarne fuori gli aspetti più preziosi e insondati: una autentica attività di sperimentazione; il disegno che non è rappresentazione a posteriori dell'opera, verifica ex post, ma parte inscindibile del processo di progettazione, strumento essenziale alla ricerca della verità che ogni progetto degno di questo nome deve alla fine contenere...'. In ARCH'IT books Marino Folin presenta l'intervento di Valeriano Pastor alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, documentato dalla rivista Anfione e Zeto. 

 

5 febbraio 2003

'Quelli che si creano non sono altro che spazi, fittizi, virtuali, digitali, ma spazi. Novelle scenografie architettoniche. Architetti, fremete!'. Furio Barzon firma il sopralluogo di architecture.it al Future Film Festival. Scrutata con sguardo d'architetto, la rassegna bolognese suggerisce l'utilizzo del filmato digitale come strumento per portare la comprensione dello spazio alla portata di tutti, per superare i limiti comunicativi propri della rappresentazione a due dimensioni. 'Ma, al di là della spazialità inespressa, quello che ci interessa è la fluidità all'interno della quale ci si riesce a muovere con il pensiero, dentro la quale si riesce ad ambientare significative ambientazioni. Il livello di rappresentazione che la tecnologia (base!) oggi ci offre, reale od artistico, è altissimo. Dobbiamo chiedere a questi registi che software usano, come gestiscono i modelli tridimensionali, quali sono i giusti piani di ripresa e di inquadratura, come si possono montare i filmati in maniera scenica. Abbiamo bisogno di loro. Ci deve interessare capire come sia possibile presentare un progetto di architettura in maniera nuova ed estremamente più efficace ed immersiva, in maniera da ottenere, con le nostre nuove rappresentazioni, uno sfondamento del paradigma cartesiano della prospettiva'. 

 

5 febbraio 2003

I progetti presentati da Daniel Libeskind e dal gruppo Think -del quale fanno parte Frederic Schwartz, Rafael Viñoly, Ken Smith e Shigeru Ban- sono stati scelti come finalisti del concorso per la ricostruzione del World Trade Center. Le prossime settimane, in vista della nomina del vincitore, saranno dedicate all'ulteriore definizione delle due proposte. Così Edward Wyatt sul New York Times: 'The winning design will include the layout and conceptual vision for the trade center site's buildings, transportation terminals and a memorial to the victims of Sept. 11, 2001 — an architectural project like no other and one that is already among the most watched in the world. [...]Even after a single team is chosen to complete a plan for the layout of the site, the office buildings that will be constructed there over the next 10 to 12 years could look significantly different from the renderings created by the two teams...' 

 

4 febbraio 2003

Maurizio Giuffrè sul Manifesto prende spunto dalla mostra in corso alla Triennale di Milano, 'Nuova architettura tedesca: per una modernità riflessiva', per alcune considerazioni su significato e potenzialità della produzione architettonica contemporanea in Germania. 'Con la sua pluralità di linguaggi e la varietà dei programmi l'odierna architettura tedesca vuole soprattutto essere specchio di quella seconda fase della modernità che il curatore Ullrich Schwarz definisce «riflessiva» estendendo all'architettura un concetto tra i più importanti del pensiero sociologico di Ulrich Beck. Accade spesso che la critica architettonica adotti espressioni e categorie provenienti da altre discipline - e di questo la mostra milanese ne è una conferma - ma la domanda che ci si pone nel visitarla è se la traduzione e il trasferimento di categorie e analisi che appartengono ad altri contesti possano essere applicati alla critica architettonica in modo così immediato e meccanico'. 

 

4 febbraio 2003

In occasione dell'allestimento della mostra 'En busca del hogar Coderch 1940/1964', nella Torre aragonese di Porta Terra ad Alghero, si terrà stasera nel chiostro di San Francesco un incontro di approfondimento sul ruolo dell'architetto catalano nella definizione del Movimento Moderno e all'interno del Team X, movimento ideato all'inizio degli anni Sessanta dagli architetti inglesi Alison e Peter Smithson e dagli olandesi Bakema e Van Den Broek. Su La Nuova Sardegna. 

 

3 febbraio 2003

Come una grande metafora genitale, ma priva di intenzionalità sessuale. Matthew Barney presenta l'intero ciclo dei cinque video della saga Cremaster in un tour che tocca i maggiori musei d'arte mondiali. Genio visionario e prolifico inventore di metafore, l'artista americano ha saputo creare un ricchissimo universo di immagini con molteplici riferimenti e allusioni. Ada Venié visita l'esposizione al Musée de la Ville a Parigi e racconta in The Cremaster Cycle. La cosmogonia genitale di Matthew Barney il più spettacolare fenomeno mediatico dell'arte contemporanea degli ultimi anni. In ARCH'IT artland

 

3 febbraio 2003

Zaha Hadid si racconta in un'intervista per The Guardian: 'Hadid is often referred to as a diva - the stories are legion of her marching into the hairdressers and demanding that she be serviced instantly, being chauffeur-driven round town in her privately-owned black cab, telling powerbrokers where to stick it. Does she think her reputation is deserved? "No. What is a diva? If I was a guy would they call me a diva? I mean, they wouldn't." Is she as tough as people say?'. 

 

3 febbraio 2003

Arriva a Roma, dopo le tappe di Ginevra, Bruxelles e Ancona, la mostra 'Alvar Aalto. Architettura per leggere', che passa in rassegna 21 progetti di luoghi e spazi per la lettura illustrati da schizzi, disegni originali, modelli, fotografie. Aperta dal 7 al 22 febbraio negli spazi della Biblioteca Nazionale Centrale, l'esposizione si compone di materiali provenienti dagli archivi Alvar Aalto di Helsinki che consentono di ripercorrere l'opera dell'architetto dal 1924 al 1974. Tra le segnalazioni dell'ANSA.

 

2 febbraio 2003

Selezionati i cinque gruppi che parteciperanno alla seconda fase del concorso pescaramare, indetto dal Comune di Pescara in collaborazione con la locale Facoltà di Architettura e finalizzato alla redazione del piano spiaggia. Si tratta degli studi di Massimo Angrilli, Carmelo Baglivo (IaN+), Andrea Boschetti (METROGRAMMA), Carlo Lufrano, Traudy Pelzel. La giuria ha inoltre deciso di assegnare delle menzioni, per la qualità dei materiali proposti, ai gruppi di Gianluca Buzzelli, Giorgio Furter, Aristide Michetti, Federica Morgia, Giovanni Vaccarini.

 

1 febbraio 2003

L' Institut du monde arabe di Parigi ospita sino al 9 febbraio una mostra che ricostruisce la figura e l'opera di Hassan Fathy, architetto egiziano ideatore di una architettura moderna ispirata a modelli ottomani e estranea a quelli occidentali. Le Monde sintetizza le tappe fondamentali della sua carriera: 'Il va tenter de faire revivre cette tradition en édifiant, à partir de 1946, un village manifeste, à Gourna, près de Louxor. La petite agglomération devait permettre de reloger 7 000 personnes dans quatre quartiers conçus autour d'équipements collectifs (mosquée, théâtre, marché, école, hammam). Chacun de ces quartiers était constitué d'îlots rectangulaires compacts dont les édifices à deux niveaux, tous différents les uns des autres, étaient séparés par des ruelles étroites, tout en délimitant une placette. Une grande rue transversale traversait le village...'.

 

1 febbraio 2003

kwArt segnala l'apertura della mostra 'Vico Magistretti. Il design dagli anni Cinquanta ad oggi', che il Comune di Genova e la Fondazione Schiffini dedicano alla figura dell'ottantaduenne designer. Nelle sale di Palzzo Ducale saranno esposti sino al 2 marzo circa settanta mobili e oggetti d'arredamento tra cui figurano la poltroncina pieghevole in tela per Rima, la sedia Carimate, la lampada Eclisse, la sedia Selene.

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