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30 maggio 2003 Il Corriere della Sera dà voce a una recriminazione che individua le ragioni dell'emarginazione degli architetti italiani dai più importanti incarichi di progettazione non in un generale malessere dell'arte, ma nella moda del nome straniero. A sottoscriverla, tra altri, Paolo Portoghesi, Paolo Zermani, Fabrizio Rossi Prodi. 'L'architettura italiana esiste da duemila anni sulla base di principi analoghi a quelli da cui esce la nostra eccellenza nello stile delle camicie o nell'olio d'oliva: da un lato la bottega artigiana che privilegia la cura dei particolari, dall'altro il legame con il territorio in cui i suoi prodotti s'inseriscono in maniera armonica. Prodotti che vivono nell'eternità e non nell'improvvisazione come i progetti d'immediata masticazione che ora vanno per la maggiore. Purtroppo, però, ci agitiamo tanto per il prosciutto e il parmigiano ma gettiamo alle ortiche una tradizione urbanistica senza uguali...'.
29 maggio 2003 Internet forse si addice all'architettura (ma al momento non ne siamo ancora certi). Stefano Mirti e Walter Aprile prendono spunto da un intervento di Renato De Fusco per suggerire come affrontare la "rivoluzione digitale". 'siamo quasi sicuri -scrivono i due autori in ARCH'IT simple tech- che marte non somiglierà molto alle cronache marziane di bradbury; però le cronache marziane ci ricordano il valore della poesia, della tristezza e della follia nel pensare al futuro. non si tratta di una predizione ma un dito che indica la forma di una nuvola al tramonto. (e vi sembra poco?)...'.
29 maggio 2003 Sulle pagine di Il Mattino, Benedetto Gravagnuolo riflette sulla complessa vicenda delle Vele della periferia napoletana, la cui progressiva demolizione produce, ad ogni intervento, la pubblica esultanza e un convegno sull'utopia architettonica, urbanistica e sociale che le ha generate. 'Ispirandosi ai principì delle unitès d'habitationsdi Le Corbusier, alle strutture "a cavalletto" proposte da Kenzo Tange e più in generale ai modelli macrostrutturali, Di Salvo articolò l'impianto del rione su due tipi edilizi: a "torre" e a "tenda". Quest'ultimo tipo, che imprime l'immagine predominante del complesso delle Vele, è contraddistinto (in sezione) dall'accostamento di due corpi di fabbrica lamellari inclinati, separati da un grande vuoto centrale attraversato dai lunghi ballatoi sospesi ad un'altezza intermedia rispetto alle quote degli alloggi. Erano inoltre previsti centri sociali, uno spazio di gioco ed altre attrezzature collettive. La mancata realizzazione di questo "nucleo di socializzazione" è stata certamente una concausa del fallimento...'.
28 maggio 2003 Instant branding a Genova. Ponte Parodi è il completamento di un processo ma anche una forma di rilancio per la città. Train01 anticipa in ARCH'IT books review alcuni dei contenuti proposti da NAI Publishers nel volume GENO(v)A. Developing and Re-booting a Waterfront city curato da Giovanna Carnevali, Giacomo Delbene, Veronique Patteew. '...i progetti elaborati per Ponte Parodi da alcuni dei più noti nomi del panorama architettonico internazionale (UN-Studio, MVRDV, David Chipperfield, Giancarlo de Carlo, FOA, OMA, Dominique Perrault, Bernard Tschumi) e [...] il contesto nel quale tali progetti sono stati concepiti...'.
27 maggio 2003 Un dialogo di suoni e profumi riscatta un angolo dimenticato rendendolo oggetto di un'interpretazione gentile dello spazio urbano. È il progetto di Marco Navarra per Piazza a San Michele di Ganzaria. Lo presenta Francesca Oddo. 'In passato, intorno al cortile, si estendeva un aranceto, oggi mortificato in una stretta lingua di terreno, soffocato dal costruito. Nel progetto -scrive Francesca Oddo in ARCH'IT architetture- l'agrumeto si ripropone in piazza, esce dall'angusto perimetro al quale è stato relegato e marcia lungo il suo asse naturale di sviluppo tornando a rinverdire la sua memoria e a inondare l'aria di profumo di zagara. Architettura e verde coesistono, pregiandosi l'una dell'altro. Inoltre, la presenza degli alberi di arancia amara, dei quali quella parte di Sicilia è particolarmente ricca, contribuisce a definire l'identità del nuovo spazio, sottolineando l'appartenenza al territorio siciliano come fattore culturale...'.
25 maggio 2003 Oggetto di un concorso internazionale vinto da Aldo Rossi a metà degli anni '80, il progetto per il Deutsches Historisches Museum di Berlino era stato sorpreso dalla caduta del muro e dalla nuova centralità urbana dell'area incolta prima destinata alla sua realizzazione. Abbandonato il progetto dell'architetto italiano, nel 1995 l'incarico è stato affidato al giapponese I.M. Pei, e il Museo realizzato sulla sua proposta ospita ora la mostra inaugurale 'Idee Europa'. 'Il lavoro di Pei infatti colpisce per la sua trasparenza, funzionalità, per la luminosità degli spazi, per i giochi di luce e ombre e per le tante prospettive ottiche create in un ambiente relativamente angusto...'. Su Domenica de Il Sole 24 ORE l'articolo sull'ampliamento del museo a Berlino e una nota, a firma di Mauro Calamandrei, relativa al progetto di Jean Nouvel per il Guggenheim di Rio de Janeiro.
25 maggio 2003 Il ciclo 'Incontri di Architettura, Design, Fotografia di architettura', organizzato dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Pisa, dal Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti e dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici, giunge al suo terzo appuntamento. Domani alle 17.30, nel salone dell'ex Palazzo Reale di Pisa, l'incontro con Ettore Sottsass.
25 maggio 2003 Non si tratta del solito revisionismo, né di una rifondazione alla moda. Ma di aprire i conti con il passato per superare l'attuale condizione architettonica. La proposta di un primo incontro, a Venezia il 29 maggio, viene dagli autori che hanno aperto il dibattito sviluppatosi su ARCH'IT files negli scorsi mesi. 'Si tratta -scrivono Pier Vittorio Aureli e Ilhyum Kim nell'introdurre la giornata di studi su Città e Architettura- di una consapevolezza che cerca di comprendere sia l'archeologia personale di formazione che l'interrogazione sul lascito culturale della scuola, secondo l'attualità del nostro tempo [...] Non per prendere una strada sicura, ma per salvare il passato -al quale apparteniamo anche noi- prima che sia troppo tardi. Quel passato è ormai troppo lacerato dal vandalismo necrofilo, dal narcisismo nostalgico e dallo snobismo che vincola cinicamente ogni tentativo critico di valutazione scientifica...'.
24 maggio 2003 'Velocità, ovvero capacità dell'architetto di giocare d'anticipo quanto basta per spostare il limite tra il rispetto delle regole e la loro infrazione [...]'. Gabriele Mastrigli ricostruisce la tattica progettuale di Rem Koolhaas tramite i contenuti di due libri di recente pubblicazione, 'Rem Koolhaas. Verso un'architettura estrema' e 'Architettura© della Tabula rasa©', il primo concepito come collage di materiali eterogenei che vanno dalle conversazioni con gli studenti di Houston alla conferenza presso il Berlage Insitut di Rotterdam, il secondo incentrato su due lunghe interviste rilasciate a François Chaslin. '...l'Atlante del Nuovo Mondo di Koolhaas è l'ennesima accelerazione del supersonico neo-Cristoforo Colombo per dimostrare di aver scoperto le Indie dell'architettura là dove nessuno avrebbe mai immaginato: nello spazio "parlante" delle sale d'aspetto e delle fermate della metropolitana, nei microcosmi di informazioni prodotti dalle nanotecnologie, nelle ambientazioni dei talkshow televisivi, nelle discariche di rifiuti in Africa abitate e "organizzate" come sublimi "cadaveri squisiti" di improbabili città'. Su Alias, inserto di cultura de Il Manifesto.
22 maggio 2003 Ugo Rosa prosegue nell'analisi del trattato inedito d'autore ignoto. E scopre che il soffio fondativo, distruttivo e tuttavia vitale, costruisce, disedificandola, l'architettura e ne è il cuore. 'Ed è perché non c'è rimedio né scampo a tutto questo, che quell'ineffabile sospiro (e non è un caso, ovviamente, che si adotti tale termine) è veramente il Pneuma della costruzione. Ciò che, paradossalmente, la fonda non fondandola, la costituisce rovinandola, la fa disfacendola, ma ne è, ad ogni modo, l'essenza. Lo spirito...'. In ARCH'IT lanterna magica.
21 maggio 2003 In occasione dell'apertura dell'esposizione costruita sui disegni realizzati tra il il 1955 e il 1997 dallo studio Nizzoli-Olivieri per le copertine della rivista 'L'architettura. Cronache e storia', l'Unità propone uno scritto di Giuseppe Mario Olivieri tratto dal catalogo della mostra: 'Le copertine erano un messaggio diretto all'utente della rivista o a noi che vi lavoravamo? Forse entrambe le parti ne traevano beneficio offrendo la possibilità di interpretare il mondo circostante. In questo Bruno Zevi ci lasciò lavorare seguendo i nostri principi e senza mai intervenire nel nostro lavoro salvo che con misurati interventi [...]. Resta comunque un fatto : Zevi avrebbe voluto che la copertina manifestasse in quanto tale i contenuti della rivista e offrisse un'immagine dell'argomento di cui si parlava all'interno della rivista...'.
21 maggio 2003 Su Il Manifesto, Gabriele Mastrigli ricorda la figura di Paola Salmoni, architetto che ha legato il proprio nome ai più importanti interventi architettonici e urbanistici della città di Ancona. 'Subito dopo la guerra aveva studiato architettura a Roma nel clima di grande impegno caratterizzato dalla figura di Bruno Zevi, da compagni di corso come Carlo Aymonino, Ruggero Lenci e Carlo Melograni, ma soprattutto da Ludovico Quaroni, con il quale si laurea nel 1951 e successivamente partecipa ai progetti per il piano regolatore di Ravenna e la nuova sede della Cassa di Risparmio...'.
Si inaugura domani alle ore 18.00, presso la Fondazione Bruno Zevi a Roma, in via Nomentana 150, la mostra 'L'architettura in copertina'. In esposizione 400 bozzetti originali delle copertine della rivista 'L'architettura-cronache e storia', disegnati dagli Studi Nizzoli-Oliveri dal 1955 al 1997 e donati da Mario Oliveri alla Fondazione Bruno Zevi. Oltre a questi saranno visibili centinaia di disegni originali di Marcello Nizzoli elaborati per le stesse copertine, custoditi presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma. Maggiori informazioni in ARCH'IT mostre.
21 maggio 2003 ARCH'IT books review propone una presentazione del volume di Eugenio Tescione Architettura della mente. Brani scelti di letteratura psicanalitica recentemente pubblicato da Testo&Immagine. A commentarlo è Raffaele Cutillo, il quale ha trovato nell'opera 'uno scritto scevro dai condizionamenti della nostra disciplina, lontano da riferimenti pragmatici o semantici, distaccato dal costruito o dal disegno visionario prodotto dalle macchine dei bits [...]. Uno scritto, quello di Tescione, apparentemente inusuale per una collana di architettura perché la sua "aspirazione non era quella di saturare lo spazio, cosa del resto impossibile. Piuttosto, quella di rendere visibili le aree insature, affinché vi si inserisse il pensiero: non si può dare il pensato, è meglio creare spazi per pensare".
20 maggio 2003 Una struttura striata che deriva la propria forma dalla topografia del sito. Ammar Eloueini (Digit-All Studio) presenta la Médiathèque de proximité progettata in occasione del concorso a inviti indetto dal francese Ministère de la Culture et de la Communication per Vingeanne, Champagne-Ardenne. 'Le programme trouve son articulation dans ces striations qui se developpent autour d'une alternance entre espace programmatique et circulation [...]. Les differents espaces offrent une atmosphère plus intimiste, alors que les espaces de circulations avec leurs toitures vitrées offrent une connection visuelle à l'exterieure du bâtiment, une meilleure orientation des usagers et un éclairage naturel dans tout les espaces du bâtiment...'. In ARCH'IT architetture.
18 maggio 2003 Con l'esposizione dedicata all'architetto libanese Bernard Khoury si festeggia a Berlino la trecentesima esposizione di architettura proposta dalla celebre galleria Aedes. La sostenuta attività espositiva, avviata nel 1980 da Kristin Feireiss e oggi divisa tra le due sedi di Aedes East e Aedes West, ha realizzato negli anni una costante stimolazione culturale, spesso incentrata sull'attività degli architetti più giovani. In ARCH'IT mostre, lo spazio di informazione curato da Elisabetta Mori e dedicato alle esposizioni italiane e internazionali, è possibile seguire la traccia delle più recenti attività della Aedes e raccogliere informazioni sulle mostre in corso o di prossima apertura.
Koolworld. Così titola la copertina del numero di giugno della rivista Wired. La pubblicazione, curata da Rem Koolhaas, descrive un'ampia indagine sulle contemporanee nozioni di spazio. Uno sguardo multilaterale, a più voci (sono compresi interventi di Sanford Kwinter, Sarah Whiting, Po Bronson, Miuccia Prada, Bruno Latour, Brendan I. Koerner, Hans Ulrich Obrist) sulle più sorprendenti configurazioni e geografie che tendono a definire il nostro sguardo sul futuro. Nel quadro dell'indagine compare una inedita intervista di Rem Koolhaas e Beatriz Colomina a Martha Stewart, la regina della casa televisiva in USA. Rem domanda: "Is taste exportable?". Martha: "Look, the world has become a smaller place. Access to the Internet has enabled every single culture to relate to every other culture...".
17 maggio 2003 L'Institute of Contemporary Arts (ICA) di Londra propone, nei prossimi 19 e 20 maggio, 4dspace: the developing identity of Interactive Architecture and its influence on the contemporary cultural environment. Il programma, curato da Lucy Bullivant, prevede un giorno e mezzo di incontri internazionali (tra i partecipanti Ron Arad, Lars Spuybroek (NOX), Marcelyn Gow (Servo), Marc Neelen (Stealth network), Paul Verschure, Jim Read, Josephine Pletts e Usman Haque, Shona Kitchen, Ben Hooker, Tapio Snellmann e Christian Grou (neutral), Chris Allen (The Light Surgeons), Ole Bouman, Antonino Saggio) dedicati all'emergere di una identità architettonica interattiva e alle sue influenze nella cultura contemporanea.
17 maggio 2003 L'edificio recepisce, senza modificarle, le tracce naturali. RCR arquitectes, Espacios para el ocio y la cultura per il piccolo paese di Riudaura presso Olot, nel cuore della Catalogna. 'Alla base del lavoro di Aranda, Pigem e Vilalta è presente -scrive Carlo Prati nel commentare il progetto- una ricerca di tipo figurativo che si esprime in realizzazioni scultoree che vengono assemblate con materiali come il legno naturale o l'acciaio...'. In ARCH'IT architetture.
15 maggio 2003 La scelta di mettere in discussione i propri riferimenti culturali. La pratica di permanente displacement. La strana sovrapposizione di diverse forme della tecnologia. Tra i progettisti italiani delle ultime generazioni, Gianluca Milesi segue una singolare linea di ricerca che trova origine in una radicata condizione di spaesamento e di dislocamento, in bilico tra Milano e Brooklyn. Egli registra tale condizione nella propria personale interpretazione dello spazio urbano, per poi tradurla in una progettualità sospesa tra diversi stati di realtà. Domani, alle ore 12.00, presso il SESV di Firenze, si inaugura la mostra "SPACED OUT. Gianluca Milesi, esercizi di architettura". ARCH'IT files anticipa ai lettori Industriale-digitale: cemento, acciaio e bits, l'intervento di Cesare Birignani contenuto nel catalogo della mostra, pubblicato da Mandragora.
14 maggio 2003 Dal prossimo 16 maggio i locali storici dei Bottini dell'olio di Livorno ospiteranno, all'interno della mostra intitolata alle Nuove residenze, i progetti per l'area dell'ex Stazione ferroviaria di Porta San Marco a Livorno elaborati dagli studenti di Cristiano Toraldo di Francia della Facoltà di architettura di Ascoli Piceno e, parallelamente, da quelli della facoltà di Architettura della California State University a Firenze. Intenzione della mostra è porre le basi per una discussione sulla sperimentazione di nuovi insediamenti residenziali, nel quadro più generale di una proposta di recupero di un'area dismessa, limite e filtro tra quartieri residenziali e la fascia industriale a ridosso del Porto commerciale...'. Una nota di presentazione in ARCH'IT sopralluoghi.
13 maggio 2003 La resa di molteplici punti di vista e di geometrie che possono o meno essere visibili. La condivisione di prospettive multiple che dissolvono i concetti di locale e distante. Su questi temi Marialuisa Palumbo ha intervistato Franz Fischnaller autore di CITYCLUSTER "Dal Rinascimento all'Era-dei-Megabyte-in-rete", un'installazione realizzata nello scorso febbraio con un collegamento in tempo reale tra Firenze e Chicago. In ARCH'IT interview.
12 maggio 2003 Trasformazioni inverosimili. 'Martino Coppes è un curioso costruttore di paesaggi probabili ma mai assolutamente certi. Da anni l'artista italo-svizzero lavora con resine, plastiche e materiali di scarto per creare delle orografie fantastiche che poi fotografa popolandole (a volte) di figure umane che le attraversano. I luoghi che ne risultano, non assomigliano a nulla di riconoscibile ma presentano echi delle rappresentazioni romantiche di formazioni naturali eccezionali...'. Nella serie "e-motion", l'artista italo-svizzero Martino Coppes mette in corto circuito realtà e rappresentazione con una ricerca fotografica e costruttiva basata sull'inverosimile. Il lavoro, visibile da LIPANJEPUNTIN artecontemporanea a Trieste fino al 22 maggio 2003, è introdotto in ARCH'IT artland da un breve testo dell'artista e da un commento di Pietro Valle.
12 maggio 2003 Una struttura espositiva concepita come oggetto autonomo. Fortemente connotato e distinguibile dal contesto. Capace di rapportarsi con punti di vista di volta in volta variabili. Laura Negrini e Gabriele Schiavon hanno allestito la mostra dei risultati del corso di laurea in Disegno Industriale, attivo all'interno della facoltà di design e arti dello IUAV. 'Un grande piano orizzontale su cui si possano appoggiare oggetti di natura e "peso" diversi e che sia contemporaneamente supporto per video e proiezioni di immagini in rotazione, una sorta di "tavolo schermo" in cui tutti gli strumenti di rappresentazione di un progetto possono mischiarsi e confondersi senza gerarchie e ordini predeterminati...'. In ARCH'IT architetture.
9 maggio 2003 Partiranno mercoledì i lavori di realizzazione delle dighe del Mose alle Bocche di porto della laguna di Venezia, per concludersi, con una stima di massima, entro il 2011. Oggetto di grandi discussioni e polemiche, il Mose ha recentemente ottenuto l'assenso, peraltro non vincolante, della giunta veneziana, che ha preteso l'integrazione del progetto con alcune azioni di corredo alle dighe nel tentativo di restituire alla laguna la funzionalità compromessa dal tempo. Già oggetto di una legge speciale mai attuata, il ripristino dei fondali distrutti dall'erosione e vari interventi per migliorare la circolazione delle acque avverranno in laguna contemporaneamente alla costruzione delle dighe sommerse. Il Corriere della Sera ricostruisce nei dettagli il lungo processo di progettazione e mette in luce gli aspetti più incerti degli imminenti lavori.
9 maggio 2003 Autore di sculture così grandi da assumere le dimensioni di vere e proprie architetture, Anish Kapoor firmerà il progetto per una delle stazioni della metropolitana di Napoli. A partire dal progetto partenopeo e dall'opera dell'artista indiano, The Guardian propone, un'ampia riflessione sul rapporto tra architettura e arte: 'Architecture and art are not the same, however. Kapoor accepts that there is a point at which art - especially large art - demands to be considered architecturally, and he likes the way that the viewer is drawn into a very particular relationship with objects of an architectural scale. But he doesn't agree that architects should consider themselves artists. "The intentions are so hugely different, it amazes me they can be confused. It's not just the practical; it's a difference in the way you think'.
9 maggio 2003 Al Teatro Sociale di Bergamo Alta è allestita da mercoledì scorso e sino al 25 maggio una mostra sul progetto di Jean Nouvel per il parco scientifico e tecnologico di Bergamo, ormai rappresentato dal 'kilometro rosso' che separerà l'area di circa 200000 metri quadri dall'autostrada che la costeggia. Alto dieci metri e lungo esattamente un chilometro, il muro sarà realizzato in particolari profili di alluminio estruso striato e colorato di rosso, e isolerà dai rumori dell'A4 la struttura dedicata alla ricerca e all’innovazione organizzata come un campus universitario all'americana. Altri dettagli sul progetto su Il Corriere della Sera.
8 maggio 2003 'Il fantastico racconto di una vita. Un racconto fatto di città conosciute, amate e vissute. Un racconto di amicizie, di incontri, di affetti. Un libro-intervista che diventa una vera e propria indagine sullo spazio architettonico...'. Così, in ARCH'IT books review, Paolo Panetto presenta il volume a cura di Franco Buncuga Conversazioni con Giancarlo De Carlo. Architettura e libertà, apparso per Eleuthera nel 2000.
6 maggio 2003 'E' nel nostro patrimonio artistico, nella nostra lingua, nella capacità creativa degli italiani che risiede il cuore della nostra identità, di quella nazione che è nata ben prima dello Stato e ne rappresenta la più alta legittimazione. L'Italia che è dentro ciascuno di noi è espressa dalla cultura umanistica, dall'arte figurativa, dalla musica, dall'architettura, dalla poesia e dalla letteratura di un unico popolo. L'identità nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale unitario che non ha eguali nel mondo. [...]La promozione della conoscenza, la tutela del patrimonio artistico non sono dunque un'attività 'fra altre' della Repubblica ma una delle sue missioni più proprie, pubblica e inalienabile per dettato costituzionale e per volontà di una identità millenaria'. Su KwArt i passaggi più importanti del discorso del Presidente Ciampi durante la premiazione, al Quirinale, dei benemeriti della cultura e dell'arte.
6 maggio 2003 Dopo due anni di contrattazioni tra la città di Rio de Janeiro e la Fondazione Guggenheim, il 30 aprile è stato presentato a New York il progetto per la sesta sede museale della Fondazione, da realizzare entro il 2007 nella metropoli brasiliana. A firmare quella che sarà non solo la progettazione di una struttura espositiva ma anche la ristrutturazione sostanziale di una vasta area del porto sarà Jean Nouvel. Così Le Monde: 'Sur 400 mètres, quatre salles d'exposition, appelées à accueillir les collections du Musée de l'Ermitage de Saint-Pétersbourg et du Kunsthistorisches Museum de Vienne, partenaires de la Fondation Guggenheim, et un bosquet de forêt atlantique rafraîchi par une cascade d'eau de mer vont "surnager", partiellement immergés comme dans un sous-marin transparent en surface, entre un immense panneau d'aluminium rectangulaire, "piège à lumière", et un édifice cylindrique surmonté d'un restaurant belvédère...'.
6 maggio 2003 Sociologo dell'architettura e docente all'università di Berlino, Werner Sewing spiega a Libération il proprio punto di vista sull'ondata di ricostruzione storicistica che sta investendo, insieme alla Germania, gli Stati Uniti e buona parte degli Stati europei: 'Bien sûr, c'est un effet boomerang. A Berlin, il y a des gens comme le directeur des chantiers de la ville, pour qui le pire crime du XXe siècle, ce ne fut pas Staline, ni Hitler, mais le mouvement moderne. Ce "new classicism" sous-entend que l'art moderne est "malade", tandis que l'art classique serait «sain», "fort", "viril". Mais le plus fou, c'est que cela fait plus de trente ans maintenant que l'on nie le XXe siè cle, pour chercher son salut dans le XIXe'.
6 maggio 2003 Progettato da Mario Ridolfi a partire dalla fine degli anni Sessanta, l'edificio che avrebbe dovuto ospitare gli uffici del comune di Rieti giunge solo ora alle soglie della realizzazione. Di forma ellittica e organizzata secondo anelli concentrici, la struttura è stata osteggiata perchè più alta dell'adiacente palazzo Spada, del Sangallo e -a giudizio del Ministero per i Beni e le attività culturali- troppo vicina alle altre emergenze storiche del centro cittadino. Ora, dopo una sentenza del Consiglio di Stato, si studiano le forme di finanziamento più opportune per la realizzazione del progetto originario. Da Il Messaggero.
5 maggio 2003 Architetture sexy, organiche, dalle forme morbide e sinuose. Jan Kaplicky, leader dello studio londinese Future Systems, definisce così i progetti realizzati per il negozio di Marni a Milano, il grande magazzino Selfridges a Birmingham, i due ingressi per la stazione della metropolitana di Napoli in viale Traiano, la tribuna stampa del NatWest Media Center. Affari & Finanza, supplemento di La Repubblica, intervista Kaplicky, in Italia per un progetto di design con Alessi: 'Future Systems ha fatto anche gli interni per Selfridges a Londra e Manchester, boutique per Comme des Garcons e adesso sta facendo un nuovo negozio a Londra per New Look, una catena d’abbigliamento britannica. "Il problema è sempre lo stesso: come rendere visibili questi negozi che sono collocati nelle strade principali delle città e come sorprendere la gente che ci entra. Bisogna sempre ricordarsi delle persone a cui è destinato il progetto". A parte Marni, Future Systems non ha fatto altri negozi per i big della moda italiana: "Credo che le nostre architetture siamo un po’ troppo radicali per i committenti italiani".
5 maggio 2003 Una gloria e una collocazione giunte dall'estero. Carlotta Darò analizza il percorso e la fortuna critica dell'architettura radicale: dal conio dovuto a Germano Celant all'inquadramento storico di matrice francese. E' Dominique Rouillard a intraprendere -scrive Carlotta Darò in ARCH'IT files- 'un lavoro di ricostruzione e, finalmente, d'inquadramento storico dell'avanguardia italiana. Mettendo in evidenza l'influenza di Superstudio e Archizoom, rispettivamente sul lavoro dei giovani Rem Koolhaas e Bernarnd Tschumi, Rouillard introduce in Francia un dibattito critico, fino ad allora assente nella patria italiana, che mette in luce il vero valore concettuale e progettuale, e non ideologico, dei radicali italiani...'.
4 maggio 2003 INTIMACY: è online il bando di partecipazione a BEYOND MEDIA/OLTRE I MEDIA 03, il 7. festival di Firenze che dal 2 al 26 ottobre 2003 indagherà gli attuali ambiti spaziali della riservatezza, della protezione, della sicurezza, dell'intimità. Entro il 30 giugno ogni autore di video, siti web o di opere digitali dedicate all'architettura può partecipare all'edizione 2003 del festival internazionale di architettura in video, evento promosso dal Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design "Pierluigi Spadolini" dell'Università degli Studi di Firenze, curato da Marco Brizzi e organizzato da iMage. Sono attese opere recenti, senza limitazione di provenienza né di durata. La partecipazione è gratuita. Possono inviare le loro candidature studenti, architetti, autori e produttori di opere di documentazione e di comunicazione dell'architettura. I progettisti interessati possono inoltre partecipare alla manifestazione attraverso una candidatura per l'esposizione internazionale di progetti di architettura recenti sviluppati intorno al tema "INTIMACY" e nell'ambito di un consapevole coinvolgimento degli attuali mezzi di comunicazione.
4 maggio 2003 Si terrà nel teatro Piccolo Arsenale di Venezia, nelle giornate del 9 e 10 maggio, il convegno 'Body/City-Architetture del corpo tecno-metropolitano' organizzato dalla Biennale di Venezia insieme allo IUAV e al Goethe Institut di Milano. Introdotto da tre giorni di proiezioni di video ospitate nella sede universitaria del Convento delle Terese, il convegno affronterà gli aspetti storici del rapporto tra danza, media e tecnologie e si allargherà -coinvolgendo urbanisti, architetti, studiosi di estetica e comunicazione- all'indagine sul tema 'Città globale/città reale'. Su La Nuova Venezia, Frédéric Flamand, direttore della Biennale Danza, espone i contenuti dell'evento.
3 maggio 2003 Jacob Van Rijs e Nathalie de Vries del gruppo olandese MVRDV in conferenza a Pescara e a Roma, i prossimi 7 e 8 maggio, per cura di Carmen Andriani nell'ambito delle conferenze NEMO. Gli incontri sono organizzati dal Dipartimento Architettura Infrastruttura Paesaggio & Disegno Industriale di Pescara (Daip&id), in/arch, Ente EUR Spa e Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi. Maggiori informazioni in ARCH'IT convegni.
2 maggio 2003 Fondato sul valore simbolico della relazione tra luce e forma, il progetto di Daniel Libeskind vincitore del concorso per la ricostruzione del World Trade Center è in questi giorni al centro di una polemica sollevata da alcuni progettisti newyorkesi: gli edifici vicini impedirebbero alle lame di luce di entrare all'interno della struttura, in ogni anniversario dell'attentato alle torri gemelle, agli orari precisi degli impatti dei due aerei contro le torri. Così Edwars Wyatt sul New York Times: 'It perhaps is not surprising, therefore, that a number of fellow architects said they never thought Mr. Libeskind was being anything but symbolic with his description of the Wedge of Light in his design as a plaza where "the sun will shine without shadow" each Sept. 11 morning. That idea came under fire this week when Eli Attia, an architect who has been critical of the rebuilding effort downtown and who has promoted his own design for ground zero, published a study showing that the Wedge of Light would in fact be covered by shadows from a building across the street for much of the time Mr. Libeskind said it would be illuminated'.
2 maggio 2003 Lo spazio interno si deforma spingendo e attraendo secondo geometrie controllate che espandono la percezione del confine. Accompagnato in ARCH'IT architetture da una nota di Filippo Innocenti (SPIN+), il progetto di Lorenzo Grifantini per la ristrutturazione dell'appartamento di un noto uomo di spettacolo a Roma si distingue per una chiara articolazione degli spazi. 'La scala, l'elemento più interessante del progetto, piuttosto che ricercare una possibile continuità attraverso le rampe che si sfogliano dalla superficie più interna del solaio, affronta questo vuoto ripetutamente e in direzioni diverse. I piani d'arrivo rappresentano tre momenti distinti. Tre schemi diversi di mappatura delle possibilità di interconnessione tra pubblico e privato...'.
1 maggio 2003 La Darc, in collaborazione con il dipartimento di Progettazione dell'architettura urbana dell'Università degli Studi "La Sapienza", ha portato a termine l'indagine sulle architetture romane degli ultimi cinquant'anni sfuggite a qualsiasi regime di tutela e valorizzazione e invece, spesso, bisognose di urgenti interventi di restauro. Sui primi cento edifici inseriti nell'elenco, perlopiù confusi nel disordine delle periferie della capitale, lavorerà il Dipartimento per l’architettura e l’arte contemporanea o, quando possibile, lo stesso progettista in modo da evitare manomissioni ai progetti originari. Su Il Corriere della Sera, in cronaca di Roma, i contenuti dell'iniziativa nelle parole di Pio Baldi e Margherita Guccione: 'I criteri seguiti per stilare la classifica riguardano lo spirito innovativo delle opere, il prestigio degli architetti, la qualità degli edifici. L’impegno del Dipartimento per l’architettura e l’arte contemporanea del ministero sta ora nell’applicare la Legge sul diritto d’autore in caso di ristrutturazione, manutenzione o restauro di un edificio...'
1 maggio 2003 Mostri edilizi. La Regione Emilia Romagna ha presentato ieri i risultati di una indagine sugli edifici da abbattere o riqualificare a cominciare dal prossimo anno, in attuazione dei contenuti di una legge regionale volta alla promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio. Al via anche un censimento, affidato a 'Linea di confine per la fotografia contemporanea', degli edifici e delle strutture da valorizzare in quanto preziose testimonianze dell'identità dei luoghi. Su Il Resto del Carlino. |
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